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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Digimon (Dejimon adobenchâ)
Titolo Fanfic: L'ALTRA FACCIA DELLA LUNA
Genere: Introspettivo, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Shounen Ai
Autore: noemi89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/05/2008 13:07:46 (ultimo inserimento: 23/07/08)

Sono passati tanti anni dal giorno in cui i digiprescelti si sono conosciuti e la loro vita è cambiata. Alcuni si sono persi di vista, altri no...
 
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UN GIORNO SENZA FINE
- Capitolo 1° -

Un Giorno Senza Fine


Non so perché io abbia scelto questa vita, sinceramente. Forse è stata una conseguenza del rifiuto di Hikari. Quanto mi ha fatto penare, quella donna... Ormai sposata con Takeru da sette anni...
Questo significa irrimediabilmente che io ho già ventisette anni. Sprecati, a mio parere.
Ecco forse perché mi trovo qui, con una donna che forse non amo, con la quale sto solo per... no… meglio che io non realizzi perché io viva proprio con lei...
Sarebbe ammettere il mio dolore.

Non siamo mica nati ricchi noi
ci alziamo presto la mattina e poi
siamo distratti un po'
e stretti nel metrò


Che nessuno tra noi due navighi nell’oro è una cosa risaputa. Entrambi abbiamo avuto la sfortuna di essere persone normali, senza particolare predisposizione al successo. Anche io con il calcio ho chiuso una decina di anni fa, purtroppo. E finché io non riesco a far carriera, i soldi per noi rimarranno per sempre un miraggio. Alzarci presto per adempiere a un dovere che neanche ci gratifica, è questo il nostro destino. Dover viaggiare la mattina per raggiungere il posto di lavoro, senza entusiasmo alcuno… forse passeremo una vita così.
No, un’auto non ce la possiamo permettere, con i nostri stipendi. Affatto. Saremo noi a fare la fortuna della metropolitana giapponese, se andiamo avanti così. Non ho mai odiato le metrò come in questo periodo, giuro! Sempre superaffollate... riescono solo a farmi rimpiangere i tempi della scuola...

e quando torni a casa tardi tu
mi dici sempre che non reggi più
e non vuoi più parlare
e io che inizio a bere.


E alla fine, quando rincasiamo, io prima di te, è sempre la solita quotidiana routine. A dir poco stancante. Sei sempre stanca... povero amore mio! Eppure... noi non parliamo più come una volta, Miyako. No... tu non mi sopporti più, forse perché ti ricordo lui... è così? Ma tu ogni giorno torni stanca, lamentandoti perché il tuo lavoro non ti piace. Neanche a me piace fare il suo segretario, sai?
Basterebbe parlarne assieme, certo. Facile a dirsi. Anche perché tu non è che ne abbia molta voglia, non è vero, Yako? So che odi questo nomignolo, ma a me serve sempre differenziarmi dalla massa...
Oppure basterebbe che io smettessi di bere, per salvare il nostro bilancio familiare, vero tesoro? Ma non ce la faccio... è più forte di me. È come una spirale che ti attira dentro sé, senza possibilità di scampo, senza via d’uscita. Una dipendenza che quando si è lucidi si razionalizza, ma dalla quale non si può uscire, se non lo si vuole fortemente.
E io non ce la faccio.
Di questo sono consapevole.

La convivenza che ci ha dato sì
la nostra storia è consumata qui
tra sigarette andate
le bottiglie vuote, le cose tralasciate


Non mi sono mai domandato perché io e te stiamo insieme, Yako, perché credo non ci sia una risposta soddisfacente per la mia domanda. Non più, ormai. E questo fa male, tanto. In fondo, entrambi sappiamo che non ci prendiamo più, per niente.
La nostra vita è di una staticità inaudita.
Non c’è più amore tra di noi, solo a letto ci capiamo, a volte.
Ma non credo sia questa la vita che sognavamo... se te lo dicessi, saresti d’accordo con me. Forse.
Ma perché finire così?
Perché?
Le mie mani tremano, alla vista di ciò che ho davanti. Tu seduta sulla poltrona di fronte a me, inespressiva. Numerose sigarette spente riempiono il nostro posacenere ci indicano forse il tempo che passa. Non mi ero accorto, infatti, che fossi rientrata da così tanto tempo.
Ma cosa...? Anche tu bevi, Miyako? Beh... è quello che vedo, che la realtà prova.
Ma la nostra storia è come queste bottiglie ormai vuote. Troppe cose vissute troppo velocemente, non apprezzate appieno.
Ma questo è un difetto comune a entrambi, vero amore mio?
Chissà, forse se ci fossimo vissuti con meno superficialità adesso saremo diversi da quelli che siamo, da quello che non riusciamo a smettere di essere...

e tua madre che chiama ogni tanto
«State bene sì»
«stiamo bene»
ma sono stanco
sai vorrei ci fosse un giorno.


