UNA NOTTE SOLTANTO - Capitolo 1° -
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Scendo dalla macchina e mi scaldo le mani arrossate con un
po' del fiato caldo che esce dalla mia bocca. Guardo l' orologio: le 19.15. Manca ancora un quarto d' ora all' orario dell' appuntamento;
come al solito sono in anticipo. Prendo una sigaretta dal pacchetto che ho in tasca e ne
accendo una aspirando profondamente due o tre volte prima di
buttare tutto fuori. Lui non vuole che fumi, me lo ripete in continuazione, ma io
ostinatamente continuo a farlo; alla fine è l' unica cosa che mi
rilassi veramente. Spengo il mozzicone sotto il piede e mi guardo intorno alla
ricerca di un segno di vita; ma sembra che in questo
parcheggio ci sia solo io. Ormai conosco ogni centimetro di questo sordido posto alla
periferia di Berlino; sono già dieci anni che vengo qui per
incontrarlo. E' diventato il nostro paradiso privato; l' unico posto in cui il
nostro amore può aver luogo. Un' amore proebito e disdegnato dal mondo. Controllo nuovamente l' ora: 19.35; è già in ritardo! Non basta
che ci incontriamo una sola volta all' anno; ora mi ruba pure il
poco tempo che abbiamo per stare assieme. Sbuffò indisspettito calciando un sassolino della strada sterrata
di cui è composto il piccolo parcheggio del motel e
improvvisamente sento dietro di me una presenza. Mi volto per capire chi sia e due braccia mi arpionano
trascinandomi in un bacio che desideravo ormai da troppo
tempo. < Sei arrivato.... > gli dico sorridendo mentre lui mi guarda
sognante. < Scusa il ritardo ma Margaret non stava bene e quindi mia
moglie Catherine voleva che rimanessi a casa stasera.... > < Non perdiamo altro tempo.... > gli sussuro nell' orecchio
mentre la voglia di possederlo cresce ogni istante di più in me. Lui mi guarda e sorride malizioso mentre mi lascia per
allontanarsi verso la famigliare entrata del motel. Oltrepasso l'entrata e saluto il signor Schnider, un simpatico
vecchietto sull' ottantina, di mentalità molto aperta. Lui
conosce la nostra situazione, il nostro amore illegale ma non l'
ha mai ostentato o dispregiato; alzi, ci ha sempre detto che è
triste per il nostro stato, che vorrebbe solo la nostra felicità.
Una sera che mio fratello dormiva in camera, ero uscito a
fumare e lui mi si è avvicinato. Abbiamo parlato per ore, e li
finalmente l' ho conosciuto meglio; ormai è rimasto solo ed ha
cominciato a gestire questo piccolo motel per sbarcare in
lunario. Dalla prima volta che ci ha visti, ci ha come addottati
considerandoci alla stregua di figli suoi. Non molti lo farebbero, soprattutto sapendo la verità. < Tom, Bill.....eccovi finalmente! > ci saluta cordialmente
alzandosi dal piccolo divanetto dello stanzino sulla destra dell'
entrata. < Ecco a voi.... > dice mentre ci passa la chiave della nostra
camera : 4-8-3. Da quando ci ha messo sotto la sua ala, quella è diventata la
nostra stanza; non la fa usare a nessuno. Ogni anno la prepara
per noi in questo giorno; quello dopo il nostro compleanno,
per donarci un po' di quella felicità che ci è stata rubata dal
nostro destino. < Allora ti sbrighi?! > mi dice mio fratello facendomi risquotere
dai miei pensieri. Io annuisco e mi avvicino alla porta dove lui mi guarda rapito.
