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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: DEFINITIVA: LACRIME AD UNA DIVINITÀ
Genere: Sentimentale, Poesia
Rating: Per Tutte le età
Autore: ran7 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/05/2003 19:20:56

ecco la fatica di qualche anno. sono solamente frammenti della mia personalità...se volete condividere un po della mia tristezza...
 
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****************
- Capitolo 1° -


CRISALIDE

Scusa la mia superbia,
scusa la mia timidezza,
scusa le mie contraddizioni...
d'altronde io non sono che una crisalide vuota,
fragile di cristallo...priva di me.


Stracci di tristezza



Sono in una gabbia, in una prigione da cui uscire non sarebbe impossibile, ma significherebbe morte...nel restare prigioniera per sempre, sceglierei di vivere in un presente di buio e di infelicità eterna, nella fuga vi è solo la possibilità di perdere ogni cosa, di perdere questa mia unica vita...sono ad un bivio, due strade poco invitanti, né una né l'altra, entrambe fanno paura: vorrei scegliere di fermarmi, l'unica soluzione sarebbe di bloccare me stessa, ma non si può fermare la vita, fermare il cuore, i polmoni, non puoi comunque fermare il pensiero, non puoi fermarti, in un modo o nell'altro c'è una forza che ci spinge avanti, che agisce sempre...
La strada bella e serena, quella che appare più tranquilla è in realtà immersa nel dolore, è infelicità pura, è le mille contraddizioni di me...non sarebbe una vita, sarebbe sopportazione di un'esistenza, il portarmi avanti in nome della tranquillità in una vuota apparenza...dunque spegnere il fuoco che mi sta bruciando? E se invece non lo facessi? E se rimanessi bruciata? La vita nell'altra strada non è, è morte, un istante di felicità intensa, perfetta, poi...e poi finirei ad essere disintegrata in me stessa, i miei scrupoli, i miei dolori, i miei sensi di colpa, le mille paure mi ucciderebbero...eppure tutto verrebbe svelato e allora la morte sarebbe solo augurabile, la vuota carcassa, ormai privata del soffio vitale, non potrebbe sopportare un ultimo respiro...non ci sono altre vie, non si può proseguire in altro modo, né, d'altra parte, si può tornare indietro, sono veramente in trappola, ho nel mio futuro la scelta tra la sofferenza e la morte.
Lo voglio, ora lo voglio, mi sento avvicinare paurosamente ad una delle due strade temute, è colpa di Lucienne che vive ora e mi parla...Lucienne sta gridando così forte da farmi stare male....Lucienne piange perché vuole tutto...Lucienne è un bambino piccolo, rognoso, geloso, capriccioso...Lucienne vuole una carezza...Lucienne si è svegliato come già fece ed il giorno che l'ira prenderà il sopravvento in lui...il giorno che esploderà di nuovo mi ordinerà di morire di nuovo...ed io ubbidirò al suo volere...
Per colpa di Lucienne che si prende gioco di me, per colpa di questo piccolo demone cinico e crudele, provo solo una morte interiore...ti auguro felicità, perché te la meriti, perché ogni uomo si merita un piccolo momento di gioia, io non posso più sperarla perché è Lucienne che mi fa impazzire...è lui che mi distrugge...è lui che dentro di me mi impedirà vita...a prosciugarmi l'animo di lacrime e di sensibilità non è la realtà, non è la solitudine, non sono neppure io stessa, ma è Lucienne, inconsapevolmente colpevole.







Ora ti sto scrivendo dopo tantissimo tempo...credo che tu comunque riuscirai a capirmi completamente... in fondo sei stato vicino a me per così tanto tempo...almeno nella mia e nella tua mente...le parole che non ti ho potuto più dire sono ora contenute qui...quelle che non hai dette tu...le ho sentite lo stesso e le ho riportate qui io, lo so che mi amavi...lo so che mi ami ancora adesso...in ogni piccolo ricordo di te, amore mio, sto costruendo l'amore che non abbiamo potuto fare...nè per colpa mia, nè per colpa tua...il destino ci ha diviso ed il mio amore per te è tutto nella mia mente...ormai la mia unica vera vita è il pensiero eterno di te...io vivo la mia vita irreale nei miei ricordi di te che mi permettono di vivere...io ora amerò i nostri ricordi per entrambi, come se anche tu li amassi...





Echi...rimarranno solo echi di me nella tua memoria...non smettere di amarmi, perciò non smettere di odiarmi...perché ciò che unisce due animi così uguali non può essere che una forza repulsiva...io ti odio per i tanti schiaffi che ho ricevuto...tu altrettanto...l'ultimo tuo schiaffo è stato proprio quel bacio...lo desideravo da troppo, come da troppo desideravo qualcuno come te...mi hai ricordato il mio mare, fin dal primo giorno in cui i tuoi occhi mi hanno odiato...sapevo che sotto la brace dell'odio si nascondeva l'amore...ma fa paura un cambiamento, spesso è incontrollabile...un sogno o poco più... o forse il desiderio inconscio di una passione mai sopita ...cercando di nascondere nell'odio ciò che odio non è mai stato, ho focalizzato la mia irrazionalità...della mia anima, l'anima del passato, quella maledetta ribelle, quell'insieme di gelo e fuoco...la paura, la paura di ogni istante, la paura di me stessa, la paura di questa eterna sofferenza...lacerata, sconfitta da tutti, anche da me stessa, mai vincitrice di nulla perché il nero del mio vero io sempre marcherà d'ombra la mia già flebile luce...come posso essere qualcuno che odio, come posso amare se prima non amo me stessa...e come farlo, se il perdono mi è negato dal disprezzo che nutro per me stessa...all'amore, alla passione, al mio lato buono si unisce quell'oscurità , quel dolore che dà gioia per un istante, per poi soffrire in eterno...perchè, mi potrai chiedere...bella domanda, mai con una vera risposta...mi è già stata chiesto il perché, ma io non ho saputo rispondere...neppure oggi lo farò...il perché è come la morte...il perché è la morte stessa...è un dolore senza una vera risposta, la vita strappata dall'animo...sofferenza, solo sofferenza dovuta ad una logica inesistente nel mio inconscio, a delle lacrime insensate...voglio solo morire per sapere o disinteressarmi alla fine di me...ti restituisco lo schiaffo del tuo bacio con questo del mio addio...ricorda gli echi di me e odiali!






E' solo una piccola idea, nata stamattina ...
Soprattutto in inverno, è bellissimo svegliarsi tardi la mattina...rimanere a letto fino a che il sole non brilla alto nel cielo...ma così facendo, anche se apparentemente sembra una delle cose più belle della vita, un uomo non vedrà mai l'alba, la rosea luce che si trasforma in oro, il nero ed il grigio del mondo trasformarsi in colore, in vita. Forse una piccola metafora della vita...allora è meglio svegliarsi presto e vedere la pura bellezza o dormire fino a tardi e credere di essere felice?




Oggi niente...oggi solo niente...perché? Spiegami perché? E cosa potresti spiegarmi tu? Eh?! Maledetto...dolcissimo...perché? Sei tu che mi fai male ora o sono io stessa?
Le lacrime non scendono, si rifiutano di cadere...di cadere per te...perché...perché quando piangerò...quando piangerò non a causa tua, ma per te...quando piangerò per te...allora sarò umiliata, allora sarò veramente finita.
Ora è chiaro ciò che sento, ora è chiaro...è chiaro che mi sto rovinando...sto precipitando...è sempre peggio...tutto è sempre peggio...non capisci? E come potresti? Come potresti capire tu, statua di freddo marmo, così imperturbabile? Come potresti comprendere le vibrazioni, le oscillazioni di ciò che mi sommerge?
Tutto l'odio per me, tutto l'odio per te...e poi tutto il resto, ciò che fai e quello che non fai...i miei desideri e ciò che invece vorrei non accadesse mai...e tanto di questo è diviso in entrambi i desideri...il volerti e il non volerti, insieme...due odii, per due motivi diversi...ma anche altro, qualche tarlo che sta perforando la mia pace... E non mi resta che piangere senza lacrime, simbolo dell'opposizione che si scontra ogni istante in me...
E tu potresti mai capire? No. Ne sono sicura, che tu mai potresti capire...eppure sei tu che crei tutto ciò...
Un giorno mi illudo di essere guarita, un giorno credo di stare anche peggio, qual è poi la strada giusta? Anzi...esiste una strada, esiste una strada giusta? Se ti guardo non potrei giurare di voler abbandonare tutto questo terremoto, se ti guardo non posso più giurare di volere la pace...
Non voglio guarire allora, non voglio dimenticare, questo lo riesci a capire? E allora solo rievocare? E soffrire per ciò che non accade e per ciò che è già accaduto?
Non solo rievocare, non è quello ciò che io desidero, non voglio guardare i tuoi occhi e solo ricordare.
Io voglio viverti...e questa confessione è come dirti: uccidimi pure, ne hai il potere...e non solo il potere ma anche il diritto.
E' meglio trovare sciocche scuse e giustificazioni, lasciandoti lontano e soltanto desiderando il tutto...oppure il niente...ancora non so...ma comunque in una stupida attesa...del nulla e della morte...
Grazie nel nulla, nella nebbia, nel velo...intendo la distanza, incolmabile, infinita, anche ravvicinata...che ci separa ogni istante sempre di più, sempre di meno...oscillazioni...oscillazioni dell'animo, un continuo mutamento di emozioni, una serie di diverse gradazioni di distanza.Ma comunque distanti, ora solamente distanti, per fortuna distanti.
E perché ti odio per tutto ciò? Dovrei ringraziarti perché lui dorme ed io sono felice, dorme e si è dimenticato di assillari e soffocarmi con i suoi pensieri e i suoi desideri...Lui dorme...e io lo vorrei sveglio ad assillarmi, lo vorrei sveglio a tormentarmi la notte, lo vorrei nelle mie lacrime, ora essiccate nella mia indifferenza... Indifferenza? Sembrerebbe di si! Eppure ti odio per questo, ti odio per la mia indifferenza, ti odio per la tua.
E' un inutile ignorarsi, ornato di gelo, è la nebbia...è per questa che odio, odio questa situazione in verità ottimale. Perché continuando così, tornerei sana, tornerei me stessa, tornerei nell'equilibrio. Ma rimarrei triste, non sarei me completamente, saprei della precarietà di me. Io sono una bara, una sottile bara fatta di ghiaccio, troppo fragile per reggere a lungo...ghiaccio che si romperà un giorno...oppure che si scioglierà lentamente, senza neppure che io me ne accorga...e sarò di nuovo libera, di nuovo nel dolore...Perché illudersi dunque?






Lontano...lontano lontano...niente parole, niente sguardi...insicurezza forse?
Si, insicurezza...la sua...la sua...no. La mia...la mia insicurezza...
Gli altri riflettono me...io rifletto gli altri. Siamo solo specchi muti, senza una vera anima...siamo solo specchi imperfetti. E non vedo me stessa in me, ma mi vedo negli altri.
Nessuna è me. Nessuna è vera. Solo un'immagine allo specchio...ribaltata...diversa...simile...non me.
Non me. Non me...
Il mio nome non è me...la mia voce non è me... il mio pensiero, no il mio pensiero non è me...ma le mie parole, le mie parole, le mie parole...queste sono vere...sono reali...sono me...confondono...le parole confondono.
Sono io quella? No. Non voglio. Non voglio essere io. Non lo sono. Paura di me. Paura di me. No. Non ho paura di me...non ho paura perché non mi conosco.
Vedi...io mi vedo...tu mi vedi...ma non sono chi tu credi io sia. Per questo non posso aver paura. Non devo.
Eppure...eppure...chi vedo allora? Chi è questa? che sembra me...che gli altri credono me...Chi è?
Chi è...è viva...è reale...no!
Non voglio esista un'altra me. Gelosa di me stessa. Invidiosa di me stessa. Delusa di me stessa. Compiaciuta di me stessa. Ma quale, quale, quale me? Io.
Io che nessuno conosce. Neppure io...che neppure io conosco.
Ho paura di me? No, di nessuna me. Neppure di quella vera. Non esiste una vera me. Tutto è falso.
Anche ora. Per questo hanno detto...le fate hanno detto che la realtà è un'amara illusione. Quello in cui credo non c'è. Lui non è come lo vedo, come lo credo.
Ma Lucienne? Lucienne è così? No, neppure lui, ma avendolo in me...è più vicino.






Ciao...perché ora sono qui a scrivere? E chi lo sa! Neppure io che scrivo riesco a comprendere i miei pensieri. Il fatto è che io non sono capace di parlare...sono timida, introversa...in fondo non sono altro che una persona debole, tanto da lasciare sempre, sempre le mie decisioni agli altri...tanto da farmi solamente trascinare in ogni cosa. Ma quando scrivo...quando scrivo, io sono veramente me stessa...sono un insieme di emozioni reali, di pensieri concreti...pensieri che diventano segni neri su una bianca carta...pensieri che sporcano il candore di un foglio. Io non credo tu mi possa capire...mai qualcuno riuscirà a leggere il mio animo...già io faccio fatica a capirmi. Sono una persona oscura. Oscura e per di più spinta da una diversità intrinseca in me. Non solo sono diversa da chiunque altro sulla terra, niente di eccezionale in ciò, ma sono diversa in me stessa...io non voglio capire gli altri...neppure me stessa.
Mi basterebbe riuscire a leggere il mio animo un istante...eppure impossibile. Davvero impossibile. Perché io non mi rifletto in ciò che faccio. Né in ciò che penso. Forse neppure ciò che dico è vera essenza di me.
E che dire dei miei sentimenti? Turbini senza sosta...che mi distruggono ogni istante.
Ma ciò che io scrivo...queste parole derivano direttamente dall'animo...non sono criptate...non sono censurate da ciò che sono e non sono.
Ma come posso parlare di me? Io che non mi conosco neppure...non è facile dire qualcosa che non si conosce. E io non so cosa devo o posso dire. O per meglio dire io non ho nulla, nulla dentro da esprimere.
Un essere inutile...questo io sono...inutile e tanto debole. Mi è stato detto che sono una bambina...forse è vero, una bambina già cresciuta. Ma una bambina...quella che piange ogni sera, nel suo abbandono. Quella che prega per la morte degli istanti. Quella che crede ai sogni. Una bambina che muore nella sua agonia ogni momento in cui io penso...io parlo...io vivo.
Questa bambina si è svegliata di nuovo. E piange nelle mie parole.
Ma non si può rimanere bambini, non si può...è una legge del cielo quella di dover crescere.
Io sono già cresciuta. Io sono già vissuta. Io sono già morta dentro. Da tanto. Da tanto.
Non sai quanto, quanto, quanto ho desiderato morire. Morire veramente. Ma non riesco, perché sono incatenata ancora ad una vita che non voglio. Una vita originale...forse unica nel suo genere...ma allora chi può consigliare qualcosa che non conosce? Per questo voglio morire...perché nella mia vita io sono sola con me stessa.
Io sono parte stessa di queste parole...loro sono parte della mia non vita...e anche chi legge lo diventa...parte di me. Un giorno io morirò in queste parole...e allora non esisterò più nemmeno nella realtà.
Quel giorno sii felice. Sii felice come io non riesco ad essere.
Vorrei fosse un addio...vorrei fosse il saluto definitivo. E invece...invece non sarà che una piccola goccia di pioggia, seguita da tante altre apparentemente uguali.
La pioggia...le lacrime. Amo la pioggia, amo le lacrime. Le mie. Che lavano il mio animo sporco. Non sono sporca. Non lo sono perché sono purificata dalla mia sofferenza eterna.





























Fuoco di cristalli



1. TEMPORALE
Freddo e caldo eterni nemici
ridono e ballano abbracciandosi,
di passione nasce la tempesta.


2. DEBOLEZZA DEL PASSATO
Ho dimenticato!
Ho di nuovo dimenticato
quello che tu mai hai saputo
ho dimenticato quello che non saprai,
ho dimenticato
per affogarlo nel fuoco del mio amore,
per dirgli addio per sempre
per...
e ora qui ho te
e ho tanta paura di farti fuggire,
di perderti e morire
e morire e morire e morire...


3. LACRIME
Come le stelle
che splendono nel buio del cielo,
così le nostre lacrime
illuminano l'alba
dell'amore vero.


4. STELLA CADENTE
Dalla volta celeste
che ci sovrasta
basterebbe una stella
per tornare a guardarci...
Forse sarebbe bastato
un istante in più
per non smettere mai.


5. DELUSIONI
Alla fine di noi due
vorrei indagare dentro di me
e scoprire quante delusioni
potrei sopportare ancora.


6. ULTIMO PIANTO
Anche la mia ultima
stellina
verrà cancellata
per il passato meraviglioso
che mai però
uguaglierà il presente?



7. MORTE DI UN GIORNO
Il sole scivola via dal cielo
e la sua voce ormai fatta di pianto
viene inghiottita dalle avide tenebre.
Tutto sembra un requiem di morte.
E la mia anima vive il suo canto:
la pace del riposo notturno
è squarciata dall'inquietudine
e in ogni istante sfioro la morte
di ciò che già non esiste più.





8. TENTAZIONE
Vattene maledetto spirito ribelle,
vattene crudele angelo tentatore!
Va via! Abbandona questa preda!
Dividiti in mille frammenti sparsi
in tutti i sospiri, in ogni pensiero:
hai oscurato la mia lucida mente
con un solo gesto del tuo cuore,
in una gelida parola di odio
la rabbia fatta di neve si è sciolta,
nell'incandescente magma di dolore
mi hai lacerato l'anima con morbide ali,
mi hai accarezzato lo spirito
con dolci occhi glaciali.