Poi accade quello che entrambi ci saremo aspettati: squilla il telefono. È difficile che sia per me, visto che l’unica persona che mi cerca è quel maledetto mio datore di lavoro. Anche Ken sembra essersi dimenticato di me, da quando sto con la ragazza che lui non è stato capace di amare. Sarà per te Miyako, dunque. Forse Hikari, forse un suo parente, forse la madre.
E come sempre la cosa giusta è sempre l’ultima a cui penso. È un classico.
Tu rispondi, non aspetti che sia io ad alzarmi, perché sai che lo farei mai, e così io, come ogni giorno della mia vita, ascolto te parlare con una delle tante persone che mi odia.
Ti avrà chiesto un qualcosa del tipo “state bene?” perché tu le rispondi con un coinciso “stiamo bene” e riattacchi... fredda, coincisa, e soprattutto uguale a me: stanca.
Vorrei che per noi arrivasse quel giorno, un giorno in cui la quotidianità sparisse, e tutto fosse perfetto. Ma l’unica cosa che ora per me arriva sono i ricordi.
Sempre il solito stramaledettissimo ricordo.
Il ricordo del giorno in cui Ken mi spinse tra le tue braccia.
Eravamo in un bar, io avevo già cominciato a bere, lui ogni tanto mi emulava, la maggior parte delle volte mi faceva solo compagnia. E in quell’occasione Ken si attenne al secondo caso.
Perché non sapevo che ci sarebbe stata in quella giornata qualcosa che mi avrebbe sconvolto. Qualcosa come la conversazione che ebbi con il mio migliore amico, con colui che credevo di conoscere meglio di chiunque altra persona.
Come mi sbagliavo! Conoscevo gli altri, forse, non Ken.
Come al solito, un superalcolico faceva compagnia alle nostre parole. Più precisamente, a cosa Ken aveva da dirmi.
“Avanti, amico mio, parla! Mica avrai paura di me?” dissi scherzosamente, non potendo mai immaginare cosa avesse lui da dirmi.
“Dai, non è una cosa facile da dire, quella che devi sapere” disse lui, con un tono che avrebbe usato se avesse dovuto annunciarmi l’apocalisse.
“Ken... da Imperatore dei Digimon avevi previsto la mia morte che ormai è vicina?” dissi, in un sorriso.
Sì, perché allora per me la fine del mondo poteva semplicemente essere la mia scomparsa. Cosa sarebbe mai potuto capitare di più grave?
Quello che Ken aveva da dirmi, ad esempio.
Solo che allora ero ancora troppo superficiale per rendermi conto di una cosa del genere.
Allora sarebbe circa sette anni fa.
Ma io, quel giorno di sette anni fa, o meglio, quella conversazione di sette anni fa con il mio migliore amico, ancora non riesco a togliermelo dalla testa.
“No... ma credimi, questa cosa che ti dirò non ti lascerà indifferente.”
Sì... decisamente mi stavo preoccupando. Fortemente.
Dunque... cosa Ken avrebbe potuto avere paura di dirmi?
“Stai con Miyako, per caso?” chiesi. Oh, com’ero ingenuo, allora!
“No, non sono con Miyako... ma con qualcun altro.”
Oh... il mio migliore amico aveva conquistato il cuore di una qualche giovane donzella che non era Miyako!, pensai, senza mai poter essere in grado di immaginare cosa mi riservasse il futuro.
“Oh... e con chi?” chiesi, con la tanta ingenuità che a quei tempi ancora mi caratterizzava.
Mi accorsi che Ken aveva detto qualcun altro al posto di qualcun’altra, ma non diedi peso alla cosa. Quello fu un grandissimo errore.
“Daisuke ti affido Miyako... a te il compito di renderla felice, perché io non posso più farlo, oramai, per quello che sono diventato.”
“La sposerei anche, se fossi tu a chiedermelo!” esclamai senza pensare due volte alle mie parole, sicuro che non fosse mai arrivato il giorno in cui Ken mi avrebbe chiesto di sposare Miyako. Fu il secondo errore gravissimo di quella giornata, a breve distanza temporale dal primo.
“Allora preparati a sentirla chiamare Miyako Motomiya, Daisuke, perché io te lo sto chiedendo adesso, di sposarla.”
Ed è mentre aspiro un’altra boccata mortale della mia sigaretta, che ricordo che le sue parole mi fecero secco. Non riuscii a ribattere, perciò lui continuò a parlare.
“Io ormai non posso più amarla.”
E no... a quel punto qualcosa dovevo pur dirla! Non sarebbe stato da me, e fu per questa ragione che parlai.
“Ma perché? Prima o poi quest’infatuazione ti passerà, e dichiarerai a Miyako i tuoi sentimenti! Così tutto tornerà normale, come il mondo si aspetta, e Miyako Icchijouji farà la sua comparsa in questo mondo!”
In altre parole li avevo già sposati!
“No Daisuke… questo non succederà.” mi smentì lui “E anche tu te ne convincerai, quando ti dirò chi amo.”
“Neanche fosse la sorella minore di Miyako!” esclamai, ancora ignaro della rivelazione che ben presto mi avrebbe fatto il mio migliore amico “Avanti, Ken... vuota il sacco! Di chi ti sei innamorato? Con chi stai?”
Ricordo che il mio buonumore subito svanì, quando sentii la risposta.
“Daisuke... sto con Iori.”
Non reagii, perché non sapevo con quali parole farlo.

