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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: DOVREI ODIARTI...
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Shounen Ai
Autore: anna1983 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/10/2008 23:14:00

Tre mesi. Sono già passati tre mesi da quando ti ho lasciato, ma ancora mi sembra il primo giorno!
 
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DOVREI ODIARTI...
- Capitolo 1° -

Tre mesi. Sono già passati tre mesi da quando ti ho lasciato, ma ancora mi sembra il primo giorno!
Ormai non esco nemmeno più di casa, anzi, da camera mia: ho lasciato la scuola, il basket, i miei amici... Tutto!
Mi sono chiuso nella mia stanza e in me stesso.
E da qui non sono più uscito.
Qualcuno bussa alla porta: è ancora Usagi-san, la governante che si è sempre occupata di me e della casa. visto che i miei genitori preferiscono vivere lontano. E' preoccupata per me, lo capisco, non sa cosa fare... Ma lei non può fare nulla! Nessuno può.
Io, da solo, ho annullato la mia anima e il mio cuore. Ora solo Shinigami-sama può darmi la pace, portandomi con sè...
No, non mi darà la pace: mi condannerà a soffrire in eterno perchè ti ho fatto star male: per causa mia due lacrime cristalline hanno rigato le guance della creatura più pura che esista, di un angelo nato per sbaglio sulla Terra.
Mi chiedo se c'è qualcun altro accanto a te, se hai trovato in America qualcuno che sappia amarti come meriti.
Io non sono stato in grado di farlo.
Chiudo gli occhi, ma la situazione non cambia più di tanto: l'oscurità creata dalle tende chiuse e dalle tapparelle abbassate rimane invariata se abbasso le palpebre. Anzi, la mia condizione peggiora, perchè inizio a vedere mille immagini di te, dei tuoi occhi e delle tue mani. Ma c'è una scena che rivivo sempre, la solita successione di immagini che si ripete: quel giorno in cui ti ho detto che sarebbe stato meglio per entrambi se ci fossimo lasciati, dopo 4 anni vissuti insieme.
Tu mi hai guardato, mi hai chiesto perchè e io non ti ho risposto, ho solo distolto lo sguardo e stretto i pugni per impedire alle lacrime di scendermi lungo il viso e rivelarti come stavo veramente. Le tue iridi d'opale mi hanno silenziosamente implorato di dirti che stavo scherzando, che non era vero, che era solo uno stupido scherzo o un incubo... Ma io non l'ho fatto. E due gocce salate sono scese lungo le tue guance, trafiggendomi il cuore più efficacemente di qualsiasi pugnalata.
E' stato troppo anche per me: ti ho stretto in un abbraccio disperato e sono scoppiato a piangere, sussurrandoti di perdonarmi. Poi sono scappato: sono corso via dalla mia vita, quel giorno...
Tu sei partito per l'America, per coronare il tuo sogno di giocare nell'NBA. E ancora una volta il cuore mi è stato strappato via, volatilizzandosi nell'aria, nella scia di quel maledetto aggieggio volante! Ecco come mai invece di essere un allegro e solare ragazzo di vent'anni, sono solo un cadavere vivente che aspetta la fine per poter marcire in pace.
Forse non avrei dovuto lasciarti, ma il tuo allenatore è stato più che chiaro: se ti fossi rimasto accanto, avrei solo danneggiato la tua carriera, perchè se fosse venuto fuori che stavi insieme ad un altro ragazzo sarebbe stata la fine della tua carriera! Ho dovuto separarmi da te, lo capisci, volpino?
All'inizio avevo pensato di farlo con una lettera, spiegandoti il vero motivo per cui agivo in quel modo, ma poi mi sono trovato di fronte ai tuoi occhi e quella busta è rimasta chiusa nella mia giacca: non potevo correre il rischio che per me tu rinunciassi al tuo sogno... Perchè io non valgo tanto, nonostante ti ami con tutto il cuore!
Chissà che fine ha fatto ora, quel foglio... Bah, non ha importanza, adesso non ha più alcuna importanza!
Usagi-san bussa di nuovo, chiamandomi attraverso la porta chiusa a chiave, ma non rispondo: voglio solo essere lasciato in pace! Lasciato solo!
