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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: DragonBall
Titolo Fanfic: WAR, PAIN AND...LOVE?
Genere: Romantico, Azione
Rating: Per Tutte le età
Avviso: AU
Autore: mitsuki-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/07/2008 15:27:38 (ultimo inserimento: 11/09/08)

Una guerra sconvolge il suo pianeta...può solo combattere, nn c'è posto per la speranza...e per l'amore?
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

La ragazza rimase immobile, con lo sguardo perso ad osservare l’orizzonte, senza davvero vederlo; i lineamenti delicati del viso tirati per la preoccupazione e l’ansia.
Era ferma nello stesso punto da ore, aspettando il ritorno della sorella, che sembrava non arrivare mai.
Ogni volta era sempre la solita storia.
Natsuko partiva in battaglia, per giorni, a volte settimane, lasciando lì la famiglia, in tremenda apprensione per lei.
Il giorno del rientro, almeno per la principessa, era previsto per quella mattina, ma ormai era quasi notte, e di lei neanche l’ombra.
Non poteva continuare così. Quella situazione la stava distruggendo. Quella guerra la stava distruggendo…
Aveva perso molte persone a lei care, e non poteva sopportare di perderne altre.
Maledetti saiyan…
Il rumore di passi alle sue spalle la distolse dai suoi pensieri. Si voltò, e vide una donna dai capelli neri, finemente acconciati.
-Mamma…- sussurrò, cercando di ricacciare indietro le lacrime.
-Non temere piccola Rie,- le disse, andandole vicino ed abbracciandola –tornerà presto, vedrai…lei è forte.- concluse con voce sicura, nascondendo il proprio timore per rassicurare la figlia.
La fanciulla non rispose, preferendo restare in silenzio piuttosto che mentire a se stessa e all’adorata madre.

