PROLOGO
- Capitolo 1° -
Una casetta di legno e fogli di carta di riso dall'aria umile e poco stimata era immersa nel buio della notte, le luci all'interno erano spente, tutto taceva come in attesa di un filo di luce al quale affidare la propria voce.
La casetta era nel mezzo di un grande prato di erba fresca, alla sua destra si vedeva in lontanaza il villaggio degli altri Konpaku, poco distante vi era una foresta poco fitta e breve attraversata da un bellissimo fiumiciattolo.
In quella tranquilla notte una figura si mosse verso la casa, non si sentiva alcun rumore, si muoveva silenziosa e furtiva, poi con un rapido gesto e un rumore di carta strappata la figura era già all'interno della casa.
Poi un rumore di mobili caduti, le luci si accesero, un urlo e un altro rumore di vasi rotti, poi la figura scappò via nella notte, diretta al villaggio.
-...Yaaaaaawn, chessonno!!!...Perché diavolo ci hanno fatto venire qui? Perché proprio Zaraki poi? Una zona peggiore di certo non la trovavano!-
Disse un uomo alto e slanciato, con un fisico longilineo e magro, i capelli rossi corti con un gran ciuffo sul viso, gli occhi verde chiaro e il viso dagli zigomi delicati, aveva nel complesso un'aria simpatica, per quanto grottesca.
-Quanto rompi Kunihiko! A volte non so come facciamo ad essere dello stesso casato...cheddiavolo! Siamo nobili, perdinci! Il casato Obana è uno tra i piu' nobili, il capitano Unohana ci ha incaricato di venire qui poiché dovrebbe esserci una facile missione da compiere, oppure hai paura dei konpaku di Zaraki?-
Rispose una giovane ragazza dai capelli neri che gli cascavano sul davanti sullo shihakusho nero, era bassina ma molto affascinante, con i suoi occhi nero scuro molto profondi e determinati, la bocca piccola e il naso poco pronunciato, gli zigomi alti che le conferivano un'aria nobile quanto bella.
-...Mah, a me non sembra stia succedendo qualcosa, eppoi, Hikachan, non ti preoccupare tanto, cioè io sono il piu' forte del casato, quindi non direi che...-
La sua frase fu interrota da un pugno in testa della ragazza.
-Dannato! Non parlarmi con quell'aria di sufficienza dicendo cose tipo che sei il migliore del casato! Io sono piu' grande! Mi devi portare rispetto diamine! Eppoi non mi chiamo Hikachan!!!!!
HIKARU! H-I-K-A-R-U! Ci vuole tanto? Dannato frat...-
Questa volta fu la frase di lei ad essere interrota, ma stavolta fu qualcosa di grave a porre fine all'inutile litigio dei due.
Un'esplosione provocò il trambusto, erano nel centro del villaggio camminando, quando il botto abbatté una casa.
Dalla quale uscì un tizio di corsa, giusto in tempo per essere bloccato dallo Shunpo di Kunihiko, che gli puntò la zanpakuto alla gola, il misterioso uomo era completamente vestito di nero con una fascia che gli copriva la parte inferiore del viso.
Poteva scorgere benissimo da quella distanza la bell'impugnatura curva con inciso un drago che arrivava a mangiarsi la coda.
Intanto Hikaru gli aveva tolto di mano il fagottino, in tempo per vedere che aveva davanti un neonato, che la guardava con i suoi grandi occhi marroni pieni di curiosità, senza nemmeno provare a piangere.
Kunihiko avvicinò la spada ancora piu' al collo del ninja per evitare ogni movimento.
-Chi diavolo sei? Dove diavolo pensi di essere? Rispondi, dann...-
Dovette scattare velocemente per parare il colpo di pugnale del ninja, molto piu' abile di quanto potesse inizialmente sembrare.
-Sono Mushanokoji Sakurai, in spedizioni per la I Unità Mobile Segreta...ho il diritto di stare qui, sono in missione, quel moccioso è pericoloso, ha un reiatsu anomalo, devo portarlo al capo delle UMS.-
L'unica cosa dell'uomo che vedeva Kunihiko erano gli occhi neri che gli dicevano che tutto ciò che aveva detto era una balla, o almeno parte di esso.
-...Scusa Mushakun, ma mi fido di piu' del mio istinto...-
Rapidamente con uno shunpo si portò dietro di lui, la reazione e conseguente parata fu immediata.
-...Non miri ai punti vitali, XIII? O forse IV? Di certo non sei della VII o della X...Beh...mi spiace ma ora me ne devo andare...ci pensate voi al pargolo?...-
Con una risata meschina e banalmente malvagia saltò via, Kunihiko venne fermato dalla sorella.
-...Aspetta, è tutto sicuramente sospetto, ma dobbiamo occuparci del bambino, e poi dobbiamo capire cosa sa il capitano di questa faccenda, dopotutto ci ha mandati lei...-
-...Non so nulla di bambini...io vi ho mandato perché uno shinigami della I Unità Mobile Segreta aveva disertato ed era stato visto da quelle parti, e, secondo i dati fornitici dal Capitano II, possiamo affermare che era pericoloso...-
Così parlò la saggia Unohana, mentre guardava dolcemente i suoi sottoposti, sorrise poi prese in braccio il bambino.
-Riguardo a lui, beh, il suo reiatsu è sicuramente enorme, molto simile a quel Sostituto Shinigami che aveva devastato la Seiretei un po' di anni or sono...per ora è meglio accudirlo fincyhé non si scopriranno notizie piu' precise.-
Subito Konihiko si mosse cercando la parola.
-Signor Capitano! Possiamo farlo entrare nel nostro Casato, ormai non c'è piu' la legge che vieta a un non shinigami di entrare in un casato nobile!-
Il Capitano sorrise di risposta.
-Sai che dev'essere accettato dai Capi del Casato vero Kunihiko?-
-Sissignore-
-Allora va bene, andate pure, inoltre entro domani tornate sul luogo, Zaraki sud e cercate tracce della famiglia del ragazzo-
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