LA CASA DEI RICORDI - Capitolo 1° -
LA CAS A DEI RICORDI
CIAO A TUTTI!!! ^_^ ATTENZIONE!!! Sappiate che con me dovrete avere molta pazienza perchè aggiornerò poco alla volta visto che prima devo assolutamente finire la mia ff su inuyasha: AL DI LA' DEL TEMPO AL DI LA' DEL CUORE, altrimenti chi lascia i commenti mi minaccia di morte!!! ( se proprio non avevte niente da fare, andate aleggerla ^//^) [ ma questa è pubblicità occulta..] (nn ascoltate la mia coscienza...) un altro motivo per cui dovrete avere pazienza è che io sono un po' pazzerella e vi farò penare non poco muahaha, come sono cattiva!!!! ma ora vi lascio leggere in pace....
Chissà perché aveva avuto la strana sensazione di dovere tornare in quella casa, che in un tiepido pomeriggio d’autunno sembrava un rifugio abbandonato, ma dove ci si poteva sentire al sicuro. Alla vista della porta aperta non aveva resistito, la cartella le era scivolata dalla spalla cadendo a terra con un tonfo mentre lei correva verso l’interno, entrava avvolta dall’oscurità e cercava,… cercava,… cosa? Sapeva benissimo che illudersi di trovare chi avrebbe sperato l’avrebbe fatta soffrire ancora di più. Un tiepida lacrima gli solcò il viso, il dolore accumulato urlava dentro di lei, appoggiò la mano sulla ringhiera della lunga scalinata, come per sorreggersi e non cadere vittima di quel dolore, la stessa ringhiera che l’aveva sostenuta più volte nello scendere quelle scale, con la persona che amava. E mentre i suoi pensieri volavano lontani, la mano scivolava leggera sul legno levigato, quando, incontrò un ostacolo, una mano che emanava un tepore rassicurante, una mano leggermente più piccola e sottile della sua la stringeva, le dita erano incrociate, ma non riuscì a vedere a chi appartenesse quella mano, il buio era intenso però al posto della paura trovavano spazio sensazioni di tranquillità, una lacrima cadde sulle loro mani giunte e allora parlò: - non piangere – a ogni sua lacrima un pugnale trafiggeva il mio cuore – non dimenticare che io sono ti sono sempre vicino…- ipocrita… se gli fossi veramente accanto non saresti qui a supplicare che il suo pianto cessi. – non piangere- le sue lacrime mi salivano alla gola, mi sentivo annegare… Per un attimo un raggio di luce animo’ la stanza, e il riflesso di un vecchio specchio le fece scorgere uno sguardo, nel quale si sentì subito persa, due occhi azzurri di cielo brillarono, lucidi.
Silenzio
Le mani si strinsero più forte quando un raggio di luce, più forte del primo, illumino quasi tutta la stanza… - Conan, cosa ci fai qui?- chiese con dolcezza la ragazza, nonostante non gli importasse veramente l’ottenere una risposta, e aggiunse, asciugandosi in fretta le lacrime – andiamo a casa forza – d’altro canto non avrebbe avuto una vera risposta dal ragazzo, che in realtà non sapeva perché fosse tornato nella sua casa proprio quella sera… forse solo per nostalgia; i suoi pensieri erano rivolti altrove, non riusciva a smettere di fissarla, in quel completino blu tipico delle scuole giapponesi che tante volte le aveva visto indossare, i suoi occhi blu sapevano di mare ancora bagnati dalle lacrime e quelle labbra color pesca che parlavano da sole disegnando un falso sorriso sulla sua pelle bianca. Stette in silenzio per tutto il ritorno a casa, chiedendosi cosa fare e giungendo alla solita conclusione, continuare a vivere nella menzogna, perché la verità le avrebbe fatto troppo male, l’avrebbe messa in pericolo, non lo poteva permettere, non ci voleva neanche pensare, la paura cresceva in lui… mentire era diventato troppo facile, mentiva continuamente e capiva che comunque non avrebbe concluso niente. Lei continuava a camminare, era sempre più distante da lui, andava lontano… lontano… lontano…
to be continued...
ALLORA??? CHE VE NE PARE??? inondatemi pure di commenti e fatemi sapere se vale la pena che io continui questa ff... ^_^
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