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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: LIKE A SKYLARK
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/05/2003 19:47:15

leggere per capire
 
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.......
- Capitolo 1° -

Eccomi ancora qui, con un altra ff su slam dunk. Spero vi piaccia, nonostante abbia fatto alcuni cambiamenti sulle personalità dei personaggi e sulle loro vite private.Per una volta chiudete un occhio


LIKE A SKYLARK

Quel giorno il vento sembrava sussurrare cose mai dette, come ricordi nascosti nei momenti senza tempo. Quello strano vento sembrava voler annunciare qualcosa, come un arrivo, una sorpresa, un qualcosa di nuovo...
Hokuto camminava per la via alberata del lungomare vicino a casa sua. Ultimamente si sentiva strana. Era vissuta in quella prefettura tutta la vita, e ormai conosceva tutti, tutte le vie, tutti i posti carini che oramai erano diventati posti abituali, gli amici erano quelli di sempre, si rese conto che ormai la quotidianità aveva preso il posto dell'aspettativa per il futuro. Cosa le avrebbe destinato il futuro?
Forse avrebbe lavorato nel negozio dei genitori.."Sai che divertimento?" pensava sempre, nascosta nella solitudine della sua camera.
Quella mattina arrivò al liceo prima del previsto. Automaticamente fece quelle scale che faceva sempre ed entrò nella sua classe, ancora deserta. Una volta posato lo zaino si sedette, in silenzio, ad ascoltare il rumore delle foglie, il vento che sbatteva contro i vetri chiusi dell'aula. Era uno strano vento, considerata la stagione.
Nella classe intanto era arrivato il suo amico di sempre, quello scontroso di Rukawa. Scontroso per gli altri, ma non per lei.
-ciao Kacchan-
-ciao hokuto...come mai sei già qui?- rispose l'altro sedendosi anche lui, parlando con familiarità
-mi sono svegliata presto, ma sei tu quello che mi sorprende...di solito entri sempre in seconda...-
-questo maledettissimo vento mi ha svegliato...-
-si è strano-continuò lei guardando fuori dalla finestra- sembra che sia tornato l'inverno...e io che pensavo già di andare al mare...-
-sei dimagrita per caso?-
-no,perchè me lo chiedi?-
-mi sembrava...-
Lentamente l'aula cominciò a riempirsi di tutti gli alunni, Mito, Hanamichi e Haruko entrarono tutti e tre insieme, ridendo.
-ciao Hokuto- disse Hanamichi sedendosi accanto all'amica
-ciao Hana...come mai sei tutto allegro oggi?-
-pare che si sia iscritto un nuovo alunno, e sento che sarà una bella ragazza...-disse Hanamichi con gli occhi brillanti. Haruko intanto si era seduta in silenzio dietro Rukawa, per il quale provava ancora un certo interesse, malcelato agli occhi di Hanamichi che ormai si era stancato di aspettare. Purtroppo Hokuto era l'unica alla quale Rukawa mostrava amicizia. Chissà perchè poi: lei non amava minimamente il basket, ed era l'opposto di lui, Hokuto era più adatta ad un tipo come Yohei, silenzioso, divertente e saggio.
Dopo altri momenti di chiacchiere il professore entrò nella classe, annunciando l'arrivo di un nuovo alunno.
-mi spiace hana...ma è un nuovo arrivato...sesso maschile!-rise hokuto prendendo in giro il suo compagno di banco
-capirai, quello ha un solo pensiero fisso- lo canzonò Mito, dal banco dietro
-Ehi...che succede laggiù? Ragazzi silenzio!!"
-scusi- risposero i tre contemporanemante, ridendo
-bene...come stavo dicendo oggi entrerà a far parte di questa classe un nuovo alunno, appena tornato da un viaggio di studio a Londra. Prego, entra pure!-
