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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LO SPECCHIO DELL' ANIMA
Genere: Avventura, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: li-ber-ty-95- galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 31/08/2008 16:47:18 (ultimo inserimento: 30/01/09)

questo è il libro che sto scrivendo e che pubblicherò ..... commentate per favore
 
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UNA FAMIGLIA COMPLICATA
- Capitolo 1° -

erano le sette in punto quando mia sorella mi svegliò, o almeno tentò di farlo, dovevo andare a scuola ma non avevo proprio voglia …così, alle sette e quarantacinque minuti mi alzai dal letto e iniziai a prepararmi.
Già sapevo che comunque andasse sarei arrivata in ritardo, quindi non mi preoccupai di fare tutto in fretta, bensì me la presi comoda!

- grazie di averci degnato della sua presenza signorina Collivan! - Disse quella specie di professore, anzi sottospecie.
- Mi scusi prof., non ho sentito la sveglia … - risposi in tono superficiale.
- Ah certo, non ha sentito la sveglia,abita lontano …….. quante altre scuse dovrò sentire ancora?-Disse il signor Barny. -
Lui era un uomo che quando iniziava a parlare non la finiva più! Quando finalmente smise di blaterare mi misi a sedere e ascoltai la lezione, anche se devo ammettere che avrei voluto strozzarlo.
Accanto a me era seduto Jimmi Fear , il ragazzo più bello fra tutti i ragazzi .
Suonò la campanella .
La mia classe sembrava una corrida, tutti i ragazzi si alzarono gridando e si misero a correre contenti di ritornare a casa…. Solo uno mantenne la sua compostezza: Jimmy.
Quando la classe fu deserta mi alzai anche io.
Mi incamminai fra mille alberi, si sentiva il cinguettio degli uccelli.
Arrivai a casa, mia sorella Judith aveva già preparato il pranzo, per lei era semplice occuparsi di me,non lavorava, aiutava me e mio padre Peter con la casa dopo che nostra madre era misteriosamente scomparsa.
La gente in città pensava che fosse morta ma io non volevo crederci, il giorno in cui scomparve ero molto arrabbiata con lei, litigammo per quasi mezz’ ora , per me era una battaglia già persa in partenza perché si sa, non importa se un genitore abbia ragione o torto in quanto a decidere, sono sempre loro, che tu lo voglia o no.
Quel giorno dovevo andare al cinema con i miei amici, l’entusiasmo era tanto che passai tutto il pomeriggio a prepararmi scegliendo i vestiti e il trucco adatto.
Era la prima volta che mi truccavo, escludendo i giorni di carnevale , in quei giorni il trucco deve essere …. non so, dipende dal costume, divertente se ti vesti da clown o tetro se ti vesti da strega.
Quel pomeriggio però mi truccai in modo reale, come tutte le ragazzine della mia età.
Erano le sette di sera quando mia madre mi disse in tono deciso, come se volesse esprimere la sua autorità e il suo diritto di poter prendere decisioni su di me,che non potevo andare al cinema perché il film finiva troppo tardi e che quindi nessuno poteva riportarmi a casa.
Io mi infuriai, i miei genitori avevano una macchina tutta loro, nessuno impediva a mia madre di uscire di casa alle dieci di sera.
Ma lei non voleva sentire ragioni,
aggiunse anche che non avevo svolto le mie solite pulizie quotidiane, e che questa doveva essere come una lezione per me, perché dovevo capire che per ottenere qualcosa bisogna guadagnarsela ….. mi sento un po’ in
colpa ma ormai è successo.

- Come è andata a scuola ? – disse Judith
- Bene, il professor Berny mi ha di nuovo sgridata, ma non importa tanto ci sono abituata, grr … quanto lo odio, non lo sopporto proprio!
Già sapevo la risposta di mia sorella.
- Lui ha ragione Im, non puoi arrivare sempre tardi a scuola.-
Judith difende sempre i professori.
Suonarono alla porta, io mangiavo il mio piatto preferito: patatine fritte e uova strapazzate,il solo pasto oltre al sandwich che mia sorella sapeva preparare.
Non avevo alcuna intenzione di alzarmi per aprire la porta , anche Judith però la pensava come me e, alla fine dovetti alzarmi per forza.
Era papà, entrò in casa con il suo solito aspetto frastornato ed esausto dopo una lunga mattinata di lavoro, si vedeva che era stanco, anche se lui non lo ammetteva, il suo aspetto lo stradiva, era da un paio di giorni infatti che il suo viso era opaco, gli occhi gli si chiudevano da soli ….
Finì di pranzare e andò via, doveva lavorare ancora.
-Im, ho trovato anche io un lavoro, lo dirò questa sera a papà - mi disse Judith .
Feci cenno di si con la testa, poi
chiesi : - dove lavorerai? -
- la signora Rosa ha bisogno di una babysitter per suo figlio Thomas, la paga è buona e lavorerò solo mezza giornata, potrò occuparmi anche della casa , in quanto lavorerò qui!–
- si, ok. perché non hai detto niente prima? -
- Così…– Rispose Judith alzando leggermente le spalle.

