torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: NENIA
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: stellabella7 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/05/2008 21:02:25

L'amore genuino che nasce da un semplice incontro. L'amore che supera ogni cosa, anche le regole di quel mondo ostile per gli esseri diversi.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   

- Capitolo 1° -

Nenia
In lontananza un canto …
… mihi permittis, o Iove, mortui lodas canere …
Una voce melodiosa sta intonando un canto triste, invariato.
Non riesco a capire da dove provenga ma, catturato da quelle parole, cerco di avvicinarmi a quel suono tanto malinconico.
Non riesco a vedere molto nella foresta illuminata dai deboli raggi bianchi della luna.
Facendomi spazio tra le fronde degli alberi, riesco finalmente a scorgere una figura … e ne rimango ammaliato.

… mihi permittis, o Iove, mortui lodas canere …
Un’ombra dai lunghi capelli corvini e dalla pelle troppo candida per essere umana.
Danza aggraziata lasciando svolazzare il liscio velo azzurro che copre le sue forme sinuose.
Forse troppo affascinato da quella straordinaria visione, mi accorgo solo ora dove mi trovo: in un cimitero.
Non riesco a capire come sia possibile che una ragazza così bella possa sostare in un luogo tanto tetro.
Ma a distrarmi da tutti i miei pensieri ci pensa la sua voce.
Certo soave, ma anche piena di tristezza e solitudine.
Senza pensare faccio un passo in avanti … e improvvisamente il canto si ferma.
Si gira verso dove ha sentito lo spezzarsi di un ramo, e finalmente posso ammirare il suo volto.
I suoi occhi nocciola spaventati mi fissano ma io non ci faccio caso e mi perdo nel rosa delle sue labbra.
Inghiottiti dal silenzio, rimaniamo a guardarci per un periodo che a me sembra un’eternità.
Poi lei si volta e comincia a camminare nella direzione opposta alla mia.
Un senso di angoscia mi assale.
<<Fermati>>, riesco a dire.
Lei si blocca, forse sta meditando se iniziare a correre o mostrarsi di nuovo a me.
Per mia fortuna, sceglie la seconda ipotesi.
La squadro sbalordito ancora di più dalla sua inumana bellezza.
<<Chi sei?>> sussurro.
<<Nenia>> risponde con la sua dolce voce.
Rimango fermo a contemplarla un attimo poi <<Sei una dea?>> esclamo.
<<Sì, sono la dea dei canti funebri>>.
Questa risposta non me l’aspettavo, ma riesce a mettere in ordine le mie idee. Ora capisco cosa ci faceva in un cimitero.
Mi avvicino un po’ di più a lei, ma la vedo arretrare.
<<Cosa c’è? Hai paura?>>
<<No>>, risponde e mi accorgo solo ora del tremolio della sua voce.
<<Io mi chiamo Inuyasha>>, cerco di rassicurarla.
<<Sei un Hanyou>> esclama ed io rimando esterrefatto dalla sua deduzione.
<<Hai le orecchie da cane>> osserva abbozzando un sorriso prudente.
<<Sì, mio padre era un demone e mia madre una dea>> e detto questo sfodero uno dei miei sorrisi migliori, ma so che non c’è da vantarsi troppo a essere un … bastardo.
<<E perché sei qui? Perché non sei con loro?>> chiede curiosa.
<<Bè, loro sono…>> mi stupisco nel trovare la mia voce tremante, <<morti>>.
Mi guarda sorpresa e un’ombra d’inquietudine oscura il suo viso.
<<Mi dispiace>>. È sincera.
Inaspettatamente un velo cade dalle sue spalle.
Lei si china a prenderlo ed io faccio lo stesso.
Una scossa, un brivido lungo la schiena.
Le nostre mani s’incontrano per un attimo, scatenando in me una miriade di emozioni.
Alziamo immediatamente i volti e ci rendiamo conto che sono a poca distanza l’uno dall’altro.
Ascoltando il mio istinto, sfioro quelle labbra che mi hanno stregato.
Lei rimane impietrita dal mio gesto.
Lascio perdere alzandomi da quella posizione scomoda e le tendo la mano per aiutarla.
Credevo fosse un gesto banale, ma mi sono ravveduto.
Sono invaso dalle medesime sensazioni dell’attimo prima e, come allora, non ci penso due volte e, posando delicatamente la mia mano sulla sua nuca, la bacio di nuovo.
È un bacio diverso dal primo, è più passionale, infuocato.
Lecco avidamente quelle morbide labbra per fare entrare la mia lingua in quella rosa e le cingo i fianchi con le mie braccia.
Istantaneamente si scosta.
<<Non posso>>, un sussurro che mi colpisce come cento lame.
<<Perché?>>, la mia voce è un misto di entusiasmo e paura.
Lei non risponde ma mi guarda dolce.
Ripenso a mia madre e al dolore che provò nel crescere un figlio indesiderato da tutti.
In quel momento capisco che lei non vuole disubbidire alle regole.
Sì, le regole che dicono che io sono uno scherzo della natura.
Nel momento in cui si gira per andarsene, non so perché, corro e la abbraccio da dietro intrecciando le mie mani artigliate sul suo ventre.
Le scosto i fluidi capelli e le sussurro a un orecchio: <<Scusa, ma non posso vivere senza di te>>.
La giro e ribacio affamato le sue labbra.
Non oppone resistenza e mi permette di entrare con la lingua.
Quando la mia incontra la sua, iniziano a danzare insieme spinte dal nostro desiderio.
Mi mette le mani tra i capelli argentati e mi attira più a sé.
La prendo tra le braccia, staccandomi un poco per farle prendere fiato, e la distendo sull’erba fresca.
Inizio a baciarle il collo, mosso da un impeto primitivo.
Ben presto le labbra fanno posto alla lingua.
Estasiato da queste emozioni, ripercorro la linea del collo, del mento fino a ritrovare le sue labbra semichiuse, così invitanti. Mi ci perdo dentro una volta e un’altra ancora.
Lei, dal canto suo, vaga con mani insicure sul mio corpo provocandomi brividi di piacere.
Rimaniamo lì per molto, consumando il nostro amore, ballando una danza antica come il mondo.
Sfiniti, ci accasciamo sull’erba fredda che fa contrasto con la temperatura dei nostri corpi.
Lei si accoccola sul mio petto. Io spero che questo momento non finisca mai.
Guardiamo estasiati l’unica testimone della nostra unione: la Luna che tenue ci illumina.
La osservo rapito dal suo viso che ancora guarda in alto.
Dolcemente le bacio la fronte sudata e le accarezzo il ventre.
<<Non ho paura>>, sussurra.
<<Staremo insieme per sempre e nessuno farà del male al frutto della nostra unione>>.
Poi aggiungo: <<Non sarai infelice come lo fu un tempo mia madre, mia bella Kagome>>.
Detto questo, suggello la promessa fatta stringendola forte a me e baciandole le labbra teneramente.
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: