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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: TUTTO PUÒ CAMBIARE: IL CALICE DI FUOCO
Genere: Romantico, Commedia, Avventura, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Avviso: AU
Autore: hermione95 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/08/2008 19:22:29 (ultimo inserimento: 01/09/08)

Elisabeth Light è nuova ad Hogwarts...Ma è in corso una catastrofe, L'Oscuro signore sta per risorgere, ma come dice il titolo, tutto può cambiare!
 
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POSTA VIA GUFO
- Capitolo 1° -

CAPITOLO 1
Posta via Gufo


Era una calda giornata di fine luglio al numero 15 di Weater Road ad Harrington Hils (città inventata da me), a Londra.
Sul dondolo appostato nel giardino del numero 15, Elisabeth Light, una ragazza alta e slanciata di 14 anni, stava leggendo un libro di magia, un libro in cui magia e avventura si fondevano in una storia d’amore a lieto fine, con qualche battuta comica qua e la, per alzare il morale. Elisabeth, meglio conosciuta come “Quattrocchi” per via degli occhiali dalla spessa montatura rossa che usava, era una amante della lettura, a differenza del fratello Marcus. Marcus non era molto alto, era grasso e non faceva che guardare la TV, mangiare, giocare ai video-giochi, mangiare, dormire e...mangiare! Aveva ereditato i capelli biondi della madre, e gli occhi azzurri del padre, e perciò prendeva in giro la sorella, perché invece aveva capelli e occhi color cioccolato.
La madre, Florence, era una donna alta e magra, con il viso appuntito, i capelli corti fino alle spalle, di un biondo perlaceo, e aveva spessi occhiali azzurri. Quasi sempre aveva profonde occhiaie, siccome faceva la bibliotecaria. Il padre, David, avvocato, che da tanti anni aveva sognato la cattedra di Giudice, era un ometto corpulento ma alto, aveva una sottile barba castana e gli occhi azzurri che ricordavano il cielo limpido. I capelli perennemente in ordine, con un minimo di calvizie sopra la fronte. Mamma e Papà, nonostante litigassero spesso (mooolto spesso) alla fine raccontavano ai figli, per la duemilionesima volta il loro primo bacio:

Entrambi andavano alla stessa scuola, e subito David si era innamorato di Florence, ma non era mai riuscito a spiegarle i suoi sentimenti, così, tutti i giorni andava in biblioteca fingendo di leggere qualche libro, ma in realtà era solo una scusa per parlare con lei. Erano diventati ottimi amici, ma la goccia che fece traboccare il vaso avvenne un sabato: David stava leggendo un libro, mentre Florence stava attaccando un cartellino ad un dizionario, che però si trovava molto in alto, e così aveva dovuto utilizzare una scala. Poi i loro sguardi si erano incontrati, e lei, senza farlo a posta, inciampò in uno scalino, e sarebbe caduta a terra se un eroico David non si fosse coraggiosamente buttato per prenderla al volo. Quando i loro sguardi si incontrarono per la seconda volta, capirono che si amavano e così si scambiarono il loro primo bacio.

Ogni volta, la fine del racconto veniva seguita dagli sbuffi dei due figli.
« Wow, fantastico...» diceva ironicamente Elisabeth, ogni volta che la madre le raccontava la storia.
« Tanto a te non capiterà mai una cosa del genere!» si intrometteva antipaticamente il fratello. Lei faceva finta di non ascoltarlo: ormai ci aveva fatto l’abitudine.
La famiglia di Elisabeth era molto strana.
Marcus era sempre, e perennemente in disaccordo con la sorella, anche per le cose più stupide, (per esempio una volta c’era da discutere su un tipo di fiore da mettere nel giardino e si doveva scegliere tra rose, margherite o tulipani. Elisabeth aveva proposto i tulipani, e Marcus, tanto per dar torto alle sorella aveva proposto le rose (Marcus odia qualsiasi fiore e/o animale)e alla fine i suoi genitori, dal canto loro, avevano optato per le margherite) e poi non faceva niente, non aveva un hobby se non mangiare o guardare la televisione. I suoi amici erano uno più antipatico dell’altro, e il loro divertimento maggiore era andare a mangiare la pizza o a bere alcolici. Marcus frequentava il quarto anno alla, High School Hils (dal nome della città) mentre la sorella frequentava il primo anno, sempre della stessa scuola. Florence era una donna severa e dolce allo stesso tempo, il 99 per cento del tempo leggeva, a casa o al lavoro, e l’1 per cento stava con suo marito e i suoi due figli. Non parlava molto, e spesso perdeva il controllo, urlando con così tanta forza che i vicini si sporgevano dalla finestra per vedere se non era morto nessuno.
David era pigro quasi quanto il figlio Marcus, solo che, ogni giorno doveva fare 4 giri intorno alla casa, perché altrimenti Florence non l’avrebbe fatto entrare a casa, dato che Florence era fissata con la forma fisica. Elisabeth, invece, era una ragazza timida e taciturna, ma anche molto chiacchierona con le sue amiche, che sentiva spesso al telefono. Le sue migliori amiche della scuola, con cui stava insieme fin dall’elementari erano due gemelle, Franky e Julia. Erano molto simili, esteticamente, entrambe avevano i capelli di un biondo scuro, corti fino sotto le spalle e gli occhi verdi come due smeraldi, ma avevano caratteri molto diversi, Franky era più ironica e sarcastica, e a volte più spiritosa e estroversa, Julia, tutto il contrario, timida e taciturna, spesso ingenua, e sensibile. Ma tutte e due erano molto affettuose.
A casa Light non c’erano animali, anche se Elisabeth li adorava e ne sognava uno da tanti anni. Non avevano animali per tre motivi: Florence era allergica al pelo dei gatti, David a quello dei cani, e a Marcus non piaceva nessun essere vivente che non fosse lui stesso.
Era un sabato mattina di fine agosto, e la quiete della mattina fu interrotta da una voce molto antipatica.
« Potresti levare quel tuo caro sederino da quel dondolo?» disse “gentilmente” Marcus, riferendosi alla sorella.
Elisabeth si limitò ad alzare lo sguardo ed incontrare gli occhi glaciali e avidi di odio di Marcus. Poi tornò a leggere il libro.
« Non so se mi hai sentito, Quattrocchi...LEVATI SUBITO DA QUEL DONDOLO!» Il viso grasso di Marcus divenne rosso, e il grasso che aveva sotto il mento prese a tremare.
« Perché dovrei?» rispose lei, arrabbiata.
« Perché te l’ho ordinato io...e sai cosa succede alle persone che mi ostacolano, vero?» e mostrò un pugno chiuso. Le dita di Marcus assomigliavano però di più a delle salsicce.
Elisabeth sbuffò e pensò che tanto quel pomeriggio sarebbe andata a casa di Franky e Julia, meglio conosciute come gemelle Blonds (che era il loro cognome).
Andrai a casa delle gemelle, andrai a casa delle Blonds, si ripeteva cercando di frenare la voglia di mollare un calcio spacca - costole al “caro” fratellone.
Sbuffò e poi si alzò, mettendo un segnalibro verde da una parte e bianco dall’altra, alla pagina dove era arrivata a leggere, ovvero 722, di un libro di 814 pagine.
Si appiattì i capelli, che teneva sempre, e dico SEMPRE legati alla solita maniera: i ciuffi d’avanti, quelli più corti, li legava dietro, con un piccolo elastico. Erano ondulati e gonfi, e si notava quando li teneva sciolti, cioè quando andava a mare d’estate e tutte le notti per andare a dormire, ma dato che in genere li legava sempre in quella maniera sembravano più ordinati.
Salì i pochi gradini di parquet che la separavano dalla sua stanza, la aprì e se la richiuse alle spalle, sospirando appoggiata alla porta.
Nella sua stanza c’era un letto, con un copriletto verde chiaro, a righe, un armadio dove teneva ogni sorta di libro, un piccolo comodino al fianco del letto dove teneva ogni genere di cose, una scrivania con un vecchio computer, e libri sparsi dappertutto.
Si tolse le scarpe, si sdraiò sul letto e riprese a leggere la pagina 722.
Stava leggendo quando ad un certo punto sentì un rumore, come un fruscio d’ali. Si girò si scatto e vide delle piume di un blu-grigio svolazzare davanti alla finestra aperta. Scrollò le spalle pensando di aver sognato e riprese la lettura da dove l’aveva interrotta. Stava rileggendo il rigo per la terza volta di fila quando risentì il fruscio d’ali. Questa volta, sicura di non aver sognato si alzò e si sporse dalla finestra aperta, guardando fuori. Alla sua sinistra un gufetto piccolo e striminzito, dello stesso colore delle piume che Elisabeth aveva visto poco prima, stava svolazzando con una grossa lettera attaccata alla zampa. La lettera era talmente pesante che il gufo sembrava non riuscire a sorreggerla. Elisabeth trattenne il respiro indecisa se urlare o no. Non aveva mai visto un gufo così da vicino! Ma prima che potesse chiudere la finestra l’animaletto entrò svolazzando nella stanza e si lasciò cadere con un tonfo sordo sul letto. Elisabeth urlò dallo stupore e si allontanò di qualche passo dal letto. Si avvicinò al gufetto, che intanto muoveva le ali e tubava felice di essere riuscito a effettuare con successo la consegna. Elisabeth si avvicinò al gufo e gli slegò, delicatamente la busta dalla zampetta. Il gufo gli pizzicò col becco la mano, come segno di riconoscenza, e prese a svolazzare allegramente per la stanza. Elisabeth con mani tremanti alzò la lettera, per guardarla da vicino: C’era uno strano stemma che rappresentava un Tasso, un Uccello, probabilmente un Corvo, poi un Leone e un Serpente. Ognuno con un colore diverso: Il serpente era argentato in uno sfondo di un verde scuro, il leone era dorato in uno sfondo rosso scuro, il tasso era argentato in uno sfondo giallo e il corvo era nero in uno sfondo blu. E poi sotto, c’era stampata una grossa H. Quando Elisabeth guardò il mittente si stupì. Infatti c’era scritto: Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. La ragazza rimase impietrita, pensando che qualcuno da un momento all’altro sarebbe uscito gridandole che era tutto uno scherzo...uno stupido scherzo...Ma non successe niente. Elisabeth, poco convinta, girò la lettera per vedere l’indirizzo: Elisabeth Light, stanza da letto, Weater Street Road n.15, Harrington Hils, Londra. Da: Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
“Ma che è, uno scherzo?” pensò Elisabeth.
Stava per aprire, con mani tremanti la lettera quando qualcuno bussò alla porta.
« Elisabeth! Cos’è questo fracasso? Marcus mi ha detto che stavi combinando un disastro! Cos’è questo rumore?» era la voce di Florence.
Elisabeth sussultò e le cadde la lettera dalle mani.
« Emh...no, niente...tranquilla, mamma!» disse poi poggiando un cuscino sul gufo, che continuava a tubare eccitato. Il rumore si placò di colpo.
« E’ tutto a posto...» disse Elisabeth, pensando alla voglia che aveva di prendere a pugni suo fratello per fare la spia, ogni santa volta. La madre non sembrava molto convinta.
« Mah...» la sentì farfugliare « Comunque è pronto il pranzo!» dopodiché Elisabeth sentì dei passi sordi scendere le scale. Non sarebbe scesa a mangiare, per due motivi: uno era che a casa sua, siccome Florence era vegetariana, si mangiava sempre e solo verdure (a Elisabeth piaceva molto la carne, il pesce non molto. David era un bravo cuoco, ma Florence non lo lasciava mai cucinare, le poche volte che succedeva, i ragazzi festeggiavano. Marcus, poi, mangiava per lo più dolci, merendine, gelati, merendine, torte e...merendine) il secondo motivo era che era sicura che la signora Blonds le avrebbe offerto una buona merenda, con cornetti caldi, cioccolate, o toast. La signora Blonds era una donna piuttosto in carne, abbastanza bassa e grassottella, e amava spalmarsi di creme, dalla testa ai piedi. Il signor Blonds, invece, era un uomo alto e magro, con i capelli ricci e i baffetti corti, entrambi brizzolati. Era un appassionato di motori, e aveva sempre desiderato un figlio maschio, ma siccome Franky si comportava praticamente come un maschiaccio, per lui non faceva differenza...infine le gemelle avevano due animaletti: un rospo e un topolino di campagna. Il rospo, Ack, era di Franky, e la ragazza lo usava spesso per fare scherzi, mentre Smony, il topolino bianco, era di Julia, che lo accudiva con cura e con dolcezza.


