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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: FIVELEMENTS
Genere: Romantico, Azione, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: kysa86 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/05/2008 20:15:49 (ultimo inserimento: 03/10/08)

Harry ha bloccato le sue emozioni... Harry ha deciso di combattere... Harry ha deciso di cambiare...
 
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L'INIZIO DELLA FINE
- Capitolo 1° -

Ed ecco finalmente l'inizio di una nuova avventura: il Fivelements.
Questa nuova fanfic certo non è iniziata proprio benissimo. Ha fatto andare in tilt il pc della mia beta, e questo ha ritardato di molto la sua prima pubblicazione. Speriamo che andando avanti non ci saranno ulteriori imprevisti.

Un nuovo anno sta per avere inizio alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts... con nuove e grandi sorprese. Ci saranno misteriosi eventi che prenderanno piede tra le vecchie mura della scuola di magia... nuovi eventi che porteranno la squadra del Fivelements in giro per l'Europa e l'America Latina. Nuove conoscenze attenderanno i nostri eroi e nuove e importanti sfide...
Ormai siamo arrivati al momento in cui lo scontro tra il bambino sopravvissuto e il Lord Oscuro è diventato inevitabile... e, forse, il finale di questa avventura non sarà poi così scontato come molte persone credono.

Ed ora, senza ulteriori attese, passo la parola al primo capitolo del Fivelements, sperando che la storia vi coinvolga come, o vorse anche di più, de L'altra faccia della medaglia.
Buona lettura!










§ Fivelements §






“L'uomo è nato libero
e ovunque è in catene. “
Rousseau








Il sole brillava sull’acqua scura del lago mentre l’erba ondeggiava al leggero venticello che passava nel parco deserto di Hogwarts; gli uccelli, volando per il cielo azzurro, cantavano allegramente, baciati dai raggi caldi; la foresta proibita, il luogo forse più spaventoso di tutto il parco, sembrava quieta e in pace con se stessa. In lontananza si udì il nitrito di un unicorno, abitante della foresta, e gli zoccoli di qualche centauro. La pace sembrava regnare sovrana in un posto che, per dieci mesi all’anno, era la scuola di Magia e Stregoneria più frequentata e più conosciuta del mondo magico. In un posto dove la parola tranquillità, durante quei dieci mesi, era come un’oasi nel deserto, come una tavola imbandita per un affamato. La tranquillità era impossibile.
Steso sotto il grande faggio vicino alle sponde del lago, sedeva un giovane. Capelli neri corvini sparati in tutte le direzioni, occhi smeraldini non più coperti dalle lenti tonde e il corpo e i muscoli più definiti di quanto chiunque avesse potuto immaginare.
Harry Potter sedeva in silenzio, fumando una sigaretta, mentre il suo sguardo percorreva il parco così stranamente silenzioso e tranquillo. Una settimana. Solo una settimana… e pareva un’eternità.
Dopo l’attacco al castello, il nonno non aveva voluto che Harry abbandonasse Hogwarts e, quindi, aveva deciso che il nipote trascorresse le vacanze lì.
Una vera palla!
Tutti i suoi amici avevano abbandonato la scuola una settimana prima. Ricordava perfettamente la mattina che, insieme a loro, era andato al binario della stazione di Hogsmade, scortato da Minerva, per salutare tutti i suoi amici. Due mesi prima di rivederli.
Diede un ultimo tiro alla sigaretta e la gettò nel lago.
Immediatamente un tentacolo della piovra gigante salì in superficie e affondò la cicca.
Potter guardò l’acqua nera. Erano passati tanti anni da quando aveva rischiato di annegarci. Dopo quell’episodio, aveva fatto molte altre volte il bagno nel lago, ma sempre in compagnia dei suoi amici. Non aveva affatto paura che potesse ripetere quella spiacevole avventura.
Si alzò in piedi e si tolse la maglia, rimanendo a torso nudo. Il sole baciò i suoi pettorali e le braccia muscolose. Abbassò le mani e si slacciò i jeans, sfilandoli e rimanendo in boxer.
In un momento, si era tuffato nell’acqua fresca.
Rimase in apnea per qualche secondo, guardando il fondale, osservando i lenti movimenti della piovra gigante. Sapeva benissimo quanto quella pozza nera fosse profonda. Aveva avuto l’opportunità di arrivare fino al fondo durante la seconda prova del Torneo Tremaghi.
Tornò in superficie e riprese aria. Si guardò intorno, come se quasi sperasse che il parco si fosse ripopolato come una settimana prima, quando aveva fatto l’ultimo bagno insieme ai suoi amici.
Con gesto violento, fece cadere l’acqua dai capelli. Prese un altro respiro e si gettò nuovamente, iniziando a nuotare verso la riva opposta; prima sott’acqua e poi a stile libero.
Non seppe per quanto tempo continuò a immergersi ed emergere. Quando sentì che lo stomaco iniziò a brontolargli, raggiunse la riva e si issò sul piccolo molo di legno. Iniziò a scuotere la testa, come un cane; poi, afferrata la bacchetta, eseguì su se stesso un incantesimo e tutto il suo corpo fu completamente asciutto. In pochi istanti fu di nuovo presentabile e, con passo veloce, si diresse verso il castello.
Nella Sala d’Ingresso si trovò davanti Minerva.
-Ma oggi avete proprio deciso che non si deve pranzare?- chiese con il tono angelico di chi nasconde un diavolo.
-Harry, ti prego, non dirmi niente, - sospirò la zia. –Se vuoi mangiare, scendi giù nelle cucine e fatti preparare qualcosa. Severus ancora non è tornato, Albus è appena partito, io sto completamente impegnata, Filius non so dove sia e Pomona si sta occupando di alcune piante.-.
-Mamma mia, - sospirò Harry, alzando gli occhi al cielo.
-Forza, vai, - gli sorrise Minerva per poi continuare per la sua strada, le braccia piene di pergamene.
Il bambino sopravvissuto scese le scale dei sotterranei che portavano anche alla sala comune dei Tassorosso. Davanti al ritratto della frutta, fece il solletico alla pera e subito questa si trasformò in una maniglia. L’abbassò ed entrò nel mondo degli elfi domestici.

Non sapeva cosa fare e si annoiava in un modo incredibile. Fece tutto quello che gli andava, in ogni minuto, ma niente riusciva a tenerlo occupato a lungo.
Non desiderava poi tanto. Solo qualcuno con cui parlare. Gli sarebbe andato bene chiunque, anche Voldemort in persona. Purtroppo, il castello sembrava quasi deserto. Non un rumore, tranne quello dei suoi passi; non una porta che si apriva, tranne quelle che lui stesso spingeva; nessun libro che veniva sfogliato, ad eccezione di quelli che apriva e che chiudeva quasi all’istante per cercare di distrarsi. Nulla. Il castello sembrava completamente morto; e con esso gli pareva che anche il suo corpo stesse morendo. Perse il conto di quante volte attraversò tutti i corridoi, le scale e il parco del castello.
Poi, quando stava seriamente prendendo in considerazione l’idea che il suicidio non era poi una scelta così orribile, dal portone di quercia entrò Severus.
Gli abiti sporchi, i capelli scombinati, l’aria stanca fecero capire al giovane Potter che l’insegnante non era proprio nel suo stato migliore.
Piton alzò lo sguardo e incrociò quello del ragazzo.
-Harry, ti prego. Non chiedermi niente. Sono esausto,- lo bloccò immediatamente. –Se vuoi, puoi scendere con me nel mio ufficio, ma non ti aspettare che io ti sia di chissà quale grande compagnia. Credo che la mia fine sia molto vicina, visto come mi sento.-
-A me basta sono qualcuno con cui scambiare una parola,- sorrise il bambino sopravvissuto. –Qui non c’è proprio niente da fare.-
Insieme scesero nei sotterranei, attraversando i molti corridoi, fino a raggiungere l’ufficio dell’insegnante di Pozioni.
-Sono completamente a pezzi!- sbottò gettandosi su una poltrona mentre il ragazzo s’impadroniva dell’altra.
-Cosa hai fatto?- chiese Potter, interessato.
-Non hai neanche idea,- sospirò il professore, gettando la testa all’indietro e poggiandola sullo schienale della poltrona. Mosse indistintamente la mano e un bicchiere ricolmo di liquido ambrato gli arrivò in volo da un piccolo scaffale nascosto dall’altra parte della stanza.
-Se non me lo dici, non potrò mai farmi un’idea,- rispose Harry per le rime, leggermente incavolato dal comportamento dello zio. Dopotutto aveva già dimostrato di essere completamente in grado di mettere in fuga i Mangiamorte senza l’aiuto del nonno.
Severus voltò la testa verso il nipote, guardandolo negli occhi.
-Stai meglio senza occhiali,- disse con un piccolo sorriso.
-Non tentare di cambiare argomento,- ribattè immediatamente il bambino sopravvissuto.
Piton rivoltò lo sguardo in alto, ghignando.
-Per quanto abbia provato a cambiarti, rimani sempre identico a tua madre,- rise.
Il riferimento alla dolce Lily Potter riuscì ad addolcire il bambino sopravvissuto.
-Va bene… ok… per stasera ti lascio riposare,- sentenziò. –Però adesso fili immediatamente a letto.-
-Certo, papà,- rise di gusto Severus.
Dopo aver salutato lo zio, Potter salì nella torre del Preside, aspettandosi di trovarla completamente deserta. Una volta aperta la porta, voltato lo sguardo, vide il nonno disteso sul comodo divano, gli occhi chiusi e l’aria stanca.
-Nonno!- esclamò preoccupato, catapultandosi immediatamente verso il vecchio mago. –Nonno, tutto ok?-
Albus aprì gli occhi e si voltò a guardare il giovane nipote.
-Certo, Harry, non preoccuparti,- sorrise, stancamente.
-Devi smetterla di andartene in giro da solo,- lo rimproverò Harry. –Perché non posso andare io a cercare gli Horcrux? Tu mi dici dove e così io non avrò alcun problema.-
-Perché, come ti ho già detto poche settimane fa, la tua vita è più importante della mia,- disse il vecchio mago con un debole sorriso.
-Ma così finirai per fare la fine che stavi facendo poche settimane fa!- lo rimproverò severamente il bambino sopravvissuto.
-Sinceramente,- sospirò Albus, -molte volte non so chi sia il nonno e chi il nipote.-
Anche Harry sorrise, comprensivo.
-Mi preoccupo per te come tu fai con me,- costatò. –E’ normale. Tu sei una delle poche persone che mi sono rimaste a questo mondo. Non voglio rischiare di perderti.-
-Non mi perderai, stai tranquillo,- sorrise Silente, alzando una mano e accarezzandogli il volto. –Stai meglio senza occhiali. Abbiamo fatto bene a fare quell’incantesimo.-
-Ma ve ne venite tutti con la stessa frase?- rise Harry.
-Severus è tornato?-
-Si,- annuì il moro. –Ho già mandato a letto anche lui, non preoccuparti.-
-Sei riuscito a mandare a letto Severus Piton?- esclamò incredulo il Preside. –Sai che mai nessuna persona era riuscita ad imporsi su Severus fino al punto da decidere quando doveva andare a letto? Neanche sua madre, credo, aveva tale autorità su di lui!-
-Bhe… per i nipoti adottivi c’è sempre una predilezione, no?- rise il bambino sopravvissuto. –E ora fila anche tu a letto. Devi riposarti. E poi non voglio sentire alcuna scusa. Quando dovrai cercare gli Horcrux, verrò con te, chiaro?-
-Agli ordini, nonno.-









Allora? Cosa ne dite?
Per tutti quelli che non l'hanno letto, ho pubblicato una piccola One-Shot per collegare meglio le due fanfic. Nel primo capitolo non ho messo nulla d'importante, appunto per mettere questo annuncio e dare a tutti la possibilità di andare a leggere "Occhi verdi e cuore di ghiaccio" prima che le cose diventino troppo complicate da spiegare.
Ditemi cosa ne pensate!

Bacini!




 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (4 voti, 4 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 4 commenti
Rif.Capitolo: 13
barbarela - Voto:
28/02/11 01:35
Fantastico, adoro la fic (le fic contando anche "l'altra faccia della medaglia") ma mi chiedo, proseguirai a scirvere?
Sai dopo secoli che non passavo su manga.it ricontrollo tra i miei preferito, rileggola tua fic per la 3 o 4 volta ma tu non prosegui, ti prego continua a scrivere, la storia è avvincente e sinceramente mi piace molto, e poi volgio sapere di sam, del torneo e di tutto quello che hai accennato ma che non scoprirò se non continui a scrivere, ti prego AGGIORNA!!!
Comunque sappi che mi piace un sacco!!!
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daniel31 - Voto: 22/06/08 11:47
Bellissima fic!! Veramente molto originale!E mi piace questo lato di Harry!
Brava!!
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Rif.Capitolo: 1
creamy95 - Voto:
03/06/08 08:48
non scrivo niente perchè ti ho gia inviato un commento nel tuo fermo posta!!!!!!!!! leggilo perchè potrebbe esserti utile!!!!!!!!!!!!!
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Rif.Capitolo: 1
meffy02 - Voto:
29/05/08 17:18
fantastico cm il primo:)) continua così!
kissone by -MeFfY-
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