PERDERE L'AUTOBUS
- Capitolo 1° -
Una ragazza bionda stava correndo verso l'uscita della scuola, probabilmente per raggiungere un autobus che, evidentemente, non aveva intenzione di aspettarla. "Maledizione!" urlò Miyu fermandosi per riprendere fiato dalla corsa. <Guarda te se proprio il giorno in cui dovevo prendere l'autobus sono di turno alle pulizie e l'aula è ridotta a un macello e io ovviamente finisco tardi>.
"Ehi" una voce interruppe i pensieri della ragazza "tutto bene?"
"No" disse lei senza neanche voltarsi "dovevo assolutamente prendere quell'autobus...ora non riuscirò più a tornare in tempo a casa".
"In tempo per cosa?"
"Per salutare i miei geni..." Miyu si bloccò, non poteva credere ai suoi occhi; a parlarle in modo così calmo e disinvolto era lo schivo e solitario presidente del consiglio degli studenti, nonché capitano della squadra di calcio, nonché una delle medie migliori dell'istituto e idolo di tutte le ragazze del liceo Kanata Saionji.
"Per salutare i tuoi genitori?" disse lui tentando di indovinare la frase che MIyu non aveva terminato dallo stupore.
"S..si" disse lei riprendendosi.
"Forza, ti do un passaggio...tanto non abiti lontano dal tempio vero?"
"No" disse lei ancora più incredula <Kanata Saionji sa dove abito? Io MIyu Kozuki che di sicuro non posso vantare altro che un ottimo andamento scolastico nelle materie scientifiche?>.
Kanata intanto le si parò di fronte con una bicicletta e le fece cenno di salire, lei ancora scioccata non si mosse.
"Lo so che il portapacchi non è il posto più comodo del mondo ma se ti sbrighi arriviamo in tempo a casa tua".
Lei si riprese e montò sulla bici, sistemando la cartella fra il sellino e il suo corpo e afferrandosi saldamente alla vita del ragazzo tentando di ignorare il suo cuore che impazziva letteralmente sentendo le sue mani sfiorare il corpo di quel ragazzo stupendo. Miyu era pietrificata dall'imbarazzo e dall'eccitazione, ma cercava anche di godersi quel calore che lui emanava e quella sicurezza che le trasmetteva, ovviamente anche lei, come praticamente tutto il resto della scuola, aveva una cotta per Kanata...l'unica differenza era forse che lei l'aveva da più tempo.
Flashback
Una piccola bambina di 3 anni fa una timida entrata nel giardino di un asilo ricolmo di bambini che non sembrano neanche accorgersi di lei, un pallone le arriva addosso per sbaglio e un bambino, il proprietario della palla, le va incontro visibilmente preccupato per quella bambina caduta a terra. LA aiuta a rialzarsi, la conforta e poi torna a giocare. Questo era l'unico incontro e contatto che MIyu aveva avuto con Kanata...fino ad ora.
Fine Flashback
<Certo se le altre ragazze della scuola mi vedessero ora...> pensò Miyu arrossendo.
Improvvisamente la bicicletta si fermò.
"Abiti qua vero?" disse il moretto fissando una grande casa con un bel giardino circondato da un muretto di pietra.
"Si..." disse lei e titubante aggiunse "ma come fai a saperlo?"
"Ci passo davanti ogni mattina in bici...e ti vedo uscire...solo che credo tu la mattina sia ancora addormentata perchè evidentemente non mi hai mai visto" disse lui in tono scherzoso.
Miyu arrossì violentemente e fu riscossa da una voce che la chiamava "Miyu...finalmente sei arrivata...forza il party del buon viaggio sta per cominciare" "Arrivo mamma". Miyu si girò per ringraziare Kanata ma lui aveva già ripreso a pedalare e si stava avviando verso il tempio.
Miyu entrò in casa ancora completamente scioccata: Kanata sapeva dove abitava, passava di lì ogni mattina e non solo... la vedeva ogni mattina, era appena stata sulla sua bici e sorprendentemente lui era stato molto socievole e non taciturno come al solito....<Domani mattina devo essere pronta e sveglia per vederlo passare in bici>.
MIyu si diresse in salotto dove si tenevano i festeggiamenti...c'erano un sacco di persone, lei passò dai suoi genitori e disse che prima di unirsi a loro sarebbe andata a togliersi l'uniforme. Salì in camera e si mise a cambiarsi.
Improvvisamente sentì la voce di sua madre "Miyu...un tuo amico sta salendo in camera tua per restituirti una cosa"
<Un mio amico?!?!?!?> si chiese MIyu, ma prima che potesse darsi una risposta sentì bussare alla porta della sua camera e aprendola si ritrovò di fronte un ragazzo alto circa una testa più di lei, con dei bellissimi capelli castani che cadevano scomposti sui suoi occhi, e con degli occhi di un colore che si può definire appetitoso tanto ricordavano il colore del cioccolato.
"Sa...Saionji...cosa..." Miyu era sempre più esterrefatta <Kanata...qui a casa mia?> "Tieni" disse lui mantenendo l'aria calma che non lo abbandonava mai, "questa l'avevi lasciata sulla mia bici" e così dicendo gli porse la cartella.
MIyu arrossì di nuovo "Oh....grazie...che testa che sono!Mi dispiace...avresti potuto ridarmela domani"
"Tranquilla..e poi non ero ancora arrivato a casa..." disse lui "..e così...i tuoi sono i famosi scienziati di cui si parla tanto in questo periodo"
"Si...il party è per salutarli...staranno via un anno in America a lavorare per la NASA"
"Tu non vai con loro?"
"No...me lo avevano chiesto ma io non me la sento di lasciare la scuola....e ricominciare in un'altra città...e poi non sono mai stata brava con l'inglese...per fortuna hanno accettato che una ragazza di 17 anni stesse a casa da sola!" disse Miyu con un sorriso dolcissimo.
"Beh..." disse Kanata "allora ci vediamo" e così dicendo si precipitò giù dalle scale "Ah" si fermò a metà strada "non serve che mi chiami Saionji...preferisco Kanata!" così dicendo sfrecciò fuori dalla porta.
Miyu era pietrificata...stringeva la cartella di scuola e mormorava il nome di Kanata. Dopo essersi ripresa scese in salotto e si unì ai brindisi in augurio alla partenza dei suoi genitori.
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