ONE-SHOT
- Capitolo 1° -
Do you wanna kis me?
Era notte fonda e Bill si trovava nella sua stanza, che condivideva con suo fratello Tom, ancora sveglio ed in ansia.
A quel tempo avevano 13 anni e con il matrimonio tra Simone e Gordon in casa vigevano nuove regole.
Quando ancora c’erano i due gemelli e Simone, per le due pesti era stato facile sfuggire alla severità della madre, anche se non era giusto.
Con Gordon i ragazzi non potevano più sgarrare.
Andavano a letto alle 22:00 quando il giorno dopo avevano scuola e potevano arrivare a mezzanotte durante le feste e nei week-end.
Quella sera, però, tutto era diverso e Bill era molto più agitato del solito.
Bill aveva sempre avuto paura del buio e, nonostante suo fratello le avesse provate tutte, non era mai riuscito a superare questa fobia.
Anche se, ogni tanto, si era ritrovato a pensare che non fosse tutta colpa sua se aveva ancora paura, anzi; durante gli anni si era sempre più convinto che fosse Tom la causa di tutto!
Il suo gemello, infatti, lo ospitava sempre nel suo letto ogni volta che non riusciva a dormire, coccolandolo e facendolo sentire al sicuro. Sempre ed in ogni occasione.
Si alzò dal suo letto e si avvicinò a quello li vicino scoprendo, con sua grande delusione, che era vuoto
- Cosa mi aspettavo?- disse ad alta voce, più per far passare la paura che per altro - Lo sapevo che non c’era, che non poteva essere qui…Eh no, perché è uscito con Ann…e poi, che razza di nome è Ann-Katrine?! Ed è anche più grande e Tom non sa ancora nemmeno da dove cominciare!...Perchè Gordon lo lascia fuori fino a quest’ora? Che incosciente! Di sicuro Tom si farà mettere sotto da una macchina.
Oppure farà a botte con uno più grande che è interessato ad Ann…Beh, se viene a casa malconcio può darsi che si prenda una punizione a vita! - poi le sue parole si erano perse nei suoi pensieri mentre escogitava un modo per intercettare Tom prima che tornasse e picchiarlo di santa ragione se non aveva un graffio.
Motivazione?
“Mi sono preoccupato a morte, certo”
No, in realtà gli mancava moltissimo
Lui e il gemello non erano mai stati lontani più di mezz’ora, perché oltre quella soglia per loro diventava impossibile restare separati.
Per questo motivo, anche se Gordon e Simone avevano insistito, loro si erano categoricamente rifiutati di avere due camere separate.
O, per meglio dire, Bill aveva piagnucolato trequarti d’ora rompendo l’anima a Tom che, alla fine, non aveva potuto fare altre che dar retta al fratello.
Il potere delle lacrime!
- E adesso? - aveva rincominciato a parlare ad alta voce - Lui non mi vorrà più tra i piedi, pretenderà una camera separata e ci allontaneremo! -
Si sedette sul letto del fratello a gambe incrociate, abbracciando il suo orsacchiotto, che ufficialmente si chiamava Jumbi ma ufficiosamente…bhè, si chiamava Tomi!.
Lacrimosi stile manga si formarono ai lati dei suoi occhi, il labbro incominciò a tremare incontrollato e i primi singhiozzi furono soffocati nel morbido pelo di Jumbi/Tomi.
- Perché Tom non mi vuole più bene?- domandò al vuoto.
Almeno questo era quello che credeva.
Improvvisamente si accese la luce nella stanza e Bill, che non si era accorto di niente, si trovò suo fratello appoggiato alla porta chiusa, perplesso.
- T…To…Tom -
Bill era shockato
Da quanto tempo era lì?
Cosa aveva sentito?
Senza dire niente Tom si staccò dalla porta e si avvicinò al fratello. Una volta avvicinatosi studiò l’espressione terrorizzata di Bill per poi appoggiare la mano destra, calda, sulla sua guancia e con il pollice, delicato, gli asciugò le lacrime che continuavano indiscriminatamente a scendere sul liscio viso del fratello.
- Bill…cos’è successo pulce? -
Nel sentire la voce pacata e preoccupata del fratello, si chiuse a riccio, stringendo ancora di più il suo orsacchiotto Jumbi/Tomi, sentendosi così stupido per aver pensato tutte quelle cose…
Scoppiò a piangere liberamente.
