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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: OCCHI VERDI E CUORE DI GHIACCIO
Genere: Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: kysa86 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/05/2008 20:18:25

Ecco quello che Harry decide di diventare... tutto pur di sconfiggere una volta per tutte Lord Voldemort.
 
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OCCHI VERDI E CUORE DI GHIACCIO
- Capitolo 1° -



Un lungo respiro... tre, due, uno... ecco si parte!
Una nuova avventura, sequel de L'altra faccia della medaglia che ha appassionato tanti di voi che mi hanno letto per 39 capitoli.
E ora siamo arrivati alla seconda parte delle avventure del mio piccolo Harry.
Vi ringrazio di avermi seguito nello scorso episodio con tanta passione e ringrazio tutti coloro che vorranno continuare a farlo per tanti e tanti altri capitoli.
Ho scritto questa piccola One-shot per riuscire a collegare meglio le due fanfic, cercando di chiarire alcuni comportamente che, prima o tardi, per il nostro Harry, diventeranno fondamentali.
Ma non voglio continuare ad annoiarvi con le mie parole e vi lascio alla lettura di questa piccola One-shot, sperando che riesca a farvi appassionare ancora di più al Fivelements.
Buona lettura!

Un bacio,
Gabry










- Occhi verdi e cuore di ghiaccio -





Harry uscì dall’infermeria, lasciandoci dentro tutte le persone care che aveva al mondo: due in pericolo di vita, le altre illese.
Dopo quello che era accaduto al castello, vicino alla Torre d’Astronomia, aveva preso una decisione forte, dalla quale non si può tornare indietro neanche se lo si vuole.
Voldemort voleva sfidarlo, uccidendo tutte le persone care che aveva? Voleva la guerra? Bene, la guerra avrebbe avuto… ma una guerra a modo suo. Non avrebbe mai permesso che il Lord Oscuro gli togliesse altre persone che per lui contavano enormemente nella sua vita. Non gli avrebbe mai più permesso di provare a toccare il nonno, i suoi amici, gli zii… nessuno. Se voleva la guerra, doveva sfidare lui a viso aperto, senza ricorrere a schiocchi giochetti come un bambino che gioca a guardia e ladri.
Potter percorse tutto il corridoio del secondo piano, salendo lungo le numerose scale, raggiungendo il terzo piano. Percorse l’ennesimo corridoio e, finalmente, raggiunse quello che, durante il suo secondo anno, era quasi vietato avvicinarsi. Raggiunse la porta con il solito cartello con su scritto ‘GUASTO’ e, ignorando la scritta, aprì la porta del bagno femminile.
Immediatamente lo raggiunse la familiare lagna del fantasma che viveva in quel gabinetto da più di cinquant’anni: il fantasma di Mirtilla Malcontenta.
La ragazza, appena avvertita la presenza di qualcuno entrato nel suo piccolo regno, si affacciò dal suo cubicolo, guardando quel ragazzo tanto dolce e simpatico.
-Oh, ciao Harry,- disse con la sua voce mielosa. –Come mai da queste parti?-
-Ho bisogno del tuo aiuto, Mirtilla,- disse il bambino sopravvissuto, avvicinandosi al fantasma, l’aria seria. –Non dovrai mai e poi mai dire a chiunque te lo chieda che la Camera dei Segreti viene riaperta, chiaro? Me la dai la tua parola, Mirtilla?-
-Harry,- sussurrò terrorizzata la ragazza. –Perché vuoi aprire nuovamente la Camera?-
-Tranquilla, Mirtilla,- disse Harry, un sorriso dolce forzato sulle sue labbra. –Non voglio aprirla per liberare il Basilisco… anche perché l’ho ucciso anni fa… mi occorre solo un posto dove… bhe… dove poter avere tranquillità. Ci stai, Mirtilla?-
-Posso venire a trovarti qualche volta, Harry?- domandò il fantasma, un sorrisetto sulle labbra.
