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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: 12 MARZO
Genere: Sentimentale, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: jeanneasakura galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/09/2008 21:47:51

Prima fanfic originale che scrivo. Non scrivo sintesi perchè non voglio anticiparvi nulla!
 
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12 MARZO
- Capitolo 1° -

Helena Baudelaire.
Il nome di una ragazza qualunque, ma che sta per lasciare questo mondo.
Perché Helena Baudelaire è il mio nome. Anche se continuerà ad esserlo ancora per poco.
Ti ho sempre difeso, qualunque cosa succedesse.
Ma adesso, è veramente colpa tua, Hayate.

Venni in Giappone all’età di 17 anni, ed era tutto fantastico, allora.
Ero una bellissima ragazza che rispecchiava il suo paese, la Francia. O almeno era quello che mi dicevano tutti.
Lunghi capelli dorati come la luce del sole, iridi verde smeraldo.
Così mi descrivevano.
Tu, invece, eri totalmente diverso.
Hayate Taiki , 18 anni. Un ragazzo che non si staccava dal suo motorino.
Corti capelli castani, profondi occhi corvini e un giubbotto di pelle che avevi sempre addosso.
Ci incontrammo la prima volta in un parco, ricordi?
Io camminavo tra le aiuole, immersa nella lettura. Tu eri in motorino con i tuoi amici.
I classici bulletti che ci provano con tutte, e che ci provarono anche con me. Senza successo.
Tu però eri diverso dagli altri…Eri decisamente più educato, divertente, pazzo ma dolce.
Diventammo amici in poco tempo, e venni ad abitare con te e due tuoi amici, Hatori e Mitsuki, che avevano pressappoco la nostra età. Follia, può darsi, ma ero convinta che fossi una brava persona.
Bastarono pochi mesi per capire che il nostro rapporto si faceva sempre più profondo…molto più di semplice amicizia, qualcosa come…amore…
Ricordo ancora il giorno in cui ci fidanzammo. Era un 12 Marzo, e pioveva a dirotto. Eravamo soli in casa, i nostri coinquilini era usciti da un bel po’ e sarebbero sicuramente tornati tardi.
Decidemmo di guardare un film e mangiare qualcosa.
Classico “incidente” con i pop-corn, le nostre mani si sfiorarono nel pacchetto, i nostri occhi si incrociarono per interminabili secondi…
Poco dopo la distanza tra noi scomparve in un dolcissimo bacio.
Sdolcinato, sì. Trita e ritrita, può darsi. Ma non mi importava il come, l’importante è che era successo.
Ti amavo così tanto, Hayate…Dicevi che saremmo rimasti insieme per sempre…
Ma quanto dura per sempre?

Eppure fino a ieri era tutto meraviglioso…Andava tutto bene tra noi, eravamo una coppia magnifica…O almeno così credevo…
Non mi sono accorta di quanto tu stessi cambiando…
Non mi trattavi più come una volta, non ero più la tua unica ragione di vita, come mi dicevi sempre.
Facevi praticamente il possibile per evitarmi, non mi dicevi più “ti amo”, ricominciasti a chiamarmi con il mio nome di battesimo.
Uscivi spesso, ma senza di me. Dicevi che volevi passare un po’ di tempo con i tuoi vecchi amici che non vedevi da molto.
Che stupida pensare che fosse solo un periodo di stress e stanchezza…
Che stupida pensare che volessi solo un po’ di tempo per te, che il problema fossi io…
Che stupida non capire che i “vecchi amici” con cui uscivi fossero in realtà una ragazza, la stessa che ora giace senza vita accanto a me…

Oggi doveva essere una magnifica giornata.
Uscii poco dopo di te, andai in centro per comprarti un regalo, anche se a dire il vero non avevo idea di cosa regalarti.
Andai al parco per pensare un po’, mi sarebbe certamente venuta un idea, lì.
Ma invece di un idea, trovai altro…
Tu e una bruna su una panchina, vi stavate baciando.
Fu una coltellata alla spalle, che fece più male del coltello che ho conficcato in petto…
Il dolore che provo adesso non è niente in confronto a quello…
Io non esisto più…sono morta allora…
E in quell’istante cominciai a capire che non avrei fatto la solita scenata, non sarei scoppiata in lacrime, non avremmo fatto pace.
Ormai non ragionavo più, nella mia mente vagava un’unica e semplice parola…
Vendetta.

