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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: DI FINE E DI NEVE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: b-n-r galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/05/2003 16:44:42

la fine, in un giorno di neve
 
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- Capitolo 1° -

"Oh, no, qui non nevica quasi mai."

Bene, avrei dovuto dire. Piove già abbastanza senza che debba preoccuparmi della neve, avrei dovuto pensare.

E invece non ho detto niente - e ho pensato che è un peccato. La neve non è che non mi piaccia - è che è poco pratica, e troppo bagnata.

Così è cominciata questa fanfic… Più di un anno fa, a far due conti, e per un discorso futile con una mia conoscente…

L’ho scritta solo io, ma ho pensato di metterla qui lo stesso; anche per me adesso stanno finendo tante cose, e questo è un omaggio a chi si è visto infrangere i sogni davanti ma 'continuerà a giocare finchè potrà.'

Potete anche pensare che sia una yaoi, ma, veramente, io non lo credo. Sul piano tecnico, faccio notare che i POV sono due e cambiano col cambiare del carattere da corsivo a normale e viceversa; c’è anche un flashback, contrassegnato dagli asterischi. Prego, lasciate un commentino dopo la lettura, apprezzerei molto. ^_^ Ci sono dei collegamenti con l’altra nostra fic 'Embracing the Ice Knife', ma si tratta di citazioni casuali; le due storie non c’entrano niente una con l’altra!

Ovviamente i personaggi non sono miei, ma di T.Inoue, e io non ci guadagno niente.

Dedicata ad Alex, a Myth, ad Hyndla, e a tutta la BnR, con tanto affetto.

Kim



Ps. I versi all’inizio e alla fine della fic sono tratti da 'Il mio canto libero' di L.Battisti; non è direttamente collegata con la fanfic, ma consiglio di ascoltarla dirante la lettura, fa molto atmosfera ^_^.







#°°°°°#



…In un mondo che

prigioniero e'

respiriamo liberi io e te

e la verita'

si offre nuda a noi

e limpida e' l'immagine ormai…



#°°°°°#





Finita. Finita ancora. Tutto finisce, del resto.

Nevica. E la partita è finita. Abbiamo perso. Sai che novità.

Ma questa volta è finita sul serio.

Nevica. Nevicava anche due anni fa. Ma forse erano due secoli fa, non due anni.

Cosa importa. E' finita. Non ci saranno altre possibilità. E' finita.

Dove è finita la mia forza? E' finita.

Dove sono le nevi di due anni fa? Finite.

E' tutto finito. Anche io sono finito.



*Di Fine e di Neve*


La neve cade leggera, lenta. E' cominciata mentre giocavamo, e adesso è già tutto bianco. Mi fa sentire strano, la neve. Ci piaceva, la neve. Forse è per questo.

Mi fermo sulla porta ad osservare; osservare cosa c'è fuori. A volte credo quasi di dimenticarmi come è fuori. Fuori dalla palestra, fuori dal campo. Ci risiamo. E' la neve che mi fa questo effetto. Come sempre.

Abbiamo vinto. Sai che novità. Non ne sono particolarmente contento; non ne sono particolarmente fiero. E' lavoro, ecco. Anche io sono lavoro; anche lui è lavoro.

Dov'è finito lui? E' finito.

Dove sono finito io? Dove sono finito io? Sto finendo anche io, forse?

Scuoto la testa, cercado di tornare con i piedi per terra. Senza che me ne accorgessi, è arrivato anche il resto della squadra.

- WAAAH! Nevica!! - eccolo qui, scocciatore, ad urlare come al solito. Anche lui urlava sempre. Adesso non lo fa più. Perchè dovrebbe?

- Attento a non scivolare e romperti una gamba, Kyota... - richiamo l'attenzione del mio kohai mentre lo vedo saltellare sui gradini che portano fuori.

- Ma ha visto, Maki-san?!? E' già tutto bianco!! Incredibile! - continua a urlare senza curarsi minimamente degli sguardi di disapprovazione di tutta la squadra; tutta tranne Jin, ovviamente, che sorride divertito. Il Kainan è una squadra seria. Il prossimo anno passerà nelle tue mani, Jin.

Mi fermo, a questo pensiero, fissando il mio tranquillissimo kohai. Mi sorprendo a chiedermi se forse la nuova responsabilità lo cambierà. Bhe, è normale cambiare. E' normale. Anche Kyota cambierà. Anche noi siamo cambiati.

Cosa facciamo qui tutti fermi a guardare fuori? Mi giro attorno, quasi per trovare una risposta, e mi accorgo che c'è Takasago che mi fissa. Magari ha capito cosa mi frulla per la testa. Magari vorrebbe dire qualcosa a proposito, ma non si permette.

- Senpai, senpai! - Kyota che mi tira per una manica mi scuote anche dai miei pensieri. Giratomi, lo fisso direttamente negli occhi, a pochi centimetri dai miei, probabilmente così vicini per vedere se sono ancora su questa terra.

- Che vuoi? - gli chiedo calmissimo.

- Andiamo a bere una cioccolata calda? -

- Co... sa? - continuo a fissarlo, senza capire cosa stia cercando di dirmi.

- Andiamo a bere una cioccolata calda!! - ripete come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

- E perché dovremmo? - siamo sempre qui a guardarci diritti negli occhi.

- Ma come "e perché dovremmo"!! Perchè sta nevicando no?!? - annuisce come per dare più forza a quello che ha appena detto.

- Questo lo vedo anche io, ma non colgo la connessione. - sorrido appena, prendendolo in giro. Ma che razza di idee ha?

- Ma capitano, bisogna bere una cioccolata calda quando nevica! E' assolutamente perfetto! - continua ad annuire, poi mi afferrà per un braccio e mi trascina fuori. - Jin-san, venga anche lei!! - e così dicendo agguanta il suo senpai.

Ma io non lo sto più guardando. Mi sono fermato.

E' arrivato.

Perché è qui? Non potevano uscire dall'altra porta? Dovevano proprio passare per di qua?

Ci guardiamo. Poi, ecco anche i suoi compagni. Kyota ora sta zitto. Strano. Strano che non sia corso subito a sbatter loro in faccia la nostra vittoria. Invece guarda me. Guarda me e sta zitto.

Siamo tutti qui, davanti alla porta, e la tensione si potrebbe tagliare col coltello.

Io lo guardo, lui guarda me; ci fissiamo diritti negli occhi.

Poi sposta lo sguardo verso la porta aperta.

- Nevica... - dice, avvicinandosi e mettendosi al mio fianco. Sorride appena.

Seguo il suo sguardo all'esterno e di colpo mi rilasso completamente. La tensione fra di noi è sparita. Anche io sorrido, ma non verso di lui; anche io sorrido, guardando fuori.

- Già... - confermo, semplicemente. Kyota ci fissa perplesso. Jin sorride. Takasago rimane zitto, forse è preoccupato. Il resto dei presenti continua a guardarsi in cagnesco e a guardare noi due come se ci fosse spuntata un'altra testa.

Dove ho già visto questa scena?

---------------------

Ero così immerso nei miei pensieri che non mi sono reso conto di puntare direttamente sul Kainan, radunato davanti all'entrata. Poi ho semplicemente alzato lo sguardo e mi sono trovato davanti Maki che mi fissava.

Sono rimasto a guardarlo come se lo avessi visto per la prima volta. Non ho distolto lo sguardo nemmeno quando ho sentito il resto della mia squadra arrivare dietro di me.

Silenzio. Perfino Kyota sta zitto; miracolo natalizio, forse. Sono tutti tesi. So bene che basterebbe un nonnulla per far scoppiare il finimondo. Ma Kyota sta zitto e fermo; se lui non fa brutti scherzi, non dovrebbe capitare, questo nonnulla. Siamo due squadre serie.

Kyota stona, nel Kainan. Mi ricorda Maki. Ma è un po' troppo arrogante, per assomigliargli più di tanto. E un po' troppo poco serio. In fondo, quello esplosivo ero io. In fondo, anche noi stonavamo.

Sto ancora fissando Maki; lo sfondo bianco dietro di lui mi sembra normalissimo, come se avessi una sua foto in salotto con un paesaggio innevato e la vedessi tutti i giorni. Poi sposto lo sguardo fuori. E' davvero tutto bianco. Mi avvicino a Maki; è assolutamente normale, io, Maki e la neve.

- Nevica... - sorrido appena. Lo dico, anche se lo sapevo già e non è una gran notizia. Ma voglio farglielo notare.

Lui si girà verso l'esterno e guarda fuori attentamente.

- Già... - conferma. Come se non lo sapesse già anche lui.

Kyota è zitto e ci fissa. Probabilmente non sa che pesci pigliare. E probabilmente non ha il coraggio di interrompere questo silenzio statico.

La tensione alle mie spalle deve essere altissima, ma io non la sento. Fuori è tutto bianco, e immobile, e pacifico. Anche noi siamo immobili, e pacifici.

Non avrei mai pensato che saremmo potuti esserlo, davanti a un paesaggio così surreale. Mi chiedo quanto ci metteremo a tornare con i piedi per terra, e mi chiedo chi ci farà ritornare con i piedi per terra.

---------------------

Nessuno sembra capire cosa stia succedendo. Io e lui guardiamo fuori, nessuno si muove; Kyota ha già uno strato di neve sopra la testa, ma sembra non accorgersene. Ci fissa con un'impareggiabile espressione da tonno; ma io non lo sto guardando.

A volte Kyota mi ricorda un po' lui... Stona, con il resto della squadra. E anche noi stonavamo, del resto. Anche lui una volta avrebbe urlato e si sarebbe fiondato fuori, vedendo la neve, per poi agguantarmi per un braccio e chiedermi di andare a bere qualcosa di caldo con lui. Ma adesso ovviamente non lo fa più.

Gran bel lavoro, ci siamo trovati.

