PROLOGO
- Capitolo 1° -
PROLOGO: GYAKO DEL PAESE DELLE ONDE!!
Era una giornata tempestosa quella che scandiva il passaggio delle ore nella città di Nagareru mizu, paese delle Onde; l’acqua ruscellava nei canali di quel povero posto rischiando di far straripare i fiumi senza dar segno di voler smettere di cadere dalle nuvole.
Ma questo a Gyako non importava tanto.
Gyako era un ragazzino di appena 10 anni originario del paese delle Onde, e lui a cose come le tempeste ci era abituato, erano poco piu che schiocchezze, l'acqua era il suo elemento.
Il ragazzino correva sulla riva del fiume principale della piccola cittadina dove abitava con un sorriso stampato sulla faccia: oggi era un giorno importantissimo, infatti avrebbe incontrato la sua migliore amica Sasho nella casetta che avevano costruito insieme all'interno del bosco.
Sasho e Gyako erano amici d’infanzia, insieme ne avevano passate tante e col passare degli anni in ragazzino aveva sviluppato un affetto per la ragazzina che andava ben oltre la semplice amicizia. Ecco perché stava correndo: doveva arrivare prima di lei, come diceva sempre il suo caro papà "se sei un vero ometto le ragazze non vanno mai fatte aspettare".
Dopo altri venti minuti di folle corsa sotto l’incessante scroscio dell’acqua Gyako trovò la casupola ancora vuota.
<<Meno male che sono arrivato prima>> pensò il ragazzo mentre cercava di asciugarsi un minimo per essere più presentabile: i capelli nero corvino erano completamente zuppi, la giacca nera senza maniche sembrava pesare il triplo del normale tanto era imbottita d’acqua mentre i pantaloncini grigi avevano cambiato tonalità di colore tanto erano bagnati.
I minuti passavano lentamente e Gyako era immerso nei ricordi che ogni angolo della baracca riusciva ad evocare mentre pensava a come cominciare il discorso.
Dopo 2 ore di spasmodica ma solitaria attesa il ragazzo cominciò a realizzare che forse lei non era riuscita a sgattaiolare fuori di casa senza essere beccata quindi facendosi coraggio ricominciò la sua folle corsa sotto la tempesta per tornare alla sua abitazione.
Tornato a casa sua, il ragazzo si preparò ad una colossale sgridata da parte dei suoi, appena varcata la porta di casa sua madre gli corse incontro non per punirlo e gridare ma con un abbraccio di quelli che solo chi è stato tremendamente in pensiero può dare.
<<Oddio Gyako ci hai fatto prendere un enorme spavento!>> mugolò sua madre.
<<Figliolo meno male! Sia ringraziato il cielo>> festeggiò suo padre.
<<Mamma, Papà scusate, non uscirò piu di nascosto>> ammise Gyako in torno un po sorpreso; era gia successo che uscisse di nascosto ma le altre volte i suoi genitori l'avevano punito in maniera grandiosa.
<<Gyako, tesoro siediti un attimo qui perfavore>> disse sua madre in tono triste mentre sia lei che il marito si accomodavano insieme al figlio.
<<Ok mi state spaventando: cosa succede??>>
<<Figliolo>> esordì la madre tra un singhiozzo e l'altro <<Oggi è successa una disgrazia ma ormai sei grande ed è giusto che te lo dica senza molti giri di parole: un passante ha trovato del sangue per terra e seguendolo ha visto una ragazzina morta abbandonata in un fossato, quella ragazzina era Sasho...mi dispiace tesoro>>
La madre non riuscì piu ad aandare avanti e scoppiò a piangere dalla tristezza mentre Gyako era immobilizzato dalla notizia.
<<No….No…S-Sasho….morta??? Non è possibile, DITEMI CHE è UNO SCHERZO!!!>>
<<Purtroppo no Gyako>> gemette il padre avvolto dalla trsitezza <<Ancora non si sa molto..>>.
Sconvolto e tremendamente impulsivo il ragazzino scattò come un fulmine fuori dalla porta sotto la pioggia per andare davanti casa dell'amica dove trovò i genitori di lei sconvoltì, la polizia ed un corpo avvolto in un telo bianco macchiato di sangue...un telo che lasciava fuoriuscire una ciocca di capelli rossi...
Quella visione rese tutto piu vero e Gyako ricominciò a correre deciso a farlo finchè non avesse cominciato a sputare sangue dalla stanchezza.
Il corpo reagì automaticamente portandolo in un posto così radicato nel subconscio della sua mente che si rese conto di dov'era solo quando ormai vi era gia arrivato: la casetta nel bosco.
In preda alle lacrime Gyako varcò la soglia e la prima cosa che vide fu subito la grande foto che lo ritraeva insieme a Sasho il giorno che avevano finito la casetta, sorridenti ed abbracciati davanti alla porta con i loro personalissimi soprannomi scritti sotto di loro: Corvetto per lui e Scintilla per lei.
<<Questa sarà il nostro rifugio Corvetto>> disse Sasho quel giorno <<Ci divertiremo un sacco!>>
<<E' da commuoversi!>> replicò il ragazzo.
<<Anche se sei un uomo non c'è nulla di male nel commuoversi>> lo canzonò la ragazza.
<<PUAH i veri uomini non piangono mai!>> esclamò lui con fierezza.
Una furia mai provata lo avvolse e con un un bastone sfregiò la foto in un impeto di rabbia.
<<Non illuderti!>> gridò <<I veri uomini non piangono mai!>>
Incapace di frenare le lacrime Gyako si abbandonò a terra mentre fuori, la pioggia continuava a cadere come anche il cielo stesse piangendo……
Ehi bella gente! Ho riscritto la ff in modo migliore e con la ferma intenzione di riprenderla!
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Solo una cosa... Non ti metto tutte le stelline perchè è solo l'inizio! Non sono sempre così sadica, ma è così!XDDD MA TI SCONGIURO! CONTINUALAAAAAA! Baci
-Tua Sakura-