COME - Capitolo 1° -
Come
Il sole è calato. Il cielo buio ha ricoperto il villaggio di montagna, facendolo sprofondare nell’oscurità. Le stelle brillano in assenza della luna che oscurava, nei giorni precedenti, la loro luce flebile … Il paesaggio è innevato. Il vento che muove le fronde degli alberi facendo cadere a terra la limpida neve invernale …
“che silenzio …”
I suoi capelli vengono mossi dal vento. Scuri, lisci come seta. Sembrano fili preziosi, illuminati da quella limpida e flebile luce notturna. Un sorriso sulle labbra rosee compare mentre alla bocca si porta la tazza fumante di cioccolata calda. Chiude i suoi occhi per assaporarne il sapore pienamente. Ha chiuso i suoi bellissimi occhi marroni, dello stesso colore dell’ambra più preziosa.
“È amaro …”
Nemmeno una minuscola traccia di zucchero aleggia in quel (delizioso) nettare scuro. Le sue mani infreddolite stringono quella tazza bianca con dolcezza. Indosso ha la sua divisa da sci che non lascia alla immaginazione di nessuno le dolci forme del suo corpo di donna, ormai formato. Indossa quella tuta da sci dal candido colore bianco, talmente candido da farla sembrare la misteriosa e leggendaria regina delle nevi. Candida come le sue scintillanti lacrime.
Perché piange, se è felice?
Ma chi ha mai detto che era felice? Questa giovane donna … in realtà nasconde in lei un dolore immenso.
Che cosa?
Non è dato saperlo …
Chi è?
Semplicemente lei … Hazuki Fujiwara.
“Perché sono qui?”
Posa la tazza di cioccolato sul tavolino posto accanto a lei, sulla terrazza di quella casa montanara. In torno a lei soltanto silenzio. Il vento soffia. Soffia Leggero cantando una triste melodia. Una melodia nostalgica che rapisce il cuore di Hazuki. Stranamente il vento suona ogni sua singola nota … e stranamente è proprio il messaggio che il suo cuore vuole ascoltare. Un messaggio di nostalgia e tristezza, condita con una velata speranza …
“Perché ho deciso di soffrire?”
Ricordi. Ricordi e ancora ricordi. La tormentano, la sfiniscono e la consumano dentro …
Lei si libera con il pianto, ma ciò non basta …
“perché doveva succedere proprio a me? Io che lo amo così tanto … Devo perderlo …?”
Perderlo? Stai parlando di lui?
Scuote la testa, mentre altre lacrime cadono sul legno del pavimento, frantumandosi in mille altre piccole gocce. Presto si ghiacceranno … lasciando spazio solo ad una piccola macchia ghiacciata.
Hazuki si porta una mano sul cuore. Batte. Batte. Si sarebbe mai fermato per non farla soffrire più?
Intanto il vento suona ancora quella canzone e nell’aria aleggiano alcune parole. Le uniche che il suo cuore sente. Le uniche che il suo cuore vuole sentire.
“Come my way” “Come to me” “Come with me”
“voglio che tu sia assieme a me!?!”
In quel momento la luna si fa largo nel cielo, rischiarando il buio. Illuminando la neve come fosse un palcoscenico e la sua figura è candida. La sua pelle bianco latte sembra madre perla preziosa.
-Hazuki-chan!-.
Una voce. La sua voce.
Hazuki si guarda intorno. Cerca con lo sguardo, disperandosi per aver sentito ancora la sua voce. Spera che lui sia li. Che sia li per stare con lei …
-Hazuki-chan, sono qui -.
La voce proviene da dietro le sue spalle.
“Ho paura”.
Inizia a tremare dalla paura. Ha paura di voltarsi e di non trovarlo accanto a lei.
Due mani le stringono le spalle. Mani forti ma gentili. Un forte profumo le pervade i sensi.
“è lui …”
Respira profondamente l’aria notturna. Chiude gli occhi per poi riaprirli. Davanti a lei c’era lui. Con il suo fisico mascolino. I suoi capelli ribelli e sbarazzini. I suoi occhi color smeraldo. I suoi magnifici occhi color smeraldo.
-Masaru-kun ?-.
Annuisce.
Il suo cuore inizia a battere veloce, sempre più veloce e ancora più veloce. Una lacrima le scende dal viso, dopo la fatica per non farle più cadere dai suoi occhi. Inizia a tremare ancora una volta. Le sue spalle fanno dei piccoli movimenti in su e in giù. Sta piangendo disperata.