Quella sua tipica espressione sorridente gliela vedo solo in campo, ormai. Altrimenti se ne sta zitto e serio e composto. Anche io me ne sto zitto e serio e composto. Altrimenti che ne sarebbe della mia squadra? Probabilmente anche lui pensa lo stesso.

Una domanda taglia il silenzio, secca.

Guardo Kyota. Ma non è stato Kyota a parlare; seguendo lo sguardo ancora più somigliante a un quello di un tonno del mio kohai, capisco che è stato Fujima. Ma cosa ha detto? Non lo stavo ascoltando. Non posso rispondere, se non ho capito la domanda. Mi giro lentamente, ma non riesco a parlare. Lo fisso solo. Ho ancora l'espressione rilassata di prima sul volto. Probabilmente gli altri penseranno che mi sia fumato qualcosa prima di giocare. Lui inizialmente non mi guarda, ma poi, vedendo che non rispondo, si gira verso di me.

Ho la gola secca. Cosa aveva da dire di così importante che gli ha fatto rompere questo momento di tranquillità? Mi acciglio leggermente. Sono definitivamente tornato con i piedi per terra, e questo non mi garba più di molto. Ma cerco di non darlo a vedere.

- Come scusa? Non ti stavo ascoltando.

---------------------

Navigo con i miei pensieri, l'unica cosa che vedo è la neve e l'unica cosa che sento è Maki, di fianco a me. Non esattamente. Sento un'altra cosa. E' una strana sensazione che si fa lentamente strada nello stomaco, risale e si blocca nel petto. Vorrei piangere, ma non è un nodo alla gola, quello che ho. E' qualcosa di calmo. Vorrei piangere, ma non perché sono triste. Vorrei solo piangere. Anche perché essere tristi non sarebbe di nessun aiuto.

- Andiamo a bere qualcosa? - una domanda spezza il silenzio. E sono stato io a pronunciarla. Ma di certo non a pensarla. E' venuta fuori da sola. Ci vuole un po' perché io realizzi che la voce era la mia. Ma il silenzio prosegue. Nessuno risponde. Allora mi giro, e guardo Maki. Molto lentamente. Non c'è bisogno di fare movimenti bruschi, rovinerei definitivamente l'atmosfera. Incontro i suoi occhi. Ha un'espressione tranquillissima. Sembra che il mondo esterno gli giunga ovattato. Ancora, è la neve.

Ma poi si irrigidisce.

Ho paura di aver sbagliato. Non avrei mai dovuto parlare. Saremmo dovuti rimanere qui in silenzio fino a quando Kyota non fosse stato perlomeno ricoperto completamente di neve.

- Come scusa? Non ti stavo ascoltando. -

E adesso che faccio? Ripeto la domanda? Oppure dico un tipico "no, niente, scusa" e me ne vado? L'incantesimo è rotto, di colpo. La mia mente torna a lavorare, di colpo. Ma non riesco a valutare con calma la faccenda, entro in panico. Cosa gli dico? Cosa faccio? Sento gli sguardi brucianti di tutti addosso.

Sono in panico. Meglio se me ne vado. Lui non ha capito la domanda, e gli altri disapprovano la mia idea. Gli altri hanno sempre disapprovato questo mio tipo di idee... Scuole diferse, squadre diverse, nemici naturali. Nessuno ha mai visto un leone e una gazzella andare a bere qualcosa insieme. O forse sì? Magari durante i periodi più lunghi di siccità... Ma che cavolo sto facendo? Sono qui in una situazione da cestinare e mi metto a chiedermi cosa fa una gazzella quando ha sete?

E' definitivamente meglio se me ne vado; anzi, se ce ne andiamo. La tensione è sempre alta, là dietro. E adesso chiunque potrebbe dire qualcosa e far precipitare la situazione. Del resto sono io che ho cominciato a parlare.

Di colpo mi ricade l'occhio su Maki. No, a dir la verità non si era mai mosso, ma ero così in panico che guardavo ma non vedevo. E' ancora lì che aspetta una risposta, Maki.

In fondo, Maki è sempre lì. O almeno c'è sempre stato. Sento adesso un nodo salirmi in gola, non è più la sensazione tranquillizzante di prima. Perché è tutto finito. Come ho fatto ad illudermi che non lo fosse? Tutta colpa della neve, ancora.

E' tutto finito, quello che è stato è stato, chi si è visto si è visto. E suona così maledettamente vero. E suona così maledettamente male.

- Vuole venire... con noi? -

Stacco gli occhi da Maki per posarli, perplesso, su quella cosa che ci sta davanti, che assomiglia sempre più a un pupazzo di neve, e che ha appena parlato.

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Si è incantato? Prima rompe il silenzio senza che nessuno abbia richiesto alcuna domanda, e ora mi guarda come se non avesse detto nulla? Sto diventando ancora più accigliato. Poteva starsene zitto? No, ma cosa sta dicendo, lui non sa mai stare zitto. O almeno non lo sapeva. Probabilmente la neve gli ha fatto tornare fuori quel brutto vizio che credevo cancellato. Spero non faccia tornare fuori pure gli altri. Anche se, dopotutto....