Nella classe entrò un ragazzo molto alto, con i capelli castani e gli occhi dello stesso colore. Era molto carino, ma si capiva benissimo che non era un giapponese puro sangue. Haruko si risvegliò dal suo torpore per Rukawa, mentre Hokuto silenziosamente ringraziò il cielo per quella bella sorpresa.
I ragazzi invece non fecero grandi salti di gioia.
-presentati..dai..- lo incalzò il professore
-ok..io sono Tsutomu Hakkai e sono appena tornato da Londra, spero che possa diventare amico di tutti voi...-
-bene...adesso prendi posto!-
Il raagazzo si sedette al primo banco, da solo, con i nervi a fior di pelle. Era passato molto tempo dall'ultima volta che aveva assistito ad una lezione in giapponese e si sentivatutti gli occhi addosso. Essendo il nuovo arrivato sapeva benissimo che tutti volevano fargli domande su domande e questo lo metteva molto disagio.
Nel frattempo Rukawa, fingendo di dormire, continuava a guardare di nascosto Hokuto. Nonostante quello che gli diceva era dimagrita molto nell'ultimo periodo e Kaede si sentiva molto preoccupato. Conosceva Hokuto da sempre, da quando viveva ancora con i suoi genitori, e anche dopo che se ne era andato da casa aveva continuato a frequentare la ragazza, con la quale si era sempre sostenuto in tutti i momenti difficili.E di momenti difficili lei ne aveva vissuti molti.
Ben presto arrivò la pausa pranzo e tutti, come previsto, si accerchiarono intorno al nuovo arrivato che con sorrisi e parole gentili cercava di guadagnarsi la simpatia di tutti. Anche Haruko era tra questa folla incuriosita, mentre Hokuto era andta in palestra con Kacchan a vederlo giocare. Così, tanto per fargli compagnia.
-Che te ne sembra del nuovo arrivato?- chiese mentre il ragazzo si esercitava nei tiri da tre punti
-Che vuoi che ne sappia?- rispose lui, altezzoso come al solito
-secondo me non è del tutto giapponese...-
-questo è poco ma sicuro...-
-allora vedi che anche tu hai fatto qualche pensiero su di lui...-
-ma che...il mio unico pensiero era quello di recuperare le ore di sonno perse....-
-come vuoi...senti io devo tornare in classe a prendere il cambio per 'ora di ginnastica...ci vediamo dopo-
-umpf-
La ragazza tornò sui suoi passi e si diresse verso la sua classe. Non sentiva provenire da quel luogo nessun suono, il che le fece pensare che già tutti erano andati e che lei, come al solito, era in ritardo.
Entrò e fu sorpresa nel trovarci il nuovo arrivato.
-ciao io sono Hokuto- disse sorridendo
-piacere io sono Tsutomu- rispose lui altrettanto gentilmente
- stressante il primo giorno....eh?- disse Hokuto mentre cercava il suo cambio
-no perchè?-
-insomma rispondere a tutte le domande della classe non deve essere molto divertente...-
-beh da qualche parte bisogna anche cominciare.. ^^ -
-accidenti!!- si lasciò scappare lei
-è successo qualcosa?-
-ho solo dimenticato la tuta...vorrà dire che oggi salterò l'ora di educazione fisica...Ti spiace se rimango qui con te?-
-no affatto-
-non mi va di tornare da Kacchan...quando gioca è davvero intrattabile...- disse sovrapensiero
-kacchan? è il tuo ragazzo?-
-no...è solo il mio migliore amico...sai gioca a basket da quando era capace di tenere un pallone in mano..e ne ha fatto la sua vita...quando gioca non vuole sapere o sentire niente....-
-basket eh?..e tu a che club sei iscritta?-
-Io? io a nessuno...non c'è nessun clun qui per quello che voglio fare io..frequento una scuola a parte...sai..una scuola di danza..voglio diventare ballerina..e tu fai parte di qualche club?-
-mi sono iscritto a quello di Karate..-
Continuarono a parlare ancora del più e del meno, di hobbies, sogni, amici, ma tutti e due evitarono volontariamente il tema della famiglia.

