torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: INCONTRO
Genere: Sentimentale, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Yaoi
Autore: akanemikael galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/06/2008 17:48:58

Quella bellezza tenebrosa che non avevo mai voluto assumere per non allontanare nessuno, ora attirava me.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
INCONTRO
- Capitolo 1° -

INCONTRO



/Violet hill – Coldplay/


Proprio come quella volta.
Ricordo quando ci siamo incontrati, è stato proprio in questo bar, tu mi davi le spalle esattamente come in questo momento, ed io ero dietro di te che ti osservavo.
Non ti ho tolto gli occhi di dosso un solo istante e la canzone era una dei Coldplay.
Non sono il mio gruppo preferito ma si addicevano a te, non so perché.
Mi trasmettevi tristezza in mezzo a quel freddo che dispensavi a destra e a manca.
Freddo e disprezzo.
Sapevo che tu sentivi il mio sguardo sulla tua schiena avvolta da una maglietta nera attillata. Le tue braccia scoperte lasciavano intendere che sarebbe stato piacevole farsi abbracciare da te, mi immaginavo anche in mezzo alle tue gambe avvolte da quei pantaloni in stile gotico che ti donavano quell'aria sexy.
Sapevo che tu sapevi di me ma continuavi a sorseggiare ad occhi chiusi il tuo alcolico con la schiena ed il gomito appoggiato al bancone del bar, vicino all'angolo. A mezzo metro da me nella tua stessa posizione solo adagiato leggero su uno sgabello.
Ero diverso da te, i miei capelli lunghi dimostravano lo stile accurato e preciso che mi piaceva avere. Mi stava bene come paragone quello di un angelo.
Ci tenevo al mio aspetto, con esso si otteneva tutto ciò che si voleva.
A quel tempo ero molto concentrato su me stesso, ero uno di quelli che passava da un capriccio all'altro, uomo o donna che fosse, amore o meno che fosse.
Anzi... amore no... non sapevo cosa fosse.
Mi godevo la vita.
Ricordo il nostri incontro.
Alla fine ti ho guardato così tanto che quando hai messo giù il bicchiere vuoto sempre senza girarti del tutto, sono riuscito a fartelo cadere con una mossa strategica.
È lì che ci siamo visti in viso. Io sapevo di essere bello, sapevo di colpire chiunque. Ma tu hai colpito me.
Quella bellezza tenebrosa che non avevo mai voluto assumere per non allontanare nessuno, ora attirava me.
Come le api ed il miele.
E proprio come il miele volevo essere intinto da te.
È stata una scintilla, ero certo di cosa volevo, non ho mai avuto dubbi sui miei capricci.
Abbiamo attaccato bottone così bene che tutt'ora che ci penso mi rendo conto che probabilmente avevamo entrambi la stessa cosa in testa.
Era partita solo per una notte di sesso. Sono stato di tuo gradimento o forse chissà cosa è scattato in te.
Ma ci siamo piaciuti e ci siamo stati.
Ti ho portato a casa mia e da lì proprio come un gatto randagio ci sei rimasto solo il tempo di sfamarti e prendere ciò che volevi. Poi appena ottenuto non ce l'hai più fatta e sei tornato a scappare. Via libero nella notte.
Senza lasciarmi nulla di te se non la catena che portavi al polso.
Abbiamo solo fatto il sesso più bello della nostra vita.
Ci siamo fusi e le nostre lingue a contatto bollivano, era come sentire palpabili le scintille partire dallo sfregamento dei nostri corpi, delle nostre virilità.
Non ho mai capito se tu fossi vergine ma mi sono lasciato penetrare da te che sembravi esperto. Poi una lacrima ti è sfuggita mentre in me entravi ed uscivi provocandoci piacere. Ed ancora più dentro, più forte e più veloce finché insieme all'apice di entrambi una lacrima non ha bagnato le mie labbra. Ho aperto gli occhi ed ho visto i tuoi scuri che mi fissavano come se mi vedessero per la prima volta... come se avessero osservato per tutto il tempo un altra storia, un altra persona, un altro tempo...
Leccai la sua lacrima sulle mie labbra poi allungai la lingua verso la sua guancia e risalii la scia lasciata da quella piccola goccia trasparente e salata, arrivai sotto l'occhio che lui chiuse con disperazione e sofferenza e poi mi trasmise il suo stato d'animo.
Come si può fare il sesso più bello della propria vita con uno strazio tale nel cuore?
Ne rimasi scosso ma bevvi la sua lacrima, l'unica che fece cadere, e gli asciugai il viso con la mia lingua.
Poi feci scivolare le mie mani introno alla sua vita e sulla sua schiena, fin su, sulle scapole e poi le spalle, infine la nuca. Affondai i polpastrelli fra i suoi capelli neri corti tutti spettinati e lo attirai a me. Si lasciò andare adagiandosi sul mio corpo morbido e umido ma palpitante, lo strinsi come sentivo aveva bisogno e non dissi nulla, non parlai, non chiesi cosa avesse. Feci solo ciò che sapevo aveva bisogno.
Silenzio.
Un abbraccio.
Una persona che volesse lui e che stesse con lui.
Quello.
E quello io gli diedi mentre impossibilitato a staccarmi da lui, lo sentii addormentarsi stravolto con tutto quel sentimento incredibile trattenuto.
Appena uscito si addormentò li sopra di me ed io non mi mossi cercando addirittura di respirare il meno possibile per non svegliarlo.
Ci eravamo parlati il necessario per fare sesso, il necessario... non ci eravamo detti nulla di particolare, nulla di reale. Ognuno aveva tenuto per sé i propri io interiori ed il sonno ci aveva colto portando via ogni dolore ed interrogativo.
Cosa sarebbe stato dopo una notte simile?
A rispondermi il mattino che mi trovò solo nel letto e la sua catena dimenticata nel comodino.
Nessun altra traccia di lui, solo quello ed il mio corpo che mi diceva quanto bello era stato farlo con quel ragazzo di cui non conoscevo nemmeno il nome.
Ora Violet hill, la nuova canzone dei Colplay, fa il suo ingresso con una certa malinconia nella voce calda ma anche forza ed incisione grazie alla chitarra elettrica e quell'esplosione di suoni.
Forse sono i nostri gruppi... sorrido appena notando la coincidenza.
Esattamente quella posizione. Tu di schiena verso il bancone e me, io uguale a te solo con gli occhi sulla tua schiena e sul tuo sedere sempre fasciato in quei pantaloni gotici che ti rendono così sexy.
E quella maglietta nera a collo alto, il tatuaggio sul bicipite, i tuoi capelli neri corti, gli anfibi... non un dettaglio di te ho dimenticato in tutto questo tempo in cui non ti ho più visto.
Sono entrato in questo locale ogni sera della mia vita ma non tu ho mai visto. Stasera dopo che mi sono appoggiato al solito posto fissando la porta in continuazione, senza calcolare nessun altro che non avesse il tuo viso, mi sono distratto solo un istante per prendere l'alcolico da bere. Poi ho rivoltato gli occhi e tu eri li, la posa dell'altra volta, identico insieme ai Coldplay che cantavano la loro ultima canzone.
Sorrido.
Non mi rimane che questo.
Mentre, questa volta, il bicchiere che faccio cadere ai suoi piedi è il mio.
Credo che dopo averti aspettato per tutto questo tempo e aver pensato solo a te, sia arrivato il momento di riaverti qua in carne ed ossa.
Era ora.

 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: