- Capitolo 1° -
MOSTRO
SongFict Meds-Placebo
Ticchetta nervosamente con il dito contro la tempia destra. Dov'è? Dov'è andato a finire? Batte, batte, prima o poi gli tornerà in mente. Batti batti, e il ricordo tornerà. Il colpo sulla tempia è sempre più pesante, al primo dito se ne aggiunge un secondo, per poi sostituire il tutto con il palmo, sempre più violentemente. «Dov'è... dov'è... devi sapere dov'è. Devi. Picchia il palmo sempre più forte, sempre con più velocità. Chiude l'arto a pugno, per poi continuare quella violenta ricerca di ricordi. «DOV'È? DOV'È? Respira affannosamente, picchiandosi sulla tempia rossa scalfendosi le nocche, senza curarsene, continua a colpire.
Ero solo, in caduta libera facendo del mio meglio per non dimenticare cosa mi è successo cosa ci è successo cos'è successo mentre ho lasciato che scivolasse via
Lascia scivolare il braccio al suo fianco. Gli duolono tutti i muscoli del braccio, tanto è durata da dolorosa ricerca. E le nocche si sono spaccate, dopo aver tumefatto la tempia del ragazzo. Cerca di muovere le dita doloranti, e un po' di sangue ,dagli spacchi che scalfiscono la pelle fredda e tesa, scivola fuori. «No! Non può sanguinare. Non può sanguinare. «Se esce del sangue, hai fatto del male. Se esce del sangue, hai fatto del male. Bisbiglia mentre cerca di tamponare il liquido amaro con la maglietta. Ma quegli spacchi tornano ad inumidirsi di rosso. Preso dal panico chiude fra i denti il pugno della mano, mordendolo forte. NON DEVE SANGUINARE NON DEVE SANGUINARE!
ero confuso dai poteri che ci sono dimenticando nomi e facce i passanti mi guardavano come se potessero cancellarlo
Il sapore metallico continua a fluire, sempre sempre più, proprio come quella notte. Stringe più forte fra i denti la carne gelida. Come quella notte. Cos'è successo quella notte? Calcando i denti dritti con più foga. Cosa ricordi oltre al sangue? Tanto sangue. Cosa ricordi oltre al fatto che fluiva? Scorreva così velocemente.
baby, hai dimenticato di prendere le tue medicine? baby, hai dimenticato di prendere le tue medicine?
E gli occhi si facevano bianchi, e gli occhi si facevano opachi vero? Sangue, sangue che corre, sangue che scappa. E le palpebre tremavano vero? Sulle tue mani, sui tuoi vestiti, sulla tua pelle. Boccheggiava no? E non finiva più. Continuava a fluire sempre amaranto.
ero solo, fissavo da sopra il davanzale facendo del mio meglio per non dimenticare ogni sorta di gioia ogni sorta di allegria e la nostra eroica promessa
Se esce del sangue, hai fatto del male. Se esce del sangue, hai fatto del male. Correva, correva! Fra le tue avide dita. Se esce del sangue, hai fatto del male. Se esce del sangue, hai fatto del male. Sgorgava, sgorgava! Della profonda ferita. Se esce del sangue, hai fatto del male. Se esce del sangue, hai fatto del male. E tu toccavi la carne morbida, e tu toccavi la carne lacera.
quanto contava per noi quanto contava per me e le conseguenze ero confuso, dagli uccelli e dalle api dimenticando se lo intendevo
Stringi fra i denti quel sapore amaro, stringi fra i denti il tuo che non avrà mai il suo sapore. Ti portavi le mani alla bocca. Che era così denso. Sporcandoti il viso. Che era così buono. E sotto di te continuava a sgorgare.
baby, hai dimenticato di prendere le tue medicine? baby, hai dimenticato di prendere le tue medicine? baby, hai dimenticato di prendere le tue medicine? baby, hai dimenticato di prendere le tue medicine?
Così ri introducevi le dita nella ferita. Il ricordo fa male. Stringi fra i denti la tua oscena carne. E ingordo le riportavi alla bocca. Stringi, così che possa fluire anche il tuo di sangue. Per poi tornare ad allargare la ferita traboccante.
e il sesso e le droghe e le complicazioni e il sesso e le droghe e le complicazioni e il sesso e le droghe e le complicazioni e il sesso e le droghe e le complicazioni
Stringi e dilania le tue fetide carni, mostro. Era così oscenamente sfamante il suo sapore. Dilania le tue ferite, e lascia scorrere il tuo lurido sangue, mostro. E anche se ancora il suoi occhi si ribaltavano non importava. Affonda i tuoi disgustosi denti nella pelle gelida, mostro. Continuavi ad affondare le dita in quella fonte di mieloso tiepidume.
baby, hai dimenticato di prendere le tue medicine? baby, hai dimenticato di prendere le tue medicine? baby, hai dimenticato di prendere le tue medicine? baby, hai dimenticato di prendere le tue medicine? baby, hai dimenticato di prendere le tue medicine? baby, hai dimenticato di prendere le tue medicine?
ero solo, in caduta libera, facendo del mio meglio per non dimenticare
Non so chi possa essere il protagonista pur avendola scritta io, so solo che Non è un vampiro, è solo un pazzo. Spero apprezziate
Applecandy |
|
"Non è esattamente una lingua straniera: parlo una lingua che solo tu ed io possiamo capire.
Esiste una lingua così per tutti. Non scherzo. Esiste una lingua diversa per te e
un'altra persona, una per te e tua moglie, una per te e la tua
ex, una per te e tuo padre, un'altra per te e un tuo amico."
"E se le persone sono in più di due? Come funziona questa storia della lingua?"
"Se si è in tre, c'è una lingua per quelle tre persone, e se se ne aggiunge un'altra,
la lingua cambia di nuovo. Ho osservato a lungo questa parte della città e anche tu hai fatto lo stesso.
Di persone così ce ne sono un'infinità e io con te e loro parlo una lingua
che solo chi ha la stessa distanza da sè e Tokyo possono capire. Ma se al tuo posto
fosse seduta una simpatica vecchietta che vive da sola, userei
una lingua che sa di solitudine. Con un uomo che sta per andare
con una puttana, una lingua che sa di desiderio. Tutto qui."
"E se ci fossi io, la vecchietta, il tipo che va a puttane e tu?"
"Quanto la fai lunga! Comunque anche in quel caso parlerei una lingua
che riguarda le vite di questa quattro persone a caso, un lingua
capace di esprimere lo spirito di queste quattro persone qui e adesso."
"Va bene, mi arrendo."
Banana Yoshimoto - Lucertola -Giovani Sposi
Cito la Banana per dire solo questo:
Magari parliamo due lingue differenti ;)