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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: INNO ALLA BRUTTEZZA
Genere: Sentimentale, Comico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: AU, Yaoi
Autore: wans galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/08/2008 13:20:50 (ultimo inserimento: 30/08/08)

Naruto cerca di realizzare il suo sogno di diventare cantante senza essere inglobato dal conformismo ( con l' aiuto dei suoi amici e var ostacoli...)
 
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NUOVA SCUOLA
- Capitolo 1° -

Avete presente quando in televisione si vedono le star? Con i loro abiti sfarzosi e appariscenti, costati qualche migliaio di verdoni, con i loro sorrisi perfetti e i loro occhi seducenti? Tutte quelle persone che sembrano divinità scese in terra solo per farti capire che sono superiori a te, insignificante comune mortale che vive nella monotonia? Beh.. questa storia non parla di loro, anzi, di tutt' altro. Un inno alla "bruttezza" o meglio alla normalità, dedicato a tutti coloro che vivono all' ombra del mondo. Un racconto che si propone d' insegnare che non bisogna arrendersi mai nella vita, che non bisogna mai farsi inglobare nella massa, ma al contrario spiccare, prendere il volo, liberi. Allontanarsi da quella falsa realtà che ti circonda ogni sacrosanto giorno, nella quale sei costretto a vivere. Non tutti sono fortunati.. Frase non di circostanza, ma con un senso profondo. Ma tutti ormai si dedicano al proprio "io", e dunque non si rendono conto del fatto che le cose importanti nella vita non sono apparire, essere vestiti alla moda, ascoltare le canzoni che ascoltano tutti, FARE le cose che fanno tutti. Si diverrebbe, senza dubbio, copie imperfette di quelle divinità citate in partenza. Convinta anticonformista quale sono, non potevo sottrarmi dal scrivere una storia di questo tipo. La ribbellione di un ragazzo, il quale però vuole comunque realizzare il suo sogno. Spero che piaccia e, in un certo senso, faccia anche riflettere. In questa storia metterò tutta la mia anima. Il fatto che utilizzi i personaggi di Naruto è puramente per preferenza personale.

wans



Inno alla Bruttezza!





E' inutile!! Non ci riesco!

Su, dai Naruto.. calmati.. riproviamo!

..uff.. è tutto inutile...

-Kiba cercò d' incoraggiare l' amico.-

Ed è con questo atteggiamento che speri di avere successo come cantante?! Forza, continuiamo..

Tsk.. come se alla fine avessimo delle possibilità..

Parla per te! Sei tu quello stonato come una campana! E poi a me cantare non interessa..

Si, lo so.. Tu vivi solo per la chitarra.. me lo avrai ripetuto fino alla nausea...

Esatto..

Ma il problema è un altro.. anche volendo partecipare, non abbiamo un gruppo! Al massimo un duo, ma..

-Il morale del biondino scese, se possibile, ancora di più. -

Dovresti cambiare atteggiamento..

Guardami Kiba! Non sono esattamente quello ch si definisce "bel ragazzo"! E in più non so cantare, nonostante sia la mia unica ragione di vita!

-Naruto Uzumaki. Capelli biondi, secchi più della paglia, ribelli alla spazzola. Occhi azzurri sui quali erano posati degli spessi occhiali dalla montatura arancione. Un ragazzo basso per la sua età e anche abbastanza cicciottello. Il tredicenne scoppiò a piangere tra le braccia dell' amico, il quale non si sottrasse al contatto.-

Naruto.. non demordere... io so che la puoi fare.. lo so. Se non sarà quest' anno, riusciremo in seguito.

Fidati di me...

