LA FORESTA
- Capitolo 1° -
CAPITOLO PRIMO:la foresta
Una figura nera penetrò nella piccola camera in penombra. Un uomo avvolto in un lungo mantello si avvicinò alle tende scure dell’enorme letto a baldacchino. Una mano scivolò lenta sulla bocca del principe. Caspian si svegliò di soprassalto,spaventato. Scorgendo il volto del maestro sotto il cappuccio verde scuro si rilassò.
“Ancora cinque minuti!” mormorò supplichevole,dando la schiena al precettore.
“Questa notte non osserverete le stelle,mio principe!Venite!” ordinò il vecchio in un soffio.
Caspian si mise a sedere,non capendo. L’uomo gli fece cenno di seguirlo. Il principe si alzò dal letto,gettandosi addosso una camicia bianca.
“Maestro,cosa succede?” domandò,sbadigliando.
“Questa notte vostra zia ha dato alla luce un maschietto!” spiegò il vecchio,spingendo il principe verso un’apertura,che conduceva alle scuderie.
Si chiusero dentro.Prima di precipitarsi giù per le scale,Caspian socchiuse la porta. Nella sua camera penetrarono in silenzio cinque soldati comandati da quel viscido leccapiedi di suo zio Miraz,il generale Glozelle. Si avvicinarono cauti e silenziosi al letto,schermato dalle pesanti tende di velluto. Presero la mira e scagliarono numerose frecce dalle loro balestre. Mille piume volarono nell’aria. L’uomo dallo sguardo di ghiaccio guardò i suoi soldati,attonito.
“Trovatelo!” ordinò,spazientito.
“Dovete fuggire,mio principe!” disse il vecchio precettore ansante,scendendo le scale seguito dal giovane.
Egli si attardò alle spade,afferrando la prima che gli capitò a tiro,allacciando il fodero alla cintura. Il maestro recuperò un nobile destriero nero. Aiutò il principe a montarlo,coprendo il volto e le spalle del ragazzo col suo mantello.
“Mio principe,dovete fuggire nella foresta!” ripetè l’uomo,guardandosi attorno furtivo.
“Nella foresta!?” esclamò Caspian allibito.
“Rammentate ciò che vi ho insegnato e…prendete questo...”,tirò fuori dalla casacca un oggetto avvolto in un panno verdastro. “Ho passato anni a cercarlo…usatelo solo in caso di estrema necessità!”
Caspian assentì,nascondendo l’oggetto sotto il mantello.
“Vi rivedrò un giorno?” domandò inquieto.
“Lo spero,mio principe!Avevo molte cose ancora da insegnarvi!Ma,ora,andate e non attardatevi oltre!” ordinò il vecchio,dando una pacca sul dorso del cavallo.
Questi nitrì e partì al galoppo.
“Eccolo!”
Le grida dei soldati si mescolarono ai fuochi d’artificio,che festeggiavano la nascita dell’erede di Miraz. Caspian si voltò ad osservarli. Poi,spronò il cavallo,immergendosi nel buio della foresta.
I soldati temporeggiarono.
“Chi di voi superstiziose donnette vuole passare la notte in cella?” domandò sarcastico Glozelle,immergendosi senza esitare nel folto del bosco.
Caspian si voltò ad osservare se i soldati ancora lo inseguivano. E si accorse troppo tardi del ramo,che sporgeva sul sentiero e che lo colpì in pieno volto,disarcionandolo. Il cavallo continuò la sua corsa,trascinandosi appresso il corpo del ragazzo. Egli dovette tagliare i legacci,che assicuravano lo stivale alle staffe.
Si ritrovò semisdraiato a scrutare l’oscurità che lo avvolgeva.Il respiro affannoso tradiva il battito furente del suo cuore. Aveva paura. Circolavano voci sulla foresta. Il suo maestro aveva detto che era ancora abitata dalle creature di Narnia. Uno stridio e uno scalpiccio fecero alzare il principe di scatto.Si guardò attorno. Una freccia fischiò,andando a conficcarsi nel tronco di un albero alle sue spalle. Il cavaliere,che l’aveva scagliata,giaceva ai suoi piedi. Caspian si chinò:era morto. Si sentì afferrare da mani leggere e trascinare via,nel profondo della foresta. Le urla dei soldati di Telmar erano dietro di lui. D’un tratto la figura,che correva innanzi a lui,stringendo saldamente le dita sul suo polso,si fermò. Voltandosi,Caspian scorse una lunga gonna,che frusciava sul manto di foglie,dita bianche ed affusolate strette attorno ad un lungo arco scuro e morbide labbra rosse,che risaltavano sul pallore della metà del volto non coperta dal cappuccio.