I giorni passarono in fretta e Tsutomu cominciò a far parte del gruppo di Hokuto all'interno della classe, ma per il resto continuava ad essere abbastanza distaccato da tutti.Mentre Hokuto Hanamichi, Haruko e Mito molto spesso stavano con i membri del club di basket.
Hokuto si sentiva sempre più strana. Quando era con gli amici era quella di sempre, quella che gli amici conoscevano, o almeno continuava a fingere di essere così. Ma nonostante questo continuava a sentirsi strana. Anche quando ballava andava tutto male. Anche il suo partner Yusuke, un ragazzo bellissimo, non faceva che rimproverarla -Hoku...ma dove hai la testa?- Lei non poteva fare altro che abbassare la testa e rimanere in silenzio. Sapeva che stava mangiando e che cominciava a pesare tanto, forse troppo anche per i muscoli allenati di Yusuke, ma non sapeva più che fare.
Un pomeriggio, dopo l'allenamento, aveva deciso di andare a fare un giro nel centro commerciale che oramai conosceva a memoria e mentre girava tra i negozi incontro una persona che non vedeva da anni.
-Signora Rumiko, è lei?- disse avvicinandosi ad una signora distinta ,dai lunghi capelli lisci e gli occhi cristallini.
"Hokuto...oh mio Dio, ma sei proprio tu!- disse abbracciando la ragazza
-come sta?-
-io bene e tu?-
-molto bene, grazie, ma mi dica come mai è qui? Sono anni che non frequenta questo quartiere....-
-dovevo comprare alcune cose da queste parti e ho pensato di venire a fare un salto ai grandi magazzini..come ai vecchi tempi...-
-mi fa piacere vederla in forma...-
-anche io...ma dimmi...lui come sta?-
Hokuto sorrise a quella domanda che malcelava il desiderio di una madre di sapere come sta suo figlio. -Kacchan sta abbastanza bene. Fa un lavoretto part-time e gioca a basket. il mister gli ha detto che se continua a giocare così bene può anche vincere una borsa di studio per una scuola molto famosa negli stati uniti...ovviamente lui è contentissimo...-
-lo immagino. Era sempre stato il suo sogno. Mio marito non ha mai voluto capirlo...in casa c'è ancora un grande vuoto...-
-riesco a capirla...da quel giorno neanche casa nostra è stata più quella di una volta...ma non parliamo di questi argomenti tristi...-
-si, hai ragione...ti vedo molto dimagrita sai?-
-no si sbaglia...sono anche ingrassata...-
-beh...dopotutto è tanto che non ti vedo...ora però devo andare mi spiace....-
-spero di rivederla presta-
Così le due si separarono, tornando sui loro passi. Mentre girovagava per i negozi incontrò Tsutomu e a gran voce cominciò a chiamarlo.
-tsutomuuuuuu!!!-
Lui si girò sorpreso e andò incontro all'amica.
-Hokuto, mi hai fatto prendere un colpo!-
-scusami non volevo...anche tu in giro per negozi?-
-in giro e basta...nn mi andava di restare a casa...tu sei di ritorno dall'accademia di danza?-
-esattamente...-rise la ragazza
-ti va di prendere qualcosa al bar? Così chiacchieriamo un po'-
-volentieri...tnt nn avevo intenzione di comprare nulla...-
I due si avviarono insieme verso il bar più vicino. Una volta raggiunto si sedettero e ordinarono.
-Io prendo una coppa gelato tutta cioccolato..e la mia amica qui...- cominciò Tsutomu
-io solo un aranciata...-
Mentre consumarono cominciarono a chiacchierare di cose futili, come gli ultimi films usciti nelle sale, a qualche aneddoto degli anni passati. Purtroppo entrambi avevano alle spalle una vita talmente travagliata che di aneddoti ce n'erano davvero pochi. Mente Tsutomu raccontava di un suo professore che non riusciva a cancellare la lavagna da solo, Hokuto prese un blok-notes dalla sua borsa e cominciò ad annotare qualcosa.
- ehi..che fai?- chiese incurosito Tsutomu, allungando il collo
-eh no...questi sono i segreti che ogni ragazza ha... ^^-
-come vuoi...nn indago...^^-
-Tsutomu-cominciò Hokuto, titubante- posso chiederti una cosa?-
-si, certo-
- Non prendertela a male se te lo dico, la mia è solo un impressione...a volte ho come l'impressione che tu ti voglia isolare dal resto del mondo...sai ho notato che, anche quando andiamo fuori con quelli del club di basket tu nn vuoi mai uscire con noi...-
-...-
-scusami....forse non avrei dovuto fare una domand tanto personale...-
-no no...figurati...dopotutto sei una delle poche ragazze con cui sono riuscito a legare veramente, ma, scusami se mi permetto, anche tu sembri un po' fuori dal mondo...a volte sembra che niente di quello che ti circonda ti interessi veramente...-
-che occhio acuto...facciamo così..tu mi dici i tuoi guai e io ti dico i miei....ci stai?-
-potrebbe essere un modo per liberarsene...-
-bene...allora qual'è il tuo problema?-
-sono omosessuale e il tuo?-
-mia sorella è morta 3 anni fa...-
Entrambi restarono in silenzio, come se si fossero accorti troppo tardi di essere stati un po' tr curiosi, a spese della privacy dell'altro. Nessuno sapeva come spezzare quel filo d'imbarazzo che naturalmente si era venuto a creare in pochi secondi.
-scusami-cominciò Tsutomu- se avessi saputo...-
-ma figurati...sono stata io a cominciare...-
-se non ne vuoi parlare...-
-ogni tanto mi fa bene parlarne..altrimenti impazzirei dalla paura di potermi scordare di lei...ma se tu vuoi lasciare stare...-
-non è una cosa che potrò tenere oscura per sempre quindi...allora comincio io con la mia storia?-
-ma prego...^^-
-bene...ho scoperto di essere gay l'anno scorso. Era l'ultimo anno del mio soggiorno di studio a Londra e, sai, noi "vecchi" ci sentivamo un po' i padroni del college...Io ero in camera con uno spagnolo...si chiamava Marcus. Avevo sempre saputo che era omosessuale ma per me non era mai stato un problema...solo che l'ultimo anno, tra festini e cose varie, mi trovai spesso tra le sue braccia e mi accorsi che era meglio di qualsiasi ragazza avessi mai conosciuto...finimmo per baciarci...qnd tornai a casa lo confessai a mio padre..ovviamente mi buttò fuori di casa...perciò ogni tanto è come...come se mi irritassi dal contatto..emh..psicologico con le altre persone...forse soffro solo di sindrome di abbandono...ma non riesco a fidarmi completamente della gente che mi sta intorno...e tu, invece?-
-adoravo mia sorella...Hilary...era più piccola di me di un anno circa...era l'orgoglio di tutta la famiglia...bellisssima, intellegentissima e una ballerina davvero incredibile...sai si dice che spesso tra sorelle nn ci si capisce...noi ci capivamo a meraviglia...eravamo complici astutissime...il fatto di conoscere anche il suo ragazzo ci dava l'occasione di parlare di tantissime cose e il fatto di frequentare la stessa accademia ci portava spesso ad allenarci insieme...anche se lei era molto più brava di me...una sera uscì insieme al suo ragazzo...sai..la brezza di aver preso la patente...uscirono insieme..e sulla strada, per evitare un camion finirono fuori strada...la macchina fu ritrovata la mattina...i loro corpi lacerati erano ancora dentro...per la mia famiglia e per quella del ragazzo furono momenti..nn so come descriverteli...io rimasi in silenzio per giorni...non mangiavo, non uscivo, non ballavo...non facevo altro che chiudermi nella sua camera e piangere..ci misi molto ad uscire da questo tunnel, e molto lo devo anche a Kacchan, ma nonostante questo, nonostante tutto, non ballo più come ballavo prima...è come se dovessi ballare anche per lei...ma non ce la faccio...e in più non riesco a smettere ad allontanarmi dal cibo..e ingrasso e ingrasso....-
-scusami ma non mi sembra proprio che tu abbia di questi problemi...-
-lo dici tu che non conosci i canoni dell'accademia...cmq...finiamola qui cn questi argomenti tristi-
-adesso mi sento meglio...cmq t pregherei di non dirlo a nessuno...-
-è ovvio...-
Dopo altre chiacchiere i due si separarono. La mattina dopo per Hokuto le ore continuarono ad essere le stesse, e quando la mattina si alzò si sentì debole e fiacca. La testa gli faceva male e quasi non sentiva le braccia. Nonostante tutto si alzò, i vestì e andò a scuola.
Quando arrivò venne "rapita" da Hisashi Mitsui, un senpai dell'ultimo anno, giocatore di basket. Mitsui la prese per un braccio e la portò lontano da occhi indiscreti.
-Mitsui-disse lei allontanando il ragazzo-piano, così mi fai male...-
-scusami, ma dovevo sbrigarmi...-
-allora,cosa vuoi?- disse lei con un tono di voce molto alterato
-ehi..ma che ti prende?...cmq..sai se a Rukawa è successo qualcosa?-
-Kacchan?..no..nn credo...nn mi ha detto nulla, perchè?-
-sono due giorni che non viene all'allenamento, eppure è presente alle lezioni...-disse mitsui abbassando la voce
- COSA??? non è venuto agli allenamenti?-
-esatto, pensavo che tu sapessi qualcosa...-
-non so niente, ma posso indagare...mi preoccupa il fatto di nn saperlo sul campo di basket...-
-ok, allora pensaci tu-
I due si separarono. Quando Hokuto tornò in classe subì la stessa domanda da parte di hanamichi e Haruko. Pareva che tutti sapessero del cambiamento di Rukawa, tranne lei. Questo la faceva sentire un po' esclusa. Si guardò intorno. Del suo amico non c'erano tracce. Decise il da farsi.
Quando la giornata scolastica finì Hokuto prese la direzione opposta a quella dell'accademia e si diresse a gran passi a casa dell'amico. Suonò il campanello. Un rukawa sconvolto le venne ad aprire, sembrava che fosse stato malissimo.
-posso entrare?-chiese a bassa voce
-prego-
L'appartamento di Rukawa non si pooteva certo definire uno dei più eleganti, ma Hokuto ci si muoveva bene, forse perchè aveva passato molti degli ultimi tempi in quelle quattro mura.
-allora, Hokuto, che ci fai qui?-chiese il ragazzo lasciandosi cadere sul divano -non devi andare a danza?-
-No..sn passata per dirti che ieri ho incontrato tua madre-
-mia madre?-
-si..l'ho trovata abbastanza bene...mi ha chiesto di te...di come stavi, di quello che facevi...-
.e di mio padre?-
-non me ne accennato...-
-tipico..ma dimmi Hokuto...non hai salttao la lezione di danza solo per dirmi questo, vero?-
-oggi è venuto Mitsui da me...e mi ha detto che sono 2 gg che salti gli allenamenti e con questo sono tre...-
-Dio, nn dirmi che sei venuta a farmi la predica...-
-cerco solo di capire..mi hai sempre detto tutto e invece,,,-
-non sempre si può avere voglia di parlare...-disse lui con voce rauca, quasi vicina alle lacrime
- è solo che mi preoccupo...sapere che manchi agli allenamenti del basket...insomma...non è proprio da te..persino Hanamichi era preoccupato...c'è qualcosa che non va?-
-ho trovato vecchie cose di Shoji...-
-capisco...-
-era tnt che non pensavo a lui..sai da quando sono andato via da casa, da quando mi sono sentito dire che nn ero il paro di mio fratello, avevo cercato di nn pensare a lui, ma si vede che nn volevo davvero, perchè nn so come ci sono queste cose nel mio appartamento...-
-ti ricordi quando lui ed Hilary andavano allo Shohoku?che bei tempi eh?...-
-perchè cambi discorso Hokuto?-
-perchè nn ne posso più di pensare a loro solo da cadaveri...voglio pensare a loro come erano, belli, allegri, ambiziosi...nn voglio più svegliarmi la notte con l'immagine di mia sorella e il suo ragazzo sanguinanti, con gli occhi sbarrati...secondo me tu dovresti smetterla solamente di vederti in tuo fratello...Shoji è morto, si, ed era una persona splendida, ma lo sei anche tu, e lo sei proprio perchè sei diverso da lui...da come era lui...-
-io mi vedo in mio fratello? e tu? tu che mi dici? Per cercare di eguagliare tua sorella quasi nn ti si vede più, e stai dimagrendo talmente tanto che fra pochi giorni nn sarà + possibile vederti...-
-io nn sono affatto dimagrita, anzi...e poi che c'entra adesso la danza??-
-Hokuto, ti conosco da sempre, e ricordo ancora quando mi dicevi che nn ti piaceva ballare, che voleva fare tutte altre cose, eppure adesso, per Hilart, nn hai il coraggio di abbandonare la danza...e ti stai rovinando anche la vita...-
-ti ripeto che io nn sono affatto dimagrita...-
-Hokuto..ho visto il tuo block-notes, quello dove appunti tutto ciò che mangi e le rispettive calorie...-
-Questi nn sono affari tuoi...-disse lei abbassando la testa per la vergogna
-Quante persone vuoi che perda dopo la mia famiglia?-ormai Rukawa stava gridando
-nn essere melodrammatico..cmq..ero venuta per vedere come stai...è meglio che me ne vada..-
Fece per alzarsi, ma nel momento in cui lo fece il mondo intorno cominciò a girare e le mancò il terreno sotto i piedi. Cadde a terra, priva di sensi.