-Hazuki-chan, Dajo bu desu ka?-
Scuote la testa violentemente. Apre gli occhi, guardando in quelli color smeraldo di lui.
-No che non sto bene, Idiota!-.
Si butta tra le sue braccia, picchiandolo con dei pugni sul suo addome. Piange disperata, urlando il suo nome.
Masaru la lascia fare. Come può contraddirla? Dopo quello che era successo. Lui rimane in silenzio, aspettando che la dolce ragazza si sia calmata abbastanza da poterle parlare.
Le sue lacrime non si fermano. Non si vogliono fermare e lei non prova ad impedirlo. Lo picchia con tutta la forza che ha in corpo, disperata, urlando ancora il suo nome fino al momento in cui non ha più forze. Le sue braccia le cadono lungo i fianchi, stanche, mentre il suo viso si appoggia sul petto di lui.
Ora solo silenzio.
Una mano viaggia lentamente sulla testa di Hazuki. Le accarezza dolcemente i capelli, per farla calmare. L’altro braccio la tiene stretta alla figura del ragazzo.
-Gomenasai, Hazuki-chan-.
-Le scuse non bastano … -.
La mora ha parlato. Il suo tono freddo. Ha smesso di tremare e ora lo guarda negli occhi. Lui rimane spiazzato. A bocca aperta.
-Perché lo hai fatto?-. -Perché … sono stato tanto stupido da non capire i tuoi sentimenti e da ingannarti senza ritegno … -.
Ancora abbracciati, si guardano negli occhi. Una mano sul cuore di lui. Lo sente battere. Batte forte e con orgoglio. Un piccolo sorriso compare sul suo viso. Un sorriso talmente leggero da non poter essere visto da occhio umano.
-E ora perché sei qui?-. -Per poter stare con te … -. -Cosa ti fa credere che io ti rivoglia con me?-.
La musica suona ancora. È diventata più insistente, più fastidiosa. Suona solamente lo stesso pezzo. Dice sempre la stessa frase “Come to me”.
Masaru annulla la distanza che aleggiava ancora tra i loro volti, che impediva loro di unirsi in un dolce bacio. Le dolci labbra infreddolite di lei, incontrano quelle calde di lui … Un bacio dolce che ben presto diventa passionale, proibito, disperato … I loro visi si allontanano un po’. Le loro labbra si sfiorano appena. Le labbra di lui si muovono silenziose pronunciando una semplice parola, piena di significato.
AISHITERU
Senza averle sentite, senza averle realmente sentite … il suo cuore inizia a battere velocemente. Sembra scoppiare. Le sue labbra si incurvano verso l’alto. Sorride, felice. E quel sorriso per lui, è come un si silenzioso.
In quel momento il vento inizia a calare. In quel momento la canzone inizia a finire. In quel momento una sola frase aleggia nell’aria. “I’ll be with you”
In quel momento, un altro bacio viene scambiato, su quella terrazza di quella casetta di montagna, illuminato dalla luce lunare, diventata improvvisamente più candida. Sotto di loro la neve rispende, quasi come un secondo cielo.
Il suo desiderio è stato esaudito. La luna lo ha portato da lei, e la neve ha fatto da scenario al loro amore … E la canzone?
La canzone … rimane un segreto!
questo è un regalo che ho fatto per una mia carissima amica, Monica. Le piace molto questa coppia, anche se io sono di gusti opposti: preferisco di gran lunga il Fujo Kashikoi (un componente dei FLAT4 o FLOAT5, quando viene aggiunto pure Oyajide, per farvi capire). Spero che vi piaccia e di ricevere dei commenti positivi (anche negativi se necessari, ma naturalmente, per favore, con garbo). Ora vi lascio alla lettura.
ps: Questa è l'unica mia fiction che ho lasciato, dato che ne avevo scritte e pubblicate altre, perché è un regalo per una mia carissima amica. Non sono sicura se continuerò a scrivere ancora fiction (dato che non riesco a concluderne neanche una, a meno che non siano oneshot) su Doremi o in generale ma non posso nemmeno dire che non continuerò! Per cui si può solo aspettare come va a finire.
Grazie per la vostra attenzione! -Hazuki-chan- |
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è perfetta!*____*
Bravissima la mia imotou-chan!You are the best!