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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Hana Yori Dango
Titolo Fanfic: UN ANGELO PER MAKINO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: emeroude galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/05/2003 17:05:34 (ultimo inserimento: 04/05/04)

non voglio dare anticipazioni! però accetto volentieri consigli e impressioni! ^--^``
 
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LA STRANIERA
- Capitolo 1° -




Premessa:
Questa Fanfic è ispirata al manga Hanayori Dango(Ringrazio quindi Yoko Kamio), anche se troverete alcune differenze(soprattutto nei personaggi).

La nostra storia inizia nel cortile dell'istituto Eitoku del distretto Yamanote.




Cap. 1 La straniera



Chi sa da dove la prendo tanta forza? E dire che la mia pazienza è finita già da molto tempo!
Sono le loro facce. Quei sorrisi di soddisfazione.

"Sei ancora in piedi, Makino? Vediamo se ci riesci anche così!"
Sentii un forte calcio piegarmi le ginocchia. Il mio corpo assaggiò il gelo del cemento, mentre il viso sprofondò in una pozza di acqua piovana.
Alzai lentamente il volto dall'acqua ma con un piede mi colpirono la nuca e mi ritrovai ancora una volta nella pozzanghera.
Non potevo permettere che mi trattassero così, ma non avevo le forze per reagire. Così aspettavo inerme la prossima percossa.
"Smettetela!" una voce fermò il mio boia.
Attorno a me sentivo bisbigliare.
" Guardala. Non è giapponese" "Non l'ho mai vista" "Che insolito colore di capelli"
"E chi saresti tu che ti permetti di dare ordini a noi?!" disse uno dei ragazzi che mi stava picchiando.
"Chi sono io?! Oh certo. Nessuno! E chi siete voi per trattare così un essere umano?!" la sua voce era calma e sicura.
Mi si gelò il sangue nelle vene. Nessuno aveva mai osato difendermi così apertamente!
Un boato di risa esplose tra la folla.
"Noi" rimarcò molto questo termine "siamo, mentre questa...questa cosa" mise tutto il disprezzo che aveva in corpo in queste parole "è solo una pezzente. Non avrebbe diritto di stare qui. Non ha nulla da spartire con noi. Siamo anche troppo buoni con lei. Le permettiamo di frequentare il nostro stesso istituto. In cambio cosa chiediamo? Solo un po' di divertimento! Mi sembra giusto!"
"Divertimento? Giusto?! Rischiavate di ucciderla!" ribatté.
"Non credo ci potesse essere questo rischio. Ci saremo fermati quando avesse perso conoscenza!" rise "Comunque non preoccuparti arriverà anche il tuo turno! Solo i pezzenti difendono altri pezzenti
Fece per parlare, ma non gliene fu dato il tempo.
"Sta zitta!" sentii le voci del professore di matematica e di chimica in lontananza e sono certa che anche loro le avessero sentite. "Non è finita qui!" spinse violentemente la mia testa nella pozza un'ultima volta, poi se n'andarono.

"Tirati su. Stai bene?" si avvicinò a me e mi aiutò a mettermi in piedi. Il suo viso era dolce e contornato da una cascata di capelli biondi.
"Si, si. Sono tutta intera. Credo..." risposi stordita, mentre tastavo il mio corpo per accertarmi che fosse davvero così!
"Bene" sfoggiò un sorriso al quanto spettacolare " Perché ti lasci trattare così?" mi accompagnò su una panchina e si sedette accanto a me.
"Beh se non fossi arrivata tu probabilmente avrei reagito, comunque non ho nessun'intenzione di lasciargliela vinta!" strinsi i pugni "Vorrebbero che mi arrendessi. Che mi mettessi a piangere. E che lasciassi la scuola. Ma hanno sbagliato persona!" contorsi il viso in un ghigno quasi malvagio "Che mi calpestino! Che mi sputino! Facciano pure quello che vogliono! Ma non cederò mai alle lacrime e tanto meno abbandonerò quest'istituto!" mi scappò un gemito di dolore. Stavo per continuare la mia arringa ma poi mi soffermai sull'espressione della ragazza. Stava ridendo!
"Perché ridi?!" le chiesi. Era scoppiata in una fragorosa risata che nascondeva dietro le mani affusolate.
"Sei molto buffa!"
Una gocciolina di stupore mi scese sulla fronte.
Il suo cellulare emise un timido bip. Smise di ridere improvvisamente e scorse l'orologio.
"Ce la fai ad andare a casa da sola?" mi disse seria.
"Sì certo"
"Molto bene. Io devo proprio andare adesso" si alzò e si riassettò il vestito "Allora ciao e fatti valere!" sorrise e corse via, lasciandomi sola su quell'umida panchina.







Ps: Non credo di aver iniziato proprio alla grande ma chissà il futuro cosa ci aspetta! ^--^"

 
Continua nel capitolo:


 
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