PROLOGO. LA DECISIONE. - Capitolo 1° -
Correva con tutte le sue forze, annaspando per la strada, schivando appena i passanti ignari del suo dolore. Calde lacrime le rigavano il volto roseo, i capelli rossi si erano sciolti dai codini, e ondeggiavano liberi a ogni suo passo.
18 anni.
Doveva essere un giorno bellissimo, glielo avevano promesso, ma era andato tutto storto.
Sentiva un peso sul cuore, ma cosa stava dicendo, lei non aveva più un cuore, se l’era strappato via, per sempre.
Fermandosi su un ponte si appoggio a esso, guardando giù le luci della città, nella notte. Si piegò su se stessa nascondendo il volto tra le sottili dita, e pianse, con il corpo rotto da mille singhiozzi. Per un attimo pensò di buttarsi giù. Le sarebbe bastato quello, ad alleviare le sofferenze.
Ma quando poi alzò gli occhi di cioccolato per guardare le macchine tutto le tornò alla mente.
La gita insieme. Due corpi uniti sull’erba. I suoi baci le sue carezze. Il ritorno a casa, il botto. La macchina che sterzava, e poi solo un urlo.
Urlò di nuovo, fregandosene della gente per strada. Urlò e si tappo le orecchie con le mani, scuotendo il capo, cercando in tutti i modi di cancellare quelle immagini quei suoni.
“strawberry ti amo, non ti lascerò mai….”
-me lo avevi promesso! Me lo avevi promesso mark!- con queste parole si accasciò in mezzo al ponte, lasciando che le lacrime le rigassero il viso, bagnandole il vestito nero, appositamente preparato per il funerale. ma lei non ce l’aveva fatta, era scappata senza nemmeno l’ultimo saluto. Era corsa via, lasciando la tutti allibiti.
Ma loro cosa ne sapevano di quello che provava?
Il funerale, il giorno dei suoi 18 anni. Con un solo e unico regalo, che ai suoi occhi era solo una maledizione.
Si, una dannata maledizione.
E si toccò la pancia, in silenzio.
Alzandosi barcollò via, ormai aveva deciso. Niente e nessuno l’avrebbe fermata. Sarebbe andata via, sarebbe scappata come una codarda.
Ma tutto le ricordava il suo volto sorridente.
E allontanandosi Strawberry se ne andò. Voltò le spalle alle mewmew, ai genitori, alle sue amiche di scuola, a se stessa.
23 Ore dopo l'accaduto sul ponte un aereo proveniente da Tokio atterrò a Londra.
Ma lei non sorrise più.
23 ore dopo l'accaduto sul ponte, in un'altra dimensione, Kisshu si alzò urlando dalla sua branda, un braccio proteso in aria, cercando di afferrare un'immagine che lentamente svaniva. - strawberry...-
>.< okok, lo so...non è molto allegro come capitolo ç_ç
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follina - Voto:
bacione enorme
FoLiNa
kitty95 - Voto:
Kitty =3
mewblack - Voto:
micina92 - Voto:
mewcherry96 - Voto:
Scs ma devo correre!!! WAA! BRAVAAA!
^_-
Mewcherry
strawberry91 - Voto:
Waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Scusa il casino ma sei davvero brava ^\\^.
P.S grazie x i commenti sulla mia mia fic sulle mew mew,ho aggiornato se può interessarti.
Waaaaaaaaaaa ancora bravaaaaaaa
e nn dire ke hai una mente malata ok? xkè nn e verooooooooo!!!!!!
cikkenza - Voto:
mewblack - Voto:
e poi ti volevo ringraziare per il commento!grazie!spero che continuerai a seguirmi come io farò con te!w kish!!XD
cikkenza - Voto:
kitty95 - Voto:
Kitty =3
...continua nelle pagine numero:
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