IL LATINO GUASTAFESTE
- Capitolo 1° -
<<Buongiorno a tutti, ben alzati cari radioascoltatori! Oggi vi proponiamo la canzone che ha svettato tutte le classifiche, ovvero… “Love Today” di Mika!>>
<<Umpf…>> Assonnata mi lascio sfuggire uno sbuffo sulle note della canzone che odio di più al mondo. Cioè, non è che la odio, ma proprio non mi piace!
<<Everybody’s gonna love today, love today, love today…>>
Mi decido a tirare fuori un braccio da sotto le coperte, per spegnere la mia dannata radiosveglia.
‘E’ domenica… E’ domenica…’ cerco di ripetermi, aprendo un occhio per osservare il verdetto della mia sveglia: crudele, mi annuncia che sono le 7.10 di lunedì, giorno che toglierei volentieri dalla settimana. Cerco di trascinarmi penosamente fino al bagno. Con uno scatto degno di un ghepardo, riesco a vestirmi in quattro e quattr’otto, arrivando in cucina alle 7.25. Con calma mangio…
<<Oddio, oggi ho la verifica di latino in classe!! Ma porca…>> quasi mi strozzo con il biscotto che ho appena introdotto nella mia bocca. Mi precipito a lavarmi, acciuffo la cartella e corro giù per le scale, ignorando quel maledetto ascensore sempre occupato, che per di più va a velocità bradipo.
Mi accingo a raggiungere la fermata del mio autobus 24, mentre mi vengono in mente tante cose. Circa due mesi fa avevo fatto quello strano sogno… Di entrare nel mondo di Kingdom Hearts e sconfiggere Xemnas…
‘Sicura sia stato solo un sogno?’ La mia coscienza, come sempre fastidiosa e insistente, alza la voce nella mia mente per insinuarmi altri dubbi.
‘E che ne so… Insomma, è materialmente impossibile ciò che credo di aver fatto, quindi dev’essere stato per forza un sogno!’ Le rispondo, abbastanza soddisfatta della mia affermazione, sperando che questa riesca ad azzittirla.
‘Ricorda le parole di Kairi…Un solo cielo, un solo destino!’
Scuoto la testa, come per scacciare una mosca invisibile, e continuo imperterrita la mia camminata. Fino a quando non vedo una grande sagoma arancione sfrecciarmi davanti, simile ad un miraggio… Il 24!!! Come una forsennata mi metto a correre, pensando con tristezza alla giornata che mi si propina davanti…
Ore 8.15. L’ansia pervade il mio animo e inizio a camminare avanti e indietro per l’aula, aspettando forse invano l’arrivo di una bidella che ci annunci la malattia della prof, anche perché, è un dato di fatto, i prof di matematica e latino non si ammalano mai, le malattie scappano solo a vederli. Avanti, indietro, destra, sinistra… Indietro, sinistra, avanti, destra… Continuo a tormentarmi le mani in una morsa come quella che mi stringe lo stomaco. ‘Ma come fanno gli altri a stare così tranquilli?’
E certo, sono in una classe di 24 persone, me compresa, con 5 secchioni, 2 menefreghisti, 1 secchione ignaro di esserlo, 3 persone perennemente assenti durante i compiti importanti, 11 imbroglioni (o furbi, che dir si voglia) che si dilettano a cercare le versioni col cellulare su Internet, e le restanti due persone che possono definirsi, se non normali, abbastanza deficienti (perché non imbrogliano). Queste due persone siamo io e la mia amica Francesca.
Mi giro a guardarla e la vedo seduta al suo posto, in fondo all’aula, con la gamba sinistra accavallata sull’altra ‘alla maschio’ e in perenne movimento. Una volta avevo sentito che le avevano chiesto il perché del suo tremolio e lei aveva risposto con un innocente <<così scarico la tensione>>. Sorrido nervosamente, trattenendo la risatina altrettanto nervosa che minaccia di sfuggirmi dalle labbra, mentre Fre alza gli occhi con un’espressione preoccupata. Ormai sono passati 5 minuti, la prima campanella suona, con un rumore molto simile a una campana funebre. ‘No, un altro 4 ½ no…’ penso disperata, iniziando a spostare il mio banco in avanti, pericolosamente vicino alla cattedra. Un attimo di speranza mi pervade quando alle 8.25 la seconda campana suona e la prof, sempre in anticipo, non si vede arrivare. Ma è solo un attimo, ed ecco che giunge, con in mano i famigerati fogliettini che ci osservano crudelmente, sfidandoci a decifrare la loro arcana scritta. Con animo rassegnato mi lascio sprofondare nella sedia, che produce uno strano scricchiolio, e metto mano al mio amico vocabolario. Un momento prima d’iniziare a tradurre, mentre la prof legge la versione (come se la sua intonazione di voce potesse aiutarmi nel capirci qualcosa…), poggio distrattamente la mano sul mio collo, dove ora si trova, assieme al simbolo Yin Yang, la miniatura della mia Keyblade di Luce.
‘Una volta avevo chiesto a Sora di aiutarmi col latino…’ ricordo sorridendo. ‘Lui non conosce questa stupida vecchia lingua, come potrebbe essermi d’aiuto? E poi non esiste.’
‘Ricorda Kairi…’ Scuoto nuovamente la testa, cercando di concentrarmi nella lettura della versione di Cornelio Nipote.
11.10: è suonato l’intervallo e posso finalmente tirare un sospiro di sollievo. A questo punto la mia filosofia di vita, riguardante il latino, è diventata del tipo ‘que c’erat, c’erat’, facendomi calmare appena consegnata la versione. Con accanto Francesca, come sempre preoccupatissima, vado verso il bagno femminile, puntualmente pieno. Allungo la mano verso il mega rotolone di carta igienica… Vuoto. ‘Se fossi in un manga, adesso avrei un’enorme vena pulsante sulla tempia…’ penso, mentre tiro fuori dalla tasca un fazzoletto, porgendone un altro alla mia amica che non smette di parlare.
<<…No, perché se poi prendo un brutto voto, i miei mi ammazzano! E poi che brutto prendere 4… Guarda, se prendo 5 sono felice! Faccio una grande festa assieme a te, Rasha… Ma il brutto è che se poi…>> Tre ‘poi’, tre ‘prendo’, tre ‘brutto’. Certo che l’agitazione manda davvero in pappa il cervello umano! Con un cenno della mano fermo Fre.
<<Non preoccuparti, hai consegnato tutto, no? Confido nella bontà della professoressa, magari riesco a prendere un 5…>> dico, parlando più a me stessa che a lei, senza osservare i suoi occhi prossimi alle lacrime. Scuoto la testa per la terza volta in questa mattinata e mi infilo in bagno, approfittando dello shock della mia compagna, che almeno adesso mi cederà il posto.
‘Certo che oggi il numero tre è proprio ricorrente, bah…’
Salendo sul 24 per tornare a casa, vedo in mezzo alla calca la mia amica Rasha che mi saluta sventolando la mano. Sorrido e ricambio il saluto, lasciando Fre ai suoi ormai noti monologhi sul compito di latino. Con uno sguardo pieno di comprensione, la nuova arrivata mi assesta una pacca affettuosa sulla mano.
<<Allora, com’è andata oggi?>> Sembra il solito copione che si ripete ogni volta che ci si incontra. Incredibilmente le sue parole risvegliano Fre dalla trance.
<<Abbiamo fatto l’orrido compito di latino.>> risponde indicando il vocabolario dentro la busta che stringe a sé <<Ci ha messo anche delle domande di teoria, quella megera!>> Tutte e tre scoppiamo a ridere, mentre l’autobus svolta a sinistra, trovandosi davanti una lunga coda di macchine. Osservo attentamente le mie amiche cercando di non pensare a tutto il tempo che mi toccherà passare nel 24 prima di arrivare a casa, schiacciata come una sardina in scatola.
Il mio sguardo passa da Rasha a Francesca, diversissime fra loro. Tutte e due hanno lunghi capelli scuri, la prima mossi; anche gli occhi sono color nocciola per entrambe. Rasha, essendo musulmana, porta il velo, ogni giorno ne ha uno diverso, tutti vari. Tiene molto al proprio aspetto ed è una cosiddetta ‘signorina’.
Fre, al contrario, è una che può essere definita ‘maschiaccio’: non fosse per la madre andrebbe in giro vestita come i ragazzi; ha un carattere molto forte ed è fanatica dei cartoni.
E che dire di me? Probabilmente anche io sono particolare… Capelli biondi corti e occhi azzurri che alla luce cambiano colore, adoro i manga e tutto ciò che riguarda il Giappone, mi piace tanto anche la musica (giapponese e non). Amo scrivere, disegnare, leggere… Insomma, sono proprio strana! In quanto al vestire, beh, di solito jeans e felpa mi bastano per sentirmi a mio agio. ‘Formiamo un trio variopinto…’
Volto la testa verso il finestrino e sospiro sconsolata: ‘Ci vorrà mooolto tempo per arrivare a casa.’
Giro la chiave nella toppa ed entro: silenzio.
<<Wow, come sempre sola come un cane!>> commento sarcastica, richiudendo la porta alle mie spalle. Nemmeno la mia cagnolina Luna che mi venga a fare le feste. ‘Probabilmente sta dormendo.’
Getto a terra la cartella, mi dirigo in cucina e leggo il post-it con la scrittura di mia madre:
“Fai la pasta, riscalda la verdura. Mangia la frutta e studia! Un bacio, Mamy.”
Mi accingo a far scaldare l’acqua, quando un rumore sospetto nel corridoio mi fa rabbrividire.
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Piaciuto il primo capitolo della mia nuova storia?^^ L'avevo promesso che sarei tornata...eh eh! Una nuova minaccia incombe,ma a questo giro non su Kingdom Hearts, bensì sulla Terra! Siete pronti a riprendere le armi per combattere al fianco dei nostri eroi? [sembra la presentazione di un videogioco...XD nd autrice]
A parte gli scherzi, a sto giro sto cercando di scrivere capitoli più lunghi e più avvincebti. Spero di essere riuscita nel mio intento. :)
Baci, al prossimo capitoloooo!!
Erica 93
PS: dimenticavo....COMMENTATE!!!!!^o^
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erica93
hinayuki-chan - Voto:
Volevof arti i complimenti perché rispetto all'altra ficcy sei notevolmente migliorata! Complimentissimi!!!
SAyonara bye bye! Hina=^-^=!!!
erica93
Per "premiarti" (???) pubblico il secondo capitolo! (anche perchè questo non sembra avere molto a che fare con Kingdom Hearts...sembra più uno scorcio di vita scolastica!!XD che poi lo è..)
Spero di farvi venire la curiosità di leggere il continuo di questa mia nuova pazzia!;)
hinayuki-chan - Voto:
Mi è piaciuto questo primo capitolo! Anche perché è lasciato imn sospeso al momento giusto!
Continua così!!!
Sayonara bye bye! =^-^= Hina!