26 MARZO 2008
- Capitolo 1° -
Pioveva quel giorno. Le goccioline d'acqua battevano violente sui finestrini dell'autobus, ma a te non importava... Eri semplicemente lì, con il tuo lettore mp3 alle orecchie. Ascoltavi la tua Nena, la tua carissima Nena.
Affianco a te c'era Tom, quello vecchio.
Eri assente quel giorno, presente col corpo, ma assente con l'anima. A cosa diavolo stavi pensando? Ah già... Scusa... E' da lì che è iniziato tutto.
Tom era affianco a te per quella gita scolastica, ti ha abbracciato e non ti ha più mollato finchè non eravate scesi dall'autobus, poi vi eravate separati: ognuno nella propria classe.
Speravi. Speravi tanto che il tuo bel fratellone ti stesse vicino quel giorno, ma poi si è allontanato da te.
Ti mancava.
Ed eri rimasto sotto la pioggia, perchè i tuoi compagni non ti davano un posto sotto l'ombrello e il nero sui tuoi occhi iniziava a colare, ma non per quel tempo che pensava solo a frignare. E poi ti sentivi malinconico. Solo. Dimenticato.
Stavate attraversando la strada di una via a te sconosciuta di Amburgo, per raggiungere la facciata di un teatro... Cosa dovevate vedere? Notredame de Paris? Sì, certo...
Tu eri l'unico sotto l'acqua, non ti andava di stare sotto il porticato del teatro, affianco ai tuoi amici... Amici... Beh, sapevi che se ti fossi avvicinato a quei tuoi "amici", loro se la sarebbero presa con te e avrebbero giocato a calcio con la tua borsa, magro com'eri e come sei tutt'ora.
E poi a te piaceva stare solo con la tua Nena! Con o senza acqua! Beh, sì... Forse rovinava un pò la tua perfetta capigliatura, ma Nena è Nena! E Bill Kaulitz è Bill Kaulitz! Quindi, rimanere lontano da quegli amici, era la cosa più giusta da fare.
Ti sei seduto su una poltroncina del teatro con le ginocchia al petto e la testa abbassata su di esse. Tom non era riuscito a raggiungerti e non ti importava neanche di tenere un posto libero per lui, tanto nessuno si sarebbe seduto affianco ad un ragazzo apparentemente affemminato come te.
Quanto avresti voluto essere al posto di Esmeralda! Quella zingara che è stata uccisa dai soldati del comandante che tanto amava. Uccisa per punizione. Davvero la gente era così stupida? Era solo una zingara, come poteva un uomo forte, valoroso e tutto il resto, farsi battere da una donna? Maledetto Frollo! Maledetto prete che l'hai incastrata uccidendo quel bel comandante!
Ma poi,Bill, ti sei detto che tutto questo era impossibile... Nessuno ti giuardava in faccia per farti un piacere. Tranne uno: tuo fratello. Lui era sempre lì, pronto ad aiutarti, tranne quel giorno di pioggia. Dov'era Tom? Ti eri rigirato come minimo cinquanta volte per cercare tuo fratello in mezzo alla folla...
E non l'hai più trovato.
Eri uscito da quell'enorme sala facendo pure una figura di merda.
Cazzo.
Eri inciampato ed eri andato a finire in un'enorme pozzanghera, tipo lago.
Ancora una volta le lacrime nere spaccavano le tue belle e dolci guancie in due parti.
Che cruda realtà è stata la tua infanzia!
Pensavi a Tom.
Dov'era finito?
Ma poi ti sei rialzato, tra le mille risa dei tuoi compagni che non osavano cessare.
"Tomy..." ti eri ritrovato a pensare.
I tuoi insegnanti ti avevano preso per le braccia e ti avevano fatto salire sul pulmino, tutti incazzosi, senza neanche un pò di riguardo per te.
Ti odiavano anche loro.
Eri una sorta di "brutto anatroccolo".
Poi ti sei riseduto al tuo stesso posto, ma Tom non c'era.
No... Non c'era. E adesso sai perchè. E adesso ne soffri ancora.
E sbattevi la testa contro il finestrino.
Poi eri sceso dal quel veicolo mostruoso pieno di mostri e corso subito a recuperare la tua borsa buttata malamente dagli insegnanti nel bagagliaio. Ma non arrivavi a prenderla perchè era troppo infondo... La guardavi con speranza da lontano.
"No, ti prego, no... Non fatemi questo..."
Ma i tuoi compagni se la ridevano già, quando cercasti di arrampicarti nel bagagliaio per raggiungere ciò che cercavi.
-Hey, Bill, copriti! Blah...- Già... Loro ti vedevano saltellare là davanti e scorgevano il tuo fondoschiena per via del tuo maglioncino che si alzava e si abbassava continuamente.
E ti eri fermato a guardare la borsa, poi il ferro freddo del veicolo. Ci avevi rinunciato e avevi iniziato a fare il masochista.
Colpivi con la tua stessa testa il bordo del bagagliaio, senza farti troppi problemi. Tanto a chi importava? A tuo fratello? Non c'era neanche lui.
Ti girasti verso di loro con lo sguardo implorante per la borsa, ma loro erano in disapprovazione.
Non aspettavano altro.
Ti rigirasti verso il bagagliaio finchè non scorsi la mano di qualcuno prendere qualche borsa che, ahimè, non era la tua.
Quella mano... Quei vestiti stralarghi... Tom!
Poi Tom ti guardò bene e ti raccolse la borsa arrampicandosi. Tanto lui era tutto coperto, no?
Ma se ne andò poco dopo con i suoi amici.
Eri rimasto ancora solo, vedendolo andare via.
Com'eri tornato a casa?
Ah, sì... A piedi, sotto la pioggia e piangente.
"Tomy... Mi hai abbandonato..."
Ciao a tutti! Beh... L'idea di questa ficcy mi è venuta dalla gita che ho fatto l'altro giorno... In verità, sono stata io a tornare a casa piangente! Pazienza... Capita... Anche se sono un pò grande per piangere!
Beh... L'ho scritta anche per i miei buoni propositi... E' giusto prendere la gente per il culo?
C'è... Non bisogna frustrare la gente in questo modo... E poi, è brutto essere abbandonati...
Spero che a nessuno succedano queste brutte cose... Cmq, commentate in tanti!!!
Kiss Kuss
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Grazie per il commento!!!
Troppo buona!!!
*Commossissima*