9. LONTANI
Ogni istante in cui penso a te
mi imbatto nei tanti labirinti
che dividono il mio cuore dal tuo...
e solo il nulla della notte
è testimone di noi due.


10. RISVEGLIO
Un mite e placido lamento
mi richiama alla mente
ciclamini di tenero lilla:
le lacrime di allora,
queste perle preziose,
scendono brillando
come piccoli diamanti.
La sottile venatura di piacere
nel baciare le tue labbra morbide,
i tuoi movimenti
così sensuali ed incantatori
risvegliano dal sonno della lontananza
la mia anima intorpidita.







11. PIOGGIA D'ESTATE
La malinconia e l'insicurezza
scendono nelle lacrime degli angeli.
La tranquillità del mio animo
è offuscata da crudeli nuvole, ora.
Tu, o antico dolore,
sei scacciato
dallo specchio di me come
oggi il grigio vento
spazza il dolce tepore estivo.



12. LA FINE DI TUTTO
Oggi è l'ultima volta
e lo sapevo prima che accadesse.
Oggi è l'ultimo bacio
e l'ho desiderato ma odiato.
Oggi è l'ultimo affanno
e speravo di poterlo accettare.
Oggi è l'ultimo momento
e nel mio cuore non c'è spazio
per la parola fine.



13. ANGOSCIA NOTTURNA
Quanto la morbida notte
è impotente di fronte all'angoscia!
La paura e lo sgomento
per un inesistente dolore fatale
consumano il mio sonno,
creato da dolci filamenti d'amore.
Ora non posso che assaggiare
questo delicato frutto così invitante,
poiché il mio corpo
è ancora imbevuto di te,
maledetta inquietudine,
amara persecutrice della mia felicità.
Nella truce vendetta, malvagia,
il mio cuore lacerato
è crollato all'Inferno, colmandosi
non di rancore
bensì di strazio.
E anche ora,
in questa stentata risalita,
è difficile dimenticare
il dolore di un respiro!


14. RABBIA CELATA
Ma non pare forse
uno sperduto cerbiatto
per i suoi occhi così trasparenti?
In questi suoi traditori leggo
quale dolore represso
viva in lui ancora;
e tremo del tutto annientata
dalla sua inappagabile rabbia,
riversata su me
in brevi e bruschi temporali.

15. ABSOLUTE COLD
In this whirl of pain,
in this storm of agony,
in this cold night of bitterness,
I found my absolute nought:
so black as to appear white,
so silent as to seem a noise,
so cold as to become hot,
so sorrowful as to mingle in joy...
When a more violent rip
hid our scar from us,
giving relief to my resignation,
a new happiness was born,
corrupted by tears
like the remainder of my life.






16. GELO ASSOLUTO
In questo vortice di dolore,
in questa tempesta di sofferenza,
in questa fredda notte di amarezza,
ho trovato il mio zero assoluto:
così nero da apparire bianco,
così silenzioso da sembrare rumore,
così freddo da divenire caldo,
così doloroso da confondersi in gioia...
Quando uno squarcio più violento
ci nascose la nostra cicatrice,
dando sollievo alla mia rassegnazione,
nacque una nuova felicità,
corrotta di lacrime,
come il resto della mia esistenza.





17. CAREZZA D'ODIO
Gelida la sua mano come neve
gelido il suo respiro come vento
gelido il suo sguardo come ghiaccio
gelidi i suoi gesti,
come gelido è il suo viso,
come gelido può essere l'odio.
Perché l'amore non può
derivare dal gelo.
Una gelida carezza
così fredda che neppure esiste,
così irreale che
perfino la mia mente,
che la sta sognando,
non la vede
se non innevata di odio.





18. LA FINE DI UN INCUBO
Guardare una parte di sé
e provare solo sensi di colpa:
giurare di non sbagliare più così
mentre i ricordi richiamano
quando comandava l'incoscienza;
ma sorridere nell'animo
perché è un rimorso ormai lontano.
Dunque tutto il dolore è morto
in questa croce,
la ferita è quindi sparita
in una cicatrice?




19. PUGNALI
Hai due pugnali
nell'animo
forniti da Dio.
Le ferite nel mio cuore
chiedono perdono,
non vendetta,
ma ancora piangono sangue.




20. GLI ANGELI
Dove muoiono le colpe degli angeli?
Dove si disgregano le loro illusioni?
Forse dove il più grande ribelle
fuggì dal rimorso,
preferendo un paradiso oscuro
all'ubbidienza nell'eternità di luce.
Perché un angelo rimane tale
anche nell'abisso del dolore,
nobiltà e bellezza
non vengono corrotte dal male:
il fascino dell'angelo demoniaco
risiede nella sua indipendenza,
la forza del demone angelico
consiste nel suo opporsi
a chi, più grande di lui,
gli aveva imposto un'anima candida.





21. LUCE DI MORTE
Com'è bello nella sua corona di luce!
Brilla, urla il suo splendore,
abbagliando gli occhi bui di cecità.
Ma solo nell'oscura tristezza
posso sperare in un limbo terreno,
perché quella sua meravigliosa luce
conduce solo all'Inferno dell'animo.




22. ME STESSA
Sono il fantasma,
uno spettro fluttuante
trasparente ed in lamento.
Sono la paura,
un brivido freddo
che gela le membra.
Sono la notte,
il freddo pungente
senza luce di soli.
Sono il buio,
la cecità degli sguardi
che penetra il cuore.
Sono il nulla,
il vuoto dell'animo
l'assenza dell'essere.
Sono la Morte,
signora del nulla
padrona della polvere,
potente e sconfitta
senza risposta possibile,
la fine dell'inizio
e l'inizio della fine.


23. TENSHI
Tu sei solo
brividi e paura,
non mi appartieni
ma sei il mio Tenshi,
non ti voglio
eppure ti ho dentro,
ti dovrei detestare
ma non mi agita rabbia.


24. PAROLE INSIGNIFICANTI
E' come me
un chiacchierone
silenzioso:
parlando di mille cose
le tace tutte.


25. CONTRADDIZIONI IN ME
Perché sei lontano
perché te ne sei andato
non solo ho paura
ma temo me stessa...
Mi manchi, senza mancarmi
ti ho, senza averti
ti amo, senza amarti,
quante cose faccio
senza farle;
ti prego torna da me
perché da sola tremo,
ti prego non fuggire
che già fuggo io.



26. A.V.
Chi stai cercando?
Cerchi proprio me?
Non mi troverai più qui,
non più nelle mie ossa,
non più nella mia anima.
Io sono morta,
non sono più io:
la mia tomba
è una delle croci
del cimitero di me,
la croce più bella,
la croce più grande,
la croce di una vita nuova
nel dolore della vecchia.

27. PASSATO INDIMENTICABILE
Inizio a dimenticare
i piccoli frammenti
di quello specchio
che ha riflesso Ran.
Ma continuo a ricordare
i grandi chiodi
del sentimento
che ha sconvolto me.


28. DA UNA FINESTRA
Uno spruzzo rosso
piccola eccezione,
come un fiore
coronato di piante;
in realtà albero tardivo
di caduche foglie coperto,
stretto nella triste boscaglia
di verde e di grigio.
Il primo sole d'autunno
nella sua ultima ora
lo punge nel colore,
adornando d'oro la porpora.


29. IDEALIZZAZIONE
Tenshi è solo ideale
non esiste davvero,
è creato nella mente,
è un riflesso della realtà.
Quello che non vedo
è il sogno di un errore,
una scusa per l'amarezza,
ma chi vedo è altro,
estraneo a me ed al cuore.
Una scoperta che suona
come un inno di libertà,
forse ora sarò meno infelice,
senza illudermi di gioia:
perché il fatto che lui
non sia un vero angelo
non toglie quello che
io sia un demone.
30. MIO DIO
L'angelo che mi bruciò
si occulta in indifferenza,
il demone che mi corruppe
mi spinge al nulla,
ma il mio Dio,
che solo soffrì,
è sempre nella mia mente.



31. FAVOLA
Che favola inquietante
quella della mia
maledetta vita:
il demone che dimora in me
ha tradito il mio Dio,
attratto dalle ali
di un angelo.


32. LUCIENNE
Dorme Lucienne
dorme come un angelo,
placido e sereno.
Sogna Lucienne
sogna come un demone,
irrequieto e crudele.
Si muove Lucienne
si muove come un bambino,
bello ed innocente.
Ride Lucienne
ride come un assassino,
violento e spaventoso.
Non farmi questo Lucienne,
continua a dormire
che già nei tuoi sogni
rispecchio me stessa;
ti prego Lucienne,
non aprire i tuoi occhi
che già le mie paure
hai pianto in desideri.


33. UN ADDIO
Piccolo tempio
di un nuovo incontro,
questo squallido luogo
ascolta i miei lamenti
e piange il mio addio,
senza lacrime versate.



34. DOPO LA MORTE
Nell'angoscia,
perpetuata nel mio profumo,
ricordati di me
felice,
come non fui mai.

35. OSSESSIONE
Non più solo simbolo
non più solo libertà,
ora è musica
che rapisce il sorriso,
ora è incubo
che tormenta la notte,
ora è suono infinito
che assorda la mente.



36. UN VOLO
Una nuvola immota
densa e fumosa
fa da sfondo
all'ultima rondine;
veloce e leggera
trapassa quel grigio
non curandosi di esso;
difficile è però
imitare il suo volo
legati da catene,
contro uno stabile muro.


37. REALTA'
Il mondo non è semplice,
tutti sbagliano nel guardarlo.
Il mondo è come me,
in continue contraddizioni.
Il mondo non conserva felicità,
ma solo effimere speranze.
Non cercate di capirlo,
non commettete il mio errore
perché è crudele la condanna:
una vita come la mia,
estraniata ed esiliata
nel dolore che
dalle sorgenti del passato
giunge alla foce del futuro,
attraversando le cose care.



38. INUTILITA'
Non ha senso perdere ore
di un giusto sonno
nell'attesa di questo
inutile istante.
Neppure uno sguardo
né una parola,
niente tensione
se non quella del cuore.
E al bivio che mi domina
non trovo una via di luce,
sento solo di avvicinarmi
a quella dell'infelicità,
dopo aver sfiorato
quella della morte.

39. ECHI
La gioia, delusione
l'insicurezza, insoddisfazione
l'attesa, noia:
questi sfaldamenti
sono solo echi
della distruzione dell'animo.




40. VERITA' E FINZIONE
In sogno:
un'alba di luce
adornata di sfumature
in cui lui era il sole.
In incubo:
un tramonto di morte
adombrato di freddi
in cui lui era il nulla.
In pensiero:
un mattino sereno
dell'ultimo caldo
in cui lui era ideale.
In realtà:
una grigia esistenza
martoriata dal Fato
in cui lui non è.





41. IMMAGINARIA
Tutta la paura di dimenticare
si è trasformata in terrore
di ricordare troppo,
rischiando una vita
di immaginazione
senza più trovarne una reale.





Omaggio di Corazzini
Io voglio morire, solamente, perché sono stanco;
solamente perché i grandi angeli
sulle vetrate delle cattedrali
mi fanno tremare di amore e di angoscia;
solamente perché, io sono, oramai
rassegnato come uno specchio,
come un povero specchio melanconico.
Vedi che io non sono un poeta:
sono solo un fanciullo triste che ha voglia di morire.






42. ALTRO IO
Vuoto dell'anima
candida oscurità
gelo del sangue
tu sei.
Muto e assordante
sordo di preghiere
panico latente
tu sei.
Bello ed irresistibile
fascino illimitato
attrito istintuale
tu sei.
Ampia contraddizione
demone vivente
follia incontrollata
tu sei.
Dentro di me
ma in un'altra persona
stessa identità
tu sei.



43. ATTRAZIONE
E' un oscuro magnetismo
che mi attira alla morte
respingendomi poi lontano;
è una drammatica follia
che lo riflette meraviglioso
e così odiato da logorarmi.
Io sono farfalla attratta dal fuoco
che non teme quel caldo assassino
e vi si getta dentro
bruciandosi le ali,
perdendo la propria divinità.



44. 2/11/2002
Il 2 novembre
giorno dei morti...
Ma la Fede
si è gelata in estate:
il valore
di questi inutili fiori
è scusato solo
dal Ricordo e dal Rispetto.
...ma sono tutti morti...



45. PRIMA DI VOLARE
Inutilità,
l'unica parola che mi si addice...
e se anche dovessi morire
tra due giorni
a chi può importare?
Neppure io me ne interesso...
ma tu non dimenticarmi,
almeno tu, per favore.
46. NUVOLE
Contemplazione autunnale:
sovrapposto il nero
sul bianco di nuvola,
fantasmi su anime candide...
Questione irrisolta:
l'impietoso vento
trascina la debolezza,
lasciando immota la neve...



47. UN LAMENTO
Il Vento
nei lunghi silenzi del tramonto
sibila al Sole che annega
l'urlo che la Luna
piange ogni notte...
questa armonia,
fatta di rugiada,
giunge alle Stelle cadenti,
commosse dall'infelicità
della solitaria Perla notturna.



48. ETERNO DUALISMO
Pioggia col sole:
e non condizione di un giorno
ma sempre opprimente.


49. DILUVIO
In spirali confuse
purifica le piaghe,
in fragore monotono
ricorda una cicatrice,
in gelidi aghi
dimentica gli errori:
è acqua,
acqua divina
che cade dal cielo;
è pioggia,
pioggia infinita
di gocce dolorose;
è lacrime,
lacrime antiche
cadute altrove.



50. PER CHI S'ILLUDE
Qui non è la Terra,
stupido illuso,
è l'Inferno!
Ma forse solo per me
è così:
qui è la Terra,
un'arida landa
e l'Inferno
è il mio Io.

51. QUIETE
Sembra durare millenni
ma è un istante,
un battito di cuore,
un solo respiro,
un abbaglio di buio...
questa pace è solo illusoria
perché già la tensione
mi riporta a fremere
di parole e delusione.


52. RITORNO ALLA SINCERITA'
Piangi, bambina, piangi
non trattenere più la pioggia
che da troppo evita
gli aridi occhi:
oggi è un bel giorno
per terminare una finta felicità!
oggi è un bel giorno
per iniziare una vera tristezza!
oggi è un bel giorno
per pregare l'ira
di tornare ad animare
il tuo stanco, triste animo!


53. ORIZZONTE, ME
Era una linea perfetta
il limite insormontabile
tra cielo e terra...
Era contrasto assoluto
due luci accecanti
tra rosso ed azzurro...
Era un punto invalicabile
l'inesistente passaggio
visibile a tutti...
L'Orizzonte.
L'irraggiungibile Orizzonte.
Il bellissimo Orizzonte.
Il luogo che non esiste
pur essendo apparenza.
Io.
L'intersecato Io.
Il meraviglioso Io.
Ciò di me che esiste
pur non volendo affatto.



54. DIFFERENZE
Fuori e dentro
senza distinzioni
evocano solamente
cascate di dolori...
La natura e la vita
rilucono di gioia
in contrasto alla mia tristezza.
I suoni e la gente
si muovono frenetici
opposti alla mia solitudine.

55. PROMESSA D'AMORE
Mi ha proposto
un volo
di durata eterna;
mi ha promesso
una felicità
di immobile istante.
Ma solo promesse e proposte
che muoiono al nascere...
ben diversi
il mio precipitare
ed il mio dolore.


56. DEI INDIFFERENTI
Tanto nulla mi importa
del sole e del mare...
tanto nulla importa di me
a loro, dei immortali...
E se il sole illumina
le mie lacrime
e se il mare risuona
i miei pianti
non accade per compassione
non avviene per pietà
ma solamente
per mia immaginazione.


57. DUE
La differenza in un soffio
la vicinanza in un battito
la somiglianza in un specchio...
Sofferenze...
un unico fiume
ma di diversa sorgente,
acque mischiate e torbide
ma una fredda, una calda...
Rancori...
un unico fuoco
ma due fiamme separate,
calore avvampante
ma uno scintille, uno brace...
Sentimenti...
un unico turbine
ma sconfessato dal tempo,
venti intrecciati e misti
prima odio, ora condanna...


58. NUOVO DOLORE
Nella morte delle anime
affiorarono le ragioni
ma non ti odiai mai;
soffrivo solo a causa tua...
Nella nascita degli spiriti
mi tormenta la ragione
ma ti odio come non mai;
ora soffro proprio per te...



59. SUPERIORITA'
Ciò che tu non comprendi,
io esprimo a gesti...
Ciò che tu esprimi a gesti,
io innalzo a parole...
Ciò che tu innalzi a parole,
io nobilito a pensieri...
Ciò che tu nobiliti a pensieri,
io trasmuto in astrazione...
Ciò che tu trasmuti in astrazione,
io non lo comprendo...
Chi creatura inferiore,
chi invece divina
dei due?


60. RAGGIO SULL'ACQUA
Guardo...
Guardo ciò che lontano,
ciò che vicino mi abbraccia...
Forse solo follia...
Osservo...
Osservo la corruzione,
la corruzione delle fate...
Forse anche pazzia...
Perché laggiù oro fuso,
che splende sul mare
in piccole gocce di sole?
Perché qui cenere densa,
che cade sulla terra
in grandi rivoli di pioggia?



61. DISTRAZIONI
Distrazioni d'argento
lucciole incantate
che strappano al Gelo,
al Buio un sorriso.
Distrazioni di porpora
sangue versato
che purifica il Peccato,
il Dolore con ferite.
Distrazioni di oscurità
assenza di luce
che nasconde alla Morte,
al Cuore la verità.


