NANA & HACHI - Capitolo 1° -
-Siamo dolenti, signorina Osaki, ma si mette nei nostri panni. E in ritardo sul mutuo. Non possiamo tollerare oltre una simile situazione. Quando conta di saldare il debito?.- Nana abbassò lo sguardo e intrecciò le mani in grembo per non tradire l’agitazione. Da quando aveva ricevuto la convocazione della banca, due giorni prima, aveva vissuto sul filo del rasoio domandandosi come avrebbe risposto a una domanda, cosi ovvia. Ora che il signor Yokoi gliel’aveva rivolto non aveva la più pallida idea di come replicare. Se soltanto il gruzzolo che sua madre aveva lasciato fosse ancora intatto, a quest’ora non ci sarebbero stati problemi. Invece le stravaganze di Shin avevano fatto sparire i soldi nel giro di due anni. Un moto di collera la assali al ricordo del folle comportamento del fratello, ma biasimare Shin non le sarebbe stato d'aiuto. Doveva escogitare un sistema per persuadere la banca ad accordarle un po’ di respiro. Avrebbe trovato quel denaro a qualsiasi costo. –Francamente signor Yokoi, non vedo, dove sia il problema. So che tre rate sono state versate, il perché in termini di cifre è un sufficiente. - Il suo tono di voce era perfetto: freddo e sufficientemente perplesso, quasi stentasse a credere che la banca potesse sollevare un tale polverone per niente. Il signor Yokoi non parve dello stesso avviso. –So di chiederle molto, ma se la banca mi accordasse qualche settimana…-. Il direttore esitò, palesemente combattuto tra il desiderio di aiutarla e il bisogno di tutelare gli interessi della banca. Nana decise che fosse giunse il momento di incolpargli di grazia. Si chinò sulla scrivania e gli riservò il suo sorriso più accattivante. –La prego signor Yokoi- Affascinato da quel sorriso e dal tono supplichevole, il direttore si allentò il nodo della cravatta. Nana dissimulò la sua gioia e si adagiò compiaciuta contro lo schienale della poltroncina. La vita gli aveva insegnato anche gli uomini più duri abbassavano la guardia quando lei li guardava con occhi imploranti. Era una donna moderna ed emancipata, in grado in badare a se stessa in qualunque circostanza, ma a cosa valeva appartenere al gentil sesso se non si sapeva far buon uso elle risorse di madre natura?. Il signor Yokoi si schiarì la gola nel tentativo di riprendere il controllo. –Sarebbe dovuto venire da me nel preciso istante in cui sì e resa conto di avere un problema, signorina Osaki. Avremmo pensato insieme con una soluzione. Non deve dimenticare che io…voglio dire la banca, e qui per aiutarla, mia cara. - Nana cercandò di reprimere una risata. –Lo terrà a mente,grazie. La garantisco che non si ripeterà.- -Ne sono convito, signorina Osaki. Proporrò alla sede centrale di accordarle altri tre mesi di prologa. - Sfogliò l’agenda che aveva sulla scrivania. -Diciamo sino settembre?- -La ringrazio-replicò Nana facendo qualche rapito calcolo mentale. Avrebbe dovuto farcela. A condizione di non spendere un solo centesimo in più. Accidenti a Shin! Alla sua età avrebbe dovuto avere più sale in zucca. Ma questa era l'ultima volta che lo avrebbe tirato fuori dai guai. Usci dalla banca indossando la sua leggera giacca di pelle nero.
30 MINUTI PRIMA…
Dopo ore o forse minuti? Di concentrazione, il flusso si parole rallentarono. Fino a esaurirsi. Hachi non avrebbe saputo dire per quanto tempo quel flusso si sarebbe esaurito. Non importava. Un’altra scena aveva preso forma. E nel tepore dell’estate accostò un'altra sedia del tavolo per sedervi le gambe. La brezza del pomeriggio soffiava dolcemente. Pervasa da un senso di pace, sorseggiò il tè freddo e trasferì il computer portatile dal tavolo alle ginocchia. Ruotando le spalle, si concentrò sulla sfida di scrivere un passaggio scorrevole tra la scena appena finita e quell’ancora da iniziare. D'un tratto da qualche parte dietro di lei riecheggiò una voce. –Nana!- Hachi si voltò e vide Takumi, appoggiato con le mani al cancello di casa sua. Ormai era il suo vicino da tre anni…dio quanto era bello! Dal primo giorno che lo aveva visto, si era innamorata di lui. –C'è qualcuno in casa?- bisbigliò il ragazzo. Hachi scosse il capo. –Bene!perché non vorrei che si ripetesse la stessa scena della settimano scorsa…-. -Dici quando mio fratello per poco non ti mandava all’ospedale?- chiese Hachi divertita dall’espressione di Takumi. –Si proprio quello…non capisco perché tuo fratello non mi voglia come futuro cognato-sorrise lui, ma Hachi sapeva benissimo che stava scherzando, come faceva sempre d altronde. –Forse perché non gli va che la sua sorellina sia l’ennesima vittima?-disse di getto senza che se ne accorgesse. Il sorriso di Takumi si spense sulle labbra. -Forse…ma lui non se che io tengo tanto alla sua sorellina, sai non lo sanno né anche lei- Stava dicendo sul serio? O era tutto uno stratagemma? Perchè se erano cosi, con lei non serviva…già avevano fatto effetto. Hachi spense il computer gettandolo letteralmente sul divano e usci dalla porta, né anche il tempo di chiuderla che si trovò d avanti Takumi. Aveva fatto la cosa più stupida del mondo, dirgli che non c era nessuno e uscire da quella casa. Lui la guardò con i tropi occhi blu e ben presto lei capi che poteva perdersi in essi.Hachi abbassò lo sguardo. Doveva andare via da lui. Cammino per alcuni metri, ma qualcuno gli zafferà il braccio. –Dove va?-gli chiese Takumi. -Non sono affari tuoi, non credi?ora lasciai!- disse scappando via. Sicuramente adesso Takumi aveva capito che era innamorata di lui, e forse si sarebbe divertito ancora di più in quella situazione. Senza che se ne accorgesse gli cadde l’orecchino della Vivienne.Una mano la raccolse con un anello certamente grande della stessa marca dell’orecchino. -Ehi questo deve esse tuo!- Hachi si fermo di colpo fendendo una voce femminile rivolta a lei. La ragazza dai capelli neri e dalla giacca di pelle dello stesso colore che stranamente l’era familiare si avvicinò a lei porgendogli l’oggetto. –Sarebbe un peccato perderlo- -Già, anche perché e un regalone momento in cui disse queste parole apparve Takumi. Nana segue lo sguardo di Hachi vedendo il ragazzo dai capelli lunghi dirigersi verso di loro. –Devi ascoltarmi, Nana... - cercò di spiegare il moro. -Tu non devi spiegarmi nulla- sul volto di Hachi si dipinse la tristezza. I due si misero a discutere sotto gli occhi increduli della sconosciuta. Nana a disaggio e sentendosi esclusa ,anche perché lei non c entrava niente,prese il cellulare dalla tasca e si accorse che era in ritardo per il suo appuntamentod‘affari. Hachi quando si voltò ormai la ragazza dai capelli neri era andata via, né anche il tempo di ringraziarla…
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korinne - Voto:
ti prego aggiorna presto!
ps: adoro questa reira snob! (L)
cfrancy - Voto:
continua prestooooo!!!
cfrancy - Voto:
cfrancy - Voto:
bellissimoooooooo!!!
PS: Sabry sei una stronza!!!!!! potevi segnalarmela qlc ficcy di Nana!!!!!! sniffç_ç!!! cattiva!
strawberry91 - Voto:
Ciauuuuuu tvtttttttttttttttb
Straw ^^
strawberry91
strawberry91
Grazie ankora.
La mia ff? Beh ne sto facendo 3 ihih si chiamano:
STORIE DI UN MONDO LONTANO,
STRAWBERRY E KISH FOREVER (anke se io amo Mark, l'ho fatta x le mie amike ihih) E INFINE...
DUE RAGAZZE UN SOLO DESTINO (fatta cn una mia amika)
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi, ovvio nn dico che devi leggerle per forza capisco che sn troppe ma mi piacerebbe avere un tuo parere... mi sei già simpatica spero diventeremo amike.
Un kissone
Tvtttttttttttttttb (Anke se ci sonosciamo da poco =>)
Tua Strawberry XD miao!!!
bey
strawberry91 - Voto:
Kissoni
strawberry ^^