Sono così felice ora, mi sembra tutto un sogno. Mi avvicino piano a lui, sfiorando con la mano i suoi bellisimi
capelli corvini. Dopo tutti questi anni li ha voluti ancora tenere così; forse
perché io una volta gli dissi che mi piacevano tanto. Osservo quel volto tanto uguale al mio e mi immergo in quelle
iridi nocciola che non smetterei mai di guardare. Lo spingo indietro, chiudendo con una spinta veloce, la porta. Lui si è già steso sul letto; è leggermente alzato sui gomiti, con
quel viso così sexy che gli salterei addosso subito. Ma stasera
ho altro in mente; voglio che sia tutto romantico e dolce. Non
devo rovinare tutto col mio solito comportamento impulsivo. < Tomi.... > Mi vengono i brividi giù per la schiena ogni volta che pronuncia
così il mio nome; vorrei che lo potesse fare per sempre. Arrivo al letto e mi posiziono su di lui; sento il suo fiato leggero
sul mio collo. E' così inebriante sentire il suo calore che brucia la mia pelle;
mi fa ringraziare il mondo di averlo come fratello. Comincio a baciarlo e leccarlo delicatamente sul collo mentre
lui geme sotto di me respirando pesantemente. Mi alzo un attimo per togliere la mia maglia e poi tolgo anche la
sua. Osservo quel corpo stupendo; gli anni passati lo hanno
solo imbellito rendendolo più maturo e attraente. Non mi
sazierei mai di lui. Arrivo fino al bacino e li mi fermo per toglieregli i pantaloni e i
boxer. Dire che è magnifico è un eufemismo; non c'è parole per
descriverlo. Ho sempre pensato che lui sia la perfezione fatta a
persona: equilibrato, bello, effebico, con quel visino che
scioglierebbe chiunque. < Tomi....cos'hai stasera? Sembri così pensieroso.... > Lo guardo e sorrido. < Nulla. > mento baciandolo gentilmente sulle labbra. < E' che
ogni volta che ti vedo è come un bellissimo sogno. > Lui mi sorride arrossendo leggermente e avvicina le mani ai
miei pantaloni per slacciarli. Ora che siamo tutti e due nudi e persi l' uno nello sguardo dell'
altro, il tempo sembra quasi essersi fermato. Sarebbe bello se
fosse vero; ma purtroppo la verità è ben diversa. Mi avvicino a lui e i nostri corpi si uniscono in una cosa sola.
Sento il suo cuore bettere all' unisono con il mio. Sento il suo respiro invadere i miei polmoni. Sento il suo corpo fremere sotto di me. Sento l' amore dilagare in noi. Sento che mi vuole, come lo voglio lui. Provare queste sensazioni è ogni volta stupendo e magnifico;
soprattutto ora che ciò non può accadere che una sola volta. Ricordo ancora quella maledetta sera; eravamo giovani,
sciocchi e innamorati. Eravamo offuscati dalla passione che ci
stava pervadendo e ci siamo fatti scoprire come degli stupidi.
Non so ancora come siamo riusciti a salvarci; ma di sicuro il
prezzo che abbiamo dovuto pagare è stato fin troppo alto per
noi. Il giorno del matrimonio di Bill avrei voluto morire; ma era
giusto che avvenisse, così da dissipare ogni dubbio su di noi. E
così ha avuto inizio la nostra doppia vita; passata a cercare di
vivere divisi e lontani e di vederci solo un' unica volta all' anno
per non avere la tentazione di rifare quegli stessi errori che
portarono la fine del nostro gruppo; del nostro amore e della
nostra vera vita. Perché quella che stiamo vivendo è solo un' esistenza vuota e
triste; una falsa felicità che il mondo ci ha costretto a vivere
perché il nostro amore per loro non poteva esistere. Mi stacco da lui, ansimante e immensamente felice e mi stendo
accanto a lui osservando il suo viso da bambino. Accarezzo le
sue guance soffici e lisce e sento che le lacrime si stanno
faceno strada dai miei occhi. Non vorrei farle vedere a lui, ma
non riesco proprio a fermarle. Lui mi sorride e mi bacia la guancia bagnata, poi si stringe a me
e chiude gli occhi. < Voglio dormire abbracciato a te. > Mi dice dlcemente
all'orecchio mentre io acconsento coprendoci con una sottile
coperta di cotone bianco. Aspetto un po' finché non sento il respiro leggere di mio
fratello che finalmente si è addormentato. Mi alzo e mi rivesto
nel buio nella stanza; guardo quell' angelo che dorme in quel
letto unico testimone del nostro amore, ed esco nella notte
prendendo un' altra delle mie sigarette. L' accendo guardando un' istante la luna che questa sera è più
luminosa che mai; poi mi avvio verso la mia auto in fondo al
parcheggio. < Vai già? > mi chiede il signor Schnider uscendo dalla sua
guardiola. < Si. Non amo gli addii, lo sai. > Mi sorride e mi da una piccola pacca sulla spalla. < Devo lasciargli un messaggio? > < Si. Auguragli un buon compleanno e digli che per l' anno
prossimo per i nostri 30 anni gli farò una bellissima sorpresa. > < Ok. > Mi avvio ma il signor Schnider mi ferma di nuovo. < Non sarebbe ora che anche tu ti decidessi a sistemarti? > < No, non è nel mio stile. E poi l' unica persona che realmente
amo non posso averla per cui la mia vita può essere solo
questa. > Lui annuisce tristemente e mi sorride. < Io pregerò sempre per la vostra felicità. Spero che un giorno
decidiate di far finire questa cosa. > < Già. > Lo saluto e arrivo alla mia auto, partendo subito nel buio delle
vie berlinesi. Anche io vorrei che il nostri amore potesse essere per sempre;
ma il destino crudele vuole che sia una notte soltanto. |
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Ogni nuova ff è un autentica opera...sappilo!!!
KusseN