Quando riaprì gli occhi, vide Kacchan, Hanamichi e Mito tutti intorno a lei.
-ragazzi...ma che è successo?- chiese lei, alzandosi a sedere
-Hokuto, nn fare l'eroina rimani sdraiata!-le disse Mito

Dopo pochi minuti entrò il medico, accompagnato dai genitori della ragazza. Gli amici furono costretti ad uscire.
-Mamma..papà...che è successo?-
.sei svenuta...Kaede ti ha portato qui e poi ha chiamato noi...-
-Hokuto..che mi combini?- sorrise il medico
-nn riesco a capire...-
-sei molto debole, e molto magra. Ultimamente nn hai mangiato molto, vero? hai sentito nausee, giramenti di testa...e cose così?-
-si...-
-bambina mia..-urlò la mamma- ma che avevoi intenzione di fare?-
-ballare, mamma-
-Hokuto-riprese il dottore- ballare nn vuol dire dover patire la fame..anche la tua insegnante ha detto che da qualche tempo ballavi male, e questo perchè nn mangiavi e quindi nn avevi energia per farlo. Fortunatamente non sei anoressica, almeno nn ancora, ma c'è bisogno che tu ricominci a mangiare, altrimenti potresti contrarre questa malattia e...e anche morire, ragazza mia..-
-lo so dottore..ho imparato la lezione..ma mi dica...posso ancora ballare? sa ci sono i provini per il saggio di fine stagione...-
-se mangi nn ci sono problemi...-
-scusate..potete fae entrare Kacchan? Dovrei parlargli...-
-tutti cercarono di accontentare la ragazza e così il bel ragazzo entrò dopo pochi secondi nella stanza chiudendo alle sue spalle la porta e sedendosi accanto all'amica, stringendole la mano.
-Kacchan..volevo ringraziarti per avermi portato qui...-
-nn avrei potuto fare altrimenti...-
-mi dispiace per quello che ho detto a casa tua e per il comportamento da bambinetta...purtroppo ho avuto bisogno di correre dei rischi per capire quello che mi stavi dicendo...-
-sei fatta così, di natura...-
Hokuto rise -beh mi conosci bene...-
-ci conosciamo bene,,,-
-ma sai, quella volta che ti disse che nn volevo balare non era del tutto vero...ho molti altri interessi, ma per me la danza è come per te il basket...la tua vita-
-la mia vita nn è fatta solo di basket...devo anche badare ad una...ad una bambinetta...-
-^^ e va bene questa me la sono...-
Ma nn fece in tempo a finire la frase che Kacchan la stava già baciando.
Quando si staccò guardò gli occhi della ragazza che automaticamente si atteggiarono ad un sorriso radioso. Ci fu così un secondo bacio.
- Sai-disse Rukawa-forse nn è del tutto errrato che noi siamo i nostri fratelli...forse noi siamo la loro seconda chances...-
-forse-
e via con il terzo bacio.

I giorni passarono e Hokuto era tornata ad essere quella di sempre, ma stavolta davvero.
Arrivò il giorno del provino, e Kacchan, Hanamichi,Tsutomu, Mito e la squadra andarono a vedere la loro amica.
Mentre Ballava Hokuto sembrava davvero un angelo con le ali d'argento. La musica sembrava possederla. Alla fine della musica la commissione diede il risultato (anche se so bene che nn funziona così ndErika) -bene, Hokuto, sei la nostra odette...-
La sala esplose di applausi e hokuto corse ad abbracciare il suo ragazzo Kacchan.
_la protagonista Hokuto...sei proprio adatta a me eh? ^^- disse Rukawa
-sei davvero armoniosa- si complimentò Mito
-Armoniosa come un allodola- finì Hanamichi. Tutti risero e insieme, si allontanarono, verso il mare.

Fine

so che la fine è un affrettata, ma alle volte questo ha i suoi pregi.
Tutta per antonio (<- tvttttttttttttb)

Alla prox

Erikuccia

 
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