-Ogni volta che vuoi,- annuì Potter. –Sempre a patto che tu non dica niente,- aggiunse il ragazzo.
-Certo, hai la mia parola,- annuì il giovane fantasma.
Harry sorrise, avvicinandosi ai vecchi lavandini e trovando immediatamente quello con il serpente inciso vicino ad un tubo.
“Apriti!” sibilò in serpentese.
Immediatamente il tubo iniziò ad aprirsi, rivelando l’ingresso segreto per la Camera di Salazar Serpeverde.
-Ci vediamo dopo, Mirtilla,- sorrise il Grifondoro. In un istante si era gettato nel tubo, percorrendo tutta la sua incredibile lunghezza.
Atterrò nel piccolo spazio angusto, il pavimento pieno di piccoli scheletri di animali e le pareti piene di muffa e perdite d’acqua.
Senza la preoccupazione che lo aveva invaso la prima volta che era sceso per quel tubo, camminò a passo deciso per tutto quel lungo corridoio, arrivando allo stretto passaggio che Ron era riuscito a creare dopo la frana causata dall’incantesimo di Allock.
Prese la bacchetta e, con un piccolo gesto della bacchetta e borbottando la formula: -Evanesco!-, fece scomparire la montagna mi massi. Sotto le pietre, apparve la vecchia pelle di serpente che il Basilisco aveva mutato prima di morire.
Un idea si delineò nella sua mente. Forse quella pelle non era proprio da buttar via; ma decise comunque di lasciarla lì per il momento.
Continuò a camminare fino ad arrivare davanti alla parete su cui erano stati incisi due serpenti attorcigliati che al posto degli occhi avevano due grandi smeraldi scintillanti.
“Apriti!” ripeté nuovamente sibilando.
I serpenti si sciolsero immediatamente dal loro groviglio e la parete cominciò a spalancarsi, dividendosi in due metà. Una puzza tremenda invase immediatamente le narici del bambino sopravvissuto. L’aria era completamente irrespirabile. Portò veloce la mano al naso, chiudendoselo e cercando di respirare, privandosi del tanfo.
Capì immediatamente cos’era quella puzza all’interno della Camera dei Segreti: in lontananza vide il corpo in via di decomposizione del Basilisco.
In un istante eseguì su se stesso l’incantesimo Testa-Bolla così da poter usare tranquillamente entrambe le mani. Cominciò a correre, raggiungendo il corpo morto del serpente.
Vari insetti ricoprivano il gigantesco corpo del rettile, mangiucchiando la sua carne, scoprendo gli organi muffiti.
Si avvicinò alle fauci spalancate del Basilisco e vi guardò all’interno. Tutte le zanne erano al loro posto, completamente intatte: le zanne piene di veleno mortale. Senza avere il coraggio di allungare le mani e strapparle, impugnò la bacchetta e, ripetendo molte volte l’incantesimo accio, riuscì a prendere tutte le zanne, posizionandole ordinatamente per terra. Mosse nuovamente la bacchetta e il corpo lurido della creatura svanì insieme alla fonte del fetore. Purtroppo però quello che regnava già nella stanza continuava a rimanere.
Con l’ennesimo gesto della bacchetta, riuscì a ripulire l’aria circostante, potendosi così togliere l’incantesimo Testa-Bolla.
Si guardò intorno. Quel posto doveva essere molto più presentabile se voleva veramente iniziare ad usarlo.
-Gratta e Netta,- disse, muovendo la bacchetta intorno.
In un istante si ripulendo le pareti muffite, il pavimento umido, l’acqua stagnate, la grande statua di Salazar Serpeverde. Anche l’aria, divenuta già respirabile prima, divenne più fresca, acquistando un odore di pulito come se le finestre fossero state aperte per un intero mese primaverile.
