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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: D.Gray-man
Titolo Fanfic: THE BEST PART OF ME...
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: may90 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/07/2008 16:44:44 (ultimo inserimento: 06/07/08)

A due voci... Tutta la follia di Tyki (^_^) e tutta la fede di Vivy (nuovo personaggio)...
 
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PROLOGO - REMEMBER THE TIME...
- Capitolo 1° -

Mi presento qui per la prima volta con una fanfiction che ho appena iniziato e che si preannuncia bella densa e lunga...
Spero che vi piaccia... ^_^





...
Tutte le storie hanno un momento di svolta, almeno uno, perché gli spettatori non perdano il filo e non si annoino. Se la mia vita fosse stata solo quella che avevo prima, non sarei stato neanche un personaggio, ma solo un’ombra di passaggio sul palcoscenico. Un giovane, umilissimo operaio non avrebbe mai avuto modo di emergere nel mondo. A quei tempi un po’ mi pesava. Ero un ragazzino allora, pieno di sogni di gloria e onore, speranzoso di lasciare il dietro le quinte e salire sul palco.
Con il tempo mi ero anche abituato alla mia vita normale. Certo, la fatica, le difficoltà, i momenti brutti non mancavano mai. A volte sognavo ancora di andarmene, avere quel dannato colpo di fortuna che per tutta la mia vita mi aveva evitato strenuamente.
Non sapevo che l’impresario sarebbe giunto presto con la qualifica che tanto aspettavo. Il prezzo di una parte da protagonista nello spettacolo era decisamente alto. All’inizio sembrava bastare il mio sangue. Poi ce ne volle altro, molto altro… Perché nessuno mi aveva avvisato prima che avrei dovuto interpetare l’antagonista…?

Ma è arrivato il momento di parlare fuori metafora.
E’ vero, io volevo superare la mia condizione di reietto della società. E’ vero, con il tempo stavo riconsiderando la mia situazione, grazie all’aiuto di alcuni amici e di un po’ di tranquillità. E’ vero anche, però, che non ho mai scelto di diventare un mostro. Il mio sangue aveva deciso per me.
E’ vero, l’ho accettato senza troppi scrupoli. E’ vero, mi divertiva avere due vite diverse insieme. E’ vero anche che non possedevo più una coscienza capace di cogliere la verità dietro l’esaltazione del male.
E’ vero che non merito la possibilità concessami… E’ vero che non merito alcun tipo di pietà e comprensione… E’ vero che non merito il ruolo che posseggo, che dovrebbe essere occupato da una persona migliore di me…

E’ vero che non merito lei e la sua grande comprensione per me…
Ma non si tratta di una conseguenza. E’ stata lei a dare origine a tutto. E’ stata lei a salvarmi.
Prima mia salvatrice, poi regalata a me come un dono, poi troppo lontana per poterla mai raggiungere davvero… Sembrava dover finire tutto subito come era iniziato… Lei aveva scelto, ci era riuscita, era salva… Eppure non sopportava l’idea che i miei occhi restassero ciechi alla verità. Lei è stata l’angelo mandato a salvarmi… Tuttora sono convinto di questo…

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...
Ero felice.
Il mio cantuccio era piccolo e comodo. La mia fede era più salda di qualunque altra cosa. Vivevo per me stessa, per ciò che avevo scelto, per la vita che avevo voluto e questo sembrava bastare…
Eppure avevo un grave difetto. Irrilevante per l’ambiente in cui stavo, ma gravissimo per quello che dovevo rappresentare: la carità, la gioia, l’amore. Avevo un’enorme paura degli altri esseri umani. Un terrore folle, ricacciato forte nel cuore grazie alla vita solitaria che conducevo. Ma era lì, sempre in agguato.
Proprio per questo sono certa che, il giorno in cui aprii la porta a quel ragazzo e lo aiutai istintivamente, qualcosa avesse operato in me… Mi avesse guidato, mi avesse convinta, mi avesse influenzata… Allora non capii fino a che punto la mia anima fosse stata toccata… Ci sono cose che si possono percepire per intero solo a posteriori e che solo dopo ci fanno comprendere come qualcuno segni la nostra strada e ci porti a percorrerla, ignari e per questo più deboli, ma anche più umani…

Poi, il colpo di scena. Il risveglio del sangue. Qualcosa di insopportabile, irrazionale e selvaggio. Tale che non poteva essere il destino scelto per me. Cercavo di ragionare, capire. Se davvero ero nata con quella maledizione, perché ero sempre stata tanto legata a Dio?
E poi, lui… Io ero sua di diritto, così era stato deciso, e io ne gioivo, come della prova che tutto ha un senso e forse lo aveva anche la mia presenza là. Ma lui era insondabile. Incomprensibile. A tratti contraddittorio. Volevo restare con lui, con tutte le forze, ma dovevo anche scegliere…

Ciò che infine avevo deciso, non riusciva a cambiare nulla… Lo amavo tanto e ne soffrivo fino in fondo all’animo. Per questo avrei fatto qualunque cosa per salvarlo dall’abisso del male…


 
Continua nel capitolo:


 
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