TRE MESI DOPO
- Capitolo 1° -
Dopo la distruzione della nostra città natale, Sajira, ci siamo recati verso la sperduta Piramide Nera ove, dopo diversi ostacoli, ci siamo ritrovati faccia a faccia col nostro più grande nemico, Kobal.
Dopo la sconfitta del tiranno Kobal per mano di Danny, è iniziato il nostro viaggio verso la seconda città del Triangle Blood, ovvero, Lastlan.
Ormai rimasti a piedi e con pochi soldi, spesi per comperare nuovi vestiti e viveri per sopravvivere al viaggio, siamo giunti a Ravera.
Qui siamo saliti su una nave diretta nel continente di Sion, la nostra meta.
<<Il panorama da qui è fantastico>> mi disse Elisabeth mentre spostava i suoi lunghi e platinati capelli dal viso <<Ma il vento è forte>>
<<Forse perché siamo appena partiti. Ma comunque si sta bene. Non possiamo lamentarci per il freddo>> risposi io poggiato con i gomiti sulla ringhiera del ponte della nave.
Ero vestito con un jeans blu, una maglia rossa e delle scarpe nere e, come per Elisabeth, anche i miei capelli svolazzavano a destra e a manga. Fortuna che non erano lunghi.
<<Non posso darti alcun torto>> esclamò lei sorridendomi <<Il clima è ottimo>>
Elisabeth era invece vestita con degli stivali marroni alti fino alle ginocchia, una gonnellina di jeans blu chiaro lunga fino a metà coscia ed una camicia bianca.
Fissai per qualche secondo la sua ciocca di capelli rossa che le cadeva sul viso.
<<Posso farti una domanda?>> chiesi
<<Chiedi pure>>
<<Ma la ciocca di capelli rossa che hai, è naturale?>>
<<Come mai questa domanda?>> mi chiese
<<Non te l’avevo mai chiesta ma dopo la morte di Zel, Danny ha assunto una colorazione di capelli simile alla tua. Cioè con una ciocca di capelli di colore differente rispetto al resto. Volevo sapere se…>>
<<Se avevo assimilato qualcuno?>> mi chiese con aria triste <<No. I miei capelli sono naturali. Ma per favore non nominare più quel nome in mia presenza>>
La morte di Zel ci aveva sconvolti tutti. Ma Elisabeth aveva reagito diversamente da me e da Eiji. Lei, come anche Danny, sentiva un senso di colpa per non aver potuto salvare l’amico.
<<Ely>> dissi io <<Mi dispiace. Non volevo>> la fissai per qualche secondo restando in silenzio.
I miei occhi, colore smeraldo, si scontrarono per qualche secondo con i suoi, di un blu molto simile a quello del mare.
<<Ecco dov’eravate finiti>> disse all’improvviso una voce maschile a noi molto familiare.
Ci voltammo e, a qualche metro da noi, vi stava un ragazzo muscoloso dai capelli rossi, e vestito con scarpe nere, pantalone bianco e canottiera nera.
<<Eiji mi hai fatto prendere un colpo>> esclamò Elisabeth
<<Questo è quando si ha la coda di paglia! Che stavate facendo?>> disse sorridendo il ragazzo.
<<Deficiente>> commentò semplicemente Elisabeth dando le spalle al rosso che mi fissò sorridendo.
I suoi capelli si erano molto allungati in questi tre mesi e, anziché stare a punta verso l’alto come un tempo, se ne stavano leggermente all’ingiù.
<<E’ successo qualcosa?>> chiesi io
<<Si! Danny vi sta cercando>> rispose lui divenendo serio <<Raggiungiamolo insieme>>
Immediatamente ci recammo nella nostra cabina. Non era molto grande. Aveva due letti a castello posti, uno a destra ed uno a sinistra, della porta. In fondo, invece, vi era una finestrina.
Alla destra della porta vi stava una gigantesca borsa nera. Era veramente enorme e non so dove Eiji l’avesse comprata. So solo che serviva a coprire l’enorme spadone nero del rosso per quando camminavamo in mezzo agli umani.
Danny aveva adottato la stessa strategia ma, a differenza dell’amico, si era mantenuto più sul piccolo. Aveva comperato una custodia per chitarra morbida dove vi teneva le sue cinque spade.
Per me, invece, aveva pensato Elisabeth regalandomi una borsa per mazze da golf singola dove tenevo la mia Wakizashi.
La stanza stava per scurirsi dal momento che il tramonto si stava avvicinando.