§§§ §§§ §§§

*4 anni dopo*

-Un ragazzo si stava incamminando a scuola, lasciandosi assordare dalla musica metal del suo lettore mp3. I capelli del colore dell' oro, scompigliati come ogni giorno. Niente zaino, solo pochi libri, ma veramente pochi, tenuti in mano. Un pò di matita nera che gli contornava gli occhi cerulei, jeans neri attillati con vari strappi, la maglietta, se si poteva definire tale, era una canotta nera a rete. C' è modo e modo di distinguersi e Naruto aveva scelto quello di vestirsi strano, diverso, ma nel modo in qui si riconosceva di più in sè stesso. Il suo motto: " Non sei accettato da nessuno? Sbattitene e sii sempre te stesso!" Chiunque l' avrebbe potuto definire un ragazzo problematico e dal passato difficile. Sua madre era morta per farlo nascere. Purtroppo queste cose capitano tutt' oggi.. Suo padre si era occupato di lui e di sua sorella maggiore fin quando aveva potuto, ma nel quindicesimo anno d' età del ragazzo si era ammalato gravemente e li aveva lasciati soli. Con enorme dispiacere dei ragazzi, erano stati trasferiti in un orfanotrifio. Lì si erano trovati a loro agio, con i loro "simili". Ogni tanto capitava che qualche famiglia venisse ad adottare qualcuno e una volta era successo che fosse proprio Naruto il ragazzo da prendere in affidamento, ma sua sorella aveva fatto fuoco e fiamme per impedire che ciò avvenisse. Non intendeva assolutamente separarsi dal fratello e quando, due anni dopo, raggiunse la maggiore età, lasciò l' istituto portandolo via con sè. Molti parenti si erano offerti di aiutarli, di accoglierli, ma entrambi i fratelli conoscevano la vera ragione delle loro premure: l' eredità di Minato. Infatti solamente loro avevano libero accesso a ciò che il padre aveva loro lasciato. "Non abbiamo bisogno di falsa compassione, nè tantomeno di falso affetto.." E, dopo aver risposto con queste semplici ma chiare parole, Erin aveva preso suo fratello ed era tornata nella loro vecchia città: Konoha. Nonostante le ferite dei loro cuori, i due fratelli apparivano molto allegri, benchè le loro notti fossero colme di lacrime sommesse e d' insonnia. Tutti attorno a loro avevano assunto una maschera, ma ai due Uzumaki non importava. Sapevano il fatto loro ed, in oltre, non avevano nessuna intenzione di farsi accettare da quella società che li aveva rinnegati da sempre, e che ora, ingenuamente, spalancava loro le porte, in tutta la sua falsità. Era pronta ad inglobarli nella monotonia, nell' ombra, nell' omologazione, ma credete davvero che fosse così semplice fregare quei due? E' vero, Erin era sempre stata molto carina: era la copia sputata di sua madre, con capelli rosso fuoco e occhi verdi come i prati d' Irlanda. La sue infanzia era passata tra vestitini alla moda, acconciture e giochi sempre nuovi. Fino alla morte di Kushina. Dopo la perdita della madre, infatti, la bambina si era chiusa in sè stessa. Inizialmente aveva anche provato odio verso quel fratello che le aveva portato via una delle persone più importanti della sua vita. Ma poi, nel vederlo crescere, il tempo aveva sanato ogni cosa e lei aveva cominciato a comportarsi come una mamma nei suoi confronti. Cio che però aveva preoccupato il padre era stato il drastico cambiamento estetico della sua primogenita. Da dolce e graziosa incarnazione di una piccola fata irlandese, Erin era mutata in un vero e proprio maschiaccio! Più volte Minato si era chiesto se ciò fosse dovuto alla perdita della madre o al fatto che Kushina la obbligasse a vestirsi e conciarsi in un certo modo. Non era tuttavia riuscito a trovare un risposta, ma non gli inmportava, perchè sembrava che sua figlia fosse a suo agio con i capelli che superavano di pocho le orecchie, sbarazzini e non curati, con delle canotte maschili e degli shorts. Con il tempo si erano aggiunte borchie e pircing, ma se ciò era la causa del ritrovato sorriso della figlia, Minato era ben disposto a sopportarlo. Naruto, invece, era completamente diverso. Benchè somigliasse a suo padre nel colore dei capelli e degli occhi, era un ragazzino timido, impacciato, cicciottello e con la candela al naso. Fin da piccolo non si era mai integrato tra i suoi coetanei, e la gran parte delle volte tornava a casa in lacrime, che prontamente Erin gli asciugava. Ciò faceva sempre scatenare l' istinto protettivo della sorella maggiore, che s' infiammava immeditamente per i racconti del fratello. -

Flashback

E' stato ancora quel bambino?!

-La solita frase che ormai Erin avrebbe anche potuto evitare, visto che la risposta era sempre la stessa.-

Ora basta! Domani ti accompagnerò io al parco giochi, e vedremo se questo Diavolo oserà darti ancora fastidio!

-Il giorno seguente Erin mantenne la parola data al fratello e lo accompagnò a parco. Lì si sedette su una panchina e osservò Naruto mentre raggiungeva due bambini. Solo pochi minuti dopo li aveva già condotti davanti a lei.-

Erin! Erin!..anf..anf.. questi sono due miei amici: lui è Kiba..

-Naruto indicò il castano.-

..con il suo cagnolino Akamaru, mentre lui è Gaara.

-Contrariamente al primo, che sembrava un bambino normale, il secondo inquietò un pò la ragazza. Sembrava che fosse Gaara suo fratello, e non Naruto. Tralasciò questa piccola cosa e sorrise.-

Ciao, io sono Erin, la sorella maggiore di questo piccolo usuratonkaci! ^__^

Ehi! Sorellona!!!

-La rossa non potè trattenersi dal ridere di gusto, poi incitò il fratello ad allontanarsi con i suoi amici. Si diressero tutti e tre correndo verso lo scivolo più alto e cominciarono a salire le scale, poi a turno, scivolarono tra le risate. Continuarono a giocare indisturbati, non curandosi della polvere e della terra che era finita sui loro vestiti. Ad un certo punto un bambino, perfettamente in ordine, dai capelli scuri ordinatamente pettinati si mise davanti alla scala dello scivolo, impedendo di salire ai tre bambini. Naruto, che solitamente era un bambino calmo ed introverso, gli urlò di spostarsi. Ovviamente il moretto non ubbidì, ma la cosa che fece scattare in piedi Erin fu che spinse con forza il biondino, facendolo cadere. Il bambino con il cane e il rosso accorsero ad aiutare l' amico, mentre la ragazza raggiunse il luogo della scenetta. Sollevò il fratello, senza curarsi di pulirlo dall' ulteriore sporcizia, e gli disse calma.-

Naru, devi imparare a chiedere le cose con più gentilezza, altrimenti non otterrai nessun risultato..

-Detto questo si volse verso il damerino che bloccava ancora la scala.-

Scusa, potresti spostarti?

No.

-Una risposta secca, ma Erin non si arrese.-

Ti rendi conto che così gli altri bambini non possono giocare?

Certo, è proprio per questo che lo faccio.

-Lo fissò un attimo, interdetta, poi non esitò ad agire.-

Tsk! Mocciosetto.. Se vuoi giocare a "Chi è il più prepotente" con me, hai perso in partenza.

-Il bambino la fissò con i suoi occhi d' onice ed Erin non tardò a soddisfare la sua curiosità: lo prese per le gambe e lo sollevò, senza alcuno sforzo, e si spostò, portandoselo dietro, poi si rivolse a Naruto e agli altri due con un sorriso.-

Prego bambini, continuate pure a giocare.

Lasciami! Lasciami immediatamente, brutta strega!

Sta zitto, moccioso! Hai paura che ti si rovinino i tuoi bei vestitini? O che ti si scompiglino i capelli?

-Lo poggiò a terra e, tenendogli fermi entrambi i polsi con una sola mano, gli scompigliò la chioma bruna.-

Ecco qua..

Sasuke, cosa succede?

-Una voce maschile giunse alle spalle di Erin.-

Itachi! Itachi! Questa strega racchia maledetta..

-La ragazza lasciò la presa, e il bambino corse dietro le gambe del fratello maggiore e ci si appigliò. Erin potè notare che si somigliavano davvero tantissimo, anche perchè lo stesso Itachi era vestito molto simile al fratello. Si alzò e si pose davanti al più grande.-

Tu sei suo fratello maggiore?

-Non ricevette risposta, o forse non l' attese proprio. La scena però aveva incuriosito Gaara, Kiba e Naruto, il quale si era attaccato alle gambe della sorella proprio come aveva fatto Sasuke.-

Dovresti controllare meglio il tuo fratellino, si crede il padrone del parco giochi, cosa che non è. Se disturberà ancora mio fratello giuro che lo legherò ad un palo..

-La lieve ironia delle sue parole non fu colta. Itachi le lanciò uno sguardo glaciale, ma eloquente, che però non la intimorì affatto.-

Sasuke può fare quello che vuole.. visto che è nostro padre che ha finanziato il progetto di questo parco. Sei tu che te ne devi andare, portandti via anche quella sottospecie di sgorbio..

-Erin non ci vide più: afferrò il colletto della camicia del ragazzo, fissandolo con uno sguardo indecifrabile. Non fece in tempo a cominciare la rissa però, perchè una guardia si avvicinò al gruppetto e chiese.-

Problemi?

No.. ce ne stavamo giusto andando...

-Detto questo, la ragazza prese in braccio Naruto e si allontanò. L' ultima cosa che il biondino vide fu il sorrisino vittorioso di Sasuke.-

Fine flashback

-Fortunatamente, Naruto con il tempo si era migliorato: aveva perso i chiletti di troppo, la vista gli era migliorata, e il caratte gli si era rinforzato in orfanotrofio, anche grazie all' influenza di sua sorella. Erin camminava affianco a lui, aveva espressamente imposto al fratello la sua presenza il suo primo giorno di scuola. Non che il problema fosse l' ambientarsi, di quello non importava nè all' uno nè all' altra, solo che Erin voleva parlare alla preside di alcune cosuccie.. Per l' occasione aveva indossato abiti femminili..? Macchè.. non le importava un bel fico fare impressione sulla preside di suo fratello. E infatti si era vestina normale: canotta nera scollata, borchie, scarpe basse e jeans neri per nulla attillati. I capelli fulvi erano raccolti con una molletta. La normalità di casa Uzumaki prevedeva uno stile dark molto personalizzato.. Arrivati davanti al cancello, l' aprirono e il cigolio dell' anta che si richiudeva li accompagnò nei loro primi passi..



Continua...

Tanti, mi raccomando! ^__-

Baciutti all' egiziana =* =* =*

wans


 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (3 voti, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
rita-chan - Voto: 07/09/08 23:04
Davvero interessante qst fic! Continuale presto!! Il ruolo d anti conformista calza a pennello a Naru!!
Alla prossima!!
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giuggy-uchiha - Voto: 29/08/08 18:53
ma xkè ci lasci sulle spine... mi raccomando continuala...cmq molto bella!!!
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kazekage89 - Voto: 29/08/08 17:44
davvero carina come idea:) ti devo dire "bravo!" o "brava!"?:) nn vedo l'ora di leggere il seguitoXD
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