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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Final Fantasy
CrossOver: Neon Genesis Evangelion
Titolo Fanfic: NOTHING GONNA CHANGE MY WORLD
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver
Autore: phill galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/12/2001 19:43:22

la lama stride la roccia, i timpani soffrono, il petto tumultua, i precordi si scaldano come l’ardenti zampilli figli della lama e del terreno che ora
 
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CHAPTER I
- Capitolo 1° -

PREFAZIONE

Vorrei premettere che è la prima volte che scrivo una fanfic, quindi spero che vi piaccia;
Visto che quasi tutte le fanfic sono ti tipo romantico-amoroso ne ho scritta una di diverso genere cercando di creare qualcosa di particolare e originale.
Questa fanfic è dedicata a tutti coloro che amano e che sono cresciuti fra Final Fantasy ed Neon Genesis Evangelion, a mio avviso la cream della cream delle serie di videogiochi e di animè.
Questa vicenda è una specie di finale alternativo di Final Fantasy VIII che termina con un finale simile a quello della serie di Neon Genesis Evangelion, ma con una sorpresa alla fine!
Buona Lettura


NOTA: Se gia conoscente il lungo monologo interiore del finale di Eva,
e non vi va di legerne un altro molto simile,
potete pure saltarlo magari leggendo giusto le ultime dieci battute (il "monologo" incomincia e finisce con tre asterischi)

GENERE: Finale Alternativo


- NOTHING GONNA CHANGE MY WORLD -

La mente si fa’ silenzio, ad ogni respiro i pensieri in ella si fracassano e quando butti fuori l’aria di nuovo il silenzio, il nulla nella tua mente; ogni tuo pensiero diviene movimento del tuo corpo.
La lama stride la roccia, i timpani soffrono, il petto tumultua, i precordi si scaldano come l’ardenti zampilli figli della lama e del terreno che ora si incidono l’un l’altro scaturendo piroettanti fuochi.
Gli sguardi si bruciano a vicenda, ogni occhio dentro l’altro si urla che una delle loro anime scivolerà via dall’ inerme e freddo petto avversario. La lama salta via dalla rumorosa pietra, volteggia in aria: Cerca la carne ! Cerca il sangue ! Il sangue nemico, il sangue di chi vuole farmi male ! E’ l’istinto, è quella naturale difesa che non mi farà scivolare giù; Il fato sibilla nell’aria: Chi vincerà?
Il dolore si increspa fra l’osso e la pelle, la fronte di vermiglio sangue diventa fontana “Muori nemico” si sente fra il cielo e le nubi. Squall la vede, è una donna, ma no la riconosce. La mente sua è contaminata dal suo sguardo, è la donna del fato! La donna stringe la piuma, si fa cupa !
E’ finita…
Il giovane rammenta. Rammenta ,senza saperne il perché , questo ricordo. Proprio ora mentre davanti a lui la maledetta si è fatta bestia unendosi alla sua demoniaca creatura, fondendosi in una peccaminosa unione di male. Ella ride, ride, e le sue risa prendono e scaraventano giù il coraggio degli eroi che si sentono ora vivi ora morti.
E’ fra il mare di fredde paure ora loro nuota con le loro inutili armi che presto saranno scaraventate vi da un’onda, è intanto la strega li guarda e già li desidera marcire nella terra.
Il ragazzo, il lupo solitario, Squall, che tanto aveva patito sente il suo animo, ora lo sente caldo, lo senta allargarsi. In quel rapido momento che sfugge tutto crolla, il nulla diventa la sua realtà, quel maledetto posto fatale dove le rise della maledetta danzano svanisce “Dove mi trovo pensa ?”.
Il nulla lo circonda. Corre, s’affanna ma non c’è strada e non c’è direzione perché l’ì non c’è meta.
“La vedo” una figura v’era in quel nulla, un ombra che pareva si sarebbe vaporizzata da un istante all’altro; I muscoli si tesero e il cuore palpito:CORREVA! Squall correva prima che quella unica flebile realtà sarebbe scomparsa.
La raggiunse: era lei, era la ragazza del fato, era la cara Rinoa.
Ma appena egli gli fu accanto tutto intorno allora divenne un ammassarsi di colori frenetici che colavano giù come l’ira per le vene. L’unica cosa che rimane bianca come il nulla fu un cerchio sotto i loro ginocchi che pareva sorreggerli.

