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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Rossana (Kodomo no Omocha)
Titolo Fanfic: ROSSANAMYSERIE
Genere: Sentimentale, Romantico, Comico, Drammatico, Autobiografico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: kiarily galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/05/2008 23:47:44 (ultimo inserimento: 20/06/08)

I nostri ragazzi sono ormai 17enni, sempre alle prese con drammi, amori e scontri...Nuove emozioni e nuovi personaggi! Da leggere assulutamente!!!!!!
 
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RETTE, EQUAZIONI E…SORRISI
- Capitolo 1° -

Saaaalve ragazzi sono io, la vostra kiarily!!! Si si lo so nn mi sn fatta sentire x molto ma nn vi preo, eccomi do nuovo in pista!!!! Cmq, dopo DragonBall S5 e Narutomyserie ecco a voi...Sakuramyserie! Spero ke vi piaccia e almeno un po vi faccia sorridere!!! Aspetto commenti, bacioni a tt!!!!!!!!!!!!!!! XD


Antefatto: Il mio personaggio in Rossana è Kiara, (Kiara Amagi-Sana Kurata) ed è in pratica la seconda protagonista. Anzi, diciamo anche la prima…! Allora, Kiara è una cantante di successo, rimasta orfana dopo un incidente d’auto dei suoi genitori. La loro famiglia era sempre stata in cima alla Top-ten. La madre faceva la cantante e guadagnava moltissimo, richiesta sempre in tutto il mondo. Il padre invece faceva l’attore e non fu difficile, vista la sua bravura, entrare a far parte della cerchia degli attori più bravi e famosi del momento. Kiara viene cresciuta dalla manager Rika e la considera la sua migliore amica. Kiara sfonda con il suo nuovo singolo ‘With Love’. Per parecchi giorni e settimane a scuola di Sana non si parla d’altro. Un giorno, mentre quest’ultima torna a casa con gli amici, Robby gli comunica che tra qualche giorno girerà un video musicale proprio con Kiara. Naturalmente Rossana è felicissima e lo fa sapere a tutti! Più avanti, un famosissimo giornale per ragazzi (Gossip-girl), rivela che la sing-star Kiara, andrà a studiare in una scuola pubblica. Ciò crea molto scompiglio nella classe di Rossana (perché è proprio in quella classe che andrà). Man mano che passano i giorni, tutti si abituano alla presenza della bella e simpatica Kiara, che entra senza problemi nel gruppo di Sana, Fanny, Alissia, Terence e Heric. Kiara ha un carattere molto simile a quello di Rossana, solo che a volte (rare, per fortuna) è molto più timida e impacciata della seconda, anche se in TV e nelle interviste non lo da a vedere.
Naturalmente sono passati 2 anni dall’ultima serie di Rossana e le cose sono un po cambiate. Sana non è più innamorata di Heric, e lo considera il suo migliore amico. Per lui è uguale, anche se qualcosa di concreto prova ancora per lei. Questo sentimento verrà poi spazzato via, lasciando spazio solo alla semplice e vera amicizia che da sempre lega i due, dopo l’arrivo di Kiara, che verrà ‘adocchiata’ subito dal ragazzo. Inizialmente però Heric con lei si comporterà con la stessa freddezza che un tempo riservava a Sana, ma poi si abituerà alla presenza della ragazza, cominciando a provare anche qualcosina per lei… Invece per Kiara è amore a prima vista e rimane subito incantata dal fascino del ragazzo. Comunque ora Rossana comincia a nutrire sentimenti sempre più profondi per Charles. Inizialmente anche lui è innamorato di Kiara, ma poi, capendo che lei ama SOLO e SOLTANTO Heric, ricambierà in tutto e per tutto Rossana. Inoltre Robby, il manager di Rossana, si innamorerà, completamente ricambiato, della manager di Kiara, Rika, tutto in profondo segreto. Per quanto riguarda Alissia e Terence, stanno ancora insieme. Sono cresciuti molto e sono quasi irriconoscibili, specialmente Alissia, che ora è più matura e sicura di se e non perde un’occasione per sbaciucchiare il suo fidanzatino…!


Capitolo 1: Rette, equazioni e…sorrisi

Mi dicono che sto sempre sulla luna, che mi incanto, e che divago.
Mi dicono che sono distratta! Io!? Distratta! Ah, questa è bella!
Un persona come me, distratta!
Ok forse non sarò capace di dirvi che diavolo stia dicendo quel tipo alla lavagna che altri non è che il mio professore di matematica… ma che c’entra?
Voglio dire, come si fa a seguire un tipo così noioso, ma guardatelo! Con quei pantaloni tirati su e la maglia messa dentro, e quella orribile giacca, ma che si crede ancora ai tempi di Grease? È tutto contento di spiegare le sue… sue…linee? Un momento come siamo passati dalle equazioni di matematica alle proiezioni che si fanno a disegno tecnico? Mi sono persa un pezzo? Uffa!
Ok mi sono distratta, ma non significa che sia una persona distratta!
Questa mattina me lo sono detta, adesso ti impegni a seguire una lezione di matematica, lo devi fare se non vuoi essere rimandata, e ci stavo riuscendo fino a quando il professore, per rendere, a suo avviso, più allegra la lezione, non ha divagato su qualcosa di strano, che non ho afferrato, ma la sua voce è così…così soporifera. Se non ci fosse questa corrente d’aria fresca dalla finestra alla porta che mi tiene sveglia, starei già dormendo, sognando.
O mamma! Che cosa sta facendo!?? La lavagna è diventata un campo di battaglia, in alto a sinistra c’è quello che credo, suppongo, ipotizzo sia… un grafico? Aspettate c’è scritto qualcosa li su…Ca…cait?…catiaino? Ma che è?! Cartesio! Ma che razza di nome è Cartesio?! Credo comunque che sia qualcuno importante perchè c’è scritto pure qui in grande sul libro di matematica! Comunque di fianco a questo ‘coso Cartesiano’ ci sono un sacco di x, e y e barre, frazioni, equazioni…! Non ci sto capendo niente! Ma come è potuto succedere, fino a due secondi fa c’era solo un’equazione!!!!!
Nel momento in cui realizzo che non ho capito una mazza, mi accorgo di uno strano sussurrare alle mie spalle. Che sta succedendo vi chiederete? Bella domanda! Me lo chiedo anch’io!
Ruoto di novanta gradi verso Alissia, lei si che è sempre attenta, saprà qualcosa…come non detto! Quella ragazza è incredibile, sta appiccicata a Terence tutto il tempo, figurati se le sue labbra possono smettere di fare quello che stanno facendo, per spiegare a me, povera anima dannata, perché cavolo tutti si stanno agitando! E adesso se permettete, mi agito anch’io.
“Kiara!!” Chi osa pronunciare il mio nome con quel tono?! O dannazione so perfettamente chi mi sta chiamando! Magari è solo un incubo! Si per forza! Deve esserlo! Il prof. non mi può chiamare…!
“S-ssi?” O cielo, che vuole? Mi guarda come se io dovessi saperlo! C’è un problema però, io non posso saperlo, io ero, come dire…. E va bene, e va bene, ero distratta, ok?! Ma come non posso perdermi nei miei pensieri, in un ora di matematica?!
Continua a guardarmi. Aiuto, aiuto. Siamo a un punto morto. Io non so che dire. Mi guardano tutti. Rossana mi fa cenno di alzarmi. Oh, Rossana, tu che faresti?!
“…Vuole restare lì tutto il giorno, signorina?” Mpf, certo che no! Me ne andrei a casa volentieri, ora, o a prendere un gelato! O ma non è che vuole che io…che io vada alla lavagna, vero? No no no…ti prego-ti prego-ti prego-ti prego……
Mi sto alzando, per quale di motivo mi sto alzando?! O cielo fermate le mie gamba che mi portano verso la lavagna!!! Che faccio? Che devo fare? Che dovrei fare?

Eccomi qui, davanti al prof. che ghigna convinto di poter mettere un bel due… ma voglio essere ottimista. Guardo speranzosa la classe. Rossana mi alza il pollice in segno di ‘ok’…Si, sarà tutto ok per lei, che se ne sta tranquilla e beata al posto a chiacchierare con Fanny! Comincio a sudare freddo.
Guardo la lavagna, ti prego fa che quei segni si posizionino a formare una frase di senso logico, che mi dica cosa fare. Ti prego…
A questo punto non mi rimane che… provare a leggere? Prendo tremando il gessetto, e lo poggio sulla lavagna, sto giusto per scrivere una x, che si sa nelle equazioni c’è sempre una x, quindi non posso sbagliare… una x c’è sempre vero? X è l’incognita per eccellenza, c’è sempre lei! Poveretta forse la sfruttiamo. Ma che cavolo pensi, sei a rischio di un votaccio e ti metti a pensare ai diritti delle lettere?!
Quando la porta si spalanca mostrando in tutta la sua bellezza, lui…
Heric Akito.
Mpf, quasi tutte le ragazzine della scuola gli sbavano dietro. Tsz! È uno di quei ragazzi che crede di poter fare qualsiasi cosa, è così…così…a volte mi manda in bestia! Il suo solo portare la borsa su una spalla, cosa che faccio pure io tra l’altro, mi fa venire i nervi, come non guarda in faccia a nessuno…grrr, vorrei strozzarlo…però… miseria quanto è bello… Oh no no no, Kiara lo sai che quando pensi certe cose dopo poi arrossisci! Ecco, vedi, ti stanno fissando tutti! O Dio, che imbarazzo! Però…provate a darmi torto…Ehi! Che stai pensando! Non lo stavi per strozzare? Ecco appunto!
“Heric, la matematica è proprio la sua vita, se la spinge perfino ad entrare in classe!” Ma perché i professori si credono spiritosi? E poi guardano la classe convinti di aver suscitato una grande ilarità. Mpf…
Heric guarda il professore. Oh mamma che occhi che ha…mi sto sciogliendo…che cosa? No, no!! Ti stai ringallinendo?!
Dubito che esista questa parola, quindi traduco: ringallinendo: stai diventando come quelle galline che balbettano davanti a lui? …no!! Comunque non si può dire che sia brutto…anzi…uff, basta!
Comunque guarda il professore come se potesse bruciarlo…Vorrei che guardasse me in quel modo…Oh no, sto arrossendo!
Il professore sta sudando, ah così è come fai sentire le tue povere vittime…non è bello vero?
“Dato che è così allegro perché non viene a fare l’esercizio?” Continua? Ma non ha capito che il suo umorismo fa pena? Zuccone, ehi un momento mi sta sostituendo, dovrei essere offesa? No no! Prego Heric, prendi pure il mio posto! Gli porgo il gesso. Mi guarda con una faccia indifferente, poi gira i tacchi e va a sedersi tranquillo al suo posto. Intanto io resto come una cretina con la mano allungata, porgendo il gessetto al mio amico immaginario. Ehi, è da tanto che non ti fai vedere amico immaginario! Come stai? Io sto in una situazione che proprio non ti augurerei…
“Mi chiami quando passeremo a problemi seri. Questi li può far fare agli altri, anche se dubito che la nostra cantante ne sia capace…” Come scusa? COME SCUSA?! Mi ha offeso?! Mi ha dato della stupida davanti a tutti?! Ma io quello lo strozzo! Gli do una martellata e lo rispedisco alle elementari al primo piano!! Vanitoso, egoista, egocentrico!!!
“MA CHI DIAVOLO TI CREDI DI ESSERE?! COME TI PERMETTI?!” Urlo. Ma lui fa l’indifferente, come se non sentisse…ma…si è messo le cuffiette!!! Si è messo le cuffiette!!! Mi sta prendendo in giro!!! Eh no!!!
Mi avvicino come una furia, anche Alissia si stacca, stranamente e prematuramente, da Terence.
Mi metto di fronte a lui, mani sui fianchi e uno sguardo che in quanto a bellezza gareggia con il suo, e vince, tremerebbero tutti, tutti e lui resta impassibile.
“Come hai detto?!”
Non mi guarda. NESSUNO PUÒ PERMETTERSI DI IGNORARMI!!!
Gli prendo gli auricolari e glieli strappo dalle orecchie. Ora vediamo se fai ancora l’indifferente.
Si alza e rovescia la sedia. Mamma mia, come è tremendamente bello… Anche Rossana, Fanny e glia ltri si alzano, per vedere meglio la scena. Oh mamma, Heric mi sta fissando.
“Hai finito?”
“Come ti sei permesso di darmi della stupida e…e di ignorarmi?!”
“Hai finito?” E 2.
“No! Tu non puoi fare il tuo comodo! Sei uguale a tutti noi! Smettila di atteggiarti da duro, da insensibile e da egoista!!!” Non penso la metà di queste cose, ma la mia bocca vaneggia da sola, soprattutto quando mi sento offesa, ma a quanto pare ho colpito nel segno.
Nel giro di un miliardesimo di secondo mi ritrovo sbattuta al muro, non so se ve lo avevo detto che sto seduta dalla parte del muro? Ma non è questo il punto. Ora lui è davanti a me. È vicinissimo. Troppo. Siamo naso a naso, quasi bocca a bocca. Sento il mio viso scoppiare: sto arrossendo! Sento il suo respiro e per alcuni interminabili secondi trattengo il mio. “Dopo, non adesso.” Oh mamma…che vuole fare dopo?! Si è rimesso tranquillo seduto…
Mi guardo intorno disorientata, vedo il prof. Oh oh, e adesso?
“Dopo questo delizioso spettacolo, signorina” Io?! Fa almeno che dica torni a posto! Fa che dica torni a posto! “può deliziarci ancora con la risoluzione dell’esercizio” Deliziarci? Ma come parli! E smettila di fare il simpatico! Potrei psicoanalizzarti in un secondo, razza di…! Uff… mi temano le gambe…spero che nessuno se ne accorga…
Mi è passata l’allegria, Heric mi ha sconvolto, e il bello è che non ha fatto niente! A parte quel qualcosa nel suo sguardo che si è lasciato sfuggire…

Inutile dire che la risoluzione dell’esercizio è stata un disastro, avevo incognite che avanzavano, dati che mancavano, ma alla fine, dopo vari balbettamenti e frasi dette a metà, sono riuscita venirne a capo. Mi faccio i complimenti da sola perché il prof. non me li ha fatti. Ma alla fine l’ho risolto, no? Non è questo che conta? Uff, ma ti pare che una cantante di successo come me debba sprecare il suo tempo in questo modo?! Ma adesso la matematica non è il mio pensiero principale… Heric Akito, tu… che diavolo ti spinge a comportarti in questo modo? Qual è il tuo problema?!

