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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Ranma 1/2
Titolo Fanfic: TOMORROW
Genere: Sentimentale, Drammatico, Introspettivo, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, AU
Autore: deakagomechan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/07/2008 02:58:10

E\' una pazzia notturna che ho sfornato alle 2 del mattino ascoltando Tomorrow di Avril Lavigne..E\' triste.. se leggete commentate please..
 
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- Capitolo 1° -

-TOMORROW-


And I wanna believe you,
When you tell me that it'll be ok,
Ya I try to believe you,
But I don't

Che sciocco che sono stato… ogni volta che mi dicevi che era tutto a posto, ho cercato di crederti. Il mio cuore ha voluto cercare di pensare che in fondo non era colpa mia. Quando osservavo i tuoi occhi cioccolato sofferenti, in fondo non volevo crederti. Ma ormai è troppo tardi, tu te ne sei andata via, Akane. E il mio cure, che ha mentito a se stesso per troppo tempo, cercando di credere che sarebbe andata in modo diverso, a credere al tuo tono troppo orgoglioso, troppo accecato dall’ira del momento che mi urlava “E’ tutto apposto!”, si è trasformato in un’ampia distesa arida. Perché non c’è più il tuo sorriso ad illuminare le mie giornate senza te così vuote. E ora sto qui, poggiando i gomiti sul davanzale della finestra aperta, lasciando che la brezza estiva mi scompigli il codino, osservando la notte oscura illuminata da stelle brillanti. E il mio pensiero corre rapido verso di te, come se non potesse farne a meno.
Sono lontano da te. Miglia e miglia. E per quanto mi faccia male, so che è stata la decisione migliore. Me lo ripeto continuamente come un tabù, ma non riesco a crederci neppure io. Stare lontano dalla tua voglia di vivere, dal suono meraviglioso che produce la tua risata è come… una maledizione…

When you say that it's gonna be,
It always turns out to be a different way,
I try to believe you,
Not today, today, today, today, today...

Troppe volte mi hai ripetuto con un sorriso stanco, baciandomi con dolcezza, che sarebbe andato tutto per il meglio. Ma sapevi quanto me che non era così, ogni volta accadeva qualcosa che ci separava per un periodo. A volte settimane, altre volte mesi. Non credo più nei nostri addii, Akane… troppe volte me l’hai detto dopo un’assurda litigata, uscendo furibonda da casa nostra. Ricordi? Quella casa che dopo tanti sacrifici eravamo riusciti ad ottenere. Il nostro piccolo nido dove vivevamo assieme attimi indimenticabili. Non potrò mai dimenticare quando ogni mattina ti porgevi verso di me, mi baciavi la fronte avvolgendomi col tuo profumo che mi faceva impazzire, e mi sussurravi “Buongiorno, Ranma.” Sapevo che in cucina era già pronta la cioccolata calda, sentivo ogni mattina quel profumo che pareva provenire dalla tua fresca pelle. Non potrò mai dimenticarlo…
Anche stavolta mi hai lasciato con un “Andrà meglio, amore mio. Stavoltà andrà meglio..” Ricordi? Hai sorriso, quando me l’avesti detto. Ma oggi no. Oggi io non ti crederò.

I don't know how to feel,
tomorrow, tomorrow,
I don't know what to say,
tomorrow, tomorrow
Is a different day

Non sento più nulla. Ogni cosa mi scorre addosso come l’acqua gelida. Quell’acqua che un tempo mi trasformava in una donna. Sorrido, osservandomi la mano con gesto distratto. Un tempo, ora non più… Un tempo, le cose erano diverse, piccola mia.
Alzo gli occhi al cielo. Non so più cosa dire. Lo scruto speranzoso, cercando in ogni stella il tuo riflesso. Dio, come mi manchi. Come mi manca litigare con te. Abbiamo passato una vita assieme, ogni genere di avventura. Ti ho sempre amata, e credo, mai smetterò di sognare i tuoi occhi. Tristi, arrabbiati, felici, innamorati…i tuoi occhi, amore mio.
Perché per l’ennesima volta ci siamo detti addio?
Stavolta tornerai da me come sempre sperando di riaggiustare le cose, dicendomi, magari “ Domani è un giorno diverso.”?
E’ davvero finita?
Reprimo una lacrima e mi afferro la testa fra le mani. Averti perso è stato come aver perso l’altra metà di me stesso. E mi domando se ancora mi pensi.


It's always been up to you,
It's turning around,
It's up to me,
I'm gonna do what I have to do,
just do

Tu. Testarda, orgogliosa. Ambiziosa, generosa.. semplicemente tu.
Ogni attimo della mia vita in questi sette anni è sempre dipeso da te. Da quando ti conosco non ho fatto altro che scontrarmi con i miei sentimenti, non avevo mai provato sensazioni così profonde. E quando ho capito di amarti è stato come accettare me stesso. La mia vita dipende da te. Il mio respiro, ogni mio gesto dipendeva dalle tue decisioni.
Ora che ci penso, sono sempre stato come un burattino nelle tue mani, incapace di scontrarmi con la tua volontà, incapace di sovrastarla. Perché sei una donna forte, e questo di te mi fa impazzire.
Rialzo il capo, lentamente. Ora le calde lacrime irrorano il mio viso. Le lascio scorrere libere: ne hanno il diritto; dopotutto, hanno vinto la battaglia contro la mia volontà.
Troppe volte ho messo da parte il mio orgoglio, perdonandoti ogni volta che mi hai chiesto scusa, dopo mesi passati nel dolore, nella sofferenza. Senza sentirti e non vederti, senza più vivere. Perchè questo significa stare senza te.
Ma stavolta andrà diversamente. Ora ogni cosa dipende da me. E non tornerò indietro.


Gimme a lil time,
Leave me alone a little while,
Maybe it's not too late,
not today, today, today, today, today...

Ho deciso che mi sarei dato un po’ di tempo per riflettere, che sarei stato solo. Per questo sono andato via da Nerima. Da te, dal nostro rifugio, dalla nostra famiglia.
Osservo le luci di Roma. Sorrido. Il mio primo vero sorriso dopo mesi passati nell’oblio. Ricordi Akane? Desideravi tanto visitare l’Italia. Me lo dicesti una volta, quando andammo a fare la spesa per la cena.
Quel giorno eri bellissima. Il sole illuminava i tuoi corti capelli corvini dagli stupefacenti riflessi blu, e indossavi il tuo vestito rosa, quello che adoravi di più. E quello che mi faceve desiderare costantemente le tue soffrici labbra.
“Roma?!” Avevo esclamato, osservandoti con occhi colmi di stupore. Il tuo volto si era aperto in uno stupefacente sorriso, osservandomi con una luce maliziosa negli occhi. Avevi tenuto con entrambe le mani il cappello in paglia che portavi al capo per ripararti dal sole, e avevi camminato all’indietro per qualche passo, lasciando che il vestito ti volteggiasse attorno, per poi sfiorare le tue sinuose gambe. Dio, quanto erano perfette.
“Sì” Risposi tu, in un sussurro, “E vorrei andarci con te.”
“Con me?”
Presi il mio viso tra le tue mani, mi sfiorasti le labbra con fare sensuale e scoppiasti in un’allegra risata, che tradiva un certo imbarazzo. “Come luna di miele.”

Forse non è troppo tardi per recuperare tutto..
Scossi violentemente il capo. Lo era, lo era eccome. Non sei più mia.. Non lo sei più, e non lo sarai per tutta la vita..
Tirai indietro il mio codino e mi accesi una sigaretta. Aspirai il fumo. Poi lo buttai fuori, nella traiettoria del Colosseo. Da quel piccolo appartamento dove abitavo potevo vedere tutta la città e di notte era uno spettacolo. Avrei voluto ammirarlo con te.
Sento un vuoto crescermi dentro. Mi divora, inesorabile. Vivo solo di ricordi ormai.
Cambiare cielo e continente non è bastato. Perché non è cambiato il mio cuore. Non sono cambiato io. E non è cambiata l’immensità dell’oceano, dell’oceano… quell’oceano dove mi perdevo, ogni volta che ti vedevo per caso al parco o nel centro città dopo mesi. Provavo un dolore dentro il petto, se ti sentivo ridere con Kasumi o Nabiki. E i nostri sguardi si incrociavano. Il mondo spariva e c’eravamo solo io e te. Cosa volevi dirmi con quegli occhi così colmi di tristezza? Cosa volevi dimostrarmi mentre arrossivi ed abbassavi lo sguardo?
Fu dopo quella notte che decisi di partire. Non ti avrei più rivista. Stavolta mai più.
Ricordo che erano parecchie settimane che non ti sentivo più dopo una delle nostre litigate. Avevi fatto le valige e tra un insulto e l’altro decidesti di tornare a casa di tuo padre e delle tue sorelle. Stavolta la litigata era stata troppo pesante. Cominciavano a nascere incomprensioni e rancori di ferite precedenti che nessuno dei due aveva sanato appieno.
Non so perché, ma quella notte decisi di farmi quattro passi. Casa nostra era troppo vuota senza te. Camminai per diverse ore e ad un tratto mi accorsi di trovarmi di fronte alla palestra Tendo. Sorrisi amaramente, osservando la casa. Troppi ricordi con te.
Non volli fermarmi, e proseguii.
Un attimo.
Bastò quell’attimo per raggelarmi il sangue nelle vene e rendermi incapace di muovere un solo muscolo. Sentivo il cuore battere, pulsare di vita, finalmente, dopo settimane.
Avevo per sbaglio alzato il capo in direzione della tua stanza. E in un attimo i miei occhi sono stati catturati dai tuoi. Tu eri lì, affacciata alla finestra, e mi guardavi.
Seppi che era davvero finita. Ne ebbi la certezza l’attimo stesso che mi persi per l’ultima volta nelle tue iridi dai riflessi scarlatti.
Tu lo sai, i nostri sguardi sono sempre stati fiumi di parole non pronunciati. Sapevo cosa volesse dire il tuo stavolta. Udii quella parola, chiara come non l’ebbi mai udita, nella mie mente.
“Addio Ranma.” la tua voce. Non potevo sbagliarmi.
Con un nodo alla gola abbassai il capo e decisi. Decisi tutta la mia vita. Avrei ricominciato daccapo, per quanto duro potesse essere, una nuova vita. Per dimenticarti. Perché non è mai troppo tardi per ricominciare a vivere. Il domani può cambiare..

Tomorrow it may change

 
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VOTO: (2 voti, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
niglia89 - Voto: 31/07/08 12:39
Bellissimo! mi sono commossa! che altro dire? brava!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

puledracaparbia - Voto: 30/07/08 14:01
bhe ti devo fare i complimnti....penso che tu abbia centrato in pieno i sentimenti,espesso esattamente la disperazione e tutto quello che il xsonaggio prova.....
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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