PREFAZIONE
- Capitolo 1° -
Prefazione:
Scrivo questo romanzo senza ostentare alcuna prepotenza,nessuna aspettativa particolare se non quella di soddisfare un dei miei più grandi desideri;mi ritrovo qui,davanti a questo scemo bianco,che man mano si intarsia di lettere ad ogni repentino movimento delle mie dita;ignara di che fine farà questo mio romanzo...
Rimarrà una storiella scritta da una diciassettenne o forse dovrebbe aspirare a qualcosa di più?
Ma come ho già detto dal principio non scrivo un romanzo per farlo diventare "il Romanzo" ma per essere semplicemente il mio romanzo;qualcosa che posso sfogliare e rileggere fra le righe i miei pensieri,le mie paure e anche le mie manie abilmente mescolate nelle anime dei miei personaggi,rileggere i miei sfoghi camuffati anch'essi.
Non ho intenzione di mandare un messaggio specifico al lettore;se ce ne sarà mai uno,ma molteplici,sta solo a trovarli;con questo non voglio dire che la mia storia non voglia insegnare niente;lasciarvi l'amaro in bocca che lascia un libro vuoto;per quanto un libro posso definirsi vuoto,piuttosto vi lascio carta bianca per pensarla come volete,visto che la storia accoglie molteplici filosofie,dalle più scontate alle più contorte;basta pensare a quella di Kilian,il mio portagonista amatissimo;ma non dirò altro:il resto lo lascio a voi.
Il perchè abbia scelto questo genere è scontato;fin dall'età di dodici anni mi sono fatta affascinare dal mondo dell'arcano in particolare dalla figura degli angeli;ritrovandomi a disegnarli continuamente.
Ma come abitualmente succede,avanti negli anni mi sono ritrovata,sempre ad amare il mondo degli spiriti e le creature celestiali ma sostituendo gli angeli ai demoni e a tutte le altre creature infernali e del perchè ancora non ne sono venuta a capo.
Il mio cambiamento in fatto di gusto può paragonarsi a quello di Kilian;anch'io ho cominciato ad amare il paradiso ritrovandomi però a desiderare l'inferno:ma non voglio intendere niente di sinistro con questo.
Se dovessero chiedermi qual'è il personaggio che più mi rispecchia forse sembrerebbe scontato pensare a Kilian,essendo il protagonista o addirittura a Sara la mia inarnazione cartacea:Io in realtà non so dare una risposta,se fossi costretta direi tutti:in ogni personaggio c'è un pò di me,sia nel male che nel bene;solo qualche personaggio fa qualche strappo alla regola,poichè come capita anche incosciamente si ci ritrova a incarnare altre persone nelle nostre storie e questo può essere un bene o un male.
Nel mio caso posso dire che le cose si compensano,è un bene perchè mi dà la possibilità di urlare i miei pensieri e le mie vre sensazioni anche se solo col pensiero;male perchè comunque il mio sofogo non andrà mai oltre visto che certe persone non potranno mai comprendere il mio pensiero,ne tantomeno avranno tanto disturbo da avviare una seria conversazione con la sottoscritta.
Se dovessi avere una pagina per i ringraziamenti,riempirei una sola riga con un unico e solo nome:Sara Elia.
Ebbene l'unica che devo ringraziare sono solo e unicamente io,io e la mia mente e nesun'altro dato che,ancor prima di incominciare questo racconto quelli che mi stavano intorno vedevano il mio lavoro,la mia passione come stupidaggini,cose di poco conto o solo fingendo di interessati.
Forse però dovrei ringraziarli comunque,forse è proprio grazie a loro se ho trovato tanta energia,tanta voglia di fargli rimangiare i loro stessi pensieri.
Ho sentito fin troppe volte,sia alla televisone,che nei romanzi,persino nei miei amati caartoni animati giapponesi la frase:"Con la vendetta non si conclude niente":ebbene io non la penso così,tutto il succoso sapore che si prova fra le labbbra la soddisfazione nel corpo e nei polmoni,il vedere chi prima ti ha criticato o ti ha ferito cadere... e magari non rialzarsi più,non fare uscire più una parola da una bocca che non ha fatto altro che ferire:non trovo nient'altro al mondo che sia più edificante di ciò!
Perchè siamo tutti bravi a fare i buoni samaritani di fronte alla gente,ma solo i più coraggiosi,coloro che credono davvero in quello che fanno e pensano diranno tutto ciò che pensano senza paura di venire giudicati;invece di tenere tutto dentro sembrando però figli di papà... chissà cosa pensiamo davvero noi umani?
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khyber
L’unica cosa che volevo segnalarti è che non metti lo spazio dopo la punteggiatura (e ti sono sfuggite un paio di parole tipo “scemo” invece di “schermo” all’inizio ma penso che sia colpa del computer…a volte i correttori automatici combinano di questi scherzi!).