Uffa!! Non mi andava proprio di fare i compiti, solo a vedere tutti quei numeri o tutte quelle scritte mi faceva venire la nausea, cosa che non si direbbe visto i miei voti…. Ok! Ci siamo, aprii il libro e chinai la testa in avanti come per vedere da vicino una cosa molto piccola. Mi concentrai sugli esercizi e, visto e considerato che per raggiungere risultati bisogna impegnarsi, mi impegnai per cinque minuti, dopodiché accesi la tv.
Ore 17:30 …il mio programma preferito: Tender Lover…la grande ed ultima puntata! Finalmente scoprirò se Charlie sposerà Laila, Grace o Charlotte, oppure se andrà a convivere con la sua amante. Oh mamma! E se sposasse l’amante?! Non ci avevo ancora pensato!
In ogni caso … dovrà comunque scegliere…forse!

La cena era fumante, nell’aria si espandeva il dolce e ormai nauseante aroma delle patatine fritte, il piatto che da quando non c’è mia madre privilegia su tutti gli altri piatti.
Mio padre entrò in casa, per la prima volta dopo tanto tempo si ricordò di portare le chiavi con sé, evitando a me e a Judith di litigare.
Si lavò le mani e prese posto a tavola complimentandosi con mia sorella per la deliziosa cena ma, quando nostro padre mente, lo si capisce subito dall’espressione del suo volto.
Si, è vero che ha cucinato bene ….però ormai, dopo quindici giorni, eravamo diventati anche noi delle patate.

- No! ne abbiamo già parlato e parecchie volte anche! tu riprenderai gli studi. –
Questa fu la reazione di papà quando Judith gli dette la notizia del suo primo lavoro, escludendo tutto il lavoro che fa da casalinga ….
- Ma papà tu sei stanco devi riposare qualche giorno, anche per poter svolgere al meglio il tuo lavoro! - la loro più che una conversazione era un botta e risposta che finì con il dare ragione a nostro padre, qui si conferma la mia teoria sul fatto che gli adulti devono avere sempre ragione e le loro idee devono essere approvate indipendentemente se siano giuste o meno.
Non riesco a spiegarmi però, il motivo per cui Judith si sia arresa tanto facilmente, non era da lei : la testona di famiglia che se si poneva un obiettivo non si fermava davanti a nulla ma, da quando mamma è morta tutto è cambiato.
Il sogno di mia sorella era quello di diventare un giorno un medico , ora però ha abbandonato tutto : gli studi e quindi anche il suo sogno.
La discussione finì e, ben presto il silenzio regnò su tutta la casa , interrotto dal ticchettare dell’ orologio e delle posate urtate contro i piatti.
Si dice che quando si è a tavola e non parla nessuno c’è un angelo che passa sulle persone sedute, il primo che parla lo manda via.
A cacciarlo, quella volta, è stato mio padre, forse perché non sopportava più quel silenzio ostinato e imbarazzante che avvolgeva la famiglia come nuvole grigie che, durante la pioggia avvolgono il cielo .
- Come avete passato il pomeriggio ? – chiese .
- Bene grazie papà , oggi ho visto l’ ultima puntata di tender lover! Un finale a sorpresa devo dire! Si è scoperto che Charlie aveva una moglie con un figlio, di cui non parlava mai e, tenne tutti allo scuro di questa faccenda, quando poi scoprirono tutto, le sue amanti e le sue ammiratrici lo lasciarono , così lui perse tutto. Poverino…..
Papà fece finta di ascoltarmi, ma io sapevo già che non lo stava facendo.
- E tu invece, Judith?
- Le solite cose papà …. – non disse altro.
Questa fu la sola conversazione avuta con nostro padre quella sera che, finito di mangiare si alzò senza dire una parola e andò in camera sua.
Finalmente avevo l’ occasione di parlare con Judith e sapere cosa aveva intenzione di fare.
- Vuoi veramente lasciar perdere? –
- Si in fondo è meglio continuare a studiare …. –
I suoi movimenti indicavano che era un po’ nervosa, la conoscevo bene, il suo nervosismo poteva essere provocato solo da due fattori: 1) per la piccola lite con papà o 2) perché mentiva.
Non esitai molto a dare una risposta, stava sicuramente mentendo e io dovevo assolutamente scoprire cosa aveva in mente.