Ora vorrei solo un giorno diverso dagli altri, che mi staccasse dalla routine quotidiana. Solo ventiquattro ore, non chiedo altro. Non mi sembra siano tante, no?

Un giorno senza fine
uno di quelli in cui
ti scordi che domani
ti devi alzare presto
e devi lavorare


Uno di quei giorni che da soli ti bastano a dire di essere felice, perché ti gratificano fino in fondo... uno di quelli in cui i doveri miracolosamente ti abbandonano, lasciando posto solo ai piaceri della vita. Ventiquattro ore in cui ci si dimentica la propria quotidianità, i doveri, il lavoro, la vita frenetica... e le sveglie che suonano sempre tardi. Questa sarà l’unica cosa che non cambierà, in tutta la mia vita...
E pensare che nella mia vita sono cambiate tante cose... innanzitutto, mai e poi mai avrei immaginato che un’epoca futura –che poi sarebbe l’attuale– sarei andato a convivere con la mia peggior nemica del gruppo dei digiprescelti! Che cosa inaudita!
Che avrei lavorato per il marito di Hikari Yagami! Che guaio!
Che avrei rinunciato di farle la corte! Ancora peggio!
Che avrei realizzato di non essere davvero innamorato di lei! Tragedia!
Che non avrei aperto il balcone per suicidarmi alla notizia del matrimonio di Hikari e Takeru! L’apocalisse!
Vorrei uno di quei giorni in cui provare a raggiungere la felicità... lontano dai miei problemi... chissà se esiste...

vorrei ci fosse un giorno
che tu non fossi nervosa
e senza litigare, riprenderti per mano
e andarcene un po' al mare
un giorno senza fine.


Uno di quei giorni in cui i miei problemi si sciolgano come neve al sole... senza le tue urla, Miyako... senza le tue crisi di nervosismo, senza litigi inutili.
Te lo ricordi il nostro ultimo litigio, Miyako?
Esattamente ieri.
Quando tu mi hai detto di essere incinta.
Non che non mi facesse piacere la cosa, non mi dispiace avere un figlio, ma non farò mai quello che tu mi hai chiesto.
Io non ti sposerò mai, Miyako.
E non per la ragione che tu credi. Non è vero che io detesto che tu diventi la signora Motomiya... non è questa la ragione principale, almeno.
Io non ti sposerò mai, perché non sarebbe giusto nei suoi confronti.
Immagina se Ken un giorno ti rivolesse. Se venisse qui dicendo di amarti. Non avevi mai preso in considerazione un’eventualità del genere, vero Miyako?
E allora perché non lasciare le cose come stanno, lasciando che il destino faccia il suo corso? Noi non ci sposiamo, poi se Ken verrà, verrà! In caso contrario noi due saremmo ugualmente stati assieme.
Ma a te non va bene questa soluzione, non è vero amore mio?
E forse è anche per questa ragione che tua madre mi odia. Perché io non voglio sposarti.
E forse ha ragione quando dice che non ti amo abbastanza.
Io ti voglio bene, Miya, ma non ti amo.
E quando mi chiedo se sto facendo tutto questo per Ken, non riesco a darmi torto.
Eppure cosa c’è di male ad accontentare un amico?
Perché io e te non possiamo vivere la nostra quotidianità normalmente, aspettando di capire che ne sarà di noi?
Andando al mare, ad esempio.
Io ho sempre amato andare al mare. Perché guardarlo mi fa stare bene. Mi fa dimenticare tutti i miei problemi... mi dà l’illusione di avere una vita felice. Quella vita che ho sempre sognato accanto a Hikari Yagami, ma che in fondo sono riuscito a ottenere anche senza di lei. Almeno in parte.