“Tu sei il principe Caspian vero?” domandò la figura con voce d’usignolo.
“Sì sono io!” rispose Caspian,incerto.
“Ah…temevo di aver sbagliato persona…se no avrei dovuto ucciderti!” esclamò la donna in tono sarcastico,riprendendo la corsa.
“Chi sei?E dove mi porti?” urlò Caspian,mentre la seguiva,urtando contro tronchi e cespugli,incespicando nel terreno irto di rocce e rischiando più volte di cadere.
“Ssssh!” intimò la figura incappucciata,estraendo una freccia.
Si voltò ,incoccò il dardo sul suo arco e scagliò nel nulla. Un gemito confermò ch’ella aveva colpito a morte il suo bersaglio.Ma scalpiccii sempre più vicini fecero tremare il manto erboso. La donna si levò il mantello,gettandolo in terra. Caspian potè scorgere tra i corti capelli biondi,che appena sfioravano il collo levigato,un paio di orecchie a punta.
“Ma tu sei un elfo?!Una creatura di Narnia?!” esclamò,allibito.
Ella si voltò,spazientita.
“Ma sei ancora qui?”gli gridò incollerita di rimando,facendo ondeggiare le lunghe ciocche chiare,che le incorniciavano il volto pallido,solleticandole le spalle nude.
“Io..io…” balbettò Caspian,intravedendo la dolce bellezza dell’elfo.
“Suona il corno e vattene!” intimò la ragazza,tornando a concentrarsi sul suo bersaglio.
“Io….io non posso…andarmene!” ribattè Caspian,afferrando il corno.
“No,tu non capisci!Lo sai che quelli vogliono ucciderti?” gli fece notare l’elfo,inarcando maliziosamente un sopraciglio.
L’arco era rivolto verso il rumore di zoccoli sempre più vicino.Ora si potevano udire le grida degli uomini spezzare il silenzio della foresta.
“Non ti lascerò qui a combattere da sola!” disse Caspian,testardo.
“Questo è molto nobile da parte tua…ma ora vattene!” gridò la ragazza,spingendo via il principe.
Gli strappò l’oggetto di mano. Lasciando scivolare la stoffa in terra si portò il corno alle labbra e soffiò con quanto fiato aveva in gola.
Il suono penetrante del corno avvolse l’intera foresta,spezzando il tetro silenzio degli alberi. Gli uomini di Glozelle esitarono per breve tempo,spaventati dall’eco profonda.
“Eccolo!” gridò un soldato,scorgendo la donna e il principe in lontananza.
“Ora vai via!” ordinò l’elfo,restituendo il corno a Caspian.
“Ti ho detto che…” tentò il principe,estraendo la spada dal fodero.
“Ma sei sordo o che?Sparisci…qui mi sei solo d’impiccio!VATTENE!” gridò la ragazza,prima di colpire un cavaliere con la sua mira impeccabile.
Caspian cedette e si allontanò nell’intrico degli alberi. Prima di scomparire,vide la fanciulla abbattere con un colpo di spada un soldato di Telmar,mentre un altro appariva alle sue spalle.
La ragazza si scansò,colpendo l’uomo alla schiena.Ma i telmarini erano troppi per lei. Fermandosi un istante,si rese conto di essere circondata. Si voltò verso quello che,presumibilmente,doveva essere il generale e s’inchinò,lasciando cadere in terra i lunghi pugnali.
“Legatela!” ordinò Glozelle,raccogliendo le armi.
“Questa notte,deliziosa creatura,la passerai tra le mura di Telmar!” sogghignò l’uomo,afferrando il volto delicato della ragazza e scostando le ciocche bionde della frangia dalla fronte altera.
Gli occhi verdi della ragazza incontrarono quelli bruni di Glozelle:la battaglia era appena inziata.
Ehi!^^ Salve a tutti...commentateeeeeeeeee...e siate buoni!E’ la mia prima fic...^^
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kairi1988
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