- Vuole venire... con noi? - un'altra domanda rompe il silenzio.

Mi giro quasi di scatto. Kyota ha riaperto la bocca, a quanto pare. Ma, cos'è che ha chiesto?

L'ha invitato a venire con noi? Ma dove? Dove stiamo andando, noi? Cosa ha chiesto, per far sì che Kyota lo invitasse - a venire dove, poi?

- Come? - finalmente riesco a spiccicare parola. E mi rivolgo a Kyota, ma guardo anche lui.

Kyota ricambia lo sguardo; è intimorito. Lui non lo sembra mai, ma io so quando lo è. Probabilmente teme di aver detto una cosa che mi farà andare su tutte le furie. Probabilmente ha sentito una vena di nervosismo, nella mia domanda. Forse è per questo che non risponde.

Adesso basta. Sono stufo, me ne vado. Che sto qui a fare?

- Sì, mi sembra una buona idea. - è stato Jin, questa volta, a parlare. Jin. Magari con lui riesco a dialogare, visto che qui nessuno sembra avere il fegato di aprire bocca più di una volta.

- Cosa, ti sembra una buona idea, Jin? - Il mio kohai sorride al suo solito, ma io sono irritato.

- Che Fujima-san venga a bere qualcosa con noi. - risponde sempre sorridendo.

E questa da dove salta fuori? Che ha detto lui, perché Kyota lo invitasse?

- E perché dovrebbe venire? - chiedo.

Questa volta Jin mi guarda perplesso; non sorride più. Anzi, vedo quasi una traccia di rimprovero nella sua espressione.

- Bhe, ma perché... - comincia Kyota, per poi fermarsi a metà. Mi giro seccato verso di lui, attendendo spiegazioni.

- Perché ha chiesto se volevamo andare a bere qualcosa e allora io ho pensato... Cioè... - rimango come fulminato sul posto. Poi mi giro verso Fujima.

- Era questo che avevi chiesto? - gli domando.

- Sì, bhe, ma era solo un'idea, la mia.... - mi rilasso di colpo. Adesso ho capito. In fondo non era un motivo così inutile per rompere il silenzio.

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- Cosa? - Maki praticamente fulmina sul posto Kyota. Non pensavo potesse avere una reazione del genere; ma del resto non pensavo nemmeno che Kyota mi potesse invitare. Però Maki sembra piuttosto seccato. Di nuovo, il nodo alla gola si stringe. Stupido Kenji, cosa diavolo credevi di fare? Non è più il tempo di giochi da bambini; Maki l'ha capito da un pezzo. Solo tu ti ostini a non voler vedere al di là del tuo naso. Continuo a guardare Kyota. Guardo lui perchè non voglio vedere Maki.

Ma che diavolo mi è preso oggi? Non posso certo farmi condizionare così dal tempo atmosferico, per la miseria. Il Kainan è il Kainan, lo Shoyo è lo Shoyo e il leone se becca la gazzella che beve se la mangia. E poi eventualmente beve. E ha ragione. Chi non lo farebbe?

- Sì, mi sembra una buona idea. - Jin corre in soccorso del povero Kyota che si sta facendo sempre più piccolo davanti a Maki. E gli dà ragione; cioè, viene in mio aiuto, praticamente.

- Cosa, ti sembra una buona idea, Jin? - chiede Maki. Ma come, cosa? Poi mi viene in mente che lui non ha sentito la domanda che gli ho fatto. Allora è abbastanza comprensibile che si sia così innervosito. Ma ciò significa che comunque, non appena capito quello che ho chiesto, fulminerà me invece che Kyota. Comincio seriamente a pensare sia meglio andarmene. Non ci sono molte alternative, del resto. Se Maki la prendesse bene, si limiterebbe a prendermi ingiro; questo farebbe arrabbiare Hanagata e comincerebbero a picchiarsi. Se Maki la prendesse male, o molto male, allora potrebbe alzare le mani direttamente su di me, e questo non sarebbe molto meglio, anzi scatenerebbe una rissa fra le due squadre invece che tra due persone, dato che Takasago interverrebbe non appena Hanagata cercasse di aiutarmi. Se Maki si limitasse a sbuffare e andarsene... Forse è proprio meglio se me ne vado io per primo.

- Era questo che avevi chiesto? - la domanda mi riporta con i piedi per terra.

- Sì, bhe, ma era solo un'idea, la mia.... - mormoro poco convinto. Allora Maki mi sorride. Rimango un attimo perplesso.

- Dove preferisci andare? - mi chiede. Riesco per un pelo a non farmi cadere la mascella.

- All'Aquilone! - Kyota risponde per me e Maki si arrabbia, dandogli del maleducato. Ma io non bado a nessuno dei due. Sono ancora troppo sconvolto dal fatto che abbia accettato.

Comincio a pensare di non essere l'unico influenzato dal tempo atmosferico.

- Adesso è meglio se ce ne torniamo a casa... - è stato Takasago a parlare. Ci giriamo verso di lui, che, incurante dei nostri sguardi perplessi, comincia a scendere le scale, seguito dal resto del Kainan. I miei compagni sono ancora lì che mi guardano.

- Se non vi dispiace vengo con voi. - Hanagata ha una faccia che non ammette repliche.

- Figurati. - sorride Jin.

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Ci vuole un po', prima di riuscire a rilassarsi di nuovo, ma la neve mi aiuta non poco. Ha smesso di nevicare, ma attorno a noi è sempre tutto bianco. Non c'è anima viva, in giro. Siamo ancora in una zona poco frequentata. Nessuno dice nulla. Ma non è un silenzio teso, almeno non per me. E' il silenzio di quando nevica. Mi sento come prima, quando io e Fujima guardavamo fuori dalla porta. Anche lui è tranquillissimo. Camminiamo fianco a fianco, senza parlare.

So bene che questa rischia di essere l'ultima volta che lo vedo. E' strano. Dico, lui c'è sempre stato, in fondo. Io e lui, il Kainan e lo Shoyo. In prima eravamo noi, in seconda eravamo noi. In terza Dio sa da dove è spuntato lo Shohoku, che ha mandato a monte tutta la normale costituzione delle cose; e adesso, vi abbiamo appena espulso dalle qualificazioni invernali. Cioè, è finita.

Lui è finito. E a me non manca molto. Anche se continueremo a giocare, cosa che dubito almeno per quanto riguarda Fujima, non sarà più Kainan e Shoyo. La nostra corsa finisce qui. La neve mi aiuta credere sia ancora tutto come prima. Solo che adesso, davanti a me, dove un tempo c'eri tu, ci sta Kyota. Zompetta allegramente nella neve, parlando con Jin e facendo finta di non vederci; così come Hanagata, camminando al tuo fianco, fa finta di non vedere me. Ricordo bene quando l'ho incontrato per la prima volta, così serio e impeccabile, fra i tuoi compagni. Credo sia stato lui a influenzarti così tanto, anche se in seconda davi ancora segni di pazzia, a volte; ricordo anche la sua faccia quando hai fatto come il Natale precedente... Adesso, se devo dire la verità, credo tu sia sullo schizofrenico andante... Sei assolutamente diverso quando sei in panchina, rispetto a quando sei in campo. Da quando hai preso il posto di allenatore, sei definitivamente diventato quadrato.

Sorrido guardando Kyota che si rovescia su una lastra di ghiaccio; non ho voglia di arrabbiarmi. Lascio che Jin lo raccatti, e sorrido. Tu ridi, divertito. Kyota ti fulmina, ma è troppo impegnato a cercare di stare in piedi per prendersela davvero.

E' tutto come prima. Anzi, non lo è per niente, ma il mio kohai aiuta a far finta che lo sia, passando una pennellata d'allegria su questa neve statica, anche se lui per primo stona, nel come prima.

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Rido divertito guardando Kyota che si rovescia sul ghiaccio, ma non vuole essere una risata cattiva. Se non ci pensasse già Jin, andrei io ad aiutarlo. Anche tu sorridi. Meno male, Maki. Stiamo allegri. Almeno per oggi. Ha smesso di nevicare, la neve è ovunque, ancora integra. E' quasi un peccato camminarci sopra. Ma anche la neve finisce, prima o poi. Forse è un po' troppo pretendere di stare allegri. Cerchiamo di essere sereni, almeno. Tu sorridi, al mio fianco. Sai, Maki, credo che ti si potrebbe quasi definire schizofrenico. Guardati. Il grande Maki, grande capitano del grande Kainan. E poi a volte hai di quelle uscite che fanno accapponare la pelle anche a Kyota, per la loro stupidità. Ma solo a volte; mi chiedo se è qualcosa del tuo carattere originario che spunta fuori, da dietro la cortina che ti copre. E mi chiedo anche che rapporto ti lega a Kyota. E' difficile in fondo, vederti alzare le mani su di lui. Ho visto, sai, che la maggior parte delle volte ti limiti ad acchiapparlo. Ma di certo non me lo chiedo perché mi interesso ai rapporti interpersonali fra Gli Invincibili.

Ho deciso che oggi faremo finta che tutta sia come prima. E così farò, indipendentemente dal tuo parere. E soprattutto indipendentemente dal parere di Hanagata, che so già me ne dirà quattro non appena saremo soli. In fondo lui ti vede proprio come il grande capitano del grande Kainan da sconfiggere. E non gli piaci. Ma del resto, le persone che piacciono ad Hanagata si possono contare sulle dita di una mano. Almeno credo. Anche io ti vedo come il grande capitano del grande Kainan da battere, e non mi piaci più di tanto; ma ti vedo anche come Maki Shin'ichi, 15 anni, playmaker del grande Kainan, con cui andare a prendere qualcosa di caldo. E allora mi piaci, Maki.