“Ehi Heric!” …
“Heric!! HERIIIC!!! HEEEEERIIIC!!!!” Ma che è pure sordo? Possibile che non mi sente, sono a soli tre metri da lui!!
“Amagi.” Si, è il mio cognome…
“Ehi Heric! Posso chiamarti Heric?” No perché ora mi è venuto il dubbio…Va beh che non ho sentito mai nessuno chiamarlo Akito, però… “Tu puoi chiamarmi Kiara!” Vai Kiara rompi il ghiaccio, ah! In confronto a lui il polo sud è posto dove girare in bikini…!
“Amagi, sparisci” Gentile e diretto. Per fortuna sono una che non si demoralizza tanto facilmente, altrimenti a quest’ora dovrei essere a casa sdraiata sul mio letto a piangere disperata…! Ah, ah, ah…
“Ti ho detto che puoi chiamarmi Kiara! E…volevo chiederti scusa per le cose che ho detto io ecco non…” In realtà penso quasi tutto quello che ho detto, soprattutto l’analisi che ti ho fatto, ma non mi sembra l’approccio giusto. Ehi ma…Oh, mamma, si è voltato verso di me…mi sta guardando! “Ah, giusto.” Oh mamma…MA PERCHÉ NON STO MAI ZITTA?! Eppure me l’aveva detto…‘Dopo, non adesso.’ … E ORA CHE VORREBBE FARE?!?! … Oh mamma, si avvicina…e io…CHE STO FACENDO?! INDIETREGGIO?!?! No, Kiara, rimani immobile! Gambe, mi ascoltate?!?! Ferme! Dovete stare ferme!!! …Oh, così. … … … No, no, ripartite, ripartite! Troppo tardi, è vicinissimo! “Giusto. Ma la giusta punizione non l’avrai oggi. Diciamo che saprò infliggertela quando meno te l’aspetti. Potrebbe essere in qualsiasi momento, ma non ora, Amagi.” COOOSA?!?! Ehi, ma…mi ha lasciata! Ma ora…mi da le spalle! E…e se ne sta andando! Eh no, nessuno può permettersi di liquidarmi così! Ehi, un momento…non è che sono arrossita, vero?! “Ho detto che puoi chiamarmi Kiara! E comunque sono stata invadente, mi dispiace, è che tu mi hai attaccata così…” Già, non si da della stupida alla prima che incontri, zuccone! Ragazzo bellissimo e misteriosissimo…ma pur sempre zuccone!
“Ha, io ho solo detto la verità!” Sto faticando immensamente per trattenere la rabbia, brutto, anzi bello, idiota, sfacciato, presuntuoso…grrr calma.
“Non sei neanche capace di risolvere uno stupido problema, e vorresti risolvere i miei? Bah, sei patetica.” Caaalma, conta fino a dieci prima di fare una qualsiasi azione che in futuro potresti rimpiangere…Allora… 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11…Seee, ma chi voglio prendere in giro! Uff, calma…vuole solo provocarti, e fare quello che fa con tutti, o quasi: ignorarti. Ma perché con Rossana ha tanta confidenza?! Perché ci parla e ci scherza continuamente?! Forze il nostro Heric non è poi così tanto Heric?
“Heric…”
“Amagi, sono stato gentile, e con sparisci, non intendo continua a infastidirmi, e se non vuoi che ripeta la scena di prima, faresti bene a stare lontano da me! ORA!” Ooo… sono riuscita a farlo parlare…! Brava Kiara! Complimenti! Scusa ma a me gli ordini da un orecchio mi entrano e dall’altro mi escono, devi sapere che quando la mia manager parla di rimettere a posto la mia stanza, o cose del genere, io annuisco e cancello dalla memoria quelle parole, e non lo faccio solo con lei…quindi gli ordini tieniteli per te.
“Uff, perché continui a ignorarmi e allontanarmi?! Voglio solo essere tua amica e capire una volta per tutti cosa ti passa per la testa!” Seee, è più facile che i numeri sulla lavagna si dispongano da soli a risolvere il problema! Mentre camminiamo siamo arrivati alla sua moto, che per la miseria è bella quanto lui! Ci sale e la mette in moto.
“Hei sto parlando con te! Non puoi andartene così!”
“Scommetti?” Dice abbassandosi la visiera del casco. Certo! Per chi mi hai presa, sta giusto per partire, ancora un secondo, ancora un momento, e salto come una dolce donzella a cavallo della moto, e mi aggrappo ai suoi addominali. Però mica male il ragazzo! Si ferma di botto pochi metri più avanti.
“Ma che fai?! Scendi immediatamente!” Questo è sordo… Io non prendo ordini!!!
“No!” Suona come una bambina viziata.
“Sei una bambina viziata!” Ecco, appunto! Già, ma i tuoi addominali possono viziarmi quando gli pare!
“Ho detto scendi!”
“E io ho detto nò!”
“E va bene.” Ma guarda tu! Questo si crede che io abbia paura della velocità! Aaah, mi spiace per te, ma io non mi stacco.

Cavoli però va veloce! Stai calma…. Non può mica suicidarsi per farmi scendere! Vero? Vero. O almeno spero! O cielo che fa ora? Sta impennando? È pazzo…!!!
Non mi stacco! Non mi stacco! Haha! Puoi andare dove vuoi ma io non mi muovo! E non mi sentirai strillare di paura…credo.

Be forse adesso avrei proprio voluto urlare… Ha fatto un sorpasso con una macchina che veniva nella corsia opposta, credo di aver visto l’autista imprecare, e anche poco elegantemente! Però sa guidare…Beh mi sto stufando! Quando la finisce?
Ehi ma io queste strade le conosco! Certo che le conosco ci abito qui! Faccio queste strade tipo trecentocinquanta miliardi di volte al giorno! Come vuoi che non le conosca! Idiota! Mi do dell’idiota da sola! Sono proprio idiota! Ma che ci facciamo davanti il cancello di casa mia? Mmm, però… devo ammettere di aver proprio una bella casa, la mia manager ha scelto proprio bene!
Si ma…che ci facciamo qui?!
“Che ci facciamo qui?” Parole di saggezza.
“È casa tua.” Ma va? Non mi dire? Bravo! Un applauso, prego! Certo che so che è casa mia, ci abito! Sai vedi quella luce là e, quella accecante, quella è la stanza di Rika, e sopra la finestra di sopra, quella aperta…oh cavolo, ho lasciato la finestra aperta!! E mo chi la sente!
“Si appunto, quindi?”
“Ti ho riportata a casa, così mi lasci.” Oooh, che dolce, mi ha scortata fino a casa!
“Beh…grazie…!”
“Non l’ho fatto mica per te! È solo per farti levare dai piedi!” Antipatico!
“Si, si, certo! E comunque è stato bello da parte tua!” Ma io ancora non mi muovo. “Puoi scendere!” Suona come un ordine, ed è quindi da ignorare.
“E perché mai?”
Visto che non scendo io si alza lui, accidenti! Rivoglio gli addominali!! Se mi metto a piangere come una bambina tornano?
Ehi ma che fa? Com’è finito un suo braccio sotto la mia gamba e uno sotto la mia schiena? Oh mettimi giù, che fai?!
Mi ha presa in braccio?!?! Sono scioccata…e arrossisco.
“Ma-ma-che-che fai?” … “…AHIA!” Mi ha letteralmente mollata a terra, sono caduta come un sacco di patata sul mio bel didietro! Brutto… grrrr! Mi sembrava strano che mi avesse presa in braccio…!
“Addio…” Addio? Che cosa… Ehi! Sorride? Sorride! Quant’è bello quando sorride! “…Kiara.” Kiara? Mi ha chiamata per nome… Mi ha chiamata per nome? MI HA CHIAMATA PER NOME!!! …e arrossisco ancora…
“Oh, ciao Heric…Erm…a domani!” Mi fa un cenno con la mano e poi parte, in sella al suo valoroso destriere. Sei più buono di quello che vuoi far credere! Mi hai regalato un sorriso, farò di tutto per regalarti un po’ di felicità! Oh, Heric, sento già di volerti bene!

Capitolo 2: Sveglie, compiti, scommesse: che vita faticosa


…Che sonno! Quella maledetta sveglia suona ogni giorno cinque minuti prima…ma io arrivo sempre alla stessa ora! Certo, un po in anticipo, ma pur sempre alla stessa ora! Non è strano?

Bah…poi tutti questi ragionamenti di prima mattina mi fanno venire il mal di testa!

Per me svegliarmi è sempre traumatico. Ieri per esempio, quando ho sentito suonare quella dannatissima sveglia, ho lentamente cacciato il braccio fuori dalle coperte, e ho avuto il primo contatto con la realtà: freddo. Per istinto di sopravvivenza ho richiamato il braccio a rapporto sotto le calde coperte, ma lo stesso istinto di sopravvivenza mi ha detto di ricacciarlo immediatamente se non volevo che quel fastidioso suono mi perforasse i timpani. Quindi mi sono sporta per scaraventare quell’aggeggio verso il muro, ma qualcuno, qualcuno di mia conoscenza, aveva già pensato di spostare la sveglia di venti centimetri più lontano da me, così sporgendomi sono rotolata con tutte le coperte per terra. Che dolce risveglio! Quando dicono che il buongiorno si vede dal mattino…ti prendono in giro.

Oggi però non è stato da meno, la mia dolce manager ha pensato bene di svegliarmi con un microfono collegato al mio stereo, annunciandomi con voce squillante, dannatamente squillante, che la colazione era pronta. Sono volata di tre metri, mi è preso un colpo! Stavo sognando qualcosa di bello, non ricordo cosa, ma era qualcosa di estremamente bello e affascinante, qualcosa tipo…Heric? Beh forse!
Rika mi accompagna a scuola…Oh, ecco Fanny! E Alissia! E Terence! E c’è anche Rossana! Strano, viene sempre con dieci minuti di ritardo…!
“Ciao Kiara! Che è quel sorrisone imbambolato? E per un ragazzooo???” Chissà perché deve stare li a sottolineare ogni cosa, e soprattutto perché deve allegare sempre le sue ipotesi?! Uff, se non fosse la mia migliore amica l’avrei già buttata fuori dalla finestra!

“Cosa?! Ma che dici?!” “Eh si, te lo si legge in faccia!” “Ma vah, Sana, non dire assurdità! Piuttosto…come mai sei addirittura in anticipo stamattina?” “Beh, perché ieri mi sono completamente scordata dei compiti di geometria, e mi sono autoordinata di alzarmi presto per…OOOH, CIAO ALISSIA! Mi fai copiare geometria?” E sfodera il suo infallibile sorriso a trentadue denti, anche se tecnicamente non lo sono, non ha ancora i denti del giudizio, fa gli occhini dolci e torna a sorridere. Beh ieri dopo la corsa in moto, neanch’io ho avuto tempo di pensare cose come la geometria: ogni argomento nuovo sembra annullare quello precedente. A sto punto! Prendete il teorema di Pitagora, gli stupefacenti allora non era ancora illegali vero? Solo sotto effetto uno si avrebbe potuto vedere quadrati su cateti e compagnia bella, comunque alla fine è utile, certo, ti leva dai pasticci, però non puoi usarlo sulla Terra: se uno ti dice che sta al polo nord, che fa quaranta kilometri verso sud, poi trenta verso est, e ti chiede quanti ne servono per tornare al punto di partenza, chiunque conosca il teorema di Pitagora direbbe 50, e invece no! Perchè non ti sei ricordato che la Terra è, più o meno, una sfera e quindi bastano quaranta kilometri per tornare allo stesso punto! Puà!

“Sana ma perché non ti impegni un po’ non è difficile…” lascio Alissia a divagare sull’importanza della geometria, o sull’impegno che la scuola richiede e blablabla…le so a memoria queste parole, le mette pure nello stesso ordine, non c’è quindi bisogno di perdere tempo e risentirle, tanto finita la ramanzina le farà copiare!

“Si ma ho avuto da fare…ti prego solo per questa volta!”

“Ma se il professore ti chiama a risolverlo come fai?”

“Ma ha chiamato ieri Kiara, non può chiamare alla lavagna un’altra volta!!!”

“E chi glielo vieta?” Beh, ci sarà scritto qualcosa sul regolamento no? No.

“Eddai, in qualche modo me la cavo su! Ti prego! Please!!!”

“Uff, e va bene, ti faccio copiare… ma questa è l’ultima volta!” Sie, contaci…

“Si, si, certo!” Mpf, quelle due non cambieranno mai!

“Siete sompre le solite!” Ihihi, è giunta sul luogo anche Fanny! Adoro il suo ‘haccionto’ francese!

“Hey, Kiara, com’è che non sei tornata con noi ieri?” Cavoli ma Terence non può sbaciucchiare la sua ragazza invece di indagare sempre! E sempre a sproposito…

“Beh ecco io… ho avuto un passaggio…” Non è molto distante dalla verità infondo… diciamo che più che avuto, mi sono appropriata di un passaggio. E per di più, di Heric.

“Ma mi sorprende che te ne sia accorto… ogni riferimento è puramente casuale! Ovviamente…” Hehe sta diventando rosso! Ma io non capisco, prima pomicia ovunque e in ogni momento e poi si vergogna se si accenna alla cosa. Ma che c’è di male! Io lo prendo in giro perché lui diventa rosso e se la prende, ovvio. Devo pur sfogarmi in qualche modo no? Voglio dire, il prof di matematica si sfoga con me e io mi sfogo mettendo Terence in imbarazzo, quindi, come direbbe il suddetto prof, per la proprietà transitiva dell’uguaglianza, che se la prendesse con il prof. E comunque sono stata felicissima di non fare la terza incomoda. Quei due fanno salire lo zucchero a mille anche a chi non è diabetico: cuccioletto, pasticcino, amorino, tesorino, dolcettina, tenerina e tenerone…! Bleaa che schifo! Hanno coniato una serie di –ini che farebbero dirizzare i capelli a un pelato! Dovrebbero essere vietati ai minori… non oso immaginarli nell’intimità… 2 volte bleaa!!!

“Ma-ma io…ehi non cercare di cambiare discorso! Allora, come sei tornata? Quando? Perché? E soprattutto CON CHI?”

“Ehi calma, ecco solo…un conoscente…mi ha dato un passaggio…tutto qui!”

“Che tipo di conoscente?” Ecco, ora comincia anche Alissia.

“Alto, bello, occhi e capelli castani, con un fisico da paura, come la sua moto…” E Fanny come diavolo lo sa? Certo che a volte mi fa paura, come fa a sapere tutto anche se non è presente?

“Ahah divertente…!” Mentire, mentire sempre su oggetto che ti ha riaccompagnata a casa, nuova regola di sopravvivenza.

“…e che risponde al nome di Heric Akito…” BINGO!!! Ma …..MENTI MENTI MENTI!

“Come come comeeee?!?!” Ecco, mancava proprio Rossana all’appello!
“Perché invece di impicciarti non torni a copiare la tua geometria?!” Acida è meglio.
“Ah, avevo visto giusto!” “Si, si è fatta riaccompagnare da Heric, non è romantico?” “Ma che state dicendo?! Heric Akito! Tzse! Io e quello, dopo quello che mi ha detto!”

Mi guardano con l’aria di chi ha capito benissimo che stai mentendo! Mi guardano dall’alto in basso, poi si avvicinano a cinque centimetri del mio naso e mi fanno, guardandomi negli occhi:
“Ti piace!”

“COSA?! MA CHE DITE!!!”

“AHAHA, LO SAPEVO! LO SAPEVO!” Rossana si mette a ballare per tutta la classe. Bene, una in meno.
“Ora prova a negare che non ti piace!!!”

“Si, io nego tutto!” Negare, negare, negare sempre.

“Quindi non sei tu che sei corsa dietro ad Akito, e non sei tu quella che è saltata sulla sua moto?” Cavoli! Ma che mi pedina?!

“E che ne sai tu? Magari ho una sosia, proprio tale e quale a me, in tutto e per tutto!” Tra tutte le cavolate che potevi inventarti, una peggiore non la potevi trovare?
“So cos’è un sosia! E magari è stata proprio una sosia quella che ieri ha urlato per mezza scuola il nome di Heric!” Arg! Ma come diavolo fa a saperlo se era incollata a Terence? Mannaggia Alissia e la sua sovrumana intelligenza!!!

“Io? Urlare il suo nome? Ma se ci rivolgiamo a malapena la parola!”… mezza verità. Ed è già un passo avanti.
“Aaaah, ti piace Heric! Ti piace Heric!” Inizia a urlare come una pazza. E poi si aggiungono anche Fanny e Rossana! Che figura!

“No Alissia, no!!! Fanny, Rossana, smettetela! Non mi piace Heric!! E smettila di urlare, altrimenti vado a dire al preside ciò che Alissia e Terence fanno durante l’intervallo e all’infuori di esso! E guardate che non sto scherzando!” Colpito e affondato. Alissia e Terence prima sbiancano di colpo, poi si siedono e si fanno picci-picci arrossendo! AH! Io le foto che li ritraggono ‘nell’intimità’ le ho buttate tanto tempo fa! Ma loro non lo sanno…e non lo sapranno mai. Erano foto fatte fuori dal controllo dei professori… e ho detto tutto. Un bel ghigno si stampa sul mio bel faccino. Ha! Mai provocare Kiara Amagi!

“Alissia? Il gatto ti ha mangiato la lingua, per caaaso?” Domanda innocua, e puramente casuale.

“Io… ma mi avevi promesso che le avresti distrutte!” Infatti, ma tu mi costringi a non dirtelo!

“Beh, se non mi farai fare altre figure del genere…e se la smetterai di insinuare che mi piace Heric…”
“Ma non c’è niente di male se ti piace, è un bel ragazzo!” Dice Fanny.

“Ma non mi piace!!!”