***
Rinoa: “Perché t’affanni? Perché hai paura?”
Squall: “Dove è che siamo, e dove sono gli altri ? E dové finita Artemisia ?”
Rinoa: “Siamo nel luogo dove tu desideri e tu pensi, siamo nel tuo animo, dove nessun’altro all’infuori di chi tu voglia può esistere”
Squall: “ Quindi io voglio te”
Rinoa: “ A Quanto sembra”
Squall: “Cosa facciamo ora?”
Rinoa: “Cos’è che tu desideri”?
Le parole gli scivolarono dal soffio:
Squall: “Scomparire”
Rinoa: “E’ dunque questo che desideri ?”
Selphie: “E perché mai ? Dimmi ? Perché il solitario Squall vorrebbe scomparire?”
Squall: “Perché dopotutto la mia vita è inutile. A cosa serve ? E di conseguenza io sono inutile…”
Quistis: “Pensando di essere inutile fuggi da tutto e da tutti. Ti è comodo farlo, ti è semplicemente comodo sfuggire pensando di essere inutile. Sei spaventato dal fallire, hai paura di sentire la debolezza insinuarsi in te stessi”
Edea: “Questo vale anche per te”
Quistis: “Ciò è vero. Siamo tutti uguali.”
Zell: “Dentro i nostri animi manca qualcosa”
Seifer: “Così abbiamo paura, così ce ne preoccupiamo”
Irvine: “Così ci sforziamo di essere tuttuno, di divenire una cosa sola.”
Rinoa: “ Così facendo cerchiamo di completarci l’un l’altro”
Edea: “Completandoci a vicenda bruciamo le nostre paure”
Selphie: “ Usando gli altri noi ci salviamo dalle mancanze nostre, proprie della natura del nostro animo”
Squall: “Infondo senza gli altri io non potrei essere. Senza le altre persone il mio io non avrebbe forma”
Rinoa: “Infondo però noi vogliamo che gli altri si fondino con noi”
Seifer: “Così cerchiamo di completarci”
Squall: “Capisco. Comprendo, ma continuo ad odiarmi, ad odiare il mio stesso io. Ma vorrei chiedervi una cosa prima di tutto: Dove mi trovo ? Non lo ancora capito …”
Zell: “ Siamo ne tuo mondo. Un mondo fatto per proteggere il tuo fragile animo.”
Irvine: “Un mondo che ha la forma che tu desideri”
Selphie: “Un mondo che tu stesso hai voluto”
Rinoa: “Il mondo del nulla. Un mondo dove non v’è nulla oltre a te. Un mondo dove nessuno è salvo”
Squall: “Quindi il mio volere e il mio pensare cambiano questo mio mondo ?”
Edea: “Già, è proprio così.”
Squall: “Eppure io desidero che questo io mondo sia il mondo in cui ero prima”
Selphie: “No. Non è così. Infondo a te il mondo in cui vivevi prima era un mondo cattivo e odioso”
Squall: “E’ vero. Io lo penso in fondo a me, ma ora che lo rivedo nei miei pensieri non è così. Lì potrei stare bene! Potrei essere felice! Ma per fare in modo che io sia felice lì devo smettere d’odiare me stesso!”
Quistis: “Quel mondo può essere anche piacevole”
Irvine: “Tuttavia non potrai apprezzare gli altri senza che tu non apprezzi te steso”
Seifer: “Chi odia se stesso non può amare”
Squall: “Ma perché sono ancora convinto che quel mondo sia pessimo?”
Selphie: “Perché è la tua stessa mente che ti convince di ciò”
Rinoa: “Confondi la realtà con la verità”
Edea: “Il mondo può essere visto in tanti modi differenti da dentro la realtà del tuo io”
Irvine: “La visione differente del mondo che una persona può avere in se è minima ma dentro quella persona può cambiare tantissimo “
Quistis: “Felicità in giorni di sole, e malinconia in quelli di pioggia”
Zell: “Perché è così che ci hanno insegnato”
Quistis: “Eppure possono esservi felicità anche in giorni di pioggia”
Rinoa: “E’ così che le persone distorgono verità con la loro realtà, con un loro piccolo indice di cui non possono fare a meno di misurare le cose”
Squall: “Ma forse l’odio che io penso voi nutrite verso di me è solo una distorsione nata dal mio indice per difendere il mio animo! Ma voi mi odiate ?”
Rinoa: “No, io ti amo”
Quistis: “Io non lo farei mai”
Selphie: “No scemo !”
Edea: “No, è solo una tua convinzione”
Irvine: “No,Squall!”
Zella: “No, io non ti odio sei solo tu a crederlo”
Seifer: “Io non ti odio”
Squall: “Io però mi odio. Ma potrei smettere di farlo. Potrei diventare qualcosa. Potrei rimanere qui. Anzi voglio rimanere qui.”
Tutti: Applaudono.
Squall: “Grazie a tutti ora ho capito: Tu non puoi…”
***


Un sospiro scosse la sua coscienza e lo riportò davanti alla battaglia, davanti alla maledetta !
Così con la sua voce la malefica tuono: “Ormai ho raccolto l’energia sufficiente. Ci sarà un tempo in cui non esisterà più ne passato, ne presente, ne futuro perché questa triade sarà una cosa sola.
E in quel tempo le fragili creature che venerano l’amore e i buoni sentimenti, ovvero voi umani,non esisterete mai più perché non ne avrete la tempra. Lì io dominerò insieme alle mie arti magiche.
Ho parlato a sufficienza. C’era una volta un tempo che ci sarà e tutt’ora c’è !”
E con queste parola si racchiuse per scatenare il suo volere.
E così, in quel luogo, la paura cantò un cantico:
La terra trema sotto ai piedi, la paura si stava colando, come un liquido bollente dentro i loro corpi e ne avrebbe spezzato il torace e squagliato i petti.
Le voci del terrore s’alzavano in torno a loro e cantavano cantilene di morte perché meglio si sarebbero per sempre addormentati nell’oblio.
Le loro menti erano vuote e i loro corpi pesanti come non mai, le loro gambe non erano più percepite, sembrava galleggiassero.
Tuonava un pensiero di nefasta morte,
un pensiero di nulla, un pensiero di fine.
I loro nervi tesi come quelli d’un cadavere di lepre in corsa
Le loro parole vuote come quelle dei morti
E delle voci s’alzavano tutt’intorno
Crescevano, acute come macigni sorvolavano la loro testa e tagliavano loro i timpani in due
Urlavano ammonitrici !!!
Silenzio “Tu non puoi nulla contro di me”
In mille frantumi esplose l’abominio, come cristalli costellarono l’aria per pochi momenti, poi caddero con rumore vitreo, come l’onda che si frantuma.
E poi venne l’amore.
 
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