- Capitolo 1° -
Gioco con le mie emozioni, una manciata di biglie di vetro nella mia mano. Per ogni biglia infranta un sogno si dissolve... Resto a fissare il cupo riflesso della mia noia. Biglia infranta, crepa nel mio cuore... Frammenti di vetro, illusioni svanite. Con sguardo apatico osservo pezzi di intonaco che volano via, senza tendere alcun muscolo, posseduto da un' inerte volontà. Cercando di andare al di là di questo velo la mia anima si scioglie... Tutto grava, nullla emana benefica essenza... Ardo di una luce opaca... Di grazia, sorella Morte, spegnimi con un soffio.
Guardo con i miei occhi la realtà del mondo nella notte, cammino per le strade e percepisco l'energia vitale delle persone. Anime che svolgono la loro vita all'insaputa di eventuali pericoli o benefici, poi guardo nella mia coscienza e capisco, che quando l'uomo diventerà maturo, sarà troppo tardi
Quel di che ti vidi mi sembravi una vipera e mi mordesti con quel veleno che per me era un filtro d’amore magico. Ma purtroppo come tutte le vipere il veleno era mortale.
Mi racchiudo nel mio subconscio la mia coscienza piange lacrime d’argento il mio cuore perde sangue…
La gente la considero come un grosso animale che ha paura di se stesso e non attacca mai direttamente ma indirettamente
Esplorare il prondo spazio è come affondare nei tuoi occhi. Camminare sulla sabbia ardente è come baciare le tue perfide labbra. Una lacrima d'argento è caduta sul mio cuore, perforandolo... un dolore che non si potrà più rimarginare.
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