“Si, vabbè, se lo dici tu…” Si lo dico io e la mia parola è legge!

“…Ma neanche un pochino-ino?” Uffa, Rossana, non ti ci mettere anche tu adesso!!!! Se ho detto no è no!

“Ragazzi, nò!”

“E va bene… Sana, hai finito di copiare?”

“Mmmm…quasi… Erm, Alissia… mi faresti dare un occhiata anche a fisica, sai, solo per controllare?” Risfodera il suo sorrisone sperando che faccia effetto…ed infatti…
“Va bene, ma muoviti!”
“Grazie, Alissia, sei un tesoro!!!”

“Se se …però voglio sapere da Kiara come è andata ieri!” E ti pareva! Figurati se non indaga! Sbuffo.

“E va bene, sono tornata con Heric, solo perché lui mi ignorava…sai come sono quando vengo ignorata!”

“Si, ne ho una vaga idea!” Dice sorridendo agli altri.

“Ah-ah divertente! E comunque niente… mi ha detto di non rompergli le scatole altrimenti me ne avrebbe date…”

“Interessante…gli piaci.” Rossana, ma sei fusa?! E poi scusa, in quale universo parallelo se uno ti dice che vuole farti male significa che gli piaci? No questa me la dovete spiegare.

“Sana, non tutti quelli che si rivolgono la parola si piacciono. Soprattutto se le parole sono sparisci, levati dai piedi o ti faccio nera! E poi secondo quale contorto e arcano ragionamento sei giunta a tale conclusione?”

“Carissima Kiara…” Dice alzandosi e mettendomi un braccio intorno alle spalle, con aria di chi sa più di quanto voglia far credere.
“…Conosco Heric dalle elementare e so per certo che gli piaci! O almeno ti trova simpatica!”

“Come prego?! Mi sono persa a ‘carissima Kiara…’!!!”

“Uffa, ma sei proprio scieca!” Questa è Fanny. “Voglio dire, ti ha riaccompagnota a casa, secondo te quonte ragazze a riaccompagnoto a casa? Nessuna… quonte ragazze ha lascioto andare così, sonza portarsele a letto? Nessuna, se non provasse nionte per te, ti avrebbe fatta sciondere a calci…” Forse non proprio a calci, ma mi ha lasciata a terra sul marciapiede. Ma a me non convince, e comunque a me non piace, certo è un bel ragazzo, ma è anche, e soprattutto, uno sbruffone!

“No io non credo, e comunque a me non interessa in quel senso, voglio solo capire perché ce l’ha con il mondo!” Dico mentre finisco di aggiustare i miei problemi di fisica. A questo punto si intromette Terence, che era rimasto in disparte a scrivere qualcosa, forse copiava, ma io quello non lo capisco molto, se non fosse per il fatto che sta con Alissia, non lo conoscerei nemmeno.

“Non cercare di scoprire qualcosa della sua vita Kiara…” Mmm ma perché qui mi vogliono dare dei consigli che sanno di ordini?

“E perché scusa?”

“Non impicciarti e basta!” E mamma! Ma stiamo parlando di un diciassettenne, mica di un esponente della mafia!

“Tu sai qualcosa?”

“…Io comunque non potrei dirtelo” Tu sai qualcosa e non vuoi dirmelo…e no! Mio caro sputa il rospo, parlerai.

“Avanti che c’è di tanto grave da non poter essere detto?”

“C’è che non sono affari tuoi, ma solo di Heric e della sua famiglia!”

“Quindi c’entra la sua famiglia?” Dai, hai detto questo ora va avanti, che ti costa?

“Kiara, stanne fuori!” Ma perché mi danno ordini, io per principio non li seguo!

“Sai che potrei estorcerti certe informazioni…con un…ricatto?” Faccio la vaga… so che hai capito, sei sbiancato di nuovo… Ma perché mi fai scendere a questi livelli. Io voglio solo aiutarlo!

“No, Kiara non ce n’è bisogno.” Questa è la mia cara dolce Rossana. Allora, cara, vuoi parlare tu?

“Ecco…la mamma di Heric è morta dandolo alla luce…e il padre e la sorella hanno fatto ricadere tutta la colpa su di lui. Ha vissuto moltissimi anni di solitudine e angoscia, lo facevano star male per una colpa che non aveva commesso…”

“Ma…è così ingiusto…è terribile…” Sono letteralmente sbiancata. Terence mi fa un baffo.

“Si ma ora è tutto a posto!” Dice lei sorridendo.

“Già, e tutto per merito di Rossana!” Dice Terence con un sorriso ancora più grande. “E allora si mettono a discutere: e lei parte all’attacco con un ‘Ma io non ho fatto niente, davvero! È tutto merito della famiglia di Heric, che ha finalmente capito il suo errore!’ e lui ‘Ma non fare la modesta, se non fosse stato per il tuo sceneggiato…’”
Ah…quindi è stata Rossana che ha ‘salvato’ Heric dalla sua situazione iniziale… Ed ecco perché sono tanto uniti… E…se tra loro ci fosse…del tenero…… Pensando a questa cosa, la mia mano cede, lasciando cadere sul piede di Fanny la mia cartella di tecnica. Il suo urlo mi porta alla realtà.
“Oh, Fanny, scusa! Ero…io…sono mortificata!”
“Bah, non fa niente, davvero!”
“Mi dispiace, io…”
“Ragazze, è entrato il prof.!” Io mi siedo al mio posto con un nodo nello stomaco. E il bello è che non so neanche il perché di questa reazione.


Quell’antipatico viscido inumano prof! Mi ha chiamata! Mi ha chiamata anche oggi! E che diavolo! Su trenta alunni, ha chiamato proprio me! Di nuovo, questo sfida tutte le leggi della probabilità!!!

Inutile dire che se ieri mi ero salvata, oggi è stato un completo disastro, mi auto-facevo pena! Alissia alla mia implorazione di aiuto mi ha lanciato uno sguardo alla ‘devi cavartela da sola, solo così potrai crescere ed imparare a farcela quando sopraggiungeranno difficoltà ancora più maggiori’ Lasciamo perdere, tanto non c’è speranza per me!

Se volete sapere se c’era Heric, perché tanto lo so che volete saperlo, vi dirò subito che si, è venuto a scuola, ma no, non è stato a scuola.

E dovete sapere che quando questa mattina, dopo aver finito di ‘correggere’ i miei esercizi, ho incrociato il suo sguardo, e invece di ignorarmi come pensavo avrebbe fatto, ha continuato a fissarmi. Si lo so che fissare non significa salutare amorevolmente, ma è un inizio, e con certi tipi bisogna accontentarsi. Non ho comunque avuto modo di indagare sui sentimenti che prova per Rossa, ma non fa niente. Troverò il tempo. Prima o poi.

Oggi sono uscita e sono passata nel parco. E indovinate chi mi trovo davanti… Heric.

Sta correndo. E devo dirlo, con quella maglietta che risalta i suoi bicipiti è estremamente sexy. Mi hanno detto che Heric fa Karate ed è cintura nera. Dicono che ce la metta proprio tutta in questo sport. E si vede. Altrochè se si vede…!
Ha le cuffie, quindi deduco sia inutile chiamarlo. Ma ragazzi, io sono un mito nelle corsa, il pelide Achille era una lumaca in confronto a me!

Comunque sono veloce, ho reso l’idea, e non ci metto molto a raggiungerlo, mi guarda con sufficienza, poi torna a guardare dritto.

“Si saluta” L’educazione prima di tutto.

“Heric…?” Perché continua a ignorarmi? Che stupida ha le cuffie. No problem, gliele strappo proprio come ieri a scuola.

“Ciao, Heric, che fai?” Domanda stupida, lo so.

“Corro.” Ma come? Non ci sarei mai arrivata da sola! Ma che gli posso dire, in effetti me la so cercata. Si sta rimettendo le cuffiette, certo però che è proprio un maleducato.

“Uffa e io che cerco di fare conversazione!” L’ho per caso detto a voce alta?

“Ecco, non provarci e sparisci.” Ordine?

“Uff, Heric, ma non hai ancora capito che io gli ordini non li ascolto?!”

Accelera, ma io li sto dietro tranquillamente. Poi si ferma di botto, e io, che proprio non me l’aspettavo, gli vado addosso, cadendo poi a terra.

