FIRST CHAPTER - Capitolo 1° -
.:First chapter :.
Seconda mia fiction… beh, è leggera su di un certo aspetto… Ma se la si prende come una storia vera, il passato di Kiba è fin troppo serio… Insomma, dipende da come la volete intendere voi… E’ abbastanza corta (circa 4.000 parole)… Spero che vi piaccia… Ho appena scoperto con piacere che Kiba è un bel personaggio… Mi piace proprio! Beh, all’inizio non doveva neanche esserci il pairing KibaxNaruto, però mi è venuto d’istinto… Mi piace molto che questa volta non ci sia Sasuke a fare l’UOMO… per una volta!!! Ora vi lascio e mi raccomando, commentate! KISSOLI *O* *O* ps scusate!! Avrei dovuto postarla il 4, ma per alcune circostanze alquanto ignote non ci sono riuscita! Perdonatemi! ç____ç sniff sniff
.:First chapter :.
Kiba si svegliò. Era notte inoltrata. Aveva la maglietta incollata addosso. Aveva sudato. Sudava ancora. Aveva le occhiaie. Un incubo. Odiava gli incubi, tiravano fuori il suo lato triste, e non voleva che gli altri vedessero il suo lato peggiore. Kiba era un ragazzo forte, andava bene in tutti gli sport. Sprizzava energia da tutti i pori, era sempre stato un ragazzo felice ed allegro con tutti. Ma non quel giorno. Quell’incubo lo aveva stroncato. Arrivò a scuola sfinito. Era peggio di non dormire. Era abbastanza popolare nella scuola. Ma dopotutto si limitava a farsi odiare dai professori, nonostante fosse stanco dagli studi, essendo un ragazzo voleva divertirsi, e così ogni tanto ne combinava una delle sue. Aveva scardinato porte, tolto le viti alle sedie dei prof, messo l’acqua del water nei distributori degli insegnanti, spaccato le finestre con un pallone, attaccato carta igienica bagnata al soffitto del bagno per quelle stupide gare di chi ne attaccava di più. Quel giorno però era subentrata la sua parte stanca. Si calò il cappuccio sopra la testa e ascoltò la musica in un angolo. Cercava di addormentarsi, ma il rumore che facevano gli studenti non glielo permise. Proprio quel giorno che sua madre ritornava. Era andata a lavorare all’estero da due anni e aveva lasciato Kiba da solo con i parenti più stretti. Sorrise. Quel pomeriggio sarebbe dovuta arrivare. -Ehi, Inuzuka, è desiderato in presidenza. La vuole il preside.- la bidella era piuttosto stupida,pensò Kiba, se doveva andare in presidenza era ovvio che lo voleva il preside, no? Tuttavia, non volle dirlo, non aveva voglia di farsi odiare anche dalla bidella, c’erano già i professori. Si alzò dal posto e seguì la signora che lo condusse dal preside. Svogliato entrò. C’era sua madre. Non si sarebbe mai aspettato di trovare sua madre lì. Cosa ci faceva? -Mamma…- Kiba la guardò. -Ciao, Kiba. Vieni siediti di fianco a me.- Sua madre si sedette e gli toccò dolcemente la mano come per salutarlo. -Bene, tua madre vuole che tu venga trasferito in un’altra scuola. Siamo qui per firmare i documenti.- Il preside scrisse due o tre cose su di un foglio e lo passò alla madre del moro, che lo firmò. Usciti dalla scuola si abbracciarono, lei gli diede un sonoro bacio sulla guancia. -Oh, Kiba… Guardati, sei veramente diventato bello.- Lo fece arrossire. In effetti non aveva tutti i torti. Era davvero cresciuto bene. Era più alto di sua madre, lei gli arrivava al mento. I capelli se li era lasciati crescere ed ora scendevano scalati davanti agli occhi. Aveva due bei occhi neri, il taglio sembrava quasi a mandorla, ma non lo era. Il naso dritto e perfetto. Le labbra appena carnose erano bucate da un piercing al labbro inferiore nella parte sinistra. Dove viveva lui, in periferia, tutti avevano piercing, tatuaggi… Insomma lui, che ne aveva due ne aveva fin troppo pochi. L’altro piercing era sul sopracciglio destro, ma non lo aveva messo quel giorno. Aveva due belle spalle larghe, il fisico doveva essere tonico perché i vestiti che aveva indosso gli aderivano perfettamente. Al dito medio della mano destra aveva anche un anello d’argento tribale. Insomma non era più quel ragazzino fissato con i cani di due anni prima, ora era diventato un uomo. Doveva esserne orgogliosa, sua madre lo pensò davvero. -Chissà quante ragazze ti vengono dietro… A proposito ce l’hai la ragazza?- Allora era proprio decisa a farlo diventare rosso. -Mamma, no, non ce l’ho la ragazza. Adesso parliamo di cose serie. Perché mi vuoi far trasferire in un’altra scuola? Hai saputo della porta del bagno?! Vedi, noi, stavamo solo scherzando non intendevamo bruc…- -Quale porta del bagno?