Sorrido ancora. Che ore sono? Si sta facendo buio. Ma adesso siamo in centro, le luci delle vetrine addobbate ci illuminano. La gente ci passa velocemente di fianco. Però si vede ancora la neve, se non per terra, almeno sugli alberi e sui tetti. Le ragazze intente a fare acquisti. I bambini che urlano per avere il giocattolo che preferiscono. Natale, di già. Questo è l'ultimo. Sorridi, Maki, che domani potresti non averne tempo.

Sorridi, Maki, siamo qui, come al solito.

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E' silenzioso e sorride, al mio fianco. Chissà a cosa pensa. Glielo chiederei, se non fosse che temo la risposta faccia arrabbiare Hanagata. Siete amici, ma lui ti conosce in maniera diversa da come ti conosco io, e sta sera sicuramente sei in modalità ah, bei tempi andati. Anche io del resto. Sorrido.

Continuiamo a seguire Kyota. Chissà dove diavolo è questo posto in capo al mondo dove ci sta portando. Non parliamo. Meglio. Se non si parla, non c'è nessun discorso da interrompere. E poi non c'è nulla da dire; o meglio, forse ci sarebbe, ma sarebbe solo come rigirare il coltello nella piaga. Oggi sei già abbastanza distrutto per conto tuo. Non mi va di infierire ancora. Ricordami di ringraziare Takasago, la prossima volta che lo vedo. In fondo, l'ha salvata lui la situazione, altrimenti ora saremmo qui in quaranta a guardarci in cagnesco. No, grazie.

Poi Kyota si ferma. Siamo arrivati? Pare di sì. Entriamo nel locale, Kyota, Jin, io, te e poi Hanagata. Addobbo decisamente natalizio. Tutto verde, rosso e bianco. I miei kohai si dirigono decisi verso un tavolo nell'angolo. Ordiniamo. Kyota prende un cioccolata calda, esattamente come aveva detto, e decide che anche io e Jin ne vogliamo una. Anche tu ovviamente ne prendi una. Al solito. Hanagata si limita a un the. Quattro cioccolate e un the, grazie. Panna? No, grazie. Ma come sì? Ehi, Kyota.... Ok, vada per la panna. Sì, panna, grazie.

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Siamo arrivati. Mi dispiace un pochino. Era piacevole camminare. Mi siedo fra te e Hanagata. Kyota è al tuo fianco e davanti a me sta Jin, che, completando il giro, si ritrova vicino al mio compagno di squadra; perfetto. Non poteva andare meglio di così. Posizioni strategiche per non incorrere in risse indesiderate. Sorrido e mi aggrego alla compagnia della cioccolata calda con panna; ovviamente Hanagata non lo fa.

Silenzio. Nessuno parla. Aspettiamo le nostre cioccolate, e nessuno parla. Intreccio le dita delle mani, cercando di sembrare più naturale possibile. Kyota mi guarda; ho come l'impressione voglia qualcosa. Gli sorrido, e lui continua a guardarmi. Jin fissa Maki. E Maki? Maki guarda Kyota. Hanagata sembra molto interessato all'angolo opposto del locale. Silenzio. Nessuno parla, tutti si guardano. Ancora bene che non siamo gli unici, qui, e le voci provenienti dagli altri tavoli fanno un minimo di sottofondo.

- Bhe? - chiede Kyota.

- Bhe cosa? - risponde Maki.

- Sì, bhe, insomma.... - l'altro sembra perplesso. Ho proprio l'impressione aspettasse qualcosa. Spiegazioni?

- Insomma cosa? - continua Maki.

- Pe... Pensavo avesse qualcosa da dirci.... - butta lì Kyota, cercando di non farlo notare troppo.

- Avesse? Chi? - Maki ha evidentemente deciso di distruggere il suo kohai...

- Lu... Lui... - e indica me.

A questo punto qualcos'altro attira completamente la mia attenzione, e perdo il filo del discorso. Infatti, mi sono accorto che c'è un cestino, nel centro del tavolo. Bhe, è normale, no? Un cestino con decorazioni natalizie. Siamo quasi a Natale, siamo in una pasticceria decorata in maniera natalizia, sediamo attorno ad un tavolo decorato in maniera natalizia, e c'è un cestino natalizio. Bhe, a questo punto mi chiedo se anche io non dovrei essere un po' più natalizio. E pensando alla neve e al Natale, mi viene in mente solo una cosa. Per essere più natalizio.

---------------------

- Bhe? - Kyota rompe il silenzio. Ma che cosa avrà mai da continuare a fissare così Fujima?

- Bhe cosa? - sono un po' seccato. Che diavolo ho oggi, che passo da uno stato d'animo all'altro senza nessun preavviso?

- Sì, bhe, insomma.... -

- Insomma cosa? - si può sapere che ha da balbettare?

- Pe... Pensavo avesse qualcosa da dirci.... -. Lo squadro. Di che cavolo parla?

- Avesse? Chi? - davvero, adesso che lo prendo a calci.

- Lu... Lui... - e indica Fujima.