“Ti credi veloce?” Mi chiede.

“Io non mi credo veloce, io sono veloce!” E anche tanto, tra parentesi.

“Ah, davvero?” Oh, fa anche lo spiritoso adesso!

“Si e potrei batterti anche dandoti un’ora di vantaggio!” Dico incrociando le braccia sotto il petto. Lui sorride beffardo. Non mi piace.

“Non credo proprio.” Che cosa che cosa? No Kiara fermati, non farlo. Non farlo, non sfidarlo…

“Ti sfido!” Come non detto…

“A chi arriva prima al gazebo, quello alla fine del parco, se vinco smetterai di rivolgermi la parola, a meno che non te lo dica io.”

“Ma se vinco io, tu mi dirai cosa c’è tra te e Rossana!” Lui mi guarda stranito. Oh mamma, cosa ho detto? Non avrò mica detto ciò che in effetti penso di aver detto, vero? No perché se penso di aver detto ciò che ho appena detto…

“Come vuoi! Non hai speranza!” Sono arrossita, ma gli porgo la mano. Vincerò io, non ho dubbi.

“Al tre.”

“Uno…” Fa lui

“Due…” Io

Insieme: “TRE!!!”

E ci lanciamo nella corsa, però devo dire che è veloce, credo sia l’unico che riesce a stami dietro senza mangiare la polvere.

Ma come vi ho detto, io sto vincendo, e la distanza che ci separa diventa ogni passo più grande. Ahah, Heric, ti aprirai come un libro!

Vedo il gazebo finalmente, pochi passi e la vittoria sarà mia, mia, mia, mia, MIA!!!!

Ehi un momento, fermi tutti, che diavolo sta succedendo? Accelero, non posso perdere.

Corri Kiara, corri! Devo sapere! Ma ora…mi preme di più il fatto che Heric corra davanti a me, e non più dietro. Ma sbaglio o stavo vincendo?

Come è possibile che stia toccando il gazebo, ed io devo ancora fare alcuni passi per arrivarci? Qualcuno mi spieghi come è potuto succedere!!!

“Hai perso.” Dice semplicemente. Io arrivo finalmente al gazebo, appoggio le mani sulle mie ginocchia, cercando di riprendere fiato.

“Come…come hai fatto?” Dico ancora con il fiatone.

“Eri dietro di me.” Questo l’avevo notato anch’io… fino a due minuti fa!!!

“Volevo farti credere di aver la vittoria in tasca, poi ho rimontato. Ed ora mantieni la tua promessa.” Cioè io non dovrei mai più rivolgergli la parola?

Sorrido. Lui non capisce. Prendo dalla sacca il mio blocchetto e una penna. Lui mi guarda storto. Hehe, non ti rivolgerò la parola, ma posso sempre scriverti.

“-Heric, anche se hai vinto non mi arrendo-” legge il bigliettino, poi lo accartoccia e me lo tira in testa.

“-Aioh!-” scrivo.

“Sei incredibile…” Sorrido. Lui fa l’indifferente.

“- Sappi che anche se non ti parlo direttamente, troverò il modo per romperti, non ti sbarazzerai di me” Legge, ma è incredibilmente impassibile.

“Fa come vuoi.” E se ne va correndo. Com’è bello! Devo capire che gli passa per la testa! E soprattutto cosa prova per Rossana! Costi quel che costi!