62. SOGNI
Sogni profani e vietati
tormentano la notte
angosciano il giorno.
Né abbandonano memorie
né evitano ricordi,
ma amplificano
le oscillazioni
del desiderio e della paura.
Incubi, reali e diurni.


63. ODIO
Si...
ti odio...
è vero, ti odio...
e solo perché mi fai male...
solo per quello...
mi fai male?
Ogni istante...
perché quello che voglio
mai è raggiungibile...
perché se lo fosse
vorrei ancora di più...
come ora...
come sempre...
e quindi nascondo,
sommergo nell'odio
quello che odio non è...
che non potrebbe esserlo mai...
perché io odio solo me stessa...
ed è abbastanza,
te lo assicuro.



64. DISILLUSIONE
L'ingenuità della giovinezza,
così cantata ed invidiata,
è a me sconosciuta,
quanto la sorella, l'esperienza...
Dovrei temere il destino
di chi ancora innocente
è privo di spirito vitale?
Troppo delusa o
ancora immatura...
e innanzi tutto
depositaria del nulla.




65. IL MIO VENTO
Un'emozione nascosta
rivelata dal niente
in un terribile sfregio.
Gioiello irrazionale...
Un velo di seta
che copre il vento
nasconde l'invisibile
alla già debole vista...
Sgretolazione visionaria...
Evidente e reale
percepibile senza sguardi
incontenibile trasparenza...
...è il mio vento...







66. NEL CIELO
Nuda
nel mare di nuvole
governato dal sole
notturno e silente...
anzi spogliata,
priva delle ipocrisie
svuotata delle bugie
e stremata, sfiancata
dalla vera realtà.
Nuda
in questo cielo oscuro
decorato dagli occhi
eterni e splendenti...
inoltre immersa,
impregnata di rinunce
e chiamata, attirata
dall'ultimo respiro.





67. INTERRUZIONI
Lenti e pigri movimenti
rotazioni e spirali
ipnotiche musiche...
noia e messaggi sopiti
che incantano di brividi.
Poi i tonfi tonanti
delle voci straniere,
gli uncini affilati
graffianti la carne,
la carne dell'anima,
strappano dal sogno
rapiscono dalle parole
crollano dalla divinità.





68. SPERANZA DI MORTE
Una lama conficcata
nella carne.
Brucia la pelle.
Ottenebra la mente.
Scorre nelle iridi
il fiume della vita.
Le ali del passato
premeno il petto.
Frenano il respiro.
La desiderata Signora
accarezza dolcemente
la pallida pelle.
Poi rivolge gli occhi
altrove:
le lacrime diluiscono
in un amaro veleno.





69. INCOMUNICABILITA'
Le parole,
false bugiarde irreali.
Eppure solide scuse
materia consistente.
Le parole,
verità ipocrite
finti nascondigli.
Gli occhi,
celati occulti incantati.
Eppure unica verità
astratta supposizione.
Gli occhi,
impalpabili lamenti
veri accusatori.







70. OCCHI MALVAGI
Dico: occhi malvagi.
Ho detto.
Ripeto: occhi bugiardi.
Ho ripetuto.
Ma mi mangiano.
Quegli occhi.
Mi divorano.
Mi sbranano.
Mi svuotano.
Per questo li evito.
Per questo li rimpiangerò.
Dopo averli evitati.
Li rimpiangerò.
Li cercherò.
Dico occhi malvagi.
Ripeto occhi bugiardi.
Ho detto. Ho ripetuto.
Ma li cerco.
Continuo a volerli.
Preda che cerca l'assassino.
Preda non consumata.
Non del tutto.
Cerco occhi malvagi.
Cerco.
Voglio occhi bugiardi.
Voglio.













71. IMMORTALITA'
Mai come oggi desidero morire.
Mai come ora.
Ora, stupido attimo in tanti altri...
forse tutti uguali, gli altri,
ma non questo. Non questo.
Non più.
Ho ucciso me stessa.
Ho ucciso chi sono.
Ma non sono morta.
Non sono morta e sono ancora qui.
Sono qui a scrivere, maledizione,
sono qui a scrivere e a piangere.
Sono qui a morire
in questo piccolo istante.
E non muoio.
Non morirei, neppure se non lo volessi.


Ma Lucienne è morto.
E' crollato in questo istante.
In questo istante vuoto, vuoto per me.
E mi manca...
mi manca la sua energia.
Mi manca la sua verità.
E' stato ucciso dal mio egoismo.
E io non sono morta.
Non sono ancora morta.
Io solo soffro.
Lucienne se n'è andato
e non brucia più.
Ma io, io, io brucio
io brucio al posto suo
e gelo.
E davvero lo odio
senza sfuggirgli.


Mi uccidono gli occhi
mai però mortalmente.
Perché i suoi tristi
che ricordano il passato,
ma non portano rancore,
non piangono per non ferire
chi non sono già più ?
Perché gli altri ingannatori maledetti
inutili speranze già distrutte?
E ora non resta che il vento
odioso
che mi arroventa l'animo.










72. INCANCELLABILE ME
Suo è il corpo
sua è l'anima,
essenze di me.
Suo è il respiro
suo è il pensiero,
colmati di lui.
Suoi sono gli occhi
sua è la voce,
armonie e contemplazioni.
Suo è il cuore
sue sono le mani,
incantesimi conosciuti.
Sua è la fede
sue sono le labbra,
che sfiorano i brividi miei.
Sue sono le parole
sue sono tutte le cose,
proiezioni in me.
Suo è l'amore
suo è l'amore
che ride nel mio...
...eppure io.
Sempre io...





73. PIANTO SPORCO
Questo pianto
silenzioso e nascosto
non sarà placato,
non sarà asciugato.
Le gocce
che bagnano
la pelle corrotta
non saranno bevute,
non saranno sfiorate
dalla tua bocca.
Non stelline.
Non le nostre.
Ma amara acqua
sporca di chi sono.


74. ETNA
S'innalza solitario
differente e timido
nella sua imponente stravaganza.
Monte innevato
cannone d'incandescenza,
promessa di pace
ma pur sempre guerriero.
Etna.
I ricordi e i pensieri
del vero nulla
come lui:
belli e tristi.



75. OLTRE UN LIMITE
Bruciata devastata.
Da te, da te.
Piango in due nuvole,
muoio in due cieli.
Afflitta, pentita
la mia luce
si massacra
nel rimorso.
Usata, buttata
la mia ombra
annega
in un amaro lago.





76 NEL TEMPO
Tutto uguale.
Si ripete.
Tutto si ripete.
Una copia.
Sembra una copia.
Ciò che accade
ciò che non avverrà.
Una maledetta copia.
Più oscura.
Più simile a me.
La croce presagisce
un futuro come il passato.
Si può morire
per una seconda volta?







77. INESPRIMIBILI TREMORI
Parole. Milioni. Infinite.
Ma non bastano.
Non una può descrivere
il mio animo.
Né il mio cuore ora.
Non una può raccontare
i tuoi occhi.
Né i tuoi pensieri ora.
Non una può rivelare
questo filo.
Né ciò che lo consuma ora.
Parole. Milioni. Infinite.
Solo inutili.








78. DI ME IN ALTRO
Gli ho lasciato qualcosa di me?
Si. Credo
abbia qualcosa che mi appartiene.
E che io abbia qualcosa di suo?
Troppo dolore.
Lui possiede il mio dolore
incatenato in quei momenti.
Momenti che arrossiscono
che non vogliono il ricordo.
Ma premono la memoria,
soffocano ciò che si può
immaginare felicità.
E io? Cosa possiedo io?
Forse la debolezza.
La debolezza celata
nascosta e sofferta.
La debolezza che possiedo
nei suoi sospiri
nei nostri unici momenti.


79. ELIMINATO
Nuovi occhi, nuova pelle.
Nuovo profumo, nuovi suoni.
Nuovi movimenti.
Nuovi movimenti.
Nuovi sospiri.
Sospiri.
Sospiri...
solo sospiri,
sospiri di una notte.
Sepolti da tutti,
da tutto.
Sospiri sepolti.
Movimenti sepolti.
Il tutto cancellato
cancellato dal tutto.
Da se stesso.


80. ACCECANTE ATTRAZIONE
Guardare il sole.
Provo a guardare
questo splendido dio.
Ma gli occhi bruciano.
Sfumano ogni sforzo.
Provo a ricordare,
ricordare il suo aspetto.
Così lucente ed oscuro
nello stesso soffio di vento.
Ma mai, mai, mai,
mai mi accompagna,
continuo a rimanere
bruciata dal suo ardere.
Incisa nelle cicatrici
che affiorano crudeli.
La pelle brucia,
gli occhi bruciano.
Ma continuo a guardare.
A soffrire.

81. DESIDERIO DI UN MOMENTO
Istinto. Solo istinto.
Volevo solo un bacio.
Ora. Adesso.
Un solo bacio.
Ma niente.
In un labirinto di persone,
di stranieri.
E io voglio
un solo bacio.
Ma lo vorrei ora.