Sai, mi ricordo ancora il giorno in cui ti ho dichiarato il mio amore, prendendoti all'improvviso tra le braccia, da dietro, negli spogliatoi ormai deserti...
- Dovrei odiarti, ma invece ti amo... - ti ho mormorato vicino all'orecchio.
Tu ti sei irrigidito, diventando un blocco di ghiaccio peggiore del solito. Ero già pronto a venire ucciso di botte, ma tu ti sei lasciato andare e ti sei appoggiato a me, mentre con quella voce così profonda che io adoro mi hai sussurrato un "do'aho" con un tono dolce che non avevi mai usato prima.
E lo sfiorarsi delle nostre mani durante la corsa agli allenamenti o nell'andare in classe al mattino...
E ricordo il nostro primo bacio, nel salotto di casa tua, mentre guardavamo una partita dei Lakers! Non riuscivo a smettere di accarezzarti i capelli, cercando di non distrarti più di tanto dalla partita che seguivi con tanto interesse, ma poi hai voltato lo sguardo e mi hai tirato giù verso di te, sfiorando le mie labbra con le tue... Ho toccato il cielo con un dito!
Per non parlare della nostra prima volta, tre mesi dopo che ci eravamo messi insieme, quando siamo arrivati a casa dal campetto da basket che c'è vicino alla villetta dove vivevi, ansanti e fradici per tutta la pioggia che avevamo preso, ma anche divertiti come due bambini... Ricordo che siamo andati in camera tua per asciugarci, ma poi abbiamo iniziato a baciarci e accarezzarci e ci siamo dimenticati delle salviette! E ti sei dato a me...
O ancora la nostra altra "prima volta", quando sei stato tu a prendere me... Ero letteralmente terrorizzato dal dolore che avrei sentito, ma adesso l'unica cosa che mi è rimasta in mente non ha nulla a che fare con il male!
Sento i miei occhi pizzicare davanti a questi ricordi, ma non piango: ormai ho finito tutte le lacrime.
Usagi-san bussa ancora: non vuole desistere... Beh, prima o poi si rassegnerà! Mi urla che c'è una visita per me, ma non importa. Probabilmente sarà Akira, oppure Yohei. A me non va di vedere nessuno! Nessuno...
Il bussare alla porta continua, allora mi decido a parlare.
- Non mi interessa! - urlo, seccato.
Adesso non voglio vedere anima viva, voglio rimanere da solo...
Sai, Kaede, prima che arrivassi tu a sconvolgere la mia vita ho sempre pensato che ero fortunato perchè avevo attorno molti amici: Yohei, Takamiya, Noma, Okusu, Ryota, Mitchy, Akira, Kyota... Ma quando ho conosciuto te, mi sono accorto che nessuno di loro mi conosceva veramente, che nessuno tra loro sapesse cogliere veramente il mio vero io, andando oltre alla mia maschera da Tensai... E mi sono ritrovato ad affrontare il fatto che, pur essendo circondato da molte persone, ero solo... Costretto a recitare un ruolo che mi ero scelto.
Uffa, Usagi-san ha ripreso a bussare alla porta, stavolta con più forza e più insistentemente.
Nascondo la testa tra le ginocchia, coprendola con le braccia per non sentire: voglio essere lasciato da solo!!! E' così difficile da capire?
All'improvviso sento la porta spalancarsi e non capisco come possa essersi aperta, visto che era chiusa a chiave. Alzo lo sguardo lentamente e vedo che è stata praticamente sfondata con un calcio... E di sicuro non è stata Usagi-san! Volto la testa quando la luce del sole ferisce i miei occhi: chi diamine ha aperto la finestra?
Il mio cuore perde un battito, o forse anche di più, quando intravedo la figura che si staglia contro i raggi del sole: non può essere... Di sicuro sto sognando, l'ennesimo sogno crudele...

Busso alla porta, ma nessuno mi risponde. La domestica mi ha detto che Hanamichi è chiuso in quella maledetta camera da quasi tre mesi e che apre la porta solo per farsi una doccia o piluccare qualcosa...
Tre mesi.
Quel maledetto do'aho!
Busso più insistentemente: ti decidi ad aprirmi o devo sfondare questo dannatissimo pezzo di legno?
Ancora non posso credere a quello che è successo: la governante di Hanamichi ha trovato una lettera lavando la sua gaccia invernale: era indirizzata a me. Allora ha pensato bene di telefonare all'allenatore Anzai, chiedendogli come fare per recapitarmela, pensando che la scimmia rossa si fosse dimenticata di spedirmela! E visto che oramai il "signorino Sakuragi" sembrava essere diventato un vegetale e non parlava più con nessuno, ha pensato bene di mandarmela, senza sapere nemmeno cosa c'era scritto!
Quando ho trovato tra la posta una lettera da Kanagawa, il primo impulso è stato di strapparla e gettarla via, ma poi mi sono accorto che quella calligrafia non l'avevo mai vista prima. Allora l'ho aperta e ho trovato dentro un'altra busta con un biglietto allegato. Il foglio di carta mi raccontava tutta la vicenda del mio rossino. Ho preso la seconda busta e ho letto un semplice "kitsune" scarabocchiato in fretta. Mi si è stretto il cuore: solo una persona mi chiamava così! Allora l'ho aperta e... mi ha fatto salire il sangue alla testa! La prima cosa che ho fatto è stato chiamare il mio allenatore qui in America e dirgli che non avrei più fatto parte della squadra, poi ho telefonato all'aereoporto e ho prenotato un viaggio di sola andata per Kanagawa!
Quando sono sbarcato, meno di tre ore fa, sono andato alla ricerca del mio allenatore dell'università e ho cambiato i connotati a quel verme strisciante. Poi sono passato a ringraziare velocemente Anzai-sensei per l'aiuto che aveva dato a Usagi-san.
Mi sono fiondato a casa di Hana...
La sua domestica mi ha raccontato come mai non mi avesse spedito subito quella lettera: l'ha trovata solo due mesi dopo che ero partito e c'è voluto del tempo per riuscire a rintracciarmi... Poi mi ha detto che il do'aho era chiuso in camera e lei non sapeva che fare.
Busso per l'ultima volta e lui non risponde. Bene, se l'è voluta!
Sferro un calcio alla porta con tutta la rabbia che ho accumulato fino ad adesso, spalancandola. La stanza è al buio, indi vado ad aprire la finestra e alzare le tapparelle.
Mi volto verso la mia scimmia rossa: è seduto sul letto, con le gambe rannicchiate al petto e le braccia che gli abbracciano le ginocchia. I suoi capelli sono cresciuti di molto ed è dimagrito... Troppo!
Mi fissa come se avesse visto un fantasma, rimanendo immobile.
La mia rabbia sfuma di colpo, vedendo come si è ridotto... Soprattutto lo sguardo mi colpisce: vuoto e spento.
Mi avvicino a lui, mentre Hana rimane immobile con gli occhi sgranati. Mi siedo sul letto, ma la sua espressione non muta: sembra quasi che creda di essere in preda alle allucinazioni.
Alzo una mano per sfiorargli il viso, ma lui si ritrae, spaventato, come se avessi brandito un bastone.
- Hana... - lo chiamo dolcemente, accarezzandogli i capelli.
Amore mio, che cos'hai? Hai paura di me?
Effettivamente, dovresti averne molta... Mi hai lasciato senza nemmeno una spiegazione, ma le tue motivazioni mi sono arrivate per una via trasversa e sono ancora più assurde del tuo silenzio! Scemo, non puoi pensare che io reputi il basket più importante del ragazzo di cui sono innamorato! E' praticamente impossibile!
- Che ci fai qui? - mi domanda, chiudendo gli occhi e girandosi dall'altra parte.
Non rispondo: mi sembra abbastanza ovvio! E poi non mi piace parlare con qualcuno che non mi guardai.
Tiro fuori la sua lettera dalla tasca dei jeans e gliela metto sul letto. Lui si gira e, quando la vede, si decide finalmente a fissare i suoi occhi nei miei.
- Chi te l'ha data? - mi domanda, mentre lo sguardo gli diventa lucido.
- Non ha importanza... E' vero quello che c'è scritto? - domando, avvicinandomi di più e appoggiando la fronte alla sua. Maledizione, è calda! Questo idiota ha la febbre! Se quello che Usagi-san mi ha raccontato è vero, la cosa non mi sorprende!