Senza farmi notare mi avvicinai nascondendomi tra i cespugli e gli alberi, e origliai. Sentii tutte le vostre discussioni. Tu le promettevi che mi avresti lasciato una volta arrivato a casa, che saresti scappato con lei…
Non hai minimamente pensato a come avrei potuto reagire io.
Pensavo mi conoscessi, Hayate. Pensavo mi amassi.
Invece mi hai mentito, mi hai preso in giro per tutto questo tempo…
Tutti quei momenti passati insieme, i regali, i baci, le frasi d’amore…
Che senso ha avuto tutto questo per te?
Sono forse un giocattolo che quando non diverte più deve essere gettato e rimpiazzato?
Ormai non ho più ragione per vivere…Ma prima, dovevo fartela pagare.
Ve ne andaste, lei da una parte e tu da un'altra. Il tuo cellulare sulla panchina.
Un piccolo errore, una frivola dimenticanza, che però costò molto cara…
Il mio corpo si mosse quasi da solo verso la panchina, sicuramente avevo un sadico sorriso stampato in volto.
Presi l’oggetto e ne visualizzai la rubrica.
Il primo nome era “Amore”, ma il numero non era il mio.
Adesso sulla rubrica ero semplicemente “Helena”.
Mandai un messaggio a quella ragazza che prima era con te, il numero sotto “Amore” doveva essere per forza il suo.
<<Vieni a casa mia, devo parlarti. H.>>
Subito dopo nascosi il cellulare tra i cespugli, vedendo da lontano che stavi tornando.
Forse ti eri accorto di aver scordato il telefono, ma non importava.
Troppo tardi.
Tornai a casa e aspettai la ragazza, che poco dopo arrivò.
Ma per sua sfortuna, non trovò chi stava cercando.
In fondo, non poteva sapere che quell’ H alla fine del messaggio stava per “Helena” e non per “Hayate”…

Eccoti, finalmente sei arrivato. Ti sento aprire la porta pronunciando il mio nome.
Ora lo stupido sei tu, Hayate…
Volevi lasciarmi, ma invece ti lascio io.
E con te lascio tutto il mondo…Per sempre…
Non ho piantato io questo coltello sul mio petto, sei stato tu.
Tu mi hai tolto la vita, Hayate.
Mi giro verso la ragazza. In fondo, lei non c’entrava nulla.
Ma era la mia vendetta…
Così anche tu capirai cosa significa perdere la persona che ami…

E ora eccoti qui, che cerchi di far rinvenire la ragazza, che capisci che non c’è più niente da fare…
Soffri, Hayate, soffri come hai fatto soffrire me…
Ti siedi accanto e mi abbracci, mi chiedi scusa.
Non capisci che ormai è troppo tardi, Hayate?
Piangi, disperati, soffri.
Perché è colpa tua.
Tu mi hai ucciso, tu mi hai strappato l’anima…
…E io…la sto togliendo…a te…?
Chi sono io per fare questo?
Perché, Hayate, perché l’ho fatto? Non lo so più…
Voglio davvero vederti soffrire?
Vedere le tue lacrime, sentire la tua voce spezzata, capire il dolore che provi…
Mi fa male.
Ho finito per ferire me stessa, ferendo te.
Guarda, anche il cielo piange per me…ed io con lui…
Scusami, Hayate.
Io ti amo ancora…non dovevo farti questo…
Ancora una volta è colpa mia…
Sono sempre io che rovino tutto…
E scoppio in lacrime, anche se so che stavolta le lacrime non serviranno a nulla…
Perdonami, amore mio, perdonami…
“Ti amo” furono le ultime parole che uscirono dalla mia bocca prima che le mie labbra si chiudessero per sempre…
Prima che il coltello nel mio petto venisse estratto da te e conficcato nel tuo…
Prima di vedere te accasciarti accanto a me, stringendomi la mano…
Prima che tu riuscissi a capire che amavi ancora me, e non quella ragazza…
Prima che “Ti amo” divenissero anche le tue ultime parole…
Prima che i nostri cuori smettessero di battere quasi all’unisono…
Prima di morire così, insieme…In un piovoso 12 Marzo…
 
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VOTO: (2 voti, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
joanie - Voto: 18/09/08 18:14
Una fanfiction scritta bene, è il mio giorno fortunato^^
Sei molto brava, la storia mi ha preso subito. Mi piacciono i finali tristi, anche se poi mettono sempre un po' di malinconia.
Brava e ancora brava!^_-
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lunetta-chan - Voto: 16/09/08 22:33
Oh, questa storia è tristissima ç_ç Hayate è stato uno stupido, semplicemente ;_; Scrivi bene, davvero; la fic è scorrevole ed è stato un piacere leggerla^^ Anche se non era di certo un lieto fine, questo XD Ma anche i finali tragici, se scritti bene, possono piacere molto. Complimenti, davvero!*ò*
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