- Sua madre effettivamente non sapeva del piccolo incidente della porta esplosa con i petardi. -Quale porta del bagno? Nessuna porta del bagno. Allora perché mi vuoi far trasferire?- Sorrise innocente, l’aveva scampata bella. -Mhhh … Ti ho fatto trasferire perché ce ne andiamo da questo quartiere di poveracci e drogati, all’estero ho guadagnato tantissimo e ora ho un lavoro che mi da tanti soldi al mese. Possiamo permetterci una casa in centro, oddio non proprio centro, ma vicino. Eh?- Kiba era rimasto allibito. Lui che aveva sempre fatto lo spaccone deridendo i ragazzi figli di papà, ricchi, che abitavano in centro e ora andava a viverci affianco. Incubo. La casa nuova era piuttosto sontuosa, l’aveva arredata uno specialista. A Kiba non piaceva molto lo stile Barocco usato anche nel ventunesimo secolo ma se faceva piacere a sua mamma andava bene. Aveva una camera per se e un bagno privato. Il bagno non era enorme ma neanche piccolo, anche se non aveva la vasca. Bene, lui odiava fare il bagno, preferiva di lungo la doccia. Sembrava di essere in una reggia, non riusciva ad orientarsi in quel mega appartamento. Il bilocale di prima sembrava un buco nel muro al confronto. Aveva tre camere da letto, un soggiorno, una cucina abitabile, due bagni e uno studio. Enorme. Prese il suo borsone verde militare ed entrò in camera sua, era abbastanza piccola. Era la camera più piccola di tutto l’appartamento, ma era grande il doppio di quella vecchia. Aveva un armadio incassato nel muro, una sedia, una scrivania bianca, una libreria con tre scaffali, un comò, un letto singolo sotto la finestra e un comodino. Si buttò sul letto con ancora addosso gli anfibi sporchi di fango, i baggy scuri e la t-shirt verde militare . Si addormentò in poco tempo. Quando si svegliò era sera. Prese una giubbino grigio dal borsone ed uscì. Fece un giro per tutta la zona e quando trovò un locale carino ci entrò. Sua madre gli aveva dato un po’ di soldi. Si prese un alcolico e andò sul piano alto del locale. Una ragazza gli si avvicinò. Cominciò a toccarlo e a strusciarsi su di lui. -Ma chi sei? Non ti ho hic! mai visto da queste parti… Sei carino.- La ragazza era proprio ubriaca fradicia. Subito un tizio gli si avvicinò, aveva un’aria da duro. -Ehi, bambolina. Chi è questo sfigato?- -Nooon lo sooo. Hic! Ma sei tantoo carino.- Gli si era praticamente attaccata addosso. Kiba cercò di scollarsela. Arrivò un ragazzo biondo vestito molto alla moda. La ragazza lo notò e subito gli corse dietro. -Naru-chaaan! Hic! Perché sei arrivato tardiii? hic!- Il ragazzo le sorrise e le tolse il bicchiere di mano. -Itachi, portala via, non vedi che è ubriaca? E’ l’ultima volta che te lo dico.- Il biondino aspettò che i due se ne andassero e si avvicinò a Kiba. -Scusali. Sono due perditempo. Ma è vero che non sei di qui… da dove vieni?- Era piuttosto gentile. -Ehm, abitavo vicino allo stadio, in periferia. Mi sono trasferito oggi.- -Abitavi là?! E’ una zona pericolosa, adesso mi spiego il tuo modo di vestire e i piercing. Non sono molto usati qui.- Kiba si sentì un po’ a disagio. Ecco il primo avvertimento di puzza sotto il naso. Lui era un ragazzo di periferia, loro ragazzi pieni di soldi da buttar via. -Ma a me piacciono molto.- Cosa? Il biondo non credeva che fosse un poveraccio vestito da cani con pezzi di ferro in faccia, come un sacco di gente gli diceva? Allora non sono tutti così, pensò Kiba. Stettero insieme a parlare. Naruto, il biondino, era interessato a quel mondo così diverso, pericoloso e difficile in cui aveva sempre vissuto il moro. E Kiba era contento di aver trovato qualcuno con cui parlare, lì non conosceva nessuno. Tirarono fino a tardi e Kiba cominciò a sbadigliare. -Allora, dove abiti adesso?- -A due minuti da qui, dietro alla gelateria. Perché?- Sbadigliò ancora. -Ti accompagno a casa, dai che stai praticamente dormendo in piedi.- -Grazie.-
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rita-chan
Baci!
naruto-niichan
:DDDDDD!!!
rita-chan - Voto:
=^_^=
yuko-la-strega - Voto:
Ciao ciao al prossimo Yuko
emy-ninja - Voto:
yuko-la-strega
sweetcurry
yuko-la-strega - Voto:
A proposito sei riuscita a risolvere i problemi con le fic +18?
Ancora complimenti aspetto con impazienza il seguito ciao Yuko
shigure96 - Voto:
ma cosa dico belllllllllissssssssima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
continua cosi nn vedo l'ora di leggere il new cappy!!!!!!!!!!