INIZIO - Capitolo 1° -
CAPITOLO PRIMO:inizio
“Ti vuoi muovere?”urlò un ragazzo moro,sbattendo con violenza la porta e facendo capolino nella piccola stanza.
Le tende erano ancora tirate a schermare i primi raggi di un pallido sole autunnale. Un letto(o piuttosto un ammasso di coperte informe!) occupava gran parte dello spazio,rispecchiandosi nell’enorme specchio di fronte. Fogli sparsi in terra formavano una delicata coltre bianca sulla moquette verde;sacchetti di patatine e bicchieri rovesciati facevano da cornice al quadro! E che quadro!
“Cioè,ma ti rendi conto!?” sbottò il ragazzo,guardandosi attorno.
La camera era un vero disastro! Persino appesi all’armadio c’erano cartoni di pizza della sera precedente.
“Secondo me stai impazzendo!” mormorò Yu,scostando le tende e lasciando che un po’ di tenue luce inondasse la stanza buia.
“Ah!Ma sei scemo?!” esclamò una voce impastata di sonno,attutita dalla pesante trapunta,che ricopriva il corpo del cantante.
“Strify!” lo biasimò Yu,incrociando le braccia al petto. “Dimmi come fai a vedere la luce sotto tutta quella roba?!”
“Io la vedo!” ribattè il ragazzo,sbadigliando.
“Ma ti vuoi muovere?” esclamò spazientito il giovane moro.
Si afferrò una ciocca mechata di rosso,intrecciandola tra le dita sottili.
“Gli altri sono già in cucina a fare colazione e...caspita!Sono le 9....”
Yu si voltò:seduto sul letto,con le ciocche bionde innanzi agli occhi addormentati,Strify si stiracchiava le braccia.
“Hai capito,vero,che sono le 9?!” ripetè Yu,fissando l’amico,che sbadigliava sonoramente in risposta.
“Va bene,ho capito....” disse il ragazzo,uscendo dalla camera.
“Quando Vostra Altezza sarà pronto faccia un fischio!” gridò,mentre scendeva i gradini a due a due.
Strify alzò il dito medio in risposta. Si guardò attorno;il pallido sole era schermato da nubi nere,che preannunciavano sicuramente l’arrivo d’un temporale! La pioggia! Di nuovo!
Il biondino diede un’occhiata veloce alla sveglia sul comò accanto al letto:le 9! Troppo presto!
Voltò la schiena alla finestra e si rimise a dormire. In realtà era sveglio da un po’. Stava pensando. Al loro ultimo mese. Così,all’improvviso erano stati catapultati nel mondo della musica e delle celebrità. E ci si era anche abituato presto!
Strinse le lenzuola,ridendo tra sè.
“Vedete?L’ho detto io che è fuori di testa ultimamente!Adesso ride anche da solo!”
Yu entrò nella stanza di Strify,seguito dal resto della band. Il cantante gli gettò il cuscino addosso.
“Bravo!” esclamò Yu,abbrancando il cuscino. “E adesso cosa usi per dormire?”
“Nooo!” urlò Strify,rimettendosi a sedere sul letto. “Ridammelo!”
“Stri!Non fare il bambino!” lo biasimò Luminor,afferrando la giacca del cantante,nascosta sotto il letto,ed appoggiandola su una sedia.
“Uffi!”
Strify incrociò le braccia al petto;Yu ridacchiò:poichè l’amico aveva una faccia troppo buffa,un misto tra il capriccioso e il corrucciato.
“Stri,sei troppo forte!” rise Yu,gettando il cuscino nel corridoio.
“E tu sei troppo scemo!” ribattè il cantante,scendendo dal letto controvoglia e sporgendosi nel corridoio per raccattare il suo amato cuscino.
“Ma come vi volete bene voi due!” esclamò Shin,sgranocchiando un grissino.
“Lo voglio anch’io!” urlò Strify.
“Vattelo a prendere!Questo è mio e me lo mangio!” ribattè Shin,infilandosi in bocca il resto del grissino.
“Noooo!”
“Strify,mollala!” lo rimproverò Luminor,inarcando con eleganza scettica un sopraciglio.
“Uffa!Sempre colpa mia!” bofonchiò Strify,infilandosi una maglietta bianca sul torace nudo ed infreddolito.
“E,poi,quando gli fa comodo arrivano:Strify,ci scrivi una canzone?Ti pregoooo!” mormorò con voce infantile,in modo che la band lo sentisse.
Yu,Shin e Kiro ridacchiarono. Strify si voltò a metà della scalinata e rivolse loro una linguaccia.
“Gran bella educazione,Strify!” esordì il manager,entrando in cucina.
Una colorita esclamazione fuggì dalle labbra del cantante,mentre i ragazzi erano piegati in due sulla porta della sua camera da letto.
“Che c’è per colazione?” domandò Strify alla cuoca.
“Sono rimasti i cereali!Yu si è finito praticamente tutto...mangia come un orso quel ragazzo!” mormorò Sophie,posando sul tavolo vuoto una ciotola di cereali mescolati con un po’ di latte freddo.
“Mi devo nutrire!” spiegò Yu,saltellando alle spalle della cuoca.
“Eh sì...sei piccolo di cervello!” bofonchiò Strify.
“Come hai detto?” domandò Yu,fulminando il cantante con uno sguardo inceneritore.
Strify scosse il capo,affondando nel latte un’altra colorita esclamazione.
“Che schifo,Sophie!” gridò,posando la ciotola del latte e spingendola al centro del tavolo. “E’ freddo!”
“Se Vostra Altezza si fosse svegliato prima,il latte sarebbe ancora caldo!” canterellò la cuoca,afferrando la ciotola e versando latte e cereali nella spazzatura.
“Guarda quanto cibo mi fai sprecare...vergognati!”
Strify imitò con fare sarcastico le parole di Sophie,mentre ella era voltata a lavare i resti della colazione.
“Sophie,Strify ti fa le smorfie!” esclamò Yu,dando una gomitata al braccio sinistro della donna.
“Io ti ammazzo!” gridò il cantante,alzandosi ed inseguendo l’amico nel corridoio con fare minaccioso.
Anche in un’altra casa,in un’altra città dell’Italia,l’ilarità mattutina giocava brutti scherzi.
“Sveglia!La giornata è splendida e noi dobbiamo andare a fare shopping!!!” gridò una ragazza dai corti capelli biondi,spalancando la finestra di una piccola camera da letto.
Un fagotto dormiva poco discosto e pensò bene di rigirarsi sotto le coperte,continuando a dormire,come se nulla l’avesse turbato.
“Tanto lo so che mi stai lanciando improperi...anche se fai finta di nulla!” canterellò Martina,accendendo il suo amato PC e facendo partire la musica.
“Escape to the stars...feeling so free,just you and me...”
“Basta,ti prego!” bofonchiò l’amica,gettando le coperte al fondo del letto e stropicciandosi gli occhi. “Tutto ma non questo ‘gnaulo di gatti’!”
“Non è uno ‘gnaulo di gatti’!” protestò Martina,imbronciata.
Si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. La ragazza dai capelli rossi,lunghi fino alle spalle,inarcò elegantemente un sopraciglio,poco convinta.
“Spiegami se quei cinque tipi sono normali conciati così!” esclamò Sara,indicando una foto dei Cinema Bizarre appesa all’armadio.
Martina si sporse per osservare uno dei diecimila poster,che erano l’esasperazione di sua madre.
“Ovvio che sì...c’è da chiederlo?” domandò in tono retorico.
“Va beh...lasciamo perdere!” biascicò Sara,ricadendo tra i morbidi cuscini.
La giornata si preannunciava fredda e piovosa. Il pallido sole autunnale,schermato da minacciose nuvole nere,illuminava la piccola città. Dal balcone si potevano udire i clacson delle automobili,cicalecci di vecchie comari,il rombo dei motorini. Nemmeno di sabato gli Italiani parevano volersi dare una calmata!
“Andiamo a fare shopping!Andiamo a fare shopping!” cantilenò Martina,saltellando per la casa in pigiama.