- Hey pulce…Bill, ti prego! Cos’è successo? Perché pensavi che non ti volessi bene?!-
Tom lo abbracciò forte, pregandolo di dire qualcosa, di parlargli; ma Bill si sentiva così in colpa e non riusciva parlare.
- Bill, non avrai mica pensato che no ti volessi più bene soltanto perché sono uscito con Ann, vero?-
Lo guardò negl’occhi mentre lo sguardo colpevole e mortificato di Bill gli disegnava un sorriso.
-…’cusa- pigolò con una vocina infantile
Tom lo abbracciò di nuovo e , dopo essersi cambiato, si mise sotto le coperte continuando ad abbracciare la sua Pulce.
- Bill, che ne dici di lasciar andare Jumbi? Poveretto, fra un po’ soffoca!-
- Tomi, Jumbi non respire, è un pupazzo!- rispose con una risata Bill cercando di soffocare Tom con l’orsacchiotto.
Risero ancora un po’, poi Bill si fece tutt’orecchie per sentire il racconto dell’uscita di suo fratello.
“ Uffa, a quanto pare si sono divertiti molto…Basta! Non devo prenderla così male! In fondo sono solo usciti insieme”
-…e ci siamo baciati!- concluse Tom con un sorriso a 32 denti.
Subito Bill scattò a sedere e lo guardò shockato.
- Cosa?!-
Tom annui con la testa in risposta - Si, si-
“Si sono baciati…” non sapeva che pensare.
- …a me non succederà mai- bofonchiò.
- Su Bill, una volta che io, te, Georg e Gustav saremo famosi avrai tante di quello occasioni!-
“Si, ma quando?”
- Di questo passo ci metteremo una vita a diventare famosi! Tomi, non voglio arrivare a 40 anni vergine! - altri grossi lacrimosi stile manga si formarono negli occhi di Bill.
- Su, non essere così pessimista!-
Ma Bill non ne voleva sapere: era triste perché era debole, era geloso di suo fratello e perché era incolore!
Si, Bill si sentiva talmente incolore...
Suo fratello, invece, era di un bel rosso intenso, sgargiante…un po’tendente al violetto…era un colore caldo che lo incantava.
Tom aveva già una sua identità, il giorno prima era andato a farsi i rasta distinguendosi definitivamente dal gemello: anche quella volta Bill si era sentito tradito, ma Tom, ora il “Rastino”, lo aveva rassicurato ancora.
Bill era tutto ciò che Tom non era; il che, nella sua mente, si riduceva a: il niente.
- Puulcee…Sei ancora preoccupato?-
La pulce in questione cercò a tentoni Jumbi/Tomi (che scocciatura avere due nomi!) e se lo portò al petto, indispettito dal sorriso che aveva illuminato il viso del suo (ex) specchio.
- Anche se fosse?-
Il sorriso di Tom si allargò ulteriormente e si fece più vicino al viso del gemello.
- T-Tomi?- Bill non ci stava capendo più niente, sentì solo un calore espandersi sulle guance per poi ritrovarsi il viso di Tom ad un respiro di distanza.
- Non voglio che il mio fratellino debba arrivare a 40 anni vergine - disse il rastino prima di annullare totalmente le distanze.
“Mi…mi sta…baciando?? Ma io..!”
Il cervello di Bill si scollegò totalmente quando la lingua di Tom gli schiuse le labbra e si unì alla sua in una lotta…incredibile.
Si staccarono per riprendere fiato- per fortuna che era buio, altrimenti Tom si sarebbe accorto che Bill era più rosso di un pomodoro- e mentre Tom continuava a sorridere come un beota, il suo caro gemellino stava cercando di fare i conti con tutto quello che era successo.
- Il mio primo bacio…perché?- gli chiese infine
- Me lo hai chiesto tu, pulce. Non te ne sari accorto, ma l’hai fatto…e io sono il fratello maggiore, lo sai…che non ti posso negare niente-
Bill sorrise, ma tom non sapeva ancora che quel sorriso non gli prospettava nulla di buono…
Das Ende
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Ah, c'è un continuo? Me lo aspetta con impazienza allora.^^
Bravissima, è molto bella.
Un bacio! <3
Grazie per aver commentatoooo!
Pewr il resto...complimenti^^