torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: LA CENA DEL VENERDÌ
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, AU
Autore: nitrovtesta galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/09/2008 11:10:49

I genitori di Sango hanno divorziato e come ogni venerdì vanno tutti a cena insieme, ma qualcuno stasera renderà la serata più interessante.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
LA CENA DEL VENERDÌ
- Capitolo 1° -

La cena del venerdì.



Una ragazza castana guardava frustrata nel suo armadio. Cercava, come ogni venerdì, un vestito abbastanza elegante per la sera. Odiava quel giorno della settimana.
I suoi genitori avevano divorziato e, pur mantenendo i buoni rapporti, vivevano in due zone diverse della città. Dato che lei e il fratellino Kohaku dovevano passare il week-end con il padre, i genitori avevano escogitato questa cena per ‘scambiarsi’ i figli. Inoltre era anche un buon modo per mettersi d’accordo su qualunque esigenza dei ragazzi e per parlare di eventuali problemi. Diciamo che per quella sera sembravano una famiglia unita. Non che questo dispiacesse a Sango, ma odiava l’essere obbligata a vestirsi elegante e fare la dolce famigliola, quando si poteva benissimo cenare a casa dell’uno o dell’altro così lei sarebbe potuta uscire con la sua amica Kagome quando voleva.
Quella sera aveva optato per un vestito nero lungo fino sopra le ginocchia con dei dettagli in pizzo, anch’esso nero, e delle scarpe nere in vernice con un tacco molto alto e un fiocchetto. Si sistemò i capelli in una coda alta e si truccò leggermente gli occhi con un po’ di matita nera.
Lei e il fratellino, assieme alla madre, raggiunsero il ristorante. In auto si erano dovuti sorbire tutte le raccomandazioni della madre su come comportarsi un quel genere di ristorante e su tutto ciò che non si doveva fare, come ogni santo venerdì. Scesero dall’auto e si avviarono all’entrata dove il padre li stava già aspettando.
“Ciao papà!” urlò Kohaku lanciandosi sul padre.
“Papino, poi io e te dobbiamo parlare di un vestito che la mamma non mi vuole prendere, ok?” sussurrò Sango all’orecchio del genitore, senza che la madre la sentisse.
“No problem.”
Suo padre era sempre pronto a farle qualche regali, anche se lei non è che ne approfittasse molto, non voleva che pensasse che il padre dovesse comprare il suo affetto. Ma quando sua madre puntava i piedi a qualcuno doveva pur rivolgersi.
I quattro entrarono. Il ristorante era lussuosissimo. I lampadari in cristallo pendevano dai soffitti decorati con dettagli in oro e raffinati affreschi. Le tovaglie sembravano di seta al tocco e per non parlare dell’enorme numero di posate, che tutte le volte faceva disperare il suo povero fratellino che proprio non riusciva a ricordarsi quali servivano per il pesce, quali per la carne e quali per qualunque altra cosa gli avrebbero servito. Poverino era già nel panico.
Lasciarono i cappotti nel guardaroba e si diressero al tavolo centrale della sala. Il padre era grande amico del proprietario quindi per lui era facile avere il migliore tavolo del ristorante, anche senza prenotazione. Semplicemente Romano, il proprietario, ce lo riservava tutti venerdì, senza nemmeno sapere se quel venerdì saremmo stati lì o in un altro ristorante.
“Allora, Sango, tu cosa prendi?” chiese la madre curiosa.
“Non saprei. Direi la tagliata con scaglie di pecorino e rucola.” disse lei indicando il menù.
“Uhm, io opto per il risotto allo Champagne. E te Kohaku?”
“Guarda, pa’. Io prendo un bel filetto!”
“E io i miei soliti bocconcini di manzo al Brunello con patate alle erbe.”
Quando i tre ebbero deciso, suo padre fece segno ad un cameriere per le ordinazioni. Il giovane si avvicinò con passo elegante.
“Buonasera. Siete pronti per ordinare? Se intanto preferite dirmi cosa bevete…”
Sango era estasiata dalla figura del ragazzo. Era sui vent’anni, alto, due occhi cobalto e i capelli castani legati in un buffo codino. Portava due orecchini all’orecchio destro, cosa che non vedeva spesso per quanto riguardava i camerieri di quel ristorante.
“Sì, allora Sango prendi la solita Coca Cola? E anche tu Kohaku?”
“Sì, può portarmi quello che vuole.” disse lei non riuscendo a trattenere le parole.
Il ragazzo sorrise divertito dalla reazione della ragazza alla sua presenza.
“Guardi signorina, allora direi che la Coca è più che perfetta.” rispose lui, con uno strano sorriso.
Tutti ordinarono, ma Sango era ancora rapita dal ragazzo e proprio non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. Cosa che il giovane contraccambiava, dato che nemmeno lui riusciva a non fissare la ragazza.
“Sango non ti senti bene? Sembri un pesce lesso!” le chiese il fratello con il solito tatto.
“Sto divinamente…”
Tutti la guardavano straniti. Non erano abituati a vederla zitta e calma, anzi di solito faceva ridere tutto il ristorante con le sue battute. Non capirono proprio la causa del suo comportamento, anche se la ‘causa’ aveva ben capito come fare colpo sulla giovane.
Dopo qualche tempo arrivò il ragazzo con il bere. Servì tutti lasciando per ultima una Sango del tutto concentrata su di lui. Le si avvicinò e poggiò la Coca vicino a lei sfiorandole la mano. Quando lei si girò verso di lui, il ragazzo le fece uno di quei sorrisi che ti fanno sciogliere. La ragazza arrossì vistosamente, ritrasse le mani e cominciò a fissare il pavimento per non farsi vedere paonazza dal ragazzo.
Per tutta la cena lui la fissò da fondo sala. Sango era nervosissima, aveva addirittura paura di mangiare. Non voleva sembrare una mangiona. Bevve un goccio di Coca Cola, ma Kohaku decise che quello doveva essere il momento per uno dei suoi soliti scherzi. Così diede un pizzicotto al braccio della sorella che si rovesciò tutta la bibita addosso.
“Porco c…” si zittì prima di far girare tutto il ristorante con le sue imprecazioni.
“Dai Sango vatti a dare una sciacquata. Kohaku ti sembra proprio questo il momento per fare l’infantile?!”
La ragazza si alzò adirata alla ricerca del bagno, cosa che può sembrare facile in un ristorantino, ma in quella giungla era impossibile. Girò per qualche minuto senza risultato, finche non vide la tanto agognata insegna: toilette. Quasi le venne un sussulto. Corse alla velocità della luce all’interno del bagno. All’interno vi era un piccolo corridoio. Possibile che questo sia un labirinto? Come è possibile che questo sia il bagno, non ci sono porte! Percorse il corridoio, che non era poi molto lungo, solo che l’ansia la stava assalendo. Finalmente vide una porta ed entrò senza nemmeno bussare o guardare dove stava entrando. Spalancò la porta e vide appoggiato al lavandino il cameriere. Aveva il cravattino slacciato e la camicia leggermente aperta.
“Ehi carina, guarda che questo è il bagno degli uomini.” disse lui con un’insolita calma, come se gli fosse capitato spesso.
“Oh. Ah. Beh, scusa. E che è un’ora che cerco un bagno e come ho visto una porta ho aperto. Scusami.”
Fece per uscire ma lui la fermò prendendola per un polso. La ragazza lo guardò stupito.
“Se vuoi puoi usare anche questo lavandino. Tanto uno vale l’altro! Comunque io sono Miroku. Tu sei Sango, giusto?”
“Ah grazie. Comunque sì, io sono Sango. Piacere.” rispose lei cercando di nascondere l’imbarazzo.
La ragazza si avvicinò al lavandino per inumidire leggermente la parte alta del vestito. Era già abbastanza imbarazzata per tutta la situazione e inoltre ci si metteva anche il vestito bagnato proprio sul petto. Doveva resistere.
“Sai che sei davvero carina Sanguccia?”
“Sanguccia? E questa quando ti è venuta?” chiese lei acida. Odiava quando la chiamavano Sanguccia. Aveva spesso preso a scappellotti Kagome per questo.
“Mi piaceva, così ho deciso di chiamarti così.”
“Non siamo ancora così in confidenza!”
“Peccato, però c’è ancora tempo!” disse lui avvicinandosi di più a lei. La ragazza sentiva il suo respiro caldo sul collo. Bello, era bello. Affascinante pure. Simpatico, sembrava. Fissato, anche. Ma non era quello il luogo più adatto ad un corteggiamento. In quel momento entrò un signore.
“Oh, scusatemi! Continuate pure.” e uscì leggermente imbarazzato.
“Oddio, quello pensava che stessimo facendo qualcosa!”
“Certo cara, stiamo pulendo il tuo vestito.” disse lui, sfottendola un po’.
“Dio, ma sei un bambino?”
“Intanto grazie per avermi addirittura definito Dio. Sai non me lo dicono tutte e poi io non sono un bambino, se ti piace se vuoi lo divento!”
“Cavoli sii serio! Se quello pensa male? Metti che conosca mio padre…”
“Dai piccola, vedrai che non ha nemmeno pensato che io e te fossimo in bagno a fare qualcosa, che comunque non mi dispiacerebbe.”
