KNOCKIN' ON HEAVEN'S DOOR
- Capitolo 1° -
Buio. Credevo che nessuno sarebbe mai riuscito a raggiungermi qui. Nessuno, pensavo, avrebbe potuto avvicinarsi di nuovo a me. E invece un ridicolo umano riesce a trovarmi, anche qui, all’interno di me stesso, all’interno di lui stesso.. Perché lui è il mio ospite.. è il mio recipiente..ed io sono uno spirito, che da molto tempo, ormai non so più quanto, aspettava qualcuno che lo trovasse.. io faccio parte degli oggetti che compongono la memoria del faraone, e insieme sono quello che più di ogni altra cosa auspicava la sua rovina. Sono l’anello del millennio. E in quanto tale ho posseduto un umano. Ora però è questo umano, chiamato Ryo, che supera ogni mia previsione. È lui che, incurante delle ferite che possa procurarsi per giungere dove io sono, si avvicina a me con un dolce sorriso sulle labbra.. vuole salvare me! Me! Il re dei saccheggiatori di tombe! Innumerevoli volte ho depredato, distrutto, ucciso, e mai ho chiesto perdono, mai ho desiderato essere salvato. IO sono l’oscurità. Non c’è luogo dove non possa arrivare. Da sempre vivo, ma sono morto, qui, dentro me stesso. Nel regno delle ombre. Eppure. Eppure questa persona torna da me, insistentemente, ostinatamente, per quante volte lo ricacci, quasi fosse un cagnolino che non conosce altra strada per tornare a casa. Ma io non ho una casa. Se il cagnolino venisse con me, morirebbe di fame, di sete o di stenti. Però lui non lo capisce. Dovrò scacciarlo ancora, ma già so che tornerà… Che cosa sono queste..? Cosa mi succede? Lacrime..? Io? Piangere? Perché mai poi? Io non ho cari, per i cui ricordi versare lacrime. Tutto ciò che ho sempre avuto, è stato me stesso. Ma adesso me stesso è anche lui. Lui. Che riesce a sentire tutto quello che penso. Quello che voglio. L’umano che mi ospita. È lui che adesso si insinua in questo luogo. È lui che ora mi fa sanguinare. Ma non è dolore quello che sento. Perché ciò che sanguina forse aspettava di sanguinare da molto tempo. Lui riapre le mie ferite. Mi spoglia. Sa che è l’unico modo per non permettermi di distruggermi. Entra dentro di me.. sempre più in profondità.. non riesco più ad allontanarlo.. quei suoi occhi.. chiari e limpidi.. come possono rispecchiarsi nei miei, immersi nel colore del sangue? Come le sue mani bianche, lisce e affusolate sfiorano le mie? Le mie mani, che non riuscirò mai a pulire dai delitti che ho commesso..e ora? Perché si avvicina così tanto? Mi abbraccia, sento i suoi capelli sulla pelle.. Somiglia davvero molto a me. Eppure è così diverso. Io sono lo Yami. Lui è l’Hikari. Lo contaminerò se continua così..ma stavolta è diverso. Perché, invece di spingerlo via, le mie dita si artigliano alle sue spalle? Perché lo stringo a me? Non devo soffocarlo. Però ormai non posso più lasciarlo andare. Non importa cosa penserà di me, ma non lo farò andare via. Adesso mi guarda. Con quei suoi occhi nei quali per la prima volta vedo l’esistenza di altre vie, di altri mondi. Stai attento! Vattene! Se rimarrai qui con me, soffrirai! Se starai qui con me, morirai. Non andare via. Ti prego, resta con me. Solo tu. Voglio solo te. Adesso mi parla, non sento le sue parole. Ma lo vedo muovere le labbra. Labbra di un rosso intenso che a me non richiamano altro se non il sangue, che versai sugli altri e su me stesso. Da quelle labbra non escono però parola d’odio. Nel regno delle ombre non ci sono suoni. Dunque, perché riesco a capire quello che dice? Perché sembra che non abbia alcuna difficoltà a superare le difese che in tanto tempo mi sono costruito intorno? Ha sgretolato ogni cosa. E ora sono pervaso da ciò che lui mi ha portato in dono. Io sono lo Yami. Io sono l’oscurità.
Lui è l’Hikari. Lui è la luce.
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