Danny se ne stava a fumare seduto su uno dei quattro letti con il capo chinato e i suoi lunghi capelli che coprivano gran parte del viso.
Vestiva con dei jeans neri, scarpe nere ed una camicia bianca.
<<Li ho trovati>> disse Eiji ma Danny non accennò minimamente a fissarci e, restando col capo abbassato, annuì.
<<Di che volevi parlarci?>> chiese Elisabeth.
<<Qui sulla nave si nasconde un Vampires. E non è nemmeno da prendere sotto gamba>> disse il ragazzo d’un tratto lasciandoci sorpresi.
Erano tre mesi che non vedevamo un solo Vampires e in più da quando Danny può sentire la presenza di altri Vampires?
<<Sai dirmi dov’è esattamente?>> chiese Eiji
<<In questa nave ci sono migliaia di persone. Che vuoi che ne sappia?>> rispose l’alto
<<Che intendi fare?>> chiesi
<<Di lui non mi importa nulla. Vi ho avvertiti solo per tenervi in guardia da un probabile pericolo>>
<<Ho capito>> disse Elisabeth <<Allora cosa ci suggerisci di fare?>>
<<Da quando devo sono diventato il vostro capo?>> rispose freddamente Danny <<Io vi ho avvertiti. Adesso tocca a voi reagire>> detto ciò, il Vampires si alzò dal letto e uscì fuori.
<<Ma perché improvvisamente si comporta così?>> chiesi al rosso che, sospirando, rispose <<Danny ha vissuto un intera vita nella vendetta. Ha vendicato la morte della sua amata uccisa da un suo amico. Ha vendicato finalmente la morte di sua madre uccisa da Kobal. Ma comunque sia ha perso nuovamente un amico. Evidentemente crede che chiunque gli stia attorno prima o poi morirà. E per questo ha deciso di allontanarsi dai suoi amici>>
<<Lo conosci davvero bene>> esclamai
<<Si! e so anche che non durerà molto. Fra breve tornerà il vecchio Danny che conoscevamo. Non dovete temere>>
Restai immobile a fissare Eiji per poi abbassare lo sguardo per terra. In effetti il vecchio Danny mi mancava tanto.
<<Beh! Io vado fuori. Ho voglia di fumare>> detto ciò Eiji uscì fuori.
Rimasti soli, Elisabeth mi disse <<Perché non vai da lui per parlargli?>>
<<Non so>> risposi <<Può darsi che lui non vuole parlare con me. E poi non saprei che dirgli>>
<<Digli cosa provi esattamente>> mi rispose lei poggiando una mano sulla mia spalla <<Vedrai che ti darà ascolto>>
Le sorrisi. Elisabeth sapeva sempre darmi dei buoni consigli. Decisi quindi di uscire sul ponte dove trovai Danny, in completa solitudine, a fumare e a guardare il sole che stava scomparendo all’orizzonte.
<<Se fumi troppo morirai>> dissi io sorridendo ma lui non mi degnò neanche di uno sguardo.
<<Danny siamo tutti in pena per te>> continuai avvicinandomi a lui <<Perché ti comporti così?>>
<<Va via>> rispose lui freddamente.
Mi arrabbiai molto e, alzando il tono di voce, dissi <<Perché fai così? Mi sto solo preoccupando per te?>>
<<Non te l’ho chiesto>>
<<Perché fai così?>> domandai poggiando una mano sul suo braccio che, bruscamente, si spostò.
<<Ho detto di lasciarmi in pace>> disse lui cambiando però espressione nel vedermi, col capo abbassato, a piangere.
<<Se non ti importa più nulla di me allora perché non mi hai lasciato solo continuando il tuo viaggio da solo? Perché mi salvasti la vita quella volta al cantiere? Perché hai deciso di tenermi con te?>>
Le mie erano parole colme di rabbia ma anche di profonda tristezza.
<<Ehi marmocchio>> mi disse d’un tratto lui poggiando una mano tra i miei capelli iniziando a scuoterli scompigliandoli <<Se sono arrabbiato è per altri motivi. Non ho nulla contro te>>
Lo fissai incredulo. Danny mi aveva chiamato “marmocchio” proprio come faceva un tempo. Il che mi rese assai felice ed iniziai a sorridere.
<<Adesso asciugati le lacrime e va dentro. Tra poco si mangia>> disse poi.
<<Ok>> risposi io asciugandomi le lacrime.
<<Ma che scenetta commovente>> esclamò d’un tratto una voce maschile proveniente dalla nostra destra.
Ci voltammo di scatto e ci ritrovammo di fronte un uomo sulla trentina, dai capelli lunghi e neri e vestito con un lungo cappotto nero con rifiniture dorate.