Harry si guardò intorno. Certo che, una volta pulita, si doveva ammettere che, dopotutto, quell’immenso salone non era proprio niente male. Serpeverde, in fin dei conti, aveva avuto proprio buongusto. Le pareti erano di un bel colore verde; le statue dei serpenti che ornavano i lati del corridoio erano di marmo bianco lucente e scoprì che, quelle che la prima volta aveva scambiato per orbite vuote, ospitavano al contrario dei lucenti diamanti; la statua di Salazar alle sue spalle era fatta anch’essa di brillante marmo bianco; il pavimento era di pietra scura e, ai piedi dei serpenti di marmo, c’era acqua così trasparente che si poteva vedere il fondo, cosparso di diamanti e smeraldi che rilucevano abbaglianti.
Tornò indietro, superando la parete con i due serpenti e continuando a pulire tutto. Voleva tutto perfetto. Le pareti del passaggio erano quasi identiche a quelle della Camera ma più scure visto che erano meno importanti delle prime. I due serpenti scolpiti nella parete brillarono ancora di più una volta puliti a dovere e, questa volta, sembravano proprio vivi.
Arrivato vicino alla vecchia pelle, la pulì accuratamente, un’operazione che richiese parecchi minuti vista la sporcizia che vi si era incrostata sopra; ma, alla fine, capì di aver fatto bene. La pelle aveva un bellissimo color verde a macchie nere, davvero un pezzo raro che qualsiasi collezionista avrebbe pagato a peso d’oro.
Con la bacchetta, l’arrotolò con cautela e la portò nella Camera.
Una volta superata la parete, si fermò. Poggiò la pelle a terra e la fece rotolare per tutto il corridoio. Era talmente lunga che l’occupò tutto, dall’ingresso fino ad arrivare alla piccola piscina ai piedi della statua di Serpeverde. Solo in quel momento notò a pieno i riflessi verdi e argentati dei preziosi sotto l’acqua, che mandavano sulle pareti, facendo risaltare maggiormente il tutto.
Gettò una nuova occhiata tutt’intorno. Si, dopotutto aveva fatto proprio un ottimo lavoro.
Superò la statua del fondatore e iniziò a perlustrare i vari corridoi, pulendo anche quelli come aveva fatto per tutto lì dentro. Tolse l’acqua stagnante e asciugò le pareti e i pavimenti. Continuando a camminare, alla fine arrivò in una stanza appartata. Capì immediatamente a cosa era adibita. Era arredata in modo abbastanza spartano. Di fronte a lui, poggiato con la testata vicino ad una parete, c’era un letto a due piazze e mezzo a baldacchino, intagliato nel marmo nero. Le lenzuola, completamente muffite, una volta dovevano essere di stupenda seta nera. Un armadio lì vicino era di legno dello stesso colore degli altri con dei serpenti intagliati sulle ante. In ultimo, opposto al letto, c’era uno stupendo scrittoio dello stesso materiale di cui era fatto il baldacchino, completo di calamaio in pietra e piume di pavone, corvo e aquila.
Ammirò tutto di quella stanza stupenda. In un istante, eseguì l’incantesimo di pulizia anche lì e la stanza divenne tre volte più bella. Le lenzuola di seta nera tornarono a splendere, di nuovo intatte e integre. Sul baldacchino si scoprirono serpenti incisi. Il legno dell’armadio splendette e lo stesso fu per lo scrittoio, le penne e il calamaio, pieno d’inchiostro nuovo.
Uscì dalla stanza e ricominciò a girare per i vari corridoi.
Quando temette di essersi ormai perso, s’imbatte in una nuova stanza.
Era stupenda e avrebbe fatto la gioia di Hermione se avesse potuta vederla. Scaffali su scaffali di libri. Ce n’erano centinaia di tutti i tipi e sembravano tutti al loro posto, senza alcuno spazio vuoto.
Pulì tutta la stanza e poi si avvicinò ai bellissimi scaffali dello stesso legno di cui era fatto l’armadio. A giudicare dai titoli dei tomi, lì dentro c’era tutto il sapere Oscuro del mondo antico. Formule, segreti, maledizioni, incantesimi… tutto.