 
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VOTO: (4 voti, 8 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 8 commenti
hermione95 02/09/08 00:30
grazie g87boy per i complimenti! Devo dire che questa non è la mia prima storia, ma ho tredici anni, e sapere che ad alcune persone piace la mia storia mi fa piacere...spero che continuerai a seguirmi! ^^
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Rif.Capitolo: 2
giuly-94 - Voto:
01/09/08 11:47
Mi piace sopratutto quando gli dicono '' Vai a quel paese'' in coro.. troppo ridere XDXD
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Rif.Capitolo: 2
julieblack - Voto:
01/09/08 11:37
Ihih..Ma sua madre è troppo fissata coi libri...ihih
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Rif.Capitolo: 1
g87boy - Voto:
26/08/08 16:46
Ok, ci credo...
Comunque la storia che ho letto io, sostituisce Harry Potter e l'ordine della fenice e non è scritta dalla Rowling... il fatto che Eliza sia la figlia di Piton è tutto dire...
Se riesci a trovarla, ti consiglio di leggerla
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hermione95 26/08/08 12:02
certo che l'ho scritta io! non sono una che copia le storie da altre cose...comunque grazie, ma te lo confermo, l'ho scritta io questa storia...
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Rif.Capitolo: 1
g87boy
26/08/08 09:50
Siamo davvero sicuri che questa fanfic sia farina del tuo sacco? No, perchè io ho scaricato un libro di Harry Potter, chiamato Harry Potter and the story of Eliza...Comunque se è roba tua, complimenti, sai scrivere come pochi
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Rif.Capitolo: 1
julieblack
26/08/08 01:29
Oook, correggo.... Bravissima, mi piace!
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Rif.Capitolo: 1
julieblack - Voto:
26/08/08 01:04
Ciau boa! Bella storia! E finalmente l'hai scritta! Mi piace un sacco, anche se sembra che la tua stampante si sia rotta..ihih.
A parte gli scherzi, davvero è molto bella...
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