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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Kingdom Hearts
Titolo Fanfic: LITTLE WISH
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, AU
Autore: kh4 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/06/2008 18:12:48

per inaugurare l'estate!leggete,leggete!!
 
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YOU AND ME
- Capitolo 1° -



Lei lo osservava da sempre.
Lui nemmeno si accorgeva della sua presenza.
Lei conosceva il suo nome.
Lui neanche quello.
Vicini di casa,mai una parola.
Due finistre.
Lei la usava per poterlo guardare quelle poche volte che riusciva senza farsi vedere.
Lui la usava per scrutare l'orizzonte del mare in piena notte.
Quel mare piatto,sempre così calmo,cristallino e inifinito come il cielo.Quando lo guardava si isolava dal resto di quel piccolo mondo,senza rendersi conto che di tanto in tanto Lia prendeva a osservarlo.
Lui era forte,deciso come pochi,apparentemente silenzioso e affascinante con i suoi occhi color speranza.
Lei era impacciata,timida,minuta e non aveva nessuno.
Nessuno con cui parlare.
Nessuno con cui giocare.
Nessuno con cui ridere.
Nessuno.
Ed era sempre stato così.
Lei provava a fare amicizia,gli altri la mandavano via perchè non sapeva giocare.
Lei provava e finiva sempre a guardare giocare gli altri.
Quando tanti occhi erano puntati su di lei,quando la squadra in cui era le urlava di non sbagliare quel tiro le si buttava ma il risultato la portava sempre a sedersi o per terra o su una panca.
Sempre sola,ogni giorno più invisibile.....
Era lei quella strana.
Era le quella che si mostrava sempre disponibile con tutti,così tanto che gli altri ne approfittavano.
Era lei quella che si prendeva le pallonate perchè reputata un bersaglio facile.
Era lei quella che veniva presa a secchiate d'acqua da quei studenti che non aveva nulla da fare.
Ed era sempre lei quella che rimaneva chiusa nell'ultimo bagno,accucciata a terra.
Piangere non serviva.
Sfogarsi con sè stessa equivaleva a non sfogarsi affatto.
Passava gran parte del suo tempo sull'isola dei bambini a passeggiare lungo la spiaggia,fissando un pò la sabbia che gli solleticava i piedi l'oceano colorato dalle tonalità solari che ogni giorno il tramonto offriva.
Gli piaceva sedersi in un punto a caso della spiaggia e a osservare le meraviglie di quel momento.
Gli piaceva starsene lì fino a sera quando lo spettacolo finiva e la sera sopraggiungeva con la luna e le stelle.
A volte anche lui si sedeva,in un un altro punto,a fissare con i suoi amici il tramonto.
Lei lo guardava su quella spiaggia costruire una zattera.
Lui continuava a rincorrere la sua grande ambizione.
Lei lo sentiva parlare di altri possibili mondi al di fuori del loro.
Lui sognava,desiderava fuggire a tutti i costi da quella monotonia.
Lei non sognava altro che realizzare un suo desiderio.

**********

Di rado lui osservava gli altri.
Di rado pensava agli altri,esclusi il suo migliore amico,che considerava come un fratello e la ragazza venuta da chissà dove,che aveva accresciuto notevolmente la sua voglia di esplorare l'esterno.
Di rado,quando si affacciava alla finestra,spostava lo sguardo dal mare e la osservava.
Anche se pur sempre di rado,in quei pochi minuti,non riusciva a non distogliere lo sguardo.
La guardava seduta in camera sua a pettinarsi i lunghi capelli leggermente ondulati.
La guardava sempre seduta sul tetto a leggere dei libri.
La guardava sempre seduta mentre gli altri si divertvano.
La guardava osservare con occhi incantati il tramonto.
Lia:la ragazza taciturna.
La ragazza strana.
La ragazza che non sorrideva
La ragazza di cui ignorava tutto.
Cosa gli piaceva?
Cosa pensava solitamente quando era solo?
Quali erano le sue pietanze preferite?
I libri che leggeva erano di vari generi o aveva delle preferenze?
Aveva dei segreti?
Aveva dei desideri?
Lia:a detta di Riku,l'ultimo enigma non svelato delle isole del Destino.

**********

Pioveva e lei correva nel vano tentativo di trovarsi un riparo.
Fino a pochi minuti fa era rimasta per tutto il giorno al molo senza accorgersi delle nuvole rabbiose che si erano formate dietro di lei.
Già bella zuppa,cercò di aumentare il passo per arrivare prima a casa.
A breve distanza intravide la figura della sua dimora ma solo quando fu abbastanza vicina che quella non era casa sua.
Era un'altra.
Quella di Riku.
Il solo pensare al suo nome la pietrificò,con lo sguardò fermo sulla finestra che era solita a guardare.
C'erano momenti in cui si diceva "un giorno gli parlerò"
C'erano momenti in cui si diceva "mi basterebbe anche solo un ciao.."
E c'erano momenti in cui si ripeteva "sono una stupida..una vera stupida"
E quello era uno di quei momenti.
Lei si illudeva.
Lei rifiutava la cruda realtà in cui viveva.
Lei si sentiva male ogni volta che pensava a cose poco carine su quella sua coetanea che aveva la fortuna di avere al suo fianco 2 principi che sempre l'avrebbero protetta.
Tante volte sognava di sostituirsi almeno una volta a quella ragazza che lui tanto amava ma che non poteva essere più di una carissima amica.
Tante volte sognava...forse un pò troppe.
Un'improvvisa aria gelida si unì al maltempo;i brividi le fecero capire di doversi muovere ma il suo corpo non rispondeva.
Qualcosa le diceva di rimanere immobile e di aspettare.
Il freddo a ricoprì interamente ma Lia non volle spostarsi.
Qualunque dovesse essere la ragione lei avrebbe aspettato.

"Lia?"

Una voce.
La voce di lui.
Il sussulto di lei.
Di poco girò la testa,giusto per vedere l'alta figura del ragazzo,seminascosta dall'ombrello.

"ah...sei tu R-Riku"
L'interessato gli si avvicinò,riparandola col suo ombrello.

"sei completamente zuppa.non ti eri accorta del temporale vero?"una leggera risata aveva accompagnato quella domanda.
Lei,già stupita che conoscesse il suo nome e che gli avesse rivolto la parola,rimase impalatà sul da farsi.

"no,ero..ero distratta,ora scusami ma è meglio..s-si,è meglio che vada"si voltò dandogli le spalle e finalmente riuscì a muoversi ma per poco.
Qualcosa di caldo le aveva afferrato il polso.

"è meglio se vieni da me.il temporale durerà ancora per un bel pò,forse tutta la notte"disse addocchiando il cielo.

"ma..ma io abito proprio qui,non serve che ..che ti disturbi"

"per favore"

un altro sussulto di lei.
Un tono non autoritario ne supplichevole.
La gentilezza traspariva in quelle parole,poca l'implorazione.

"solo per un attimo;sei fradicia e hai bisogno di vestiti asciutti"

Lia non capiva più nulla.
La voce di Riku per lei era ipnotica,così tanto che non si accorse di aver detto:

"d'accordo"

*************

Comprese di non essere a casa sua quando si ritrovò nella stanza di Riku.
Comprese che l'enorme maglia bianca che portava insieme ai pantaloni troppo lunghi non erano suoi.
Ci stava dentro almeno due volte lì dentro ma i suoi di abiti erano ad asciugare.
La maglia bianca le scopriva di poco la spalla sinistra;il colletto non era ampio,era proprio lei che era piccola.
L'attorcigliare i capelli,appena asciugati era l'unico modo per ingannare l'attesa.
Non era mai stata a casa di un'altra persona,specialmente in quella di Riku.
Al sentire la porta della stanza aprirsi si girò subito,incrociando Riku con una coperta che le porse gentilmente.

"è meglio se ti coprì bene;hai preso parecchia acqua"

"ti ringrazio"mormorò afferrando titubante la coperta e avvolgendosela attorno

Effettivamente un pò di freddo lo provava ancora.
Fuori ancora diluviava e non accennava a voler diminuire o cessare.
Si avvicinò alla finestra per vedere meglio:un leggero brivido gli percorse la schiena quando Riku gli si avvicinò senza farsi minimamente sentire.
Strinse la coperta involontariamente.
Non avrebbe mai dovuto accettare la sua richiesta.
Non avrebbe mai dovuto fermarsi a guardare la sua finestra e invece adesso....era addirittura nella sua camera,con indosso i suoi vestiti e con lui vicino.
Troppo vicino.
Sospirò stancamente e si strofinò gli occhi.
Cominciava a farsi tardi.Quanto tempo era passato?

"vuoi dormire?sembri stanca"

"no!"
Si tappò la bocca appena pronunciata l'esclamazione.
Gli era venuto istintivo ma cercò di spiegarsi meglio.

"ecco,n-no volevo dire di no,però...hai già fatto molto,q-quindi non mi semb...."

Le parole rimasero in gola.
Riku gli si era avvicinato di più.
Lia toccò il muro con le spalle,stringendosi nella coperta.
Sentì la mano di lui sfiorarle un braccio.
Gli occhi di lei caddero sul pavimento.

"ti faccio paura?"

Lei scosse la testa

"Lia,guardami"

la ragazza si fece più piccola:non era vero che non aveva paura.

"guardami Cecilia"

Il sottile mento di lei venne alzato con due dita e finalmente i loro sguardi si incontrarono.

"ti faccio paura?"

"s..si"disse infine riabbassando gli occhi.

Pensando che il ragazzo se la fosse presa,rialzò gli occhi,trovando un poco di coraggio per aprire bocca.

"scusami,s-sono io che...mi faccio tanti problemi"giustificò lei,anche se inutilmente.

Le braccia di lui l'abbracciarono teneramente.
Fu impossibile per lei non arrossire.
Il cuore era impazzito,la mente si rifiutava di lavorare.
Respirava il profumo del mare,impregnato nella maglia di Riku mentre sentiva che della dita giocherellavano con le punte dei suoi capelli.
Gli sguardi si incrociarono di nuovo e un sorriso si dipinse sul volto di lui.

"non ti mangio mica,sai?"sussurrò a pochi centimetri dalla sue labbra.

Ora era troppo vicino.
Un braccio si abbassò,fermandosi a metà schiena di lei e con uno sforzo pressochè minimo la prese in bracciò per appoggiarla sul letto.
Cecilia si sentì stringere da dentro;serrò le gambe,portandosi le mani davanti al petto,osservata da quel ragazzo che stava sopra di lei senza abbassarsi.
Un fulmine da fuori squarciò il cielo,rompendo il silenzio.
Il temporale infuriò sempre di più.
La mano di Riku toccò delicatamente una guancia della giovane impaurita.

"me lo permetti?"

Si o no.
Doveva dire una delle due.
Solo una delle due.
Non servirono le parole:ancora non se la sentiva e Riku potevaanche capirla

"perdonami,non devo metterti fretta,però questo almeno me lo devi concedere"

La paura scomparve.
Gli occhi si chiusero e le labbra si trovarono.
Le braccia di Riku andarono a stringere dolcemente le spalle della piccola Lia,ormai non più intimorita.
Durò poco,non voleva forzarla.
Gli si mise di fianco portando la schiena al cuscino,tirandosi su da sè,portandosi Lia in braccio.

"n-non..non ti peso?"

"tranquilla,adesso dormi"la rassicurò divertendosi ancora un pò con i suoi capelli.
Il respiro di lei si calmò,fino a diventare il solo,quasi imperecettubile suono presente nella sua stanza,oltre alla pioggia all'esterno.
La stanchezza sopravalse e la testa s'abbandonò sul torace del più grande lasciando che questo vigilasse sul suo sonno.

 
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