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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: The Slayers
Titolo Fanfic: IL MIO VERO IO
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Shounen Ai
Autore: anna1983 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/10/2008 19:52:32

Dopo un combattimento, Xellos si interroga sui suoi sentimenti
 
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IL MIO VERO IO
- Capitolo 1° -

Chi sono io?
Quando mi ponevo questa domanda, l’unica risposta che potevo dare non mi soddisfaceva.
Mi ripetevo che sono un mazoku, una delle tante forme sotto cui si cela il male, un essere in grado di sterminare intere popolazioni d’umani o schiere di draghi dorati, soltanto schioccando le dita, una creatura infima e crudele che trae godimento dalla sofferenza altrui, un miscuglio di malvagità e sete di sangue… In altre parole, me stesso: Xellos!
Adesso questo discorso necessita di una modifica, perché il demone che ho descritto è ciò che io dovrei essere, ma in cui non mi riconosco più.
Devo ammettere, però, che erano rare le volte in cui mi fermavo a riflettere sulla mia natura, o sulla mia essenza, troppo preso a cercare nuova gente da massacrare o vite sempre diverse con cui giocare.
Il problema ha iniziato a porsi quando mi è stato ordinato di seguire la Gornova e di tenere d’occhio la spada e chi l'accompagnava: una maga pasticciona e avida di denaro che aveva attirato l’attenzione dei miei superiori per i suoi poteri in primis!
Mi sono dovuto unire a una combriccola alquanto strana: una maga, un’aspirante paladina della giustizia capace di cacciarsi in ogni tipo di guai, uno spadaccino ingenuo ma abilissimo nella scherma, una chimera che vuol tornare uomo a tutti i costi e talvolta anche una sacerdotessa incapace di lanciare una freccia infuocata efficace…
Io, che durante i millenni ho sempre vissuto solo, nascosto al mondo e senza nessun amico con cui condividere i miei pensieri, mi sono ritrovato catapultato in mezzo a persone che, seppur conoscendo la mia natura demoniaca, non si fanno problemi ad avermi con loro, tentando per giunta d'instaurare con me una sorta di amicizia.
Sono sempre stato contento del mio modo d’essere!
Mi hanno insegnato che, se non ti affezioni a nessuno, non hai nessun punto debole che un nemico possa usare a suo vantaggio. Se non ti leghi a una femmina, non ci sarà mai qualcuno che potrà farle del male per ferirti. Se non hai amici, non ti troverai di fronte al dovere di aiutarli se si trovano nei guai, invischiandoti così in situazioni pericolose. Se rimani solo, non ci sarà alcuno che potrebbe tradirti. Se non provi nulla, diventi praticamente invincibile!
Ma ora questi ragazzini stanno facendo crollare ogni mia certezza, mettendo a repentaglio quell’equilibrio che ho costruito con l’autoconvincimento, durante la mia lunga esistenza!
Una maga cui interessano solo soldi, cibo e potere ed insofferente a qualsiasi legge; un ex-mercenario, che non si ricorda nemmeno ciò che ha mangiato un’ora prima; un uomo, incrociato con un golem, che tende ad essere asociale e mira alla vendetta e a ritrovare la sua forma di debole essere umano; una bambina ficcanaso e logorroica hanno messo in crisi la mia concezione del mondo… Anzi, peggio ancora, il mio modo di vedere me stesso!
Mentre fisso la luna, mi torna alla mente la scena cui ho assistito quando Phibrizio ha fatto di Gourry una marionetta, facendo sì che lui e Lina si affrontassero: dopo che l’hanno riconosciuto, i suoi compagni non sono più stati in grado di attaccarlo, prima fra tutte proprio la “ragazzina” che lui aveva sempre protetto. Sembrava che ogni cosa fosse perduta e che, sotto l'influsso dell'incantesimo demoniaco, il biondino non avrebbe esitato ad ucciderla: ero già pronto ad intervenire per portarla in salvo, per salvaguardare quel potenziale magico che interessava tanto ai miei superiori... Ma è successo qualcosa d’incredibile! Di fronte a quella bambina inerme che urlava il suo nome, lo spadaccino ha resistito al condizionamento mentale e non ha sferrato il colpo di grazia.
Quello è stato il meno!
Successivamente, ricordo di aver assistito con grande stupore alla scena del Principe che imprigionava uno ad uno gli amici della ladra senza che lei muovesse un dito, ma quando si è trovata di fronte alla minaccia della morte di Gourry, allora non ha esitato: invocando l’aiuto del compagno di viaggio, ha recitato la formula del Giga Slave…
“Si può essere così idioti?” ho pensato, ma poi mi sono accorto che anche io avevo l’istinto di sferrare un attacco contro quel demone in un corpo da bambino.
E' stato allora che le mie certezze hanno avuto un primo tarlo a roderne le fondamenta.
I miei occhi scendono a cercare la figura di Lina e Gourry e li vedo addormentati vicini al fuoco, stretti in un tenero abbraccio. Da un paio di mesi si sono finalmente decisi a rivelarsi che si amano… Peccato che questo non abbia portato ad una modifica del loro comportamento! Litigano per un nonnulla, si scannano per l’ultima patata, si urlano a vicenda i propri difetti… Ma spesso si sorridono dolcemente e, quando credono di non essere visti, si tengono per mano o si concedono qualche effusione, oppure dormono stretti come ora!
Ritorno a guardare il cielo e le stelle, andando di nuovo con la mente a quel giorno terribile, prima del matrimonio di quella pazza scatenata di Martina… Quando Lord of the Nightmare ha preso possesso del corpo di Lina, deciso a portarla con sé nel suo regno, ho visto la disperazione con cui lo spadaccino si è lanciato al suo inseguimento, incurante dell’armatura che si sfasciava, della Gornova che spariva, del fatto che si sarebbe perso in una dimensione sconosciuta, fatta di nulla e di dolore… Non dimenticherò mai il tono di puro terrore che ha usato quando ha urlato quella frase…
“Io senza di te non valgo nulla! Io ho bisogno di te!”
Mi risuona ancora nelle orecchie l’angoscia racchiusa nel suo gridare il nome di quella maghetta avida e presuntuosa… E le lacrime dopo la momentanea sparizione dalla sua stretta di quel corpo femminile, così stranamente immobile e silenzioso…
Il mio animo ha percepito chiaramente tutte le emozioni negative che lui, uno dei mercenari più abili e forti che abbia mai incontrato, provava al pensiero di non poter più stare con quella casinista!
Ma se fino a quel momento avevo sempre tratto godimento dalla sofferenza altrui, in quel preciso istante mi sono sentito in dovere di intercedere per lui presso il mio signore, con la scusa che forse la ragazza poteva tornarci più utile nel mondo umano.
Non scorderò facilmente la voce con cui Lina urlava di lasciarla andare, di permetterle di tornare dal biondino!
Nella mia mente è rimasta impressa in maniera particolare la scena del bacio che si sono scambiati quei due pazzi dopo che il Signore degli Incubi ha lasciato libera l’essere assillante! Non mi so spiegare il perché, ma ho avvertito una stretta al cuore e qualcosa di molto simile alla soddisfazione, nel notare come quei due si abbracciassero e si stringessero… Come se fosse anche mio il merito della gioia che stavano provando per essersi ritrovati…
Sospiro: non penso che ci sarà mai qualcuno disposto ad esporsi a simili rischi per me!
E, in fondo, cosa importa?
Almeno a me stesso posso evitare di mentire!
Posso ammettere che invidio il gruppo di persone addormentate là sotto per tutto quello che provano le une verso le altre, per la forza che sanno tirar fuori dal reciproco volersi bene, che sono geloso dei sorrisi sinceri che si rivolgono e della serenità che li accompagna, del loro proteggersi gli uni con gli altri…
Il mio sguardo torna nuovamente ad abbassarsi, per cercare un’altra figura, una chimera dalla pelle dura come roccia e i capelli d’acciaio lilla: eccola, l’altra causa dei miei problemi!
Fino alla settimana scorsa avrei messo una mano sul fuoco sul fatto che mai, per nessuno, mi sarei esposto a dei pericoli. Invece, ieri mi sono preso in pieno una fire ball lanciato contro di lui: Zelgadis non l’aveva sentita arrivare e io mi sono istintivamente frapposto tra lui e il fuoco, creando una piccola barriera che lo ha protetto.
Perché l’ho fatto?
Torno a cercare una risposta tra le stelle: non la trovo.
Chiudo gli occhi, seccato.
Dovrei cercarla in me stesso, lo so!
Ma ho paura di quello che potrei scoprire!
In fondo, credo di preferire l’ignoranza…
Peccato che non riesca ad ignorare questa vocina nella mia testa, che mi mette in guardia di non illudermi d’essere ancora la stessa creatura malvagia di una volta, che m’intima di non ingannare me stesso tentando di non vedere la mia evidente diversità, che mi spinge a farmi domande cui non so più come replicare!
Per esempio, come mai mi dà fastidio se Amelia si struscia sul Zel?
Perché quando si mette a fare l’oca per avere la sua attenzione, a me verrebbe voglia di trasformarla in una rana?
Come mai mi preoccupo se noto che sul suo viso di pietra scompare il sorriso e noto i segni di qualche sofferenza?
Perché a volte di notte mi ritrovo a osservarlo, chiedendomi cosa stia sognando?
Perché ora mi sto facendo tutte queste domande inutili?
La risposta non arriva mai.
Forse sarebbe meglio se la smettessi di farmi tutti questi problemi e tentassi di tornare ad essere quello di una volta… Ma so già che fallirei nel mio intento!
Apro gli occhi di scatto quando percepisco una presenza al mio fianco.
- Pensieroso? - mi domanda la fonte dei miei dilemmi, dopo essersi comodamente seduto sul ramo accanto a me.
Ma non stava dormendo?
- Qualcosa di simile… - replico, distogliendo lo sguardo dal suo.
Ecco un’altra cosa che ho cambiato: da quando ho la mania di tenere sollevate le palpebre?
- E’ una bella notte, non mi sembra giusto rovinarla con cattivi pensieri. Cosa ti turba? - insiste lui, sistemandosi in una posizione più comoda, sottolineando l’intenzione di non andarsene fino a che non parlerò.
Potrei sempre scappare io, ma ad essere sincero non ne ho alcuna voglia. Cerco qualcosa da dire che possa essere esaustivo, ma vago allo stesso tempo…
- Qualche dubbio su quello che sono e quello che ero… - accenno.
Sul viso del mio interlocutore compare un sorriso malinconico: - Conosco la sensazione… -
Ci penso un attimo e mi rendo conto che è vero: chi meglio di un essere umano trasformato in un mostro può capirmi? Nessuno…
Ciò non toglie che io sia ancora molto restio a confidarmi con lui o con qualsiasi altro. Questo non mi impedisce però di chiedergli una cosa: - E come hai risolto la situazione? -
Se è sempre così calmo, se anche adesso ha saputo ammettere con tanta naturalezza che ha avuto delle insicurezze, allora probabilmente le avrà risolte!
- Non l’ho ancora risolta. - risponde, scrollando le spalle.
Io annuisco meccanicamente, salvo poi rendermi conto che questo significa che anche lui è nella mia stessa condizione e che indi mi sarà molto, ma molto difficile che mi indichi la soluzione ai miei problemi.
- Perché non dormivi? - domando all’improvviso, ricordandomi solo ora che lui solitamente non si sveglia mai durante la notte, salvo i casi in cui incombe un pericolo imminente o in cui c’è qualcosa di grave che lo preoccupa.
- Qualche dubbio su quello che sono e quello che ero… - ribatte, usando le mie stesse parole.
Mi scappa un sorrisetto triste: siamo tutti e due sulla stessa barca che sta affondando… Chi ci trarrà in salvo?
Possiamo contare solo sulle nostre forze e lo sappiamo, ma in questo istante sembra che nessuno di noi ne abbia abbastanza per fare qualcosa…
- Quali dubbi? - chiedo, vinto dalla curiosità e dal desiderio di saperne di più di lui.
Zel mi fissa un attimo, poi sospira e si decide ad aprirsi con me: - Non sono più sicuro di voler tornare ad essere un uomo, perché in fondo non mi dispiace più di tanto essere una chimera: sono più forte e resistente di prima, la mia vita si è allungata e non corro il rischio di ammalarmi e morire. L’unico problema è il mio aspetto, che incute timore alla gente e mi bolla come “mostro”… -
Lui si ferma, ma io intuisco che la frase non è ancora finita. Aspetto per un buon momento, poi lo incito: - Ma? -
- Ma adesso non credo che mi importi più di tanto. Ho conosciuto persone a cui non importa come appaio, che mi vogliono bene per ciò che sono. Non mi danno del “diverso” e non mi trattano come un fenomeno da baraccone… Sono i miei amici, gli unici esseri umani a cui tengo! In fondo, inizio a pensare che il Monaco Rosso, contro cui volevo vendicarmi, mi abbia fatto un favore… Ma se non cerco più una cura per la mia condizione e visto che ormai chi mi ha ridotto in questo stato è morto, qual è adesso lo scopo della mia vita? -
Uno scopo per la propria vita… Non credo di averne mai avuto uno, se non quello di portare morte, devastazione e sofferenza in ogni angolo del mondo. Ed effettivamente, devo ammettere che al momento questo non mi basta più per essere soddisfatto… Il mio io più profondo sta cercando qualcosa, ma io non capisco cosa…
Ma adesso devo dare una risposta alla chimera, ma cosa potrei dire? Le solite frasi fatte stile “Vedrai che andrà tutto bene” oppure “Prima o poi la vita ti darà la risposta” non mi sembrano appropriate.
Il mugolio di una voce femminile ancora addormentata è la scintilla che fa partire la mia voce, portando alla luce un’ipotesi che sarebbe la più scontata, ma che però mi causa fastidio al solo pensarci: - Potrebbe essere quello di sposare Amelia e ricostruire con lei il regno di suo padre… -
Il silenzio cade tra di noi.
Non capisco: cos’è questa specie di rabbia che sento dentro?
Perché di fronte a questa prospettiva mi vien voglia di distruggere tutto quello che ho davanti?
Perché vorrei con tutto il mio essere impedire che questo accada?
Sbircio di sottecchi il mio compagno di viaggio, notando che sta pensando e probabilmente ponderando le mie parole, mentre in me cresce un sentimento di aspettativa straziante.
- Non credo che quella sia la mia strada. - conclude alla fine della sua riflessione.
Mi sorprendo a sentirmi sollevato… Ma perché?
- Perché? - non riesco a trattenermi dal domandare. Ho la perentoria necessità di essere rassicurato, riguardo a cosa però lo ignoro.
- Non penso sia giusto sposare una donna che non amo e che non credo riuscirò mai ad amare… -
Le sue parole mi fanno sentire come se mi avessero tolto un peso dall’anima. E ancora una volta non capisco il motivo di questa mia sensazione…
- Non dirmi che il nostro Zelgadis si è innamorato! - tento di scherzare, ma conscio che, in realtà, voglio saperne di più a tutti i costi.
Lui arrossisce e io mi sento morire.
- Lo prendo come un sì! - me ne esco, fingendo un divertimento che, però, non provo.
Se è innamorato, allora prima o poi se ne andrà per la sua strada e ci lascerà.
MI lascerà, urla la mia mente…
Ho un flash e mi rendo conto che tutte queste emozioni le ho già provate, anche se indirettamente, quel giorno in cui Lina e Gourry sono stati risucchiati nel Mare del Caos.
Non è possibile…
Perché le provo IO e ADESSO?
- E tu? - La voce di Zel mi riporta alla realtà, ponendomi di fronte alla necessità di articolare una risposta sensata.
- Ah, no, scusa! E’ vero che un mazoku non ama nessuno! - aggiunge, di fronte al mio mutismo.
Ti sbagli, oh se ti sbagli! Ma come faccio a dirtelo?
- Io torno a dormire, grazie per avermi ascoltato. Converrebbe anche a te riposare… - dice, alzandosi in volo e mettendomisi di fronte.
- Oyasumi Nasai… - mi augura.
- Oyasumi Nasai… - mormoro, in una risposta automatica.
Lui torna a terra e si sdraia sul suo giaciglio, chiudendo gli occhi.
Alzo di nuovo lo sguardo verso la luna: com’è possibile?
Ha ragione Zel, io sono un demone, non dovrei provare questo tipo di sentimento!
L’amore dovrebbe essere estraneo alla mia natura… Ma perché ho sentito distintamente in me tutte le sensazioni che hanno provato due persone innamorate in una situazione analoga, se non peggiore, alla mia?
Calmati, Xellos!
Riflettiamo: Zel ha detto di essere innamorato di qualcuno, non ha specificato di chi… Ha negato di provare qualcosa per Amelia e questo è già un buon presupposto… Altro elemento che non posso non annoverare è che le uniche persone che frequenta, e che ha ammesso di considerare amici, siamo noi, giusto? Sì, dev’essere così!
Mi sento di escludere la possibilità di una qualche cotta di gioventù, poiché fino ad ora non si è mai lasciato sfuggire nulla… Ed è plausibile credere che prima o poi qualche demone avrebbe usato questo suo presunto affetto contro di lui… Per esempio Fearly: quando attacca, mostra ad ognuno un nemico con le sembianze di qualcosa a cui teneva seriamente. E nel momento in cui ha intralciato il nostro cammino, sfidandoci, Amelia si è ritrovata a combattere contro suo padre, Gourry contro Lina e viceversa… E Zel…
Kami-sama!
Io e la chimera ci siamo dovuti affrontare!
Calma, non facciamoci illusioni!
Può benissimo essere stato un caso…
Non sempre gli youkai usano le stesse armi in battaglia…
Sì, ma lei non usa altri trucchi o altre magie, perché non le conosce!
Non arriviamo subito a conclusioni affrettate…
Zelgadis innamorato di Lina mi sembra una contraddizione nei termini, siccome non ho percepito nessuna gelosia da parte sua nei confronti di Gourry.
Che ami lo spadaccino, poi, mi sembra pura fantascienza! Sono amici, questo sì, ma non credo che ci sia di più! Nelle battaglie, Zel tende sempre a proteggere Amelia, non si è mai messo in mezzo per proteggere il biondino, indi se non ama la ragazza è presumibile escludere una sua cotta per Mr Ingenuità.
Che sia il padre di Amelia? Oh, Xellos, non pensare assurdità!
Mi sto rimbecillendo!
Li ho esclusi tutti…
Tutti tranne il sottoscritto…
Ho un sussulto: perché di fronte a questa mia conclusione, il mio cuore si è messo a fare le capriole?
Idiota, lo so benissimo il perché… Ma non posso accettare questa realtà.
Scivolo a terra e mi accosto alla chimera, ripensando anche all’episodio di ieri: io la posso anche ignorare, la realtà, ma è lei che non lascia in pace me! Che altra spiegazione se non questa posso trovare alle emozioni di poco fa e al mio inconsulto gesto di frappormi tra lui e una fire ball che gli avrebbe procurato al massimo qualche bruciatura? Quel demone era ancora più debole di Selp…
Una stilettata mi attraversa: Selphie! A lei non avevo pensato…
E' molto più probabile che Zel ami un essere indifeso e dolcissimo, piuttosto che un demone assetato di sangue…
Fisso ancora un attimo il volto addormentato del mezzo golem e finalmente prendo la mia decisione: un solo bacio… Sfiorerò le sue labbra con le mie e poi me ne andrò via, tornerò a casa e tenterò di tornare me stesso! Concluderò qui questa mia parentesi di vita e ritornerò ad essere Xellos, il diavolo temuto ovunque!
Mi chino e bacio leggermente le labbra di Zelgadis, ma quando faccio per ritrarmi due braccia forti mi afferrano, tirandomi sopra il corpo disteso della chimera. Sbarro gli occhi, ma incontro solo le palpebre chiuse di colui che adesso sta ricambiando il mio gesto, tentando anche di approfondirlo.
Chiudo gli occhi, abbandonandomi per un attimo alle sensazioni che sto provando e cercando di scacciare la vocina che mi sussurra che lui non vuole baciare me, ma la donna che ama e di cui stava sognando.
Ci stacchiamo per manifesta mancanza di ossigeno della controparte e, quando socchiudo gli occhi mi ritrovo a specchiarmi in due iridi nere ben sveglie…
- Mazoku no baka! Ce ne hai messo di tempo per accorgertene! - scherza lui, sorridendomi.
Io boccheggio per un attimo, ancora incredulo.
Non sognava la sacerdotessa?
E io non dovevo andarmene dopo un casto sfiorarsi delle nostre labbra?
ALLORA CHE DIAMINE CI FACCIO QUI, ABBRACCIATO A LUI, A BACIARLO DI NUOVO?
Smetto di pensare quando le nostre lingue iniziano ad accarezzarsi e io sento un calore enorme esplodermi nel petto e uno sfarfallio allo stomaco che tuttavia non è spiacevole…
- Aishiteru… - gli soffio, prima di baciarlo di nuovo dopo averlo lasciato libero solo il tempo per riprendere una boccata d’aria.
Ci stacchiamo e lui mi sorride, poi mi mormora: - Meno male che sei stato più veloce a dirlo, che a pensarlo! -
Scoppio a ridere anche io, soffocando l’ilarità contro la sua spalla.
Ho trovato la risposta alle mie domande: sono Xellos, un mazoku innamorato di una chimera.
E ho uno scopo nella vita: rendere felice la persona che amo, amandola a mia volta!

 
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