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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Lady Oscar (Versailles no Bara)
Titolo Fanfic: COME FARSI LASCIARE DAL PROPRIO MARITO
Genere: Romantico, Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: OOC, AU, What if? (E se...)
Autore: hatori89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/06/2008 12:19:02 (ultimo inserimento: 01/09/08)

L’unico modo per riprendere in mano la mia vita è eliminare il problema principale.
 
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CHE COSA HO COMBINATO?
- Capitolo 1° -


Che cosa ho combinato?


Non so come sia potuto succedere.
Anzi, mi correggo, non so come realmente sia iniziata tutta questa storia, ma di una cosa sono finalmente consapevole…
L’unico modo per riprendere in mano la mia vita è eliminare il problema principale. Peccato che sia più semplice a dirsi che a farsi.
Cavolo! Qualcuno è in grado di spiegarmi come ho fatto a cacciarmi in questa terribile situazione?
- Allora Oscar di cosa volevi parlarmi? Al telefono sembrava una questione di vita o di morte. – mi sollecita Rosalie giocherellando con la cannuccia della sua bibita fresca.
Ad essere sinceri, guardando adesso la mia amica, mi sento un po’ un’ imbecille per averla disturbata proprio oggi, il giorno fatidico al quale aveva lavorato per settimane, programmando ogni cosa, nel tentativo di offrire un splendido ricordo al suo ragazzo.
Tuttavia al momento è l’unica persona di cui mi fido e alla quale ho pensato subito di chiamare non appena ero rimasta sola in casa.
- Non è semplice come discorso. – inizio lentamente cercando intanto le parole giuste da dire, mentre il mio sguardo inizia a vagare per il locale cercando di trovare il coraggio che mi serviva per informarla di tutto ciò che mi era successo.
- Hans mi ha detto che tra di noi non potrà mai esserci niente. –
- Come? – domanda allibita la mia cara amica smettendo di torturare la cannuccia. – Gli hai parlato dei tuoi sentimenti? –
- No! L’ho capito da sola. – mi è difficile ricordare. Il dolore è ancora troppo forte, ma la cosa che di cui mi vergogno di più è la mia stupida ingenuità che mi ha fatto credere cose che non erano possibili come strappare dal suo cuore, la donna che ama da così tanto tempo. Si, devo essere davvero stupida, perché per gran parte della serata ero convinta di respirare nell’aria l’amore, invece era solo senso d’amicizia e lavoro. – Ha detto che è felice di avermi come amica. – concludo gettando lo sguardo sulla folla all’ora di punta, che riesco a vedere attraverso l’enorme vetrata del locale.
- Ah!- esclama Rosalie senza giungere nient’altro, dal tono riesco comunque ad intuire che è dispiaciuta per me. – Mi chiedo come abbia fatto a non accorgesi di niente. Insomma, era palese che ti piaceva. –
Forse non era così chiaro allora. Infondo, se si guarda un’ attimo, l’unica che aveva capito i miei sentimenti era stata solamente lei, nonostante i miei tentavi di nascondere ogni cosa davanti alla gente. Questo dettaglio dovrebbe essere illuminante? Ad un tratto sento delle calde, sottili mani poggiarsi sopra le mie nel tentativo di fondermi coraggio. – Cosa posso fare per te? –
- Niente. Sto bene. – la rassicuro cercando si simulare uno dei mie falsi sorrisi che sfodero di solito con i miei clienti o con gli scocciatori, ma senza risultato. Sono anni che io e Rosalie siamo amiche e ormai sa benissimo quando mento oppure no.
- Oscar…-
- Davvero non ti devi preoccupare. – taglio il discorso immediatamente. Non voglio più continuare. – comunque il motivo per cui ti ho chiamato non è solo per questo. –
Rosalie si risistema meglio sulla sedia, attendendo con curiosità il seguito del mio discorso.
- Io voglio una tua consulenza come avvocato. Promettimi che manterrai il segreto su ciò che ti sto per dire. –
- Hai dubbi per caso? Questo mi offende! Lo sai che non sono una pettegola e poi, in un certo senso, sono dovuta al silenzio professionale. –
- Ieri sera dopo che sono uscita da casa di Hans, ero così depressa che non avevo nessuna voglia di tornare a casa. Così ho vagato per qualche mezz’oretta per la città, trovando in fine un rifugio in un locale dove mi sono fermata a bere. Non ricordo quanti ho bevuti, ma solo il fatto che non riesca a ricordare ti dovrebbe fare capire che ero spolpa fino al midollo. -
- Ecco perché ti vedo così distrutta. Postumi della sbornia? – mi domanda scherzosa, peccato però che non ho molta voglia di scherzare, così Rosalie ritorna di nuovo seria. – che è successo poi? -
- Non ricordo. – il suo sguardo assume un’espressione dubbiosa e preoccupata. – Non so cosa sia successo stanotte, ma stamattina quando mi sono svegliata avevo un terribile mal di testa è un sorpresa accanto a me. –
- Mi stai facendo paura. Chi c’era accanto a te? –
- Un uomo. – a sentire tale parola la mia amica si irrigidisce. – Non uno qualsiasi. – la precedo subito nel tentativo di rassicurarla. – era Andrè, ti ricordi di lui? –
Credo che alla domanda non serva una risposta, visto che da quando ci conosciamo non faccio altro che raccontarle aneddoti riguardante il mio vecchio amico d’infanzia, inoltre glielo avevo presentato tanti anni fa nei primi anni dell’università. A quei tempi io e Andrè eravamo inseparabili come lo eravamo in Francia, soprattutto perché eravamo arrivati da poco a New York e ancora non conoscevamo nessuno, così per noi era normale muoversi insieme e
presentare a vicenda i nuovi amici acquisiti, ma lentamente a causa dei diversi impegni universitari ci eravamo allontanati sempre di più fino a che
non ci siamo persi di vista.
- È da una vita che non lo vediamo. – commenta tranquilla. – Cosa fa adesso di bello? Aspetta lui cosa centra con la mai consulenza legale? -
- Il brutto arriva proprio adesso. – respiro profondamente e riprendo la parola. - A quanto pare Andrè possiede un pezzo di carta che testimonia il nostro matrimonio. –
- Cosa? – strilla Rosalie sbarrando incredula gli occhi come se davanti a lei ci fosse un’ alieno e non la sua vecchia amica. Nel frattempo i clienti del locale si voltano incuriositi verso di noi. – quando è successo? – riesce a balbettare con il volto arrossato per la gaffe appena commessa.
- Stanotte mi sono sposata con Andrè. Ti ho chiamato perché voglio le carte per il divorzio. -


Era da giorni che mi balenava per la testa questa trama e finalmente oggi sono riuscita ad ottenere un pò di tempo per scrivere il rimo capitolo.
Sono consapevole che non è un granché e sono anche certa che qualche altra svista dilaga nel testo come è già successo ( ultimamente mi succede di contiuo), ma spero comuqnue che sia di vostro gradimento.

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
clarinetto - Voto: 18/09/08 22:54
è originalissima, la storia bellissima...ma poi propio la trama è bella perchè completamente differente dalle solite! complimenti!! aggiorna presto!
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