Sicuramente Tom Riddle non si era mai preoccupato di girovagare per quel intreccio di corridoi, troppo impegnato solo ad acquistare il completo controllo sul Basilisco; altrimenti avrebbe svaligiato tutta quella biblioteca, rendendo inutili le chiacchierate con Lumacorno che Harry aveva visto nel Pensatoio del nonno.
Percorrendo i vari scaffali, trovò un altro scrittoio identico a quello nella camera da letto, completo di tutto e con un tomo aperto poggiato sopra di esso. Si avvicinò, leggendo il titolo del capitolo della pagina.
-De… maleficus… potionibus…- lesse il bambino sopravvissuto con parecchie difficoltà.
Sfogliò lentamente le pagine, leggendo le varie pozioni scritte al suo interno e, immediatamente, capì che quei tomi gli sarebbero stati particolarmente utili. Poi, dietro gli scaffali, alla fine della stanza, trovò un’altra porta e, aprendola, vide che cosa custodiva: un enorme laboratorio di pozioni. Calderoni di tutte le grandezze, barattoli e ampolle contenenti i più antichi ingredienti del mondo, molti dei quali ora completamente introvabili perché estinti, come le radici di Albacchia, il corno di Tricorno e pelo di Falconero.
Cavolo, quello era il paradiso di qualsiasi pozionista. Sicuramente, se avesse fatto vedere quella stanza a Severus non ci sarebbe più voluto uscire. Pulì anche lì tutto e poi decise di proseguire la sua ispezione.
Percorse nuovamente i corridoi, capendo che non c’erano altre stanze. Iniziò a memorizzare l’ubicazione di quelle tre, o meglio dire, due, facendo dei segni vicino alle pareti per riuscire a raggiungerle dalla sala principale.
Quando guardò l’orologio vide che erano passate le otto di mattina. La notizia doveva essere dilagata a velocità di record in tutta la Gran Bretagna e ormai i giornalisti accampati fuori sul parco dovevano essere più di cento di giornali nazionali ed internazionali.
Gettò un’ultima occhiata alla Camera.
I suoi occhi brillarono con i riflessi che i preziosi mandavano ovunque.
Aveva messo un freno ai sentimenti e avrebbe fatto di tutto per rispettare questa sua scelta. Non avrebbe più permesso a chiunque di usare i suoi cari come delle esche per attirarlo, e per fare questo doveva evitare che tutti scoprissero a chi voleva maggiormente più bene.
Ecco come sarebbe stato da quel giorno in avanti. Lì, in quel regno che si era appena creato, nel quale avrebbe accresciuto la sua conoscenza in ogni più piccolo campo magico e sulle Arti Oscure, nel quale era completamente ignorante, lì sarebbe diventato colui che avrebbe distrutto il Signore Oscuro.
Gli occhi come quelli dei serpenti. Il cuore rinchiuso in una scultura di ghiaccio.
L’unica persone che avrebbe avuto la forza di uccidere Lord Voldemort.
Ecco come sarebbe diventato.
Occhi verdi e cuore di ghiaccio.









Appassionati? Spero proprio di si. Se ne volete sapere di più, vi invito tutti a leggere il Fivelements, on line tra qualche giorno.
Se non vi ho fatto appassionare, peccato. Me ne rattristo ma le gioie della vita, dopotutto, son bel altre. :-)

A presto!



 
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VOTO: (3 voti, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
pangea - Voto: 01/04/09 17:15
FANTASTICO!!!!!!!!!!
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pua - Voto: 01/04/09 17:15
bellllllllloooooooooooo!!!!!!
non vedo l'ora di leggere il seguito, perchè ci sarà un seguito vero?
spero di SI è troppo bello!!!!!!
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barbarela - Voto: 12/09/08 19:16
WOW!
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