La ragazza uscì guardandolo storto. Era proprio un bambino. E anche leggermente maniaco, dato che più volte lo aveva visto intento a toccarle il sedere. Si diresse di corsa verso il suo tavolo, dove trovò i suoi genitori intenti a discutere sui soldi per i libri di scuola. Kohaku la guardava come per dire ‘perchè mi hai lasciato qui solo tutto questo tempo con questi due noiosi?’. Poverino.
“Ragazzi volete un dolce?”
“Sì, voglio la torta al cioccolato.” urlò Kohaku alla prima domanda che aveva trovato interessante in tutta la serata.
“Dai allora la prendo anche io.” disse Sango sperando che dopo la torta avrebbero lasciato il ristorante e così anche il maniaco del bagno. Anche se un pochino le dispiaceva. Non era niente male come tipo, forse solo un po’ strano.
“Scusi! Ci porti due fette di torta al cioccolato e due caffè, grazie.”
Come si aspettava, il cameriere che arrivò con il vassoio era Miroku. Non aveva dubbi che avrebbe trovato un modo per abbandonare l’altro tavolo e fiondarsi sul suo.
“Allora, questa è per lei.” disse poggiando la torta vicino a Kohaku.
“E questa è per la mia dolce Sanguccia!”
Sango diventò rossissima, anche se notò che i suoi genitori non la degnavano di nota e Kohaku aveva come unico pensiero la torta. Non avevano nemmeno sentito. erano troppo presi dai loro discorsi.
“Allora Sango, ti andrebbe di uscire con me domani sera?”
“Cosa?”
“Hai capito benissimo. Te lo chiedo adesso dato che vedo i tuoi un po’ indaffarati e che tu non volevi sentissero.”
“Ah. Beh, non vedo perchè no. Cioè sembri davvero intento a conquistarmi, dato che non mi hai mollata tutta la sera.” dovette ammettere Sango.
“Anche tu però non mi toglievi gli occhi di dosso. Comunque il mio numero te l’ho salvato sul cellulare. Te lo preso dalla borsetta mentre eri in bagno.”
“Cosa hai fatto?”
“Dai Sanguccia, mi prenderai a botte domani sera.” e le diede un bacio sulla guancia.
Lei era ancora imbarazzatissima, ma erano tutti talmente presi dagli affari loro da non notarla.
“Scusa ma tu lo conosci quello?” le chiese la madre.
“Perchè?!” chiese lei.
“Niente è che vi fissate in continuazione, tutto qui.”
La ragazza ricominciò a guardare il pavimento sconsolata, addentando la torta.
Poco dopo andarono a prendere i cappotti, ma di Miroku nessuna traccia. Probabilmente era a qualche tavolo nell’altra sala. I ragazzi salirono sull’auto del padre per andare da lui a passare il week-end.
La mattina successiva Sango si alzò malvolentieri dal letto e prese il cellulare per vedere l’ora. C’era un messaggio.
“Giorno, mia dolce Sango. Per stasera ci vediamo Da Luigi, in centro. Se hai problemi di trasporto ti vengo a prendere io, se mi dici dove abiti! Ci divertiremo, non ti preoccupare e potrai anche farmela pagare per quello che ti ho fatto passare ieri sera. Baci, Miroku.”
“Oddio, è lui! Ah voleva veramente uscire con me!”
La ragazza chiamò subito l’amica Kagome per farsi consigliare sul da farsi. Naturalmente anche Kagome pensava fosse una specie di pazzoide scappato da un manicomio, però aveva un non so che di romantico quella storia.
“Ciao Miroku. Non mi aspettavo che mi avessi preso il numero, credo pensassi che avrei accettato e che quindi ti avrei chiamato io. Va beh, comunque si vediamo al ristorante. E non ti preoccupare, te la farò pagare sicuramente. Kiss, Sango.”

Fine

Attendo commenti.
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (3 voti, 5 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 5 commenti
ishi - Voto: 09/09/08 21:32
che bellina!!!
ma sarebbe bello anche leggere un seguito!! *__*
Secondo me verrebbe fuori proprio un bel lavoro! Complimenti =)
D'accordo con il commento: 1 si - 0 no, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

nitrovtesta 09/09/08 19:19
Grazie mille anche a te per il commento!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

inuyashina-chan - Voto: 09/09/08 17:32
MOOLTO KARINA!!!^^
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

nitrovtesta 09/09/08 13:06
Grazie mille!! Comunque sto già scrivendo nuove ff, vedrai!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

cfrancy - Voto: 09/09/08 12:34
belllllllllllla!!!! e anke divertente! mi piace! spero di vederne altre tue
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: