CONOSCERSI
- Capitolo 1° -
Premessa: questa storia era stata scritta x una delle xsone + importanti della mia vita, una delle mie best friend. Ci tenevo a pubblicarla ma non mi andava di usare i ver i nomi di lei e del tipo che le piace, così è diventata una ff di One Piece...Alternativa! Leggendo capirete a cosa mi riferisco! Voglio precisare che non si tratta di un "riciclo", ma come ho già detto non voglio che il nome della mia amica se ne vada a spasso per il web...!
Nota: le cose tra <> sono parole, le cose tra "" sono pensieri.
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Driiin!!! Driiin!!! Driiin!!! La sveglia iniziò ad inondare la stanza di Nami con il suo trillo infernale, avvisandola che incominciava una nuova settimana. Lei cercò di spegnerla, ma con scarsi risultati. Allora accese la luce e la prese in mano, cercando di capire quale fosse il tastino giusto da schiacciare per farla smettere. Dopo un certo numero di tentativi andati a male perse la pazienza
<Ma cosa vuoi dalla mia vita, eh?!?!?! Maaammaaa!!!>
<Che c'è?>
<La mia sveglia è indemoniata, fai qualcosa!!!>
<Nami... Devi solo schiacciare qui!>
<Ah...>
<Avanti vestiti o farai tardi!>
<Ma se da qui alla scuola un bradipo ci mette due minuti!>
<Muoviti!>
La madre uscì dalla stanza e Nami scelse i vestiti. Avrebbe voluto restare ancora a letto, ma sapeva che se fosse uscita prima delle sette e mezza avrebbe incontrato per la strada niente meno che... Zoro!!! Il suo amore!!! Mise un paio di jeans blu, una cintura rossa, una maglietta bianca con delle scritte in rosso e blu una felpa e si infilò le sue Prada. Fece colazione, prese lo zaino e si mise la giacca
<Io esco, ciao a tutti!>
Prese l'ascensore e si diresse al piano terra sistemandosi i capelli. Uscì dalla porta e guardò l'orologio: le 7:35.
<Porcaccia vacchissima schifosa!!! Sarà già passato...>
Era ormai certa che il suo Zoro fosse già a scuola e stava camminando mogia mogia sul marciapiede, quando una voce molto familiare attirò la sua attenzione
<Nami! Nami! Hey, Nami! Aspettami!>
<Zo... Zoro?!?!?!>
"E' Zoro?...."
<Ciao! Come và?>
<Be... nissimo...>
<Che hai? Sembri sorpresa...>
<Beh di solito a quest'ora tu sei già a a scuola...> Si interruppe "Caaaaaaaaaaaaaaazzo!!! Ma cosa gli dico???!!! Adesso magari capisce che lo guardo sempre la mattina!!!"
Avrebbe voluto sprofondare, ma lui sembrò non notarlo
<Beh, andiamo?>
<Certo! Allora? Cosa mi racconti?>
Avevano iniziato a parlare ed erano così presi che camminavano lentamente per non perdere il filo del discorso. Una chiocciola li superò. Quando arrivarono davanti al portone della scuola sentirono la campanella suonare
<Merda!!! Muoviamoci!!!>
Schizzarono su per la scala
<Io devo andare su.>
<Okay. Ciao!>
<Sai una cosa? Mi è piaciuto un sacco perlare con te. Dovremmo rifarlo, sei d'accordo?>
<Certo!> rispose lei un po' sorpresa
<Grande! Allora ci vediamo domani, ti aspetto! Ciao!>
<Ciao... Zoro...>
Quando si fu ripresa la ragazza sentì il coro di voci straziate pronunciare l'Ave Maria. Raggiunse i suoi compagni
<Maria, madre della Chiesa...>
<... Prega per noi.>
Quando le preghiere furono finite entrò in classe con le sue amiche
<Ah ci sei! Credevamo di averti persa!>
<Infatti, dov'eri finita?>
<Mi è successa una cosa...>
<Che cosa?>
<Ve lo dico all'intervallo!>
<Nooooooooo!!!>
<Cattiva!!!>
<Non puoi farci questo! Con tutto quello che facciamo per te!!!>
<Mi spiace, ma è una cosa lunga...>
Le sue amiche continuarono a chiederle spiegazioni, ma lei non scucì una parola. Poi il Più Largo Che Lungo (prof di inglese) entrò in classe e i poveri pupils si fecero un bel compito a sorpresa sui vocaboli. Poi fu la volta di religione, in cui il prof sparò ai suoi alunni una bella lezione sui riti satanici e poi, a storia, la prof sclerò come al solito. Insomma, tutto nella norma. E finalmente, al sacro orario delle undici meno un quarto, come Gesù Cristo il Salvatore, arrivarono i venditori di merendine porta-a-porta, messaggeri di buone nuove, portatori di viveri e presagio dell'intervallo! La prof di storia stava diventando pazza e urlò ai ragazzi di tornare in classe perchè non aveva dato a nessuno il permesso di andare a comprarsi la merenda, specie dopo tutto quello che le avevano fatto passare in quella dannata ora! Loro rientrarono in classe e fecero finta di stare attenti per i successivi dieci minuti, fino a quando il suono più dolce del mondo, quello della campanella, diede loro il permesso di uscire per gustarsi i loro meritati quindici minuti di pausa.
<Allora si può sapere cosa ti è successo? Ce lo dici ora?>
<Certo!!! Allora, stamattina... -Raccontò tutto alle amiche e spiegò per filo e per segno il suo discorso con il suo Love, concludendo orgogliosa- ... E mi ha chiesto se ci vediamo domani!!!>
<Ma è fantastico!!!>
<C'est fantastique!!!>
<That's wonderful!!!>
Poi però la campanella le interruppe e loro entrarono per gustarsi una buona e genuina lezione di francese, seguita da una di ginnastica in cui giocarono a pallavolo e poi, finalmente, vennero sguinzagliati in giro per la città. Nami e le amiche uscirono a mangiare e poi iniziarono a vagare senza meta per le strade della città, fermandosi di tanto in tanto in un bar, in un negozio di abbigliamento, in fumetteria, davanti ad una vetrina, da Coin, da Mc Donald's, in edicola, su una panchina eccetera. Alle sei andarono tutte a casa e Nami continuò a pensare a ciò che sarebbe successo il giorno dopo.
La mattina seguente la ragazza schizzò in piedi al primo squillo della sveglia, si vestì e scese in strada prima delle sette e mezza.
"Allora, quando arriva? Voglio vederlo! Non ho fatto altro che pensare a lui per tutto il tempo ieri... Chissà se si è davvero accorto di me... Pensavo che non sapesse nemmeno il mio nome..."
"Chissà se lei è già in strada in questo momento? E se si arrabbiasse perchè la faccio aspettare al freddo? Chissà se riuscirò a farle capire quello che sento..."
"Mi ricordo la prima volta che l'ho visto... Mi ha subito colpita. E poi ieri ho scoperto che è anche intelligente, simpatico e non si lascia influenzare, pensa con la sua testa... E' proprio il ragazzo ideale..."
"Da quando me l'hanno presentata non faccio che pensare a lei... Non ho mai trovato il coraggio di dirglielo... Che idiota..."
"Non ho mai trovato il coraggio di dirgli quello che provo per lui... Chissà, forse ora diventeremo amici... E forse riuscirò a confessarglielo... O forse farà lui la prima mossa..."
"Devo riuscire a dirglielo... Ma se nel frattempo diventassimo amici?... E se lei dicesse di no?... In tal caso le cose cambierebbero completamente... Ho capito che anche a lei è piaciuto parlare, ma se non volesse superare il limite dell'amicizia?..."
"Eccolo là!!! Okay, Nami. Rilassati, fai un bel respiro... E' stato lui a proporre di incontrarsi di nuovo, no? Ciò vuol dire che gli interessi..."
"Eccola là!!! Va bene, Zoro... Stai calmo... Era entusiasta all'idea di rivedersi, no? Quindi le sei simpatico, poco ma sicuro..."
<Ciao Zoro!>
<Ciao Nami! Già qui?>
<Eh si... La sveglia ha suonato prima...>
<Come và?>
<Beh, non so te, ma io sono stanca morta...>
<A chi lo dici...>
Continuarono a parlare come il giorno prima, smettendo di pensare alle loro ansie, alle loro paure... Essendo semplicemente loro stessi... Tutto questo andò avanti per un paio di mesi, erano diventati molto amici, si mandavano messaggi, si telefonavano, ogni mattina lui la aspettava sotto casa. Entrambi volevano di più, ma nessuno dava voce ai propri sentimenti...
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Allora? Strano pensare ai nostr i amici in veste scolastica... Beh inutile dire che aspetto i vostri commenti!!!
Forse era un po' corta per dividela in due, comunque...
Questa fan fiction è x Fabia tvtttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttb 4ever till the end of the world...And after that too!!!
By Zoro88
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