- Lui ha un nome, per tua informazione, e dovresti pure saperlo! - In fondo, lo Shoyo è l'Avversario per eccellenza del Kainan. ... Mi fermo.

...

Kyota non lo sa. Kyota non sa che lo Shoyo è il nostro Avversario. Cioè, lo sa, ma non ha mai avuto la possibilità di testarlo direttamente sul campo, e oggi di certo non era una partita particolarmente importante. Non era nemmeno una finale delle qualificazioni della prefettura... Se pensa ad un avversario, a lui viene in mente lo Shohoku. Il Ryonan, se proprio vogliamo. Non lo Shoyo. Non se ne rende conto. Mi viene un irrefrenabile impulso di rompergli il naso, come per sciogliere il nodo che ho in gola.

E' finita.

- Fu... Fujima-san... - balbetta, ancora. Ma io non gli bado. Mi giro lentamente verso Fujima. Voglio accertarmi sia ancora qui. Per fortuna c'è. Ma sta guardando il tavolo. Non sembra aver colto l'intero discorso. Cosa fissa? Sposto di nuovo lo sguardo, per scoprirlo. C'è un cestino decorativo; è quello che Fujima sta guardando. No. Fujima sta guardando quello che c'è dentro il cestino.

Poi muove una mano verso il cestino e ne tira fuori parte del contenuto. Mi sorride.

Cosa....?

Ho una strana sensazione di deja-vu.... Un lampo mi attraversa la mente. O per la miseria!

***

Fujima camminava all'indietro sulla neve, guardando l'altro ragazzo che veniva verso di lui con aria soddisfatta.

- Heh... Ti ho stracciato di nuovo, bello.... Sono o non sono il rookie numero uno della prefettura?

- Sì, sì, cipelo ciapelo.... - rispose Kenji allegando una linguaccia.

- Hahahahaha! -

Il ragazzo si avvicinò a Maki e gli sferrò una gomitata nello stomaco, facendolo piegare in due.

- Bhe, visto che hai vinto, offrimi almeno qualcosa da bere! -

- Pezzo di deficiente, hai quasi ucciso la futura stella di Kanagawa!

- Sì, sì, tuo zio.... E offrimi sta cioccolata, per la miseria!

- Scordatelo! -

Fujima lo guardò e poi sbuffò.

- Sei insopportabile quando fai così. - si girò e prese ad avviarsi lungo la stradina che portava verso il cancello della scuola. L'altro gli corse dietro.

- Eddai, Fuji, non prendertela, sai che stavo scherzando.... Cioè, no, ma che dico! Ero perfettamente serio, ma non devi offenderti se questa è la dura realtà!

- Sparati, Maki! E già che ci sei, spara pure al tuo capitano!

- Lo sai che non ho il porto d'armi... -

Fujima cadde per terra dallo shock. - Evita almeno queste battute del cavolo, per la miseria!

- E tu non dirmi che devo spararmi!

- Buttati da un ponte, se preferisci!

- Ma non ci penso nemmeno, sarebbe uno spreco! Va, tirati su... - e così dicendo gli allungò una mano. Fujima immediatamente gli diede uno strattone, spedendolo in mezzo alla neve.

- Tiè, ben ti sta!

- Pezzo di deficiente!!!! Mi sono lavato!!!!

- Aritiè!..... – Fujima rimase in silenzio per un attimo, poi afferrò Maki per un braccio, tirandolo su, e lo trascinò via.

- Che c'è? Che fai? Ma che vuoi?!? - protesto l'altro.

- Corri. Ci sono i miei senpai; se ti beccano, sta volta non te la cavi con un occhio nero. E nemmeno io...

In un attimo, i due erano solo due puntolini distanti sulla neve. Non c'era da scherzare con quelli dello Shoyo....

Si fermarono solo quando arrivarono a casa Maki. Shin'ichi tirò fuori le chiavi della porta d'entrata e poi disse, senza fiato:

- Se vuoi..... la cioccolata ce la facciamo qui... -

Fujima per un attimo non rispose, respirando a fatica pure lui.

- OK...... Ma vedi di... non bruciare metà casa come l'ultima volta....

- Ma che dici!! - protestò l'altro aprendo la porta.

- Ehi, Maki... -

- Eho. - Shin'ichi si girò a guardare Fujima. Quest'ultimo si sporse in avanti e gli stampò un bacio sulla guancia.

- ....................................................................... Ma che ma che ma che ma che..... MA CHE DIAVOLO FAI?!?!?!?!?!

Fujima sorrise. - C'è un ramo di vischio sopra la tua porta... -.

- Ah........... E ALLORA?!?!

- Ma come "e allora"?? Ci siamo esattamente sotto!

- E grazie, pezzo di deficiente!! - Maki era viola.

- Mi sembrava una cosa carina.... - Fujima rise, entrando in casa, mentre Maki gli tirava maledizioni e sguardi del malocchio dietro....

***

Silenzio. Nessuno parla. Hanagata ha due occhi enormi. Jin è rosso come un pomodoro. Kyota ha perso la mascella da qualche parte. Fujima sorride. L'ha fatto di nuovo. Pezzo di deficiente.

Non riesco nemmeno a pensare.

- Ah..... - dice Kyota. Cioè, "dice" forse è una parola troppo grossa... "Biascica" è meglio. - Era..... questo..... -

- Qesto cosa? - chiede Fujima.

- Quello... che lei voleva... ehm... dirci?

- No, non credo. Non dovevo dirvi nulla. - Fujima sorride.

Pezzo di deficiente.

No, forse qui l'unico deficiente sono io... E' la terza volta che mi faccio fregare così. E sì che é Natale. E sì che me lo sarei dovuto ricordare. E sì che gli indizi c'erano tutti. Stupido Shin! ... Bhe. In fondo non è che debba nemmeno prendermela più di tanto. Dico, in fondo era solo un bacio.

In fondo siamo vecchi amici. In fondo, dico, è Fujima.

In fondo, poi è finita.

---------------------

... Sorrido. Potrebbe cadere il mondo e che io continuerei a sorridere. Cosa importa? Dico, cosa importa? Non c'è niente che importi, qui. Io faccio quello che voglio. E mi girava di baciare Maki e ho baciato Maki e non ci vedo nulla di strano. Siamo amici, no? No?

Hanagata mi ucciderà ma, tanto, cosa importa?

- Ah... - oh, Kyota, sei ancora vivo? Mi ero completamente dimenticato di te - Era... Questo... - .

- Questo cosa? - Prego? Che vuoi?

- Quello... che volevi... ehm... dirci? - sai, mi dispiace di non aver avuto tempo di conoscerti meglio, Kyota. Saresti potuto essere divertente.

- No, non credo. Non dovevo dirvi nulla. - continuo a sorridere.

...

Ma che stiamo facendo?

...

Sembra che giriamo come trottole impazzite... Non abbiamo detto una sola cosa logica da quando é finita la partita. Siamo qui che lasciamo le frasi a metà, ci guardiamo intorno dispersi, spariamo la prima cosa che ci viene in mente pur di riempire il silenzio.

Cosa diavolo sto facendo?

Mi sto comportando da idiota. Davanti al Kainan Univ, davanti a Maki e davanti ad Hanagata.

Se non avevo nulla da dire che ci faccio qui?

La verità é che non ho il fegato di dire quello che dovrei e poi andarmene.

Socchiudo le labbra come per parlare. E invece due stupide lacrime spuntano non richieste. No. No. Perché? Maledizione!

- Fuj... - Hanagata si è sporto in avanti, per guardarmi in faccia. Non capisce che cavolo mi succeda. Non lo capisco nemmeno io, che diamine...

Maki rimane con la bocca socchiusa, fissandomi; lo fa spesso, con quell'aria da sono-appena-arrivato-mi-sono-perso-qualcosa-?!...

Poi l'espressione gli si addolcisce. Oh, per favore, adesso non venire a fare il fratello maggiore con me, Maki Shin'ichi... Mi asciuga una lacrima con una mano, poi mi passa un braccio attorno alle spalle e mi tira a sè. Appoggio la testa sulla sua spalla, mentre mi prendo il viso tra le mani. Hanagata deve essere verde come la nostra divisa, ma non sono interessato a guardarlo. Non mi interessa nulla. Ma a te, Maki, a te dovrebbe interessare, perchè ti comporti così davanti ai tuoi kohai, che ti salta in mente di abbracciarmi, Maki, mollami.

- Fujima-san? - Jin mi chiama - Che cosa c'è? Non sta bene?

Non puoi capire, Jin, non puoi capire...

Kyota è immobile con la stessa espressione che aveva prima, quando mi ha invitato ad venire con loro. Non so se è più sconvolto dal mio comportamento o da quello di Maki.

- Maki... - le lacrime continuano a scendere copiose infischiandosene del resto del mondo - Maki.... - non riesco a dire altro. Maki non lasciarmi, per favore, non lasciarmi...

- Lo so, Fuji, lo so. - E che cavolo! Lo so benissimo che lo sai, ma io voglio dirtelo lo stesso...

- Maki... - non ce la faccio... Perché è così difficile? Perché non riesco a dire una cosa così facile? - Maki...

- Si è incantato il disco... - questo era di certo Kyota.... Maki si gira a fissarlo.

- Dopo io e te facciamo i conti... - sibila seccato prima di rivolgere di nuovo la sua attenzione a me. - Fuji... Non piangere, dai, Fuji...

Se potessi smettere l'avrei già fatto da un pezzo. Ma cerco di farlo lo stesso. Ce la posso fare. Calma, calma… Respiro più lentamente.

- Maki... E' finita... -

.... scoppio a piangere come un disperato.





#°°°°°#



…In un mondo che

non ci vuole piu'

il mio canto libero sei tu;

e l'immensita'

si apre intorno a noi

aldila' del limite

degli occhi tuoi…



#°°°°°#







---- Fin



 
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