Ore 7 e 30, per la prima volta ero già pronta per andare a scuola , uscii presto di casa sotto gli occhi stupiti di papà e Judith.
Non è come sembra! Per oggi la scuola poteva fare a meno di me, io avevo una cosa più importante da fare che partecipare alle lezioni .
Andai a nascondermi sul retro di casa aspettando che papà uscisse …. – uffi ma quanto ci mette? –
Finalmente si decise ….
Mi appoggiai a un albero del nostro giardinetto, non succedeva nulla .
Io avevo saltato la scuola per scoprire cosa aveva in mente Judith ma come al solito lei, si comportava da figlia perfetta.
Guardai l’ orologio , erano passate più o meno due ore , erano le 09:36 , capii che Judith non tramava nulla e così decisi di farmi un bel pisolino.
Ben presto si fece mezzogiorno , l’ ora in cui i miei sogni vennero interrotti per colpa della rozza frenata di una gip che cercava di parcheggiarsi.
Avevo gli occhi ancora un po’ appannati dal sonno ma, riconobbi subito la signora che uscì dalla macchina : era “La signora Rosa”.
Ma che ci faceva a quell’ ora a casa nostra? Non era un po’ troppo tardi per le visite?
Suonò alla porta e Judith la fece entrare , non steppe molto , si e no cinque minuti e quando uscì non era sola! .
Finalmente capii tutto , mia sorella non era un angioletto come credevo e devo dire che mi faceva piacere saperlo.
La signora Rosa teneva per mano Thomas.
Prima di chiedere spiegazioni a Judith aspettai le 13 e 20, l’ ora abituale del mio rientro a casa.
Judith cercava di nascondere l’ espressione del suo viso che appariva ogni volta che mentiva o non diceva qualcosa di importante.
Non c’ era mai riuscita ma , questa volta lo faceva benissimo, il problema e che a me non mi prendeva in giro!
Ok , era il momento di vedere come se la sarebbe cavata con papà che , in quel momento entrò in casa.
Gettai un’ occhiata a Judith che oramai doveva aver capito che sapevo del suo lavoro .

Papà si sedette a tavola, sembrava soddisfatto oltre che stanco.
Io e Judith lo guardammo per tutta l’ ora di pranzo , come a voler dire : “ perché ci tieni sulle spine?!”, ma lui non ne voleva sapere niente e rimase in silenzio. Iniziò a parlare solo quando ebbe finito la sua razione di spaghetti al sugo che aveva comprato dopo l’ uscita dal lavoro.
Si alzò in piedi e disse in tono soddisfatto : - Da domani Judith frequenterà la scuola accanto alla tua, Im! -
- il superiore? L’ hai iscritta al liceo scientifico?! - .
Judith non disse nulla.
Ora avevo finalmente capito da chi aveva preso: da papà.
Poi finalmente aprì bocca ma l’ unica parola che ne uscì fuori era un “ ok ”privo di entusiasmo e, questa non era certamente la reazione che si spettava papà….
Finito di mangiare andai in camera mia e , con un foglio di carta trasparente copiai la firma di papà per la giustificazione che avrei dovuto portare a scuola l’ indomani, dopodiché andai in cucina .
Judith stava lavando i piatti ed era sola quindi , finalmente avrei potuto palare con lei ma, come dirglielo?
Volevo essere diretta e senza scrupoli, come per esempio: - Judith so tutto! mi dispiace ma o lasci il lavoro o parlane con papà altrimenti sarò io a cantare! – tipo film wester.
Presi coraggio e mi avvicinai ma , la nostra conversazione fu molto diversa da come l’ avevo immaginata.
- Ciao Judith! che fai?-
- Beh, lavo i piatti … - lo disse con un tono che mi fece sembrare un po’ stupida ma lasciai perdere e continuai la conversazione.
- Si, si certo. Sai, oggi all’ uscita di scuola ho visto Thomas…
- Thomas?! Thomas chi? – non immaginavo questa risposta! rimasi di sasso …. Lei, non mi aveva mai mentito, ma ora lo faceva così bene….
- Il figlio della signora Rosa, Non ricordi?- dissi io balbettando un po’.
- Ah si, quel bambino carino ! l’ avevo dimenticato, non lo vedo da molto e, dimmi, come sta?
- Oh! sta bene, molto bene. Mi ha detto che ha una nuova babysitter .
- E ti ha detto chi è?
- No, non c’era bisogno perché io lo sapevo già! –
Judith mi guardò negli occhi .
- Ah e…. chi sarebbe ? –
È inutile fingere! perché ti ostini a
Nascondere la verità? lo so che sei tu
- Come fai a dirlo? –
- Te lo detto, ho incontrato Thomas…. –
- Sinceramente, come lo sai ? – mi conosceva troppo bene, me lo leggeva negli occhi che quello che avevo detto non era vero, quindi era perfettamente inutile continuare a raccontare quella storia.
Alla domanda di Judith feci un respiro profondo e dissi la verità.
- E va bene .... oggi non sono andata a scuola e ho visto tutto! –
- Lo sai potrei dirlo a papà! –
- Non credo, perché avrei anche io qualcosa da raccontare a lui – mi girai un po’ arrabbiata e andai in camera mia, seguita della sguardo ti Judith.

Suonò la campanella, era ora di entrare nella cella che gli adulti chiamavano comunemente “scuola”













 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (3 voti, 8 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 8 commenti
Rif.Capitolo: 4
reby95 - Voto:
30/01/09 19:08
mitticooooooooooo anche qst capitolo.aggiorna presto!!!tvb :D
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Rif.Capitolo: 1
li-ber-ty-95-
30/01/09 18:35
eccoti accontentata... grazie della fiducia che mi dai!!!
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Rif.Capitolo: 3
reby95
30/01/09 14:16
sbrigati ad aggiornare xk sn curiosissima e non vedo l'ora di sapere cs succ nel terzo capitolo.un bacione
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Rif.Capitolo: 3
tania-chan - Voto:
17/01/09 18:23
Ciao!!
Sono vanuta a riguardare (perchè è da tanto ke nn vengo più da queste parti) e mi sn resa conto ke nn hai aggiornato. Dai, scrivi. é molto carina questa storia!! Ritorno tra qualke giorno e voglio vedere un altro capitolo!!
Baci,
tania-chan.
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Rif.Capitolo: 1
li-ber-ty-95-
28/12/08 11:07
ciao!!!! per favore lasciate un commento! sarei felice di sapere cosa ne pensate
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Rif.Capitolo: 1
g87boy
01/09/08 14:11
Ho capito perchè non riesci a trovare un titolo al capitolo, il problema è che non hai descritto un'avvenimento preciso. Mi spiego meglio: se avessi cominciato la storia con la famiglia "caduta in depressione" per la scomparsa della madre, specificando nei dettagli tutto l'avvenimento, potevi scrivere un titolo tipo: Una famiglia incompleta, o qualcosa di simile.
Passo al commento, dato che lo hai spammato nella sezione sbagliata, incuriosendomi tra l'altro, voglio esprimere il mio parere.
Comincio con i punti a tuo sfavore.
La punteggiatura lascia a desiderare, così come qualche errore ortografico e di battitura. Rileggi bene ciò che hai scritto, è molto importante per il lettore avere una lettura fluida.
>>>-grazie di averci degnato della sua presenza signorina Collivan!-Disse quella specie di professore , anzi sottospecie.>>> dopo 'presenza' ci va una virgola (ossia quando c'è un'interruzione); quando metti un trattino, ci va uno spazio prima e dopo; dopo la parola professore hai messo lo spazio e poi la virgola: se metti la virgola non c'è bisogno dello spazio.
Se devi scrivere un libro, devi descrivere l'ambiente che ti sta intorno, lo svantaggio è che tu hai scelto la narrazione in prima persona, e ti penalizza molto.
Ti consiglio di farti betare, perchè a tuo favore hai delle idee abbastanza chiare, una grammatica sufficiente, ma un vocabolario un pò scarso.
Sei ancora, diciamo, piccola, quindi imparerai scrivendo.
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Rif.Capitolo: 1
li-ber-ty-95-
31/08/08 20:02
grazie tania sono contenta che ti piaccia ^_^
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Rif.Capitolo: 1
tania-chan - Voto:
31/08/08 18:24
Mi piace questa storia ma aspetto i prossimi capitoli per giudicare.
Ancora non capisco cosa succedera e questo mi fa diventare ancora piu curiosa.
Continua cosi.
tania-chan.
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