Apriamo gli occhi e poi non è così
ma a scuola che ne sanno
che sono già due volte che ci manca un anno
e qualche sera ci guardiamo un film


Eppure non è così. La nostra vita non è questa. Le nostre esistenze sono piene di problemi, e di cose irrisolte di cui il mondo non è conoscenza.
Yako, anche tu hai vergogna nel dire ai tuoi che sono due anni che non riesci a prendere la laurea, per il troppo lavoro... vero? Esami non dati, oppure l’ennesimo diciassette tormenta ancora i tuoi incubi...
Beh, lo so che si prova, perché sono nella tua stessa situazione, e tu lo sai.
Ma a loro non importa della vita che facciamo noi... in realtà non importa a nessuno. Loro, i nostri compagni di corso, hanno una vita felice. O almeno credono di averla. Però, loro sono felici della loro situazione.
Gli insoddisfatti siamo noi.
Siamo noi quelli che sognano una vita diversa la sera davanti a un televisore acceso, dove, malgrado tutto, si scambiano ancora qualche carezza.
Siamo noi quelli che cercano inutilmente di personificarsi nei protagonisti dei lungometraggi che vedono... come siamo patetici!
La nostra vita non cambierà comunque, Miyako.

e poi facciamo l'amore
che i fatti della vita
per superarli bene
bisogna stare insieme.


Anche se desideriamo con tutto il cuore che ciò accadesse. E per consolarci stiamo insieme, pur sapendo che corriamo il rischio di incorrere in imprevisti come quello che porti in grembo. Non che mi dispiaccia che ci sia, questo non lo direi mai soprattutto perché non lo penso... solo che se non ci fosse mi sentirei meno in colpa verso Ken.
Eppure stare con te, unirmi a te, mi rende la vita più semplice. In altre parole, mi aiuta ad accettarla con più semplicità... mi aiuta a credere che tutto si risolverà, prima o poi...

E la sveglia che suona alle sei
i sogni poi non li finisci mai
ma tu sei stanca
vorrei ci fosse un giorno.


Ma purtroppo tutte le cose belle sono destinate a finire, prima o poi. Così suona la sveglia. Alle sei, come ogni mattina, a quella dannatissima ora in cui stai ancora sognando. Così mai e poi mai saprai come sarebbe andato a finire quel dato sogno... e se poi ci stavamo sognando vicendevolmente, la fregatura è doppia.
Quanto mi fa male vedere al mattino la stanchezza sul tuo volto, ma purtroppo non ho metodi con i quali risolvere questa situazione. E questo mi fa sentire impotente, con il cuore stanco.
Vorrei solo che per ventiquattro ore la nostra vita fosse diversa dal solito, che ci accadesse qualcosa di speciale. D’altronde non è sbagliato sognare, no?

Un giorno senza fine
uno di quelli in cui
ti scordi che domani
ti devi alzare presto
e devi lavorare
vorrei ci fosse un giorno
che tu non fossi nervosa
e senza litigare, riprenderti per mano
e andarcene un po' al mare


Magari esistesse un giorno nato per farci dimenticare la nostra vita che non ci piace. Uno di quelli in cui ci si dimentica dei doveri, e si fa solo quello che più piace...
Vorrei fare tante cose con te, Yako...
Se solo tu riuscissi anche solo per un attimo ad abbandonare il tuo nervosismo e le stupide ragioni che creano astio tra di noi... beh, credo proprio che potremmo fare insieme qualcosa di diverso dalla solita routine quotidiana, qualsiasi cosa Miya...
Non so... è che io adoro il mare, e tu lo sai, ma possiamo benissimo fare qualche altra cosa, a te basterebbe chiederlo...

un giorno senza fine
per bere e per fumare
e poi tornare qui
riprendere coscienza
ma senza stare male


Oppure potremmo anche vivere un giorno come gli altri, in cui in nostri passatempi sono bere e fumare... ma per una volta farlo non per dimenticare la nostra realtà ma semplicemente perché ne abbiamo voglia.
Ancora non so, e credo neanche tu, come ci si sentirebbe a dire che abbiamo bevuto e fumato non per dimenticare, ma per puro diletto... che per una volta nella nostra vita va tutto bene, anche se poi non so se è davvero così... cioè, non credo che una persona che non abbia neanche un problema beva...
Chissà però come ci si sente a riprendersi da una sbornia o un’ubriacatura senza stare male, essendo consapevoli che non si ha bisogno dell’alcool...
Eppure per adesso sono consapevole del fatto che io bevo e fumo per dimenticare. E anche per te vale la stessa cosa, Miyako.

vorrei ci fosse un giorno
ne ho avuti pochi io
uno di quelli in cui
ti scordi dei casini
e di pregare Dio.


Vorrei che per noi ci fosse un giorno senza pensieri, sia per te che per me uno di quei giorni in cui i problemi si dimenticano, e sembra quasi non esistano, e non hai bisogno di chiedere al cielo un giorno migliore.
Di giorni così, io ne ho avuti davvero pochi. Stavo sempre a pregare e sperare che Hikari mi degnasse di uno sguardo, ma a nulla sono valse le mie preghiere.
Ma chiedere tutto questo non ha senso, se so che tanto non diverrà mai realtà.
Ne ho avuti talmente pochi di giorni così io, che un altro po’ non so neanche cosa si provi a viverli.
Vediamo... quando credevo di amare Hikari, forse. Sì... quando lei mi degnava di attenzioni, io credevo di essere felice.
Non avrei mai immaginato che un giorno sarei riuscito a parlare di quella ragazza senza stare male...

Un giorno senza fine
per bere e per fumare
e poi tornare qui
riprendere coscienza
ma senza stare male


Vorrei per noi un giorno in cui soddisfare ogni nostro desiderio, anche il più piccolo e banale, senza sentirci colpevoli di un reato che mai abbiamo commesso…
Vorrei poterti chiamare Miya senza sentirmi in colpa con Ken, vorrei poter esaudire ogni tuo desiderio senza dovermi porre il problema che a una tale ora dovrò andare a lavorare per Takeru... vorrei vivere per te, Miya...

un giorno senza fine

Un giorno senza fine in cui pensare a Taichi assieme a Yamato e a Ken assieme a Iori senza vederli diversi da me, per pensare a Takeru assieme a Hikari con la certezza che vecchie ferite non si riapriranno, per pensare a come nessuno di noi avrebbe mai immaginato che Joe e Sora si sarebbero sposati, o a quanto ci hanno messo Koushiro e Mimi a dichiararsi reciprocamente i proprio sentimenti... e per far ciò ci vuole davvero un girono intero!

un giorno senza fine

Eppure a me basterebbe un giorno da dichiarare a te, Miya, per scoprire se l’amore che provavo per te è scomparso, o ce n’è ancora un po’... perché, in fondo, a discapito di ciò che crede la gente, io ti ho sempre voluto bene mia cara Yako, anzi... ti ho sempre amata.
Ed è ora che tu mi baci, forse per farmi capire che anche noi, nonostante tutto, potremmo avere il nostro giorno senza fine.



Ben trovati dopo quest’ultima folle idea della sottoscritta!! Dunque... scossi? Beh... sarebbe anche comprensibile!XD Daisuke che pensa non è una cosa che capita tutti i giorni, in fondo! Lo so lo so, magari è un po’ OOC (troppo OOC, direte voi lettori) ma a me piaceva come idea! In fondo, non è detto che una situazione del genere non possa capitare!
Già vedo tutte le fan del Sorato e del Kenyako pronte a linciarmi!! Abbiate pietà di me, e consolatevi con il Koumimi e il Takari!! Questi li ho lasciati immacolati!!
Dunque... quest’opera sarà una raccolta di songfic più o meno con questo tema (avete capito ora a cosa serve il titolo L’altra faccia della Luna??) che tratteranno di varie coppie insolite, assieme per uno strano motivo...!
E non ditemi che il dialogo tra Ken e Daisuke è assai poco probabile, mi raccomando!! >.<
Dedico questa raccolta a tutte quelle mie lettrici, HikariKanna (tesoro ti voglio un bene infinito! Sei il mito mio!!), Sae (piccola, grazie a te credo che risolverò non pochi miei problemi esistenziali... grazie di cuore per i preziosi consigli che mi hai dato oggi!), Sora89 (anche se con le attese di Light mi fai penare, ti voglio bene!), Memi (adoro le tue fic, i tuoi commenti a ciò che scrivo e sono affezionata a te... ma soprattutto sono innamorata delle tue fic Tracce di Te e Buonanotte Papà!) e Shun di Andromeda (cucciola... non considerarmi il tuo sensei... io non ho niente di speciale!! Ma ti ringrazio di cuore per questa cosa che mi inorgoglisce parecchio!) senza le quali non sarei quella che sono! Vi voglio benissimo!!

 
Continua nel capitolo:


 
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