***
Un orribile paesaggio di morte e desolazione si aprì di fronte agli occhi della principessa Natsuko.
Della raffinata città che prima sorgeva altezzosa in quel punto del pianeta non restava che un ammasso di macerie in fiamme. Ovunque legno, pietre, fuoco e morte.
La ragazza dai corti capelli castani si voltò verso i suoi uomini per controllare le loro condizioni. Erano feriti, alcuni gravemente, ma erano vivi.
Rispetto alle altre volte c’erano state meno perdite, constatò con sollievo, ma la piacevole sensazione venne subito rimpiazzata dalla rabbia.
Tre anni. Tre interi e lunghi anni. Interminabili e carichi di eventi catastrofici.
Tre anni che la guerra durava, tre anni che venivano combattute battaglie, tre anni che gli uomini morivano…per cosa poi? Per colpa di un lucertolone dalle manie di grandezza!
Strinse i pugni con forza, odiando quell’essere dal profondo del suo cuore.
Non l’aveva mai visto personalmente, ma tutti dicevano che era un mostro senza cuore, ambizioso e dalla forza spaventosa.
La principessa avrebbe voluto trovarselo davanti, per ucciderlo con le proprie mani. Per colpa sua il pianeta, il suo mondo, era in condizioni pessime. Case e città distrutte ovunque, morti e feriti, malattie, cibo quasi del tutto assente e molto altro; tutte orribili conseguenze di quella inutile guerra.
Lacrime di rabbie e tristezza le salirono agli occhi, prepotenti, ma lei le ricaccio indietro, lottando per non lasciarsi sopraffare dalle emozioni.
La battaglia non era ancora finita. Non tutti i saiyan erano stati uccisi, anzi! La maggior parte si era ritirata, senza motivazione. Poche parole del comandante, loro capo, ed erano andati via, andando a nascondersi dietro le montagne.
Natsuko guardò l’orizzonte, ripensando all’avversario. Quel dannato comandante saiyan era forte. Decisamente più forte dei suoi soldati, quasi fosse di un’altra razza.
Non riusciva proprio a capire perché si fosse ritirato. La battaglia volgeva a loro favore. Avevano messo fuori gioco quasi tutti i guerrieri avaloniani! Per quale motivo scappare?
-Altezza!- Un uomo piuttosto basso, con la testa rasata si avvicinò alla giovane.
-Cosa c’è Crilin? Qualche novità?-
-No signora. Gli uomini di ricognizione sono appena tornati, ma non hanno notato nulla di strano.- rispose l’altro, mentre l’interlocutrice chiudeva gli occhi, delusa.
-Capito…- sussurrò –ma allora dove sono finiti quei bastardi!?- chiese più a se stessa che a l’altro.
-Non so…ma non preoccuparti. Se dovessero tornare, ci troveranno pronti ad accoglierli.-
-Bene. E i feriti?-
-Sono stati medicati quasi tutti. Stavolta non abbia avuto molti morti. E la maggior parte dei feriti è ancora in grado di combattere se necessario.-
-Bene.-
Crilin si allontanò, tornando tra gli uomini, sotto lo sguardo attento della principessa.
Ormai, lo conosceva da una vita. Lui era sempre stato presente, fin dalla sua nascita. Era il suo amico di giochi, il suo confidente, il suo amico fidato, e ora, il suo braccio destro. Nonostante la sua altezza, che lo faceva apparire inoffensivo, era uno dei guerrieri più valorosi del suo esercito.
E, anche se la differenza d’età tra i due era considerevole, entrambi era diventati molto presto dei bravi condottieri.
Avevano iniziato insieme l‘addestramento. Lei a soli dieci anni, lui a diciotto.
Il re si era opposto alla sua decisione di diventare un soldato. Diceva che era troppo piccola per decidere che fare della sua vita. Senza contare, che era una principessa. Aveva doveri da rispettare. Ma a niente erano servite le sue parole. Fin da subito aveva deciso di diventare una guerriera, per proteggere il suo popolo in caso di necessità. Eppure, mai e poi mai avrebbe immaginato che sarebbe stato necessario combattere. Lo faceva per passione, dato che il pianeta era in pace da molti secoli ormai. Invece, era bastata una sola persona per capovolgere la situazione, facendola lottare per necessità e non per piacere.
Per fortuna, si era dimostrata una brava allieva, con una grande capacità di apprendimento, dovute anche alle sue innate capacità nel combattere.
Nonostante fosse una donna, per di più molto giovane, era già più forte ed esperta di molti altri soldati. Adesso, dopo tutti gli anni di battaglie, era a capo dell’esercito. Lei organizzava i battaglioni e le truppe, lei decideva quali strategie adottare. A volte veniva aiutata dagli strateghi o dai veterani, ma la maggior parte delle volte doveva prendere decisioni troppo veloci per poter chiedere un qualche consiglio o suggerimento.
Tornò ad osservare l’orizzonte, dove il sole cominciava a calare, portando via il giorno e lasciando spazio alla notte.
‘Dannazione!’ Il buio avrebbe avvantaggiato il nemico!
Avvicinandosi alle truppe, cercò con lo sguardo il suo sottoposto al quale aveva affidato il compito di riparare le armi, come meglio poteva.
-Hai visto Yamcha?- chiese ad un soldato, bloccandolo appena le passò vicino.
-E’ nella tenda in fondo, mia signora.-
-Bene.-
Affrettando il passo raggiunse velocemente la tenda indicata, entrandovi senza neanche avvisare.
Rimase paralizzata, completamente scioccata, dalla scena che si trovò davanti.