A scuola. Questa mattina sono fusa. Ho un sonno incredibile. Heric non è in classe. Sorpresona. Prima ora:poesie. Peggio non poteva capitarmi. Va beh, sto seguendo attentamente la poesia che il prof. sta leggendo, quando sento chiamarmi: Sana.
“Pssst, Kiara! Chi è Giacomo Leopardi?!” Ha il tono della voce confuso. Sembra davvero che non sappia chi sia. E sono più di otto giorni che ne parliamo in classe!!! Mi lascio sfuggire una risatina, ma non se la lascia di certo sfuggire il prof.
“Trova tanto divertente la poesia di Leopardi, signorina Amagi?” Cavolo. “Erm, no, signore, è solo che…” “Trova forse che l’irrequietezza dello spirito di Leopardi e la sua tendenza al pessimismo sia una cosa di cui burlarsi?” Ma perché usa tanti giri di parole?! “Certo che no, signore. Non stavo certo…” “Crede che io non capisca la mente di voi giovani star?” E questo che centra?! Con che coraggio osa mettere in ballo la mia vita da superstar?! Invidia?! “Troppo occupate a mantenere il posto sulla Top-10 delle classifiche, che vuoi che gliene importi di Giacomo Leopardi alle nostre talentuose!” “Ma signore, non mi sembra corretto mettere in ballo la mia vita al di fuori delle mura scolastiche!” “Fare giri di parole non le servirà, signorina Amagi.” Mpf, senti chi parla! “La voglio tra un’ora in presidenza.” “COSA?!” Alzo la voce e per di più scatto in piedi, facendo cadere il libro di poesia a terra. “Il suo comportamento non ha scuse, la voglio fuori da quest’aula.” “MA NON HO FATTO NIENTE!!!” “Fuori. Adesso.” “Ma…” “HO DETTO FUORI!” Tuona, indicando la porta. Umiliata, piena di rancore, raccolgo quel poco che rimane del mio orgoglio ed esco dalla classe a testa alta. Ha detto fuori? Bene, e fuori sia. Però non ha mica detto fuori dove… Se crede che me ne stia immobile dietro la porta si sbaglia di grosso. Perfetto, mi metto a gironzolare per i corridoi. Tanto peggio di così non può andare, tra un’ora devo andare anche dal preside. Però non mi preoccupo, conoscendolo. Vediamo se ho qualche spicciolo in tasca? …Si, perfetto! Vado al piano bar, infilo i soldini nella macchinetta e prendo una cioccolata calda. Aaaah, ora si che va meglio… La bidella mi vede. Legge il mio sguardo, mi fa l’occhiolino e se ne va. Che simpatica… Mi rimetto a gironzolare. Sono tornata al punto di partenza. Tra pochi metri c’è la porta della mia classe. Mi giro verso il muro e ci appoggio la testa. Fisso il muro, bianco, pallido, un po rovinato. Eh, chissà da quanto sei qui, buon vecchio muro… Ehi, Kiara, hai mai pensato come potrebbe essere la vita di un muro? Che se ne sta sempre in silenzio ad ascoltare le mille voci che si affollano qui dentro, ad osservare le cose che cambiano, i ragazzi che crescono… Povero il mio muro! … Eh, si, Kiara, ti stai proprio ammattendo: ora parli anche con i muri! Faccio una piccolissima risatina. Che spettacolo, mi faccio tornare il buon’umore da sola! Ma se solo penso a come mi ha trattata quel…quel…do un pugno sul muro, ignara del fatto che qualcuno mi osserva. Caccio un urlo. Ho la mano tutta rossa. E adesso Kiara dimmi perché avresti dato un pugno al muro. A volte me lo domando: ma sono normale? Mi metto in ginocchio, stringendo il pugno sul petto. Fa malissimo!!!
“Non sembri molto intelligente, sai?” Alzo la testa. Non lui. Non adesso…
“Fa vedere…” Cammina verso di me, si accuccia e mi prende la mano, che tengo ancora serrata.
“Ahi…” Gemo io.
“Qui ci vuole del ghiaccio…vieni con me, ti porto in infermeria.” Si alza e poi aiuta e ad alzarmi. Mi prende per mano (quella ‘sana’) e mi ‘guida’ verso l’infermeria. Mi tiene per mano… Sembra che mi trascini, però mi tiene pur sempre per mano! Arrossisco. Arriviamo in infermeria. Lui apre il freezer e prende un sacchetto pieno di cubetti di ghiaccio. Se fossi una bambina, a quest’ora glielo strapperei di mano e mi metterei a succhiare i cubetti…Mmmm, buoni… Mi prende la mano e poggia il ghiaccio sulle nocche. “AHI!!!” Urlo io. Levo la mano e me la stringo al petto. “Non fare la bambina, se non ci metti il ghiaccio si gonfierà!” “No!” Bambina, io? Quando mai… “Muoviti…” “No, fa male!!!” Lui mi guarda, poi si alza e prende un pezzo di stoffa a quadri rossi dal cassetto. “Tieni, stringi questo tra i denti.” Cosa cosa cosa?! “E ora dammi qua…” Mi riprende la mano, e con quella libera metto la pezza in bocca. Lui appoggia nuovamente il ghiaccio sul pugno, e io stringo con tutta la mia forza il panno tra i denti. “Tra non molto ti ci abituerai e non farà più male.” Dice, guardando prima me, poi il soffitto. Che strano ragazzo. “Mansbjgstyj?” “Tonta, hai la pezza in bocca, come faccio a capire quello che dici?!” Ah, già… Con la mano libera tolgo la pezza. “Ma non volevi che non ti rivolgessi più a parola?” “A meno che non te l’avessi chiesto io, testona.” Testona a chi?! “Perché ti hanno buttata fuori?” Oh, si, certo, metti il dito nella piaga, fai con comodo… “È stata un’ingiustizia, io non ho fatto niente!” “Si, si, dicono tutti così!” “Ma è vero!” Dico, appoggiando la mano ‘malata’ sul letto e urlando di dolore. Lui mi guarda stranito. Che figura che ho fatto…! “Certo che sei proprio buffa.” È un complimento? Io lo guardo. Lui mi guarda. Arrossisco. Se ne accorge. Sposto lo sguardo. “Non c’è niente.” Mi voltò verso di lui. “Come?” “Non c’è niente. Tra me e Rossana. Siamo solo buoni amici.” Arrossisco. “Beh ma…ecco…non è che…” Farfuglio, balbetto, arrossisco, balbetto di nuovo. Torniamo a guardarci. Siamo in piedi l’uno davanti all’altro. Siamo vicini. Troppo, a mio parere. Madonna com’è bello… Si avvicina. Perché si avvicina… Ooooh…… DRRRIIIIIINNNN!!!!!! La campanella! Lui si allontana. “Forse è meglio che rientri in classe.” Io lo guardo come a dire ‘Perché’? “Se esce il prof e non ti vede, non credi che finiresti in guai più grossi?” Faccio un salto così e mi do una pacca sulla fronte. “AH, IL PROF, ME N’ERO COMPLETAMENTE SCORDATA!!!” Fuggo via. Faccio pochi passi poi mi fermo. Torno indietro. Entro in infermeria. Do un bacio sulla guancia a Heric. “Ah, dimenticavo, grazie.” E con la stessa velocità di prima fuggo via, senza lasciare traccia. Chissà cosa avrà pensato Heric!!!
Torno in classe. La sfortuna più sfacciata mi ha aiutato: il prof non è ancora uscito. Faccio appena in tempo a mettermi in un angolino, che lui esce. “Oggi sono particolarmente di buon’umore, Amagi. Spero che la boccata d’aria che ha appena preso le sia servita a qualcosa. La visitina dal preside può anche essere rimandata. Arrivederci.” Rimango li come un sasso. Lui mi supera e se ne va. Ho un solo nome in testa: Rossana. Entro in classe, e vengo letteralmente sommersa da Fany, Alissia e Terence, che mi martellano la testa: “È stata Rossana! Ha fatto ridere il prof e ha fatto tornare il sorriso a tutti noi!!!” “Pensava che così facendo il prof ti avrebbe almeno risparmiato la visita dal preside!!!” “E a quanto apre c’è riuscita…” Riesco a dire, coperta da urli e applausi. Proprio quando i miei 3 amici si stanno staccando da me, mi piomba addosso Rossana. “MI DISPIACE-MI DISPACE-MI DISPIACE!!! NON VOLEVO METTERTI NEI GUIAI!!! MI SONO FATTA PERDONARE?!?!” “Si, si, ma ora lasciami, Sana, non respiro!” “Ops, scusa!” Dice, sorridendo. Mpf, Sana non cambierà mai. “Ehi, ma cosa hai fatto alla mano?”
Certo che non le sfugge proprio niente! “Oh, qui? Non è nient…” Non finisco nemmeno di finire la frase, che inizio a tremare, anzi, sarebbe più corretto dire ‘inizio a vibrare’ e porto prontamente la mano in tasca: è il cercapersone. E il cercapersone vuol dire solo una cosa: Rika. E Rika significa lavoro. E lavoro vuol dire impegni. E impegni è sinonimo di depressione. E depressione è sinonimo di…va beh, lasciamo perdere. Cerco di decifrare il messaggio: Tu e Sana uscire lavoro Studi Televisivi. Ok… “Ehi, Sana…Sana?” Anche Rossana si è messa a ‘vibrare’. “Robby?” Azzardo io. “S-s-s-s-iii!!!!” “Da qua!” Ridendo, le prendo il cercapersone di mano e lei smette di tremare. “Allora, dice…Tu Kiara ORA fuori passaggio lavoro Studi.” “Uff, non si può stare mai tranquilli!” Sbuffa Sana. “Dai, andiamo!” Le dico, sorridendole.

Io e Sana siamo fuori dalla scuola. È appena suonata l’ultima ora. Vedo i miei amici svoltare l’angolo. Di Heric nemmeno l’ombra. E neanche Rika sembra voler dare segni di vita. “Che fine avrà fatto Robby?!” “Sono sicura che arriveranno…prima o poi…” Drrriiinnn!!! “Oh, il cell…” Chi sarà… “Forse sono loro…” Azzarda Rossana. Rispondo. “Si, chi è?” “-Kiara, Tesoro, sono io!” Rika… “Ho un NO-TI-ZIO-NE!!!!!!!! Sono riuscito a farti AVERE LA PARTE!!!!!!!!!!!! IN QUEL FILM CON CHARLES LONES!!!!!!!!!!!!! CI SARÀ ANCHE ROSSANA, PER LEI HA ORGANIZZATO TUTTO ROBBY!!! NON SEI EUFORICA?-”

Io no, tu decisamente troppo. Avrai usato centocinquantamila punti esclamativi.

“Uffa, Rika, non mi va di andare agli studi…oggi dovevo essere libera!! …E poi chi è Charles Lones?” Sana scoppia in una sonora risata e, dalla cornetta, la mia manager fa lo stesso. “-Possibile che tu non lo conosca?! Basta soffermarti un attimo su un cartellone pubblicitario per vedere il suo bel viso!-” Dice Rika. “-E poi è uno dei migliori amici di Rossana, no?-” Mi volto verso Sana. “Sana, tu lo conosci?” “Certo che sì! È uno dei miei migliori amici!” Scatta dietro di me, mi cinge le spalle e mi sussurra maliziosa all’orecchio. “…Nonché il mio ex!” E scoppia in una risatina alla ‘Rossana’, saltando e cantando. “Ah, ah, che ci volete fare se sono così carina e attraente!!!” Mi metto a ridere. “Rika, ci sei ancora?” “Si, tesoro, sono sempre qui! Allora, a momenti dovrebbe arrivare Robby, fatti trovare pronta, ok?” “Si, Rika…” “Bene, io sarò agli studi per le 3, ti ho lasciato il pranzo la. Divertiti superstar e fa vedere a tutti quanto vali!” “Si, me lo ripeti sempre…” “Allora ci vediamo dopo tesoro, ok? Bacio!” “Bacio.” Riaggancio. Mi sento improvvisamente triste. Per me Rika è tante cose: madre, padre, manager, a volte persino nonna migliore amica! Le voglio un bene dell’anima… “Stai sorridendo.” Mi fa notare Sana. “Stai pensando a Heric?” “COOOSA?! MA CHE AVETE TUTTI?!” Faccio un salto così. “Guarda che te lo si legge in faccia!” Dice, con aria maliziosa. Mi volto dall’altra parte, con fare offeso. “Mi dispiace deluderti, ma ti stai sbagliando. Io non provo niente per quel ragazzo.” “Si, si, guarda che l’attrice sono brava a farla anch’io! E meglio di te anche!” “Oh-oh-oh, davvero?” “Ti-piace-Heric!” “Non-è-vero!” “In-vece si!” “Ti-dico-di-no!” BEEEPPP!!! Clacson. E clacson equivale a Robby. E Robby equivale a lavoro. “ROBBY!!! Sei arrivato, finalmente!!!” Rossana si butta letteralmente al collo del manager. “Piano, piano, così mi soffochi! Su, salite in macchina!” “Sissignore!!!” Sana si fionda in macchina. Che strano…è così piena di vitalità…perché io no? Di solito sono sempre così euforistica e piena di energie…Boh, speriamo che agli studi riprenderò un po di buon’umore!