<<E tu chi sei?>> chiesi io notando il colore dei suoi occhi. Erano rosso sangue.
<<Mi chiamo Spike. E sono qui alla ricerca del grande e famigerato Danny. Colui che è riuscito a sconfiggere da solo il feroce Kobal>> rispose l’uomo.
<<Fino a pochi mesi fa ero colui che aveva sconfitto oltre mille Vampires>> disse Danny gettando la sigaretta in mare <<Adesso sono solo quello che ha sconfitto Kobal?>>
<<Allora non mi sbagliavo?>> esclamò Spike sorridendo <<Perciò, mio caro Danny, muori>> detto ciò, il Vampires si scagliò contro Danny che, senza alcun problema, schivò il colpo.
<<Sei forte Spike>> disse Danny <<Ma ti consiglio vivamente di lasciar perdere. Oppure ti pesa tanto vivere?>>
<<Maledetto>> urlò Spike attaccando con un sinistro il nemico che, senza alcun problema, lo parò con la mano destra e, stringendola, stritolò la mano nemica.
Spike urlò per il dolore e, quasi immediatamente, arrivò sul posto anche Eiji che disse <<Possibile che non posso lasciarvi un attimo che combinate casini?>>
<<Eiji>> esclamò Danny lanciando il nemico contro il rosso che lo afferrò con un solo braccio <<E’ tutto tuo. Assimilalo>>
<<Se insisti>> rispose sorridendo il rosso, allungando i suoi canini, e azzannando il collo di Spike per poi assimilarlo.
La fiamma rossa che ne scaturì fu decisamente grande e attirò i molti degli ospiti della nave che, a quell’ora, erano all’interno di essa per cenare.
<<Presto via>> urlò Danny afferrandomi per un braccio ed iniziando a correre molto velocemente verso la nostra cabina. Ovviamente, dietro le nostre spalle, vi era Eiji che ci seguiva a ruota.
All’interno della cabina trovammo Elisabeth leggere un libro.
<<Sapevo che eravate stati voi a fare questo baccano. Trovato il Vampires?>> disse lei senza guardarci neppure e continuando la lettura.
<<Si. diciamo>> risposi io con un mezzo sorriso.
<<La nave giungerà a Sion per domani alle otto. Dopodiché che faremo?>> chiesi il rosso.
<<Ci dirigeremo verso Lastlan>> rispose semplicemente Danny sdraiandosi sul suo letto.
<<Questo lo avevo capito. Ma come ci arriviamo? Non vorrai impiegare altri tre mesi? Se facciamo così arriveremo li che la Blood War sarà conclusa da un pezzo>>
<<L’idea non sarebbe male>> esclamò Danny voltandoci le spalle.
<<Comunque sia io ho fame>> disse d’un tratto Elisabeth alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta <<Erik vuoi venire?>>
<<C-certo>> risposi io <<Eiji tu e Danny che fate?>>
<<Io ti raggiungo al volo>> rispose il rosso <<Tu invece, uomo di poche parole?>>
<<Io non ho fame. Andate pure>> rispose Danny senza voltarsi.
<<E sia>> esclamò Elisabeth aprendo la porta ed uscendo fuori, seguita immediatamente dopo dal rosso. Io restai per qualche secondo sul ciglio della porta a fissare le spalle di Danny. Non era ancora riuscito a superare la morte di Zel.
<<Erik andiamo senza di te>> urlò la voce di Elisabeth facendomi tornare alla realtà.
<<Arrivo>> risposi io chiudendomi la porta alle spalle e dirigendomi verso la sala di pranzo con i due. Chissà quand’è che Danny tornerà quello di un tempo per poter ridere e scherzare come una volta.
E rieccomi qua…. Il vostro amato, stimato e adorato Realvampire (va be sto esagerando) ^_^ Cmnq sia non vi ho fatto attendere molto ed ecco a voi il primo capitolo del secondo libro della saga Vampires.
Spero che vi appassioni come, o più, del primo libro…
Non mi resta più nulla da dire se non augurarvi una buona lettura. Ciao a tutti e scrivetemi in tanti.
|
|
2309 - Voto:
comunque è stato bellissimo.
P.S= nel secondo libro mi è piacuto di più perchè ho capito che poteri ha e soprattutto chi è Uriel.
ciao
melanie90
melanie90
melanie90
melanie90
melanie90
melanie90
melanie90 - Voto:
melanie90 - Voto:
melanie90 - Voto:
...continua nelle pagine numero:
| 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10