82. SACRIFICIO
Tradimenti...di me.
Nel bene, nel male.
Tradimenti alla ricerca di salvezza,
in una spasmodica ricerca
verso un'illogica libertà.
Illogica e utopia...
io ancora in catene,
ancora di più in questa libertà.
Non più perdono,
non più pietà
posso pretendere
in questa prigione,
di atomi sciolti e slegati.
Preservo in una teca lontana
il mio dio inconsapevole...
Cancello dai miei ricordi
l'angelo della distruzione...
Sacrifico un bimbo innocente
ormai già sciolto nel sangue...
il mio sangue di assassino.
Solo io e te ora...
solo io e te in questa ultima partita.
Accantonati gli altri,
unica realtà triste e desolante,
rimaniamo soli nel mio dolore...
nel tuo...
in noi...cioè me.


83. NEL BUIO...NELLA LUCE
Notte...buio...
solo un rumore.
E due respiri
vicini e lontani.
Ho visto un'altra vita
in quel buio.
Ho visto la libertà
in quella notte.
Giorno...luce...
miriade di suoni.
E due pensieri
simili e contrari.
Vedo un'altra morte
in questa luce.
Vedo una gabbia
in questo giorno.


84. INSIEME
Sola con te..
a piangere insieme,
insieme nei miei occhi innocenti.
Innocenza apparente
le mie labbra, le tue.
Ma colpevoli.
Colpevoli noi, entrambi.
Io di morire
tu di vivere.
Entrambi peccatori,
rigonfi di superbia.
Io e te bambini abbandonati.
Senza freni.
Senza proibizioni.
Senza pensieri se non i nostri.
Neppure un dio
a cui chiedere perdono.
Neppure un uomo
a cui chiedere consiglio.
Solo noi, stessa identità
piangiamo insieme
in questa melodia
perduta ed infinita.






85. DIALOGO
Non lasciatemi.
Non abbandonatemi qui sola.
Ho paura.
"Non è vero".
Ho paura.
"E' una bugia".
Ho paura.
"Ti illudi sia così".
Ho paura della solitudine.
"Sei tu che la cerchi".
Ho paura di me stessa.
"Tu solamente odi te stessa"
Io non mi odio. Ho paura.
"Sai che non è così".
Chiedo perdono.
"Ma non sei pentita".
Chiedo pietà.
"Ma continui a crollare".
Chiedo aiuto.
"Ma non lo vuoi cercare".
Ho un amore vero.
"Ma non sai cosa sia".
Ho una vita felice.
"Sei solo morta tempo fa".






85. SEPARAZIONE
Ognuno rinchiuso
nel proprio confine.
Io no. Sola su questa terra.
Senza compagni.
Senza amici.
Senza null'altro che me.
Io nel mio nulla
sola nei miei sogni.
Lontano da false illusioni,
spilli crudeli.
Ma vorrei solo
esserne punta anch'io.





86. CRIMINI
Pago per crimini mai commessi.
Chi sconterà i miei peccati, dunque?
Non io.
Sto violentando la Ragione
sto uccidendo la Verità.
Piango la morte degli istanti.
La vita è solo un continuo crescere...
ma io già cresciuta
forse ho già vissuto abbastanza?
Non numero infinito di lacrime
ci diedero all'alba...
tutte già usate e consumate,
le mie...
Non ne ho più.
Per questo non piango.
Per questo non vivo.




87. FILO D'ORO
Spezzato ed infranto
il filo dorato.
L'unico filo di noi,
il primo del nostro amore:
ora spezzato ed infranto.
Nell'artificio della riparazione
non sarà altro
se non piagarne la purezza.
Scusa se l'ho spezzato
scusa se l'ho infranto...
ma quel filo d'oro,
il primo ed unico di noi,
era una catena
era una prigione.








88. POMERIGGIO
Oggi:
un plumbeo fantasma
si affaccia alla finestra.
Vuole guardare il vuoto
vuole assaggiare la libertà.
Il grigio della luce
sembra penetrarne le sembianze.
Lo spettro argentato
ritorna stoffa,
liberatosi dalla distorta immaginazione.
Ieri:
una paura di diamante
mordeva il mio cuore.
Voleva redimere lo spirito
voleva plasmare il dolore.
Il bianco del buio
sembrava frammentarne le apparenze.
Il lucente timore
ritornava respiro
liberatosi dal razionale intelletto.



89. PARADISO
Chiesa di Fede
rifugio di peccati.
Elevata in ali bianche,
nascosta in veli neri.
Osservatorio di stelle cadute.
Caduti nel fango, i sogni.
Non più sogni...
ma maledette condanne.
E io qui,
sui gradini di suolo sacro,
aspetto la pace
di una fuga blasfema.



90. ASPETTANDO
Sei una consolazione.
La mia consolazione di lacrime.
Lacrime di solitudine.

E ora fuggo.
Vado via.
Ma se rimarrai,
se rimarrai qui per me
io resterò.
Non fuggirò.
Rimarrò per te.

Ma non ci sei.
Sei fuggito prima tu.
Ed io sono rimasta.

Senza neppure la mia consolazione.
Senza neppure le lacrime.
Ora andrò via anch'io.
Senza neppure una parte di te.



91. VENTO
Soffi di vento.
Che volano verso il nulla.
Ogni istante di loro
generazioni volatizzate.
Nella brezza d'estate
i pensieri e i desideri
dei bambini e dei puri.
Nel grigio d'autunno
i ricordi e i rimpianti
dei morti e degli stanchi.
Nel freddo d'inverno
le paure e i silenzi
degli oppressi e dei disperati.
Nella dolcezza di primavera
i sogni e la speranza
degli ottimisti e dei fiduciosi.
Ma soffi di vento.
Che volano verso il nulla.
Ogni istante di loro
generazioni volatizzate.







92. BAMBOLE
Siamo bambole.
Bambole incantate.
Si muovono...
e credono di vivere.
Ma una finzione.
Noi siamo nelle sue mani...
le mani di lui.
Dice a me cosa fare...
Spinge te a sognare...
Crediamo noi in questa felicità?
Io mi diverto
con la tua ingenuità.
Tu giochi
con la mia vitalità.
Ma false entrambe.
Solo apparenza.
Non tu un mio gioco,
non io un tuo.
Entrambi solo bambole.
Nelle sue mani d'inferno,
lui che mi brucia
lui che ti brucia.
Lui che gioca con due bambole.









93. RUBATE
Le hanno rubate.
Le bugie.
Si, mi hanno rubato le bugie.
E ora senza?
Come scriverò ancora?
Senza le mie bugie.
Senza le mie parole.
Le parole dello spirito.
Mi hanno rubato la poesia.
Tu, colpevole.
Ma anche io.
Io che ho raccolto bugie,
bugie rubate altrove.






94. ESISTO
Perché non esisto ora?
Tu non ci sei
e io non ci sono...
sto seguendo te.
Tu esisti?
Si, nella mente.
Una mente che vuole
solo che tu non esista.
Esisti proprio dove
non voglio che tu sia.
Nel mio cuore.

Lui mi rapisce.
Anche ora...non voglio.
Tu no. Non mi trascini.
Non sono tua.
Ma seguo le tue impronte.
E nello spazio,
nel tempo
e nell'uomo
non esisto.
Forse laggiù.
Forse nella tua mente.
O nel tuo cuore.
No. Rapita da lui.
Non te, non lui.
Nessuno.

Io.

Ora esisto.
Nelle mie parole
corrotte e sporcate.
Esisto
nera d'inchiostro.





95. AIUTO
Aiuto, chiedo aiuto.
Non mi vedete?
Vi prego guardatemi.
Ho bisogno...aiuto.
Per questo sei tu.
Un aiuto, chiunque.
Chiunque tu sia, aiutami.
Non farmi male.
Già soffro.
Non farmi ancora più male.
Lui fuggiva da me
ed io l'ho liberato.
Per questo ho bisogno
di aiuto.
Di te.
Uno nuovo. Non mi conosci.
Sono sola.

Dimmi non come loro.
Diversa, vero?
E mi aiuterai.
Ti prego.
Non come le altre.
Dimmi diversa.
Almeno strana.
Non come le altre.
Almeno per te.



96. ADDIO
Addio fiore di luna.
Addio.
Di nuovo.
Ogni giorno ti abbandono
ti dico addio.
Ogni giorno ti desidero
ti dico di restare
ti chiedo di non fuggire.

Addio piccolo.
Addio.
Davvero oggi.
Ogni giorno ti penso
ti dico ti voglio.
Ogni giorno ti odio
ti dico di lasciarmi
ti chiedo di andar via.

Addio libertà.
Addio.
Finalmente.
Ogni giorno ti uso
ti dico giochiamo.
Ogni giorno ti rimpiango
ti dico di aiutarmi
ti chiedo di non morire.




97. SPENTE
Buio. Silenzio.
Io e me stessa
sdraiati
su uno scomodo pensiero.
Odo un rumore.
Lo senti?
No. Non sento nulla.
Eppure un suono.
Si, è vero.
Flebile suono.
E' un sussurro.
Chi si lamenta?
Nessuno:
sono solo i sussurri
delle candele spente.
Le mie morte felicità.


98. POI
Perché poi è il dolore...
solo quello.
Ciò che mi fa sentire
ancora in vita.
Mai felice...ma mai morta.
Mai...mai soddisfatta.
Non è giusto.
E lo odio.
E lo voglio ora.
Ecco perché...
perché poi è il dolore.


99. SE
Se non ci fosse salvezza.
Se fosse tutto il contrario
delle nostre emozioni.
Se questo inferno danzante
fosse poi un Eden.
Se ogni persona che respira
si scoprisse già morta nell'eternità.
Se la libertà delle sfumature
pervadesse già l'esistente.
Se la realtà fosse davvero
quella che i miei occhi rapiscono.
Se la distorsione dei fatti
fosse una linea infinita.
Se il nulla in realtà non fosse nulla.
Se le bugie raffinate e decise
abbattessero finalmente la mia coscienza.
Se le mie parole avessero un senso
o almeno ne perdessero uno.
Invece neppure i se
mi sono concessi.
Posso solo presupporre e scegliere
sempre sbagliando.
Anche la mia morte sarà un errore
comunque essa sia.




100. PRIGIONE DI NUVOLE
Di nuovo
una lunga attesa.
Forse l'ultima?
Noia.
Questa volta è noia.
Ancora intrappolata.
Un'attesa senza termini.
Intrappolata dunque,
in questo carcere
invisibile e leggero.
Prigione di nuvole.
Come un sole?
No. Lui evaso
aiutato dai venti.
Nessuno di loro
libererà anche me.
Non io.
Non Lucienne.
Non Lui.
Di nuovo
una lunga attesa.
Non l'ultima.
Invidia.
Questa volta è invidia.




Omaggio di Catullo:
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris ?
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.




101. GIGLI E ROSE
Come porre limiti
alla passione delle rose?
I bianchi gigli
nella loro corolla
di armonica serenità
non possono sovrastare
l'assordante tintinnio
dei campanelli d'accusa.
Sono solo deliri.
Deliri di una notte,
forse per stanchezza.
O per il dolore.
Sempre presente, il dolore.
Ma il rumore m'insegue
e le rose non appassiscono.
Sono sempre rosse,
insanguinate della mia sincerità.
Rose rosse.
Valgono ben poco,
ad essere onesti.
Eppure continuo a pagarle
con bianchi gigli.
Gli unici diamanti che posseggo.


102. NINNANANNA
Dormi dolce mio amore.
Chiudi i miei tesori,
i tuoi occhi sempre sinceri.
Mai ombrati da menzogne.
Riappacifica l'anima pura
in un torpore sereno.
Il corpo è beato,
cullato da ninfe e fate
nei prati dei sogni.
Proibito è ricordare
il mondo della fantasia
che ora vivi così intensamente.
Tu così felice ora.
Non solo ora,
ma sempre.
Scusa.
Fuggo dal calore
del tuo abbraccio.
Rinuncio alla condivisione
della tua eterna gioia.
Scusa.
Non comprendere le mie preghiere,
ma esaudiscile.
Senza neppure sfiorare
ciò che unisce
i tuoi occhi già chiusi
ai miei accesi,
ma sempre spenti d'inganno.



103. IDENTITA'
Un'identità.
Almeno un'identità
sopra cui giurare.
Un'identità mia.
No. Solo un fantasma.
Identità smarrita.
In un altro? Neppure.
Solo smarrita.
Persa in parole.
Sperduta in pensieri.
Vittima di invidia e gelosia.
Vittima solo della poesia.
Identità perduta.
Ma continuo a giurare,
proclamando il falso.
Neanche più una dignità.
Già...un'identità senza nome.
Forse uno ricorrente:
rimorso.
Forse uno opprimente:
vergogna.
Ma né uno né l'altro
si adagiano al corpo...
non aderiscono alla mia
invisibile angoscia.




104. RASSEGNAZIONE
Non ho ceduto.
Non mi sono arresa.
Semplicemente
non ho mai iniziato,
neppure per un attimo,
a lottare.
Una guerra, la vita.
Annuncio di ostilità.
E poi tregua,
senza più combattimenti.
Voglio pace.
Voglio amore.
La vera guerra
interna al mio animo
non sfocerà,
non la farò ripercuotere
su questo squallido mondo.
E così pace.
Sempre pace.
Forse un po' triste...
forse un po' rassegnata...
Così statica da sembrare morte.



105. MUTE FORME
Insignificanti oggetti.
Banali situazioni.
O ancor peggio luoghi...
Mute forme
creano analogie.
Sfondano i limiti.
Il mare...
incoerente e maledetto
finge di confondermi.
Solo entusiasmo e finzione.
Un treno.
Suoni di un treno.
Nella notte solo quel rumore.
E ora una lacrima
nel rievocarlo.
La notte.
Si, la sorella oscura
tanto cantata
tanto evocata
tanto desiderata...
non da me, di certo.
Solo un'altra amara testimone,
un giudice senza voce.
Altalene che si mescolano...
forse il sole?
ed una chiesa,
i suoi gradini chiari...
Basta, mute forme...
a me parlate, urlate, straziate...
Non mi distruggete.
Vi prego...
o almeno tutto scompaia.
Vieni con me, piccolo?



106. VITTIME
Penzolava al sole
un impiccato,
un impiccato...
Marciva nel fango
un affogato,
un affogato...
Nel sangue...
vedo il sangue
delle vittime di noi stessi.
Sempre troppi morti...
o troppo pochi.
Ma comunque troppe vittime.
Non sono colpevole
forse anch'io?
Ogni mia vita
è il sacrificio di un altro.

Pensieri da cui fuggire...
per tornare
a questo vero inferno.
Peggio che la realtà...
la mia vita, illusione,
è peggiore.







106. PARLATE
Mi sento insipida e grigia.
Voi parlate. Ma cosa sapete voi?
Io non tradita da lui.
Da me stessa,
da me stessa tradita.
E cosa fare?
Né perdonarsi, né sopportarsi.
L'amore?
Forse io tradisco l'amore?
No...
è lui che tradisce me.
Mi ha tradita,
versando aspro limone
sulle mie ferite...
ha voluto distruggermi.
Non voleva...
ma lo ha fatto.
Ma ha lasciato insipida e grigia.
Ma non posso chiedere scusa,
non a me.
Il perdono.
Non a me stessa.









107. POLVERE
Polvere.
Strati di polvere.
Il tempo che passa...
lento ma continuo,
noioso e sporco.
Non si può pulire
il tempo.
La polvere si...
almeno credevo.
Ma si riaccumula
ancora e ancora...
La polvere almeno
non è una mia colpa.



108. BRUTALE
Che cosa mi succede?
Cosa sta accadendo?
Trascinata da una forza brutale.
Mi spinge...
mi porta via...
mi muove, contro la mia volontà.
Volontà...così debole
la mia volontà.
Senza forza.
Non paragonabile a quella tempesta.
Ora entrambi...
E io rido e piango.
Solo amarezza.
Ma anche vita. E passione.
Sei tu così tanto più forte di me?
Così inopportuno...
che rientri in un attimo
in questa coltre di piombo?
E così poco valeva lui?
Da essere spazzato via
ad una tua parola...
No. Entrambi mi trasportate
in questa spiaggia di cielo.
Che paura che ho...
anzi che vergogna.
Sto mentendo a tutti...
anche con me,
ma non basta, non basta...
E lui è triste.
I suoi lamenti
sono incessanti e martellanti...
non hanno un perché.
Ma condizione temporanea la sua...
non come me.
Per me è la normalità.
E questi lamenti non sono più
il mio invisibile confine...
perché ho una consolazione
al mio fianco.
Ma alla fine Lucienne vuole lui.
Di nuovo. Nella menzogna.
In paradiso.





109. GOMITOLO
Un gomitolo di lana...
fili intrecciati di sensazioni,
ma un gomitolo di indifferenza.
Proteggo il mio odio.
Proteggo la mia paura.
Mi ha abbandonato...
non lo ammetto.
Non ha bisogno di me...
lo cancello.
Per chi mi abbandona,
io abbandono di più...
cambiamenti
perché tanti abbandoni.
Divisa in tre direzioni,
mai verso di me...
Così...
rifiutato
chi mi cerca...
dimenticato
chi mi vuole...
desiderato
chi mi fugge...
E sempre sola da me stessa.