Siamo arrivati…Chissà che tipo sarà questo Charles…Per fortuna che non si comincia a girare oggi…Uffa, non mi va di mancare a scuola per tutto questo tempo…Un film non dura certo tre giorni…

“Salve, siete quasi in ritardo!” Ad accoglierci è una signora in divisa, sembra abbastanza giovane, è mora, porta una coda che le ricade su una spalla e ha l’aria gentile. Buon’inizio.
“Voi due doveste essere…Rossana e Kiara, giusto?” “Mi chiami Sana!” “Si, siamo noi!” “Bene, allora prego, da questa parte!” La segretaria, che abbiamo scoperto si chiama Mitsuki, ci ha portato a conoscere il regista, un certo Momoia. Ha l’aria simpatica. Ci spiega che inizieremo le riprese tra qualche settimana. Fiuuuu…! Il film in questione è un piccolo musical, non c vorrà più di una settimana per finirlo, sempre se ce la metteremo tutta. Racconta di una ragazza che vive con la sorella (Yumi, interpretata da Rossana) in un angolo povero e deserto del Giappone, che ha un solo ed unico grande sogno: quello di diventare una cantante famosa. La sua dote principale è, infatti, il canto e troverà ogni scusa per allenare la voce con sua sorella. I genitori, ovviamente, sono contrari alla cosa, quindi le due dovranno cantare in clandestinità. Un giorno, mentre cantavano assieme, furono scoperte da Zac, la celebrità più famosa del momento. Grazie a lui, che poi si innamorerà di Elyza, alias me, le due potranno finalmente diventare cantanti e dare finalmente un po di soldini ai genitori. E grazie a Rika, io sono la protagonista. Non so se l’idea dovrebbe entusiasmarmi o demoralizzarmi. A sentire Rossana, l’opzione più umana sarebbe la prima. È appena finito il colloquio. “Sana, Robby, io vado a curiosare un po in giro, torno tra un paio di minuti!” “Ok!” “Va bene, ma non perderti!” Mpf, io, perdermi? Ma se ho la bussola incorporata!!! Vado. Alla fine del corridoio scorgo il piano bar. Ho spiccioli? Si, certo, me ne porto sempre dietro qualcuno. La donnina del bar mi guarda amorevolmente, poi mi dice, allegra: “Desideri qualcosa, cara?” “Erm…un thè al limone, grazie!” “Arriva subito!” Si volta, spinge qualche pulsante s’una macchinetta e il mio thè è pronto. “Tieni, spero che non sia troppo caldo.” Lo prendo in mano. “No, no, va benissimo, grazie. Quanto le devo?” La donnina scoppia a ridere. Io la guardo strano. “Stai scherzando? Piccola, in questo piccolo bar è tutto gratis! Sono i piccoli piaceri di cui le celebrità come te possono godersi!” Mi fa l’occhiolino. “Oh…grazie…” “Di niente!” Mi metto seduta ad un tavolino poco più in la. Davanti a me c’è una sedia. Vuota, ovviamente. Mi metto a bere il mio thè caldo. Buono! Si sente l’aroma del limone in una maniera piacevolissima… Chissà cosa starà facendo Heric in questo momento… “Sovrappensiero?” Uh? Alzo la testa. Davanti a me c’è un ragazzo di pressappoco la mia età. Ha gli occhi azzurrissimi, molto diversi da quelli di Heric. Questi sono più da bambino che da ragazzo troppo cresciuto. Ha l’aria simpatica. “Eh?” “Eri sovrappensiero.” Mi fa notare. “È per un ragazzo?” Bingo. “EH?!” Quasi mi faccio cadere il thè addosso. “No, no, affatto! Te lo giuro!!!” Soffoca una risatina. “Va bene, se lo dici tu!” Però, che simpatico! “Tu devi essere Kiara, non è vero?” Verissimo. “Adoro le tue canzoni! Sei una cantante fantastica!” Si, decisamente simpatico! Mi alzo e gli porgo la mano. “Si, sono io! Grazie del complimento! E tu devi essere…” “Charles Lones.” Mi stringe la mano. “Molto piacere!” Il piacere è tutto mio! “Piacere!” Ci guardiamo per un po. Sembra affascinato da me. Beh, come dargli torto!!! “Che personaggio ti hanno assegnato?” Ho deciso di rompere il ghiaccio. Ci stacchiamo. “Io farò Zac, il fidanzato di Elyza, tu?” Shock. “Cosa?! Io farò Elyza!” Sembra shockato quanto me. “Davvero? Che bello, così potremo conoscerci meglio!” “Già, mi sembri anche un tipo simpatico!” L’ho detto ad alta voce? Si, anche perché mi sorride. “Grazie, anche tu sei molto simpatica!” Gli sorrido anch’io. Mi è tornato il buon’umore. “È occupato quel posto?” Indica la sedia davanti a me. “No, no, prego accomodati!” “Grazie, sei molto gentile!” Mai quanto te! Si siede e in un batter d’occhio cominciamo a parlare fitto fitto. Tra noi sembra esserci feeling e questo mi fa tanto piacere! Io ho il carattere di Sana, e non mi stupisce che i due siano migliori amici. Però, non è niente male davvero questo ragazzo! “AAAH!!! CHARLES!!!!!” Charles si volta verso quella strana personcina, che d'altronde conosco molto bene, si alza in piedi, e corre ad abbracciarla. Ti pare che Rossana doveva fare un’entrata in scena diversa da questa?! “DA QUANTO TEMPO!!!” “OH, SANA, NON SEI CAMBIATA AFFATTO!!!” Dopo essersi abbracciati, i due cominciano ad ignorare la sottoscritta e a parlare del più e del meno. “Sei diventata ancora più bella!” “Ma che dici, sciocchino! Anch’io ti vedo in gran forma! Come va a Broadway, tutto bene?” “Benissimo, grazie! Spedisco lettere a Cecil ogni quando mi è possibile!” “Sono felice!” Però, Sana e Charles sembrano più di semplici amici! Sarebbero una bella coppia, non c’è che dire! “Hai già conosciuto Kiara?” Oh, si sono ricordati di me! Mi alzo e mi aggiungo all’allegra combriccola. “Si, è da un paio di minuti che parliamo! È una persona davvero singolare: solare e divertente! Per non dire bellissima!” Sono arrossita. E molto anche. “Oh, erm, grazie…” “Sono sicura che diventeremo ottimi amici!” “Erm…già…lo spero anch’io!” “Oh, ma che ore sono?” Fa Sana. “Kiara, dobbiamo tornare da Robby, ci starà aspettando! Charles, vieni con noi?” “Mi dispiace Sana ma devo andare anch’io!” “Non fa niente allora! Ciaooo!!!” Rossana parte in quarta, lasciando dietro di se un polverone fitto fitto. “Beh, spero di rivederti, Kiara, anche al di fuori di questo musical!” Mi dice, sorridendo. Sorrido anch’io, arrossendo nuovamente. “Si, lo spero anch’io!” Arrivederci, Charles Lones.
Torniamo a casa. Siamo stati agli Studi tutto il pomeriggio, dalle 2 alle 6. Charles è dovuto andar via alle 4, quindi io e Rossana ci siamo annoiate a morte. Ci hanno mostrato i costumi, i trucchi, ci hanno dato il copione, che tra parentesi io ho già imparato a memoria, e ci hanno detto come interpretare i vari personaggi. Per fortuna che questo supplizio durerà solo una settimana! Senza contare che ci sarà anche Charles! Beh, comunque sia sono le 6.30 e io non so proprio che fare. A momenti dovrebbe arrivare Rika. Sono da sola in casa. Ah, la mia casa…è una villetta bianca con tanto di comodità ed effetti personali. Ci sono tre bagni e quattro camere da letto. La mia, tra parentesi, è la più bella. Entrando (nella mia camera), ti trovi subito davanti