SHIVA E ZORA
- Capitolo 1° -
Questa storia parte da un sogno che ho fatto (ehehe XD si lo sò sono così malata di final fantasy da sognarmi i suoi personaggi anche la notte)mentre ascoltavo la nuova canzone libero di moro XD.
Ho unito i personaggi di final fantasy VII e VIII in un unico miscuglio. ^^
Avvertenze: Ci saranno 3 personaggi inventati i loro nomi sono: Shiva, Zora e Sohi.
un ultima cosa: AVE NOMURA
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Lo vidi scomparire tra il fumo e il rumore degli spari. M'aveva lasciato li, a terra con in mano semplicemente una pistola, bagnata dalle mie lacrime.
Voglio sentirmi libero da questa onda
Libero dalla convinzione che la terra è tonda
Libero libero davvero non per fare il duro
Libero libero dalla paura del futuro
Libero perché ognuno è libero di andare
Libero da una storia che è finita male
E da uomo libero ricominciare
Perché la libertà è sacra come il pane
E’ sacra come il pane..
-Quando cazzo smetteranno di passare questa canzone?
Dissi. In verità era un inutile frase per rompere il silenzio assordante che aleggiava in macchina.
Tenevo gli occhi fissi sulla strada, sicuramente avevo superato il limite di velocità già da un bel po', ma in fondo quando si ha una Ferrari, cosa si può fare se non correre?
Riuscivo a vedere la mia immagine dallo specchietto retrovisore. I miei capelli argentei erano, come al solito, vittime del vento, il volto pallido e scavato dalla fatica di quei giorni duri e poi quella mattina mi ero messa la prima cosa che mi era capitata sotto mano, una maglietta nera a mani corte con un disegno tribale e un paio di jeans blu, gli occhiali da sole, invece, erano sempre al solito posto: sulla mia testa a mo di cerchietto.
Alla fine mi decisi a parlare direttamente.
-Che hai, Zora?
La mia compagna stava seduta comodamente, ovvero con la testa poggiata sull'apertura del finestrino, schiantando il suo volto con il vento. I capelli castani e biondi era intrappolati nella sua solita coda alta, i suoi enormi occhiali da sole erano messi come i miei, a mo di cerchietto, era stata lei a mettermi qull'abitudine. La maglietta giallo opaco, con il disegno di superman e la sua donna e i suoi soliti jeans neri.
Rispose con un grugnito.
Stavamo uscendo dall'autostrada, mi autocostrinsi a rallentare.
-Si certo, anche secondo me “mpf” è una risposta.
Si voltò verso di me, lo vidi con la coda dell'occhio.
-Sei una cagacazzi, mi hai svegliato dieci minuti prima, oggi!
Disse mezza incazzata e mezza assonnata.
Scoppiai a ridere fragorosamente. Ora la riconoscevo, era da lei mettere il broncio per delle cavolate cm quelle.
-Ti ho svegliata alle undici meno dieci, è si.. ora posso dire addio alla mia vita.
La vita di Zora si accendeva di notte, è per questo che la chiamavano Lady Vampira.
Attraversai una strada provinciale, illuminata solo da dei lampioni malfunzionanti.
Alla fine si decise a mettersi composta e parlarmi, tranquillamente, anche perchè se avesse voluto continuare quella discussione “divertente” ci saremmo state fino all'alba.
-Cosa vuole stasera Sephy da noi?
Entrai nel parcheggio di un lussuosissimo pub e fermai la mia adoratissima macchina, quella sera era blu scuro.
Aprii la portiera e uscii.
-Ora glielo chiediamo.
Dissi. La notte era iniziata e così il nostro lavoro.
Trovammo “Sephy” al solito tavolo accerchiato da belle donne dalle tette sproporzionate. L'aspetto? Quello di sempre, lo smoking nero, i capelli lunghi e argentei, sciolti, le sue solite arie da “Sono potente – Sono fico – sono bello – sono un fotomodello”.
Sephiroth era l'unico parente rimasto a Zora, difatti era suo padre.
-Papi!
Il grande capo alzò lo sguardo.
-Zora- Disse glaciale -come vanno i tuoi affari.
L'unico padre che non aveva paura di far entrare l'unica figlia rimasta nei suoi circoli.
Infatti Zora, era LA Signora in questo genere di affari. La città era sotto il suo controllo, sotto quest'aspetto. Non c'era nulla che non sapesse, e se c'era chi gliel'aveva nascosto moriva. Per mia mano.
La mia bellissima vampira, fece una smorfia, era tra il disappunto e il disgusto.
-Papi è ovvio che è tutto a posto! Abbiamo un incontro tra qualche ora con un tizio, è carico di roba, e noi di soldi.
Il grande capo, era sospettoso, alzò un sopracciglio.
-Vuoi che ti mando qualche guadia? Ti faccio accompagnare?
Il pollice di Zora venne puntato verso di me.
-Ho già la mia difesa.
Il suo sguardo si spostò verso di me. Sephiroth di me non si era mai fidato, pensava che da un momento all'altro li avrei traditi, gli avrei portato via la Lady della notte e sarei scappata sulla mia sgargiante Ferrari, per lasciare la città.
Si limitò ad annuire.
-Ancora che ti gingilli con tette altrui?
Ci voltammo tutti.
Edea era davanti a noi, il suo vestito era attillato, scollato e nero, metteva in mostra tutte le sue curve sinuose. Lei era la donna delle allucinazione, tutti i tipi di acidi, li aveva lei, e la sua era la più grande squadra di spacciatori e mercenari, anche se nessuno batteva la mia amica.
-Mia amata Edea, stavamo solamente discutendo!
Disse Sephiroth.
La discussione per noi due era durata anche troppo a lungo.
-Dove mandi Zora questa volta?
Disse.
-No “zietta”, ci vado da sola è un mio personalissimo appuntamento.
Rimasi zitta, non sapevo trattare con loro come faceva lei.
Edea annuì e si fece spazio tra le altre ragazze a suon d'insulti.
-Va bene, vai pure cara.
Finalmente uscimmo.
Non vedevo l'ora di rientrare in macchina, accendere lo stereo e partire.
Sentii il rumore delle portire chiudersi, infilai la chiave e sentii il familiare e amato rombo del motore.
-Perchè quando veniamo qua non parli mai? Così Sephiroth lo fai arrabbiare! Ci credo che poi ti guarda male.
Borbottai qualcosa, impossibile da capire.
Feci retromarcia ed eravamo in strada.
-Come avverrà lo scambio?
Chiesi quando eravamo già entrate in autostrada.
-E' un normalissimo scambio, come al solito, vedo, controllo sia sicuro e pago. Se va male, improvviso.
Sorrisi, che strano, il piano non cambiava mai.
Fortunatamente il luogo era vicino, svoltai alla prima uscita ed eravamo sul luogo.
Buio ed isolato, un enorme piazza d'armi, nascosta dai palazzi.
-Speriamo che non arrivino queli agenti di merda a rovinare tutto.
Disse.
Due uomini armati ci stavano davanti.
Il mio sguardo non balzò subito a loro ma sui palazzi, per vedere se c'erano cecchini.
Portai le mani sulle mie due fedeli compagne. La End e la Pain. Le portavo sempre con me, le mettevo dietro la schiena, nascoste da una giacchetto allacciato alla vita.
Un uomo era moro, la carnagione color pesca, gli occhi azzurri, giovane, un fisico scattante, i capelli arruffati a porcospino, l'altro invece era completamente diverso: più massiccio e alto, la maglietta sbracciata metteva in evidenza i suoi muscoli, la carnagione di colore, gli occhi scuri, aveva i capelli tagliati cortissimi.
-L'avete portata?
Chiese il più grosso.
Zora annuì convinta.
-Si.
Disse subito dopo.
Un sorriso si fermò sulle sue labbra.
-Benissimo!
Alzò il mitra di colpo e urlò.
-Siamo della squadra anti-crimine. Siete in arresto!
Altri due uomini spuntarono dal nulla.
Bhe, come prevedeva il piano era arrivato il punto 4: L'improvvisazione.
Continua---
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Spero vi sia piaciuto il primo capitolo. In verità era sl per presentare i due personaggi ^^
Cmq volevo da subito ringraziare Sohi XDD che da sempre mi stressa e corregge.
Bene al prossimo chappy!
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dark-shiva
Ho un terrore ><
sohi
sohi
dark-shiva
sohi - Voto: