- Capitolo 1° -
<Sono giorni che cammino, mi fermo solo per mangiare raramente e dormire... Il colpo è stato troppo forte per me e in testa un'unica domanda mi assilla: "Perchè?" Te ne sei andato, mi hai lasciata sola in questo freddo mondo crudele. Ricordo che tu mi salvasti 20 anni fa. Eravamo solo bambini ma è stata proprio quella volta che m'innamorai di te. Quella volta, hai riacceso la mia voglia di vivere, di diventare qualcuno. Eri un modello per me e te ne sei andato senza avvisare, te ne sei andato portandoti via il mio cuore. Hai portato via la mia anima... Ora la mia vita è giunta al termine... ora non ho più motivo di esistere se tu non sei con me... Questo dirupo ci farà tornare di nuovo insieme... non ci separeremo mai più... ti amo amore mio...>
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Non vorrei infierire sulla povera psiche debilitata di una giovane (giovane? dell'ottantadue? Spero di sbagliare...) ma...
Non la trovi un po'..vuota?
Non trasmette nessun sentimento stritolante, angosciante, come dovrebbe essere in questi casi di disperazione estrema. Neppure nella fase della rassegnazione può essere così...vacuo. Sì, vacuo. Hai voluto provare a fare uno sfogo in poche righe, che richeideva capacità di condensare emozioni, un vortice di sentimenti sfocianti nella grande parata della Morte. Ma non vi é nulla di tutto questo, come se si sapesse fin dal principio che sarebbe stato il vuoto ad inghiottire tutto quanto. Come poi si é dimostrato.
Consiglio Sangiateb: Le città invisibili, di Italo Calvino (tanto per fare un esempio di descrizione stringata ed ermetica, eppure efficace).
-Enjoy the silence-