“Se lo ripeti ancora una volta....” la minacciò l’amica,coprendosi il volto assonnato col cuscino.
“Che fai eh?! Nulla...perchè se no non ti porto a fare shopping,shopping,shopping!”
“E’ pronta la colazione!” urlò la madre di Martina dalla cucina.
“Ingurgitala tutta,almeno stai zitta per un po’!” sbottò Sara,alzandosi dal letto controvoglia.
“Tutta tutta tutta....così facciamo shopping,shopping,shopping!!!” continuò imperterrita la ragazza bionda.
“Basta,ora!Abbiamo già la radio,tesoro!” la biasimò sua madre.
“E che radio...musica allo stato puro!” esclamò il padre,mentre sorseggiava il caffè e leggeva il giornale.
“Beh?” sibilò Martina,versandosi una tazza di Cornflakes nella ciotola ricolma di latte fumante. “Che avete da ridire sulla meravigliosa,soave e melodica voce di Strify?”
“Cominciamo dal fatto che la voce di quel mezzo matto non ha nulla di meraviglioso...figuriamoci di soave!” sbottò Sara,spalmando un po’ di marmellata d’arancia su una fetta biscottata.
“Non è matto!?” ribattè l’amica,accigliata. “L’hai mai visto uccidere qualcuno?”
“No,ma...basta vedere come si veste!” disse la ragazza rossa,sgranocchiando la fetta biscottata.
“E con quei giacconi da becchino non so...prima o poi lo leggiamo sul giornale....” ridacchiò il padre.
“Siete solo gelosi!” esordì Martina,infilandosi in bocca una cucchiaiata di cereali.
“Eh sì...di quelli poi siamo tutti invidiosi!” sorrise sua madre,mentre lavava le scodelle della colazione.
“A proposito...non dovevate uscire voi due?” domandò l’uomo,afferrando un biscotto al caramello.
“E’ vero!Lo shopping...”esclamò Martina,dando un’occhiata all’orologio da polso. “Visto?Sono già le 9 e mezza!”
“Tanto prima delle 10 e mezza voi due non uscite di casa!” le fece notare la madre.
“No no...adesso vado subito a lavarmi!” disse la ragazza bionda,alzandosi e infilandosi nel bagno.
“Bene,Sara,inizia a cronometrare...può darsi che tra un’ora sia fuori!” ridacchiò la donna,sparecchiando i resti della colazione della figlia.
Sara sghignazzò,vuotando in un’unica sorsata il succo d’arancia.
“E’ meglio se inizio a cambiarmi!” disse,scomparendo nella camera dell’amica.
Aprì lo zaino,dove aveva riposto il cambio per il giorno,e cominciò ad infilarsi i calzini. I suoi occhi celesti fissarono il mondo oltre la porta:il pallido sole rallegrava quel sabato pomeriggio di ottobre. Almeno,finchè quelle dense nubi all’orizzonte glielo avrebbero permesso!
Una gelida brezza penetrò nella cameretta,facendo rabbrividire la ragazza ancora in pigiama. I suoi pensieri volarono al di là delle chiome rattrappite degli alberi. A quella magica estate,che se n’era andata,come l’immagine di una vecchia fotografia,che sbiadisce pian piano col tempo. Il sole;il mare;i bei ragazzi in costume da bagno;le chiacchierate con le amiche;le serate per le vie del paese o a ballare all’aperto. Tutto era finito. Una nota di malinconia marchiò il volto levigato;Sara si portò una mano alla guancia:l’unico ricordo di quell’estate erano le sue numerose lentiggini!
“Ma ti sei imbambolata?” domandò Martina,entrando nella camera,avvolta in un asciugamano.
Sara sussultò,voltandosi di scatto:non aveva sentito l’amica,che giungeva alle sue spalle!
“Il bagno è libero!” bofonchiò la ragazza,passandosi l’asciugamano tra i corti capelli biondi. Ciocche ribelli si appiccicarono alle guance pallide,lasciando scivolare sottili gocce d’acqua sulla pelle profumata.