Hana annuisce leggermente, mentre una lacrima gli scivola lungo la guancia.
Qualcosa mi dice che ho fatto bene a cambiare i connotati del mio ex allenatore! Lo so che dovrei essere arrabbiatissimo per il fatto che il mio rossino mi abbia lasciato, che non abbia voluto darmi nessuna spiegazione, che abbia pensato che una palla arancione potesse veramente essere più importante di noi... Però sapere che lo ha fatto perchè non voleva che io rinunciassi al mio sogno mi ha quasi commosso...
- Sai, dovrei odiarti... Ma invece ti amo... - gli mormoro, prima di sfiorargli le labbra con le mie.
Lui sgrana gli occhi, poi finalmente fa scivolare le sue braccia attorno al mio collo e si stringe a me: Kami-sama, quanto mi era mancato! Lo abbraccio anche io, ma nonostante la gioia per averlo ritrovato non posso fare a meno di confermare il mio primo sospetto: tutto il suo corpo scotta! Dopo dovrò obbligarlo a curarsi...
Ma adesso l'unica cosa che voglio fare è lasciarmi andare al sollievo di riaverlo di nuovo con me... Ho passato tre mesi di inferno, nel terrore che non mi amasse più. Mi sono sentito crollare il mondo addosso e sono ripiombato nella solitudine ghiacciata che costituiva il mio mondo prima di conoscerlo, ma adesso è come se il sole fosse sorto nuovamente...
- Scusami... - mormora il mio rossino, accentuando la sua stretta.
- Hn... - mugugno: non mi va di rovinare con le parole questo momento.
Rimaniamo immobili per un po', fino a quando non sentiamo un discreto tossicchiare. Alzo lo sguardo e vedo la vecchia signora che mi ha spedito la lettera sulla porta: ha portato un vassoio con qualcosa da mangiare... Le faccio un cenno verso il comodino e lei capisce al volo. Appoggia il tutto vicino ad Hanamichi, poi si ferma un attimo a guardarlo con le lacrime agli occhi.
- Usagi-san, non è che potrebbe portarci qualcosa contro la febbre? Questo do'aho scotta! - le dico.
Lei annuisce e fa per andarsene, ma viene bloccata dall'urlo del mio rossino: - Baka kitsune! Io non sono un idiota! -
Sto per ribattere qualcosa, ma la risata sommessa della governante mi distoglie dal mio proposito. Solo ora capisco che probabilmente era davvero fortemente preoccupata per quel ragazzo che, in fondo, per lei è come un figlio... E anche il mio amore lo capisce, visto che si sottrae al mio abbraccio e si alza, andando a sussurrare qualcosa alla signora, che si mette a piangere dicendogli di non farle mai più uno scherzo simile.

Usagi-san esce dalla camera e io faccio per chiudere la porta, ma mi rendo conto che non lo potrò fare, dal momento che il "gentile bussare" della mia volpe l'ha praticamente scardinata.
- L'ho sempre detto che la dolcezza è una delle tue doti più spiccate. - ironizzo, tornando a sedermi sul letto.
Nell'essermi alzato, la testa ha iniziato a girarmi e ora le tempie mi pulsano.
- Do'aho... - risponde Kaede, con un tono di divertimento nella voce che però smentisce qualsiasi possibile sospetto di vera arrabbiatura.
Mi sdraio sul letto, vinto dal mal di testa e subito anche la mia kitsune si stende affianco a me.
- Mi scoppia la testa... - mormoro, chiudendo gli occhi.
A quanto pare, il mio corpo ha deciso di reclamare tutto in un colpo le attenzioni che gli ho negato in questi mesi, visto il dolore che mi pervade i muscoli.
- E' la giusta punizione per avermi lasciato da solo... - mi sussurra il volpino, accarezzandomi i capelli.
Solo adesso la mia mente mette a fuoco alcuni particolari:
1. Lui è qui e non negli USA...
2. Lui ha la lettera che io avevo scritto...
3. La sua maglietta è macchiata di sangue...
4. Qui qualcosa non torna!!!
- Chi ti ha dato quella lettera? - gli domando, indicandogli il foglio di carta che è scivolato a terra, accanto al letto.
- Qualcuno che ti vuole bene. - mi risponde, sorridendo dolcemente.