110. AROMA NEL BUIO
Sento profumi.
Aromi e fragranze.
Profumi in un'aria incantata,
blu zaffiro incastonato di quarzi.
Profumi di mirti,
di ciliegi,
di gelsomini.
Solo nella mente,
eppure puri e vitali.
Il mirto...
asprezza e violenza.
Passione che mi logora.
Il ciliegio...
dolcezza e protezione.
Amore che dirige il mio sentiero.
Il gelsomino...
freschezza e sensibilità.
Oblio che punzecchia il dolore.







111. SORRISO
Vuoi essere un mio sorriso?
Ti prego accetta.
Diventa una vera,
amara felicità.
Sorrisi...
diventa i miei pensieri.
Trasformati nei miei desideri.
Non ti chiedo
di essere felicità.
Non pretendo
che tu sia mio.
Ma almeno un sorriso.
Sorriso reale.
Vero. Puro.
Forse non sincero.
Ma almeno piacevole.
Piacevole e debole.
Di un momento.
Sotto il sole,
in una bianca croce.
Tu per me
da oggi
sei un sorriso.
Il mio.




112. QUEL GIORNO
Andavo come fuggendo...
forse scappavo?
Si, era una lunga corsa.
Affannosa.
Interminabile.
Lontano da qui.
Mi ricordo...
i miei respiri.
anche ogni singolo,
singolo maledettissimo rumore.
Brividi di ribrezzo.
Di repulsione.
Io odio quel giorno.
Odio quei momenti,
finora rievocati
da una ironia fasulla.
E' stata una fuga?
No.
Una caduta.
La verginità rubata
alla mia dignità.
Ora veramente impura.









113. XXXXXXXXX
Si sa far perdonare.
Bravo in questo, lo ammetto.
Come nel far male, ignorandomi.
Ma tutto sommato anche così...
si sa far perdonare.
Non di fronte agli sciocchi spettatori...
non ci sarebbero motivi.
Eppure mi fa male.
E io riesco a perdonarlo di farmi male.
Anzi spero che continui.
Lo prego di non smettere.
Per non essere lasciata
in un dolore più grande.

Oggi era una fine, anche sognata.
Ma pur concentrandomi sull'odio,
sul dolore che mi attanaglia...
è stata solo un'ipotesi mai verificata.
Devo essere razionale su ciò che è...
lui è...eppure non è nulla.
Così diverso...eppure gli stessi brividi.
Meno intensi forse...ma indubbiamente gli stessi.
Stesso odio. Stessa attrazione.
Ma gli occhi...quelli non sono gli stessi.
Non brilla in lui lo sguardo che pugnala.
No. In lui no.Non è uguale.

Eppure porta la stessa sofferenza.
Stessa sofferenza non ricompensata.
Niente passione.
Non sguardi eloquenti.
Neppure vorrei vederlo ora. O si...
Ma non come Lui. Lui era...era tutto.
Era volontà. Pur non essendo nulla.
lui invece non è nulla. Nulla.
E non mi dà niente. Lo temo.
Non mi fido di lui. Non lo conosco.
Né lui conosce me, sconosciuta a me stessa.
E Lui sapeva? Si, come Lui...duplice.
Duplici ed irrequieti.
Ma lui non è così...non sembra mai irrequieto.

Io amo la tristezza.
Lui era triste nei suoi sorrisi.
E amavo quei suoi sguardi persi
nel vuoto di un pensiero inafferrabile.
E ora? Non vedo pensieri.
E' inferiore a me. Per questo lo abbandono...
ma perché non riesco allora?
E' a me inferiore, ma sono legata a lui.
Lui era inferiore?
No, eravamo un'inconsueta parità.
Non è bello soffrire per un essere inferiore.
Rende inferiore anche a me...umiliandomi.
Scusa. Piccola scusa...
Non vorrei rompere i tuoi cristalli.
Oggi lo abbandono,
perché lui sta abbandonando me.
Lo odio per questo.
Ma non Lui...Lui era irreale.
lui no. Perché tante somiglianze allora?
114. PAESE ESTIVO
Ciottoli che schioccano
grigi e bagnati.
Nero asfalto che odora
di pioggia e di smog.
Suscitano ricordi
dell'estate di paese.
Nel plumbeo rombo del temporale.
Nella gioia dell'ingenuità.
Anche il tetro campanile
appariva una statua solare.
Ora le campane contano i morti.
L'oscuro idolo celebra angoscia.
Lo stesso odore
di qualche anno fa...
ma io, mutata,
odio il suo cambiamento
che riflette il mio.







115. UN DOMANI
Finalità diverse...
e ridono di sciocchezze.
Sembrano così superficiali.
Ma tutti,
tutti conoscono la loro volontà.
Io non so neppure
che fare domani...
In realtà non saprei dire
se vale la pena arrivare a un domani.
Non mi pare...






116. SENTIERI
Ho calpestato lembi di cielo,
il grigiore divino,
per venire fin qui.
Pavimento di strade
coperto d'umidità e di cenere.
Come fumo filtrato
la terra percorsa.
E qui piume bianche
splendono, bruciano...
piume come rasoi taglienti,
sacralità ormai decadute.








117. UMILIAZIONE
L'umiliazione...
che amaro sapore sembra avere.
Eppure nulla di più dolce
ho mai assaggiato...
nel cercare e volere
il tuo sguardo sul mio...
nel desiderare e bramare
le tue mani su di me...
Dolce amaro sapore,
umiliazione padrona dell'orgoglio.
Non è debolezza...
non è debolezza?
No, non è debolezza.
Perché mi distruggo,
mi inginocchio solo per me.
E' egoismo.


118. TELEFONO
Non suona e non brilla di te
il telefono...
Le palpebre si chiudono
per il sonno...
per la noia...
per il rifiuto di un rifiuto.
Gli occhi finalmente chiusi,
non vedrò più nulla...
l'insensibilità è inutile.
Un gelido fuoco
già ingrigito, ma loquace.
Occhi chiusi e insensibilità.
Telefono vuoto.
Neve di polline. Anche fuliggine...
e sole caldo, bruciore e brividi.
Riapro gli occhi...
impaurita, spaventata dalle visioni.
Così reali,
irreali, sconosciute.
Pazzie, deliri, voci senza controllo.
Occhi aperti.
Telefono spento.



119. ATTESA
Aspetto solamente...
è un'attesa così lunga
che mi fa dimenticare.
Così non aspetto più.
Ieri un amore.
Oggi un abbraccio...
un abbraccio...affetto...calore...
sempre amore dunque?
Ora nulla.
Non mi aspetto nulla,
tenterò di essere lontana.
Questo sonno maledetto
opprime la creatività.
E' la pausa delle passioni,
cullata in un calmo lago.
Soporifera atmosfera.





120. APATIA
Guardare un punto fisso
vuoto di significati,
grigio ed eppure luminoso
tanto da far socchiudere
le palpebre.
Essere immersa in una nebbia
quasi trasaprente, ma fitta.
E poi i suoni, i suoni così lontani
e la volontà debole
e la stanchezza incausata
e il dolore raffinato ed inintuibile.
Apatia, se non penso più a nulla.
Non reazione, ma apatia.
Come puoi tu avere tale potere?
Nulla di te così profondo...
mi hai bloccato
semplicemente nell'ignorarmi.








121. ISPIRAZIONE
Neppure più consolarmi.
Non accetti neanche questo.
Non vuoi essere più nulla,
per me?
Ti vuoi davvero separare?
Eri il mio piccolo,
ora sei grande.
Eri così debole,
ora sai essere forte.
Eri mio,
ora io sono tua.
Eri la mia consolazione,
ora sei la causa di pianti.
Eri solo un gioco,
ora sei importante.
E te ne vai.
E te ne freghi di m.
E te ne andrai via da me
che inseguo ingenua.
Finalmente romantica.
Comunque sarai mio...
non potrai sfuggirmi...
non sarai più nulla per me...
ma rimarrai la mia ispirazione.






122. URLO MUTO
Un urlo. Che non esce.
Un urlo muto. Insignificante.
E' bloccato. Mi blocca.
Mi soffoca.
Questo muto e silenzioso grido
mi soffoca.
Non esce. Non esce.
Non posso farlo sentire.
Come quelle parole.
Come quel giorno.
Non esce. Mi soffoca.
Urlo muto. Io sorda.
Noi tutti sordi.
Ingoio. Ma non va giù.
Rimane a mezz'aria.
Muto.
Mi logora. Silenzioso.
Mi distrae.
Un urlo falso.
Neanche lacrime.
Ma sorrisi, si. Tristi.


123. NOI
Noi...io e te?
Già. Inconciliabili, direi.
Distanti. Sconosciuti che si parlano.
Ormai neppure le parole
sono messaggeri per noi.
Volevo condividere
qualcosa con te...
Anche solo un momento.
Anche solo la vita.
Ormai più nulla.
Io e te...noi, non siamo più nulla.
Pagine bruciate
di un diario mai letto...
ma neppure scritto.
Ma un tempo noi
abbiamo condiviso...
solo una fetta di mondo
tagliata per noi
nel medesimo istante.

 
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