“Vado!” esclamò Sara,afferrando un paio di jeans e una maglietta.
“E muoviti!” le fece eco l’amica,mentre apriva indecisa le ante dell’armadio.
Afferrò un paio di jeans scuri,abbinandoli ad un maglioncino viola;terminò il tutto con un paio di ballerine nere. Si pettinò i capelli,appoggiandosi al balcone. Sentì l’aria fresca sfiorare il suo volto;e sorrise.
“Andiamo?” domandò Sara,abbottonandosi la felpa azzurra,sporgendo il capo dallo stipite della porta.
“Ovvio!” esclamò Martina,afferrando al volo la borsetta e precipitandosi nel tinello.
“Ragazze!” le richiamò la madre di Martina. “Mi racc...”
“Tranqui,mami...squillo quando arriviamo!Baci!” la liquidò la figlia,gettando nella borsetta le chiavi dell’automobile e richiudendosi la porta alle spalle.
“Miracolo!” esultò la ragazza bionda,dando un’occhiata all’orologio.
“Che?!” disse Sara,allibita.
“Sono le 10 e un quarto...capito?Le 10 e un quarto...record!!!” gridò l’amica,aprendo la porta d’entrata dello spazioso corridoio del condominio.
“Sì...beh,muoviamoci allora!!!” esclamò la ragazza rossa,uscendo sul marciapiede.
Costeggiarono un prato che,svoltando all’angolo alla loro destra,conduceva ai garage. Martina aprì la serranda,lasciandosi cadere sul sedile del guidatore. Regolò il sedile nella giusta posizione e accese il motore.
“Ma che fai?L’uovo lì dentro?” domandò spazientita l’amica,tremando di freddo.
“Sali!” ordinò Martina,scettica,facendo inversione di marcia e uscendo dal cancello.
“Oh no!” gridò la ragazza rossa,osservando lo schermo luminescente della radio. “Di nuovo loro?Ma sono un’ossessione!!!”
“Beh...hai circa tre quarti d’ora per goderteli...” sogghignò Martina,sfrecciando lungo la via,che costeggiava la vecchia stazione ferroviaria.
Si fermarono al semaforo.
“Ehi,Marti,guarda!” esclamò Sara,indicando un manifesto,appeso alla parete del bar di fronte a loro.
Martina strabuzzò gli occhi. Per poco non le venne un infarto!
“Non credo ai miei occhi!!!” esclamò,con le mani poggiate sul volante e il volto in avanti,quasi a sfiorare il vetro anteriore dell’automobile.
L’enorme cartellone recava la foto di cinque ragazzi,tre biondi e due mori,un po’ eccentrici-o,come loro stessi si definivano- bizzarri;al di sotto una scritta recitava “11 ottobre”.
“E’ un sogno!” mormorò la ragazza bionda,ingranando la prima marcia.
I suoi occhi verdi non si staccarono dai meravigliosi cinque volti della rock band tedesca,finchè il bar non scomparve alla vista. Andare al concerto dei Cinema Bizarre il giorno del suo ventesimo compleanno non poteva che essere un desiderio divenuto realtà!
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kairi1988
TVUKDB
PS:Tom e Bill nn potevano mancare...^_-
Marti
achi
baci achi!!!^^ TAUKDB!!!!!!!!!!!!!!
kairi1988
baci8 TAUKDB
Marti
achi
Baci Achi!!^^ TVUKDB!!!!!!!!!!!!!!!!
kairi1988
TAUKDB
Marti
achi
come al solito mi stupisci sempre di +!! che bello che sono tornati insieme, e soprattutto che si sposano... mamma mia!! wow!
mi raccomando amorino, devo sapere per forza cosa succede, e a chi manda il mess Marti..... ti voglio super bene!!
Stella(Marti).
kairi1988
Uffi,xò!!!-.-Manco io ho visto il concerto dei nostri amori,nn è giusto
-.-'Xò hai visto il duetto tra Stri e Yu?Che amoriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii^^
ti lovvo di bene
Marti
ti lovvo di bene!!
Stella!
achi - Voto:
...continua nelle pagine numero:
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