Il fabbro che teneva sulle gambe, baciandola appassionatamente, l’infermiera che doveva occuparsi dei feriti. L’unica donna dell’accampamento, a parte lei.
-Che cosa state facendo?!- urlò con tutto il fiato che aveva in gola, mentre la furia si faceva strada in lei.
I due si staccarono velocemente, spaventati e sorpresi per la brusca interruzione.
Natsuko, dal canto suo, cercava di trattenersi dal saltar loro addosso.
In un momento come quello, quando uomini erano feriti e stanchi, quando rischiavano di morire in qualsiasi momento, quando i saiyan erano da qualche parte intorno a loro pronti ad attaccare, lui che faceva?? Se la spassava.
-Tu,- disse rivolta alla donna –sparisci! E tu- continuò stavolta guardando l’uomo –Seguimi.- e uscì dalla tenda, veloce come ci era entrata.
Si bloccò all’esterno,a pochi metri dall’ingresso. Vide l’infermiera uscire di corsa e sparire in un’altra tenda poco più là. Pochi istanti dopo Yamcha fu di fronte a lei.
Senza guardarlo si voltò, cominciando a camminare verso la fine dell’accampamento.
Giunti a destinazione, quando le tende furono lontane un paio di metri, si bloccò.
Prima di voltarsi verso il suo sottoposto, fece un profondo respiro, cercando di ritrovare la calma.
-Si può sapere che ti è venuto in mente?- gridò, e senza ombra di dubbio tutti gli abitanti dell’accampamento la sentirono!
-Altezza non…- cercò di giustificarsi, ma lei gli tirò un pugno dritto nel naso.
-Lì,- urlò indicando l’insieme di tende –ci sono uomini che lottano contro la morte! Per proteggere le proprie famiglie! Il proprio popolo! E tu! Tu che fai?! Te la spassi?!-
Lo guardò furiosa: forse senza motivo, forse per il troppo nervosismo.
-I soldati hanno bisogno di quelle armi, di cui TU ti dovevi occupare! Se non fosse per le tue capacità come fabbro, non saresti neanche qua! Come guerriero non vali nulla, e come uomo…meno di zero.- sputò acida, gettandogli addosso tutto il suo disprezzo.
In quel momento una sfera luminosa si schiantò a pochi metri da loro.
La principessa si voltò, e vide un gruppo di saiyan correre verso di loro. Poi una esplosione la distrasse. Una nuvola di fumo salì verso il cielo, partendo dall’altra parte dell’accampamento.
-Dannazione! Ci attaccano!- gridò.
Afferrò Yamcha per un braccio, trascinandolo a terra, evitando per un soffio un’altra sfera di energia.
-Corri!-
Natsuko balzò in piedi, correndo verso le tende, metà delle quali era in fiamme.
Ma come diavolo avevano fatto a trovare il loro accampamento?!
Raggiunta la sua tenda entrò e prese la prima arma che le capitò a tiro: una lancia.
Corse fuori, prima che crollasse su di lei.
Vide l’infermiera di fronte a lei, mentre uno degli scimmioni la stava per mandare all’altro mondo. Un ki-blast partì dal palmo della sua mano aperta. Il guerriero cadde a terra, inerme.
-Scappa!- ordinò la principessa, e quella non se lo fece ripetere due volte.
Per evitare una sfera di energia fu costretta a gettarsi a terra, perdendo così la lancia, che finì poco distante da lei. Invece di rialzarsi, cominciò a gattonare nella direzione dell’arma. Era l’unico modo per riappropriarsi dell’asta ed evitare gli attacchi nemici.
Stava per afferrarla quando si sentì tirare verso l’alto. In un attimo si ritrovò tra le braccia di un saiyan. Si divincolò e, nel movimento, si ritrovò faccia a faccia col nemico. Con un pugno lo sorprese, facendogli allentare la presa, un calcio, un altro pugno e cadde a terra, in ginocchio. Approfittando dell’attimo di debolezza dell’uomo, con un piede, sollevò la lancia da terra, prendendola al volo e infliggendo il colpo di grazia allo scimmione.
Vide altri due saiyan correre verso di lei, e di sicuro non stette ad aspettarli: andò loro incontro.
Colpì subito uno dei due, uccidendolo all’istante; ma l’altro la ferì al braccio. La lancia cadde nuovamente a terra, ma stavolta non cercò di recuperarla. Se la sarebbe cavata anche senza.
Un ki-blast e anche l’altro fu sistemato.
Sentì una voce lontana e familiare chiamarla, ma con la confusione della battaglia non riuscì a capire da dove proveniva. Si voltò da una parte qualunque, e capì che era troppo tardi.
Un saiyan, due volte più grande di lei, era poco distante da lei, giusto un paio di metri; ma non era il guerriero a preoccuparla, bensì la sfera di energia che veniva verso di lei. Cercò di evitarla, ma ormai era troppo vicina per potersi scansare. Le sfiorò il braccio, ma l’onda d’urto la scaraventò all’indietro, facendola fare un volo di pochi metri. Finì tra le macerie di quella che era stata una tenda, e una delle assi le colpì la schiena. Il dolore la fece bloccare per un attimo, ma si rialzò, con non poca fatica, apprestandosi a restituire il colpo prima che l’altro agisse di nuovo.
Corse verso il saiyan, evitando le sfere che lui lanciava. Quando fu di fronte a lui spiccò un salto, e si ritrovò alle sue spalle. Un calcio in mezza alla schiena e gli frantumò qualche ossa. Quello cadde a terra, paralizzato dal dolore ma senza emettere un suono.
-Maledetti saiyan!- gridò, creando una sfera di energia e uccidendo il guerriero ai suoi piedi.
‘Che la battaglia continui.’

***
-Tesoro, non puoi restare qui. C’è freddo.-
La regina si avvicinò alla figlia.
-Rie? Mi stai ascoltando?-
La principessa si voltò accorgendosi solo in quel momento della presenza della donna.
-Scusa mamma…ero distratta..-
La donna si sedette vicino alla giovane, nella panca in marmo.
-Rie, piccola mia, non devi preoccuparti,- ripeté per l’ennesima volta –Natsuko sta bene. Vedrai che non le succederà nulla. E’ la miglior guerriera di tutto il pianeta. E poi, ha promesso che sarebbe tornata sana e salva. E lei è una ragazza di parola.- sorrise la regina, facendo sorridere anche la piccola.
-Si mamma. Sono sicura che tornerà.-
-Io torno dentro. Vieni anche tu, o ti prenderai un malanno.-
-Si, ti raggiungo tra un po’…-
Rimasta di nuovo sola la principessa si perse di nuovo tra i suoi pensieri.
Ormai, erano tre anni che si ripeteva la stessa scena.
Lei fuori ad aspettare le truppe che avrebbero portato con se la sorella, con vento, pioggia e neve, e la madre, preoccupata quanto lei, che la rassicurava dicendo che sarebbe tornata presto.
Ma, ogni volta, Natsuko tornava sempre più malconcia. Nonostante la giovane età, il suo corpo era segnato da molte cicatrici, e lei, costretta a restare rinchiusa lì, si vergognava della sua pelle oscenamente perfetta. Non un graffio, non una minuscola cicatrice; solo una distesa di lattea pelle…liscia.
Sospirò, portando i lungi capelli castani dietro la schiena, mentre il vestito raffinato le svolazzava intorno alle caviglie, scoprendo ogni tanto il polpaccio.
Si sentiva così inutile! Ma lei…non sapeva combattere. Non era portata come la sorella. Non riusciva neanche a tenere in mano una spada! Ci aveva provato, con tutta se stessa, ma non ci riusciva proprio.
Natsuko era la guerriera, destinata a proteggere; lei era la principessina, da proteggere.
‘Così simili, ma così diverse…’ pensò con tristezza.
Si alzò dalla panca, decidendo infine di entrare nel rifugio.
Se restava ancora lì, la madre sarebbe uscita un’altra volta.

***
-Comandante! Comandante!-
Un ragazzi dai cortissimi capelli neri si avvicinò di corsa al capo, ansioso di riferire le buone notizie.
-Comandante! Signore!- disse quando gli fu davanti –Abbiamo trovato il loro rifugio. Non è molto lontano da qui! Potremmo raggiungerlo in un paio d’ore di marcia.-
Il comandante, molto giovane per essere già capo, scostò i capelli color lavanda dal viso, mentre un sorriso soddisfatto gli incurvava le labbra.
-Perfetto.- disse –Bene uomini. Si parte!-

CONTINUA!

Ciao a tutti!!
Questa è la prima ficcy che scrivo su Dragon ball!! Spero che vi possa piacere!!

kiss kiss

Mi-chan ^_^
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (2 voti, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
cfrancy - Voto: 23/09/08 22:52
oddio continua! nn dirmi k Trunks, sotto sotto, se n'è innamorato! dai voglio il seguito!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

cfrancy - Voto: 23/09/08 22:26
nn ci ho capito molto... m ki è sta ragazza???
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