Come sarebbe a dire? Chi può averla spedita? Io non ho mai detto nulla a nessuno della esistenza di quel maledetto pezzo di carta! Sto per chiedere qualche delucidazione, ma nello stesso istante entra Usagi-san, lasciando una medicina dallo strano colore sul comodino... Ecco chi è stato!
Decido che è meglio non dirle nulla, la ringrazierò quando starò meglio!
E adesso la seconda domanda: - Perchè sei qui? La squadra? -
- Do'aho... Per te... Non mi interessa giocare a basket, se non posso averti accanto... - mi dice, dandomi un bacio dolcissimo sulla tempia. Rimanga allibito: so benissimo quanto deve essergli costato dirmi una cosa simile: lui, Kaede Rukawa, la volpe più orgogliosa che esista, che si abbassa a una simile confessione.
Di fronte al mio silenzio, la kitsune si allunga su di me e prende la medicina, ordinandomi abbastanza seccamente di berla e non fare storie. Sigh! Ha un sapore pessimo, ma non oso contraddire il mio amore per paura (anzi, terrore!) della sua eventuale reazione.
La bevo tutta e poi mi permetto di lamentarmi, dicendo che era amarissima. Il mio volpino mi bacia dolcemente: scherzavo, la medicina era buonissima...
- Perchè hai la maglia sporca di sangue? - gli chiedo, accoccolandomi contro di lui.
- Ho rifatto i connotati a un verme, prima di venire qui. - dice in tono pragmatico, e io preferisco non indagare.
Ascolto il suo cuore battere e mi rendo conto che ha perfettamente ragione quando mi dice che sono un idiota: io lontano da lui non riesco a vivere...
- Ti amo... - gli mormoro, mentre sento che la medicina inizia a fare effetto e che mi sto pian piano addormentando. Ma non ho paura: stanotte il mio sonno non sarà popolato da incubi, perchè il mio sogno più bello è qui accanto a me e mi sta tenendo tra le braccia, come se fossi la cosa più preziosa che ha.

- Anche io... - gli rispondo, mentre sento che sta scivolando nel sonno, probabilmente per via della medicina.
Lo osservo per un attimo mentre anche su di me inizia a farsi sentire la stanchezza del viaggio... Se quando ho iniziato a giocare nello Shohoku mi avessero detto che avrei rinunciato a un periodo di prova nei Bulls per questo casinista, probabilmente gli avrei dato dell'idiota! Anzi, lo avrei fatto quasi sicuramente! E invece eccomi qui, dopo aver fatto quella che un tempo avrei considerato l'azione più stupida della mia vita!
E la cosa più assurda è che non ne sono minimamente pentito!
Certo, questo non toglie che appena si sarà rimesso si prenderà non meno di quattro pugni per aver osato ridursi in questo stato, per aver rotto con me e per il fatto che per colpa sua ho vissuto tre mesi di inferno!
A quanto pare, pur senza volerlo, Hanamichi mi ha cambiato più profondamente di quanto non avrei mai immaginato! Già, perchè all'inizio lo avrei preso a pugni lo stesso, senza preoccuparmi delle sue condizioni fisiche, ma ora l'unica cosa a cui riesco a pensare è che non vedo l'ora che si risvegli per poterlo baciare di nuovo...
E naturalmente farò anche in modo di non fermarci solo ai baci: mi spiace, ma tre mesi di astinenza sono veramente troppi!!!
Le mie palpebre stanno diventando pesanti, ma riesco a posare un bacio leggero sulla fronte del mio amore prima di chiudere gli occhi e lasciarmi andare alla braccia di Morfeo, con la certezza che quando mi sveglierò non mi ritroverò in un letto vuoto e freddo... Già, perchè adesso siamo di nuovo insieme! E quando si sveglierà il mio do'aho, gli darò una lezione tale che non oserà mai più lasciarmi!
Hanamichi Sakuragi, aishiteru...

 
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VOTO: (2 voti, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
anna1983 15/10/08 07:56
Molte grazie :)
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ishi - Voto: 14/10/08 17:22
piango T^T
Chebbella...
bravissima, come sempre.

Ishi
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kumie - Voto: 14/10/08 00:59
Una ff veramente carina, i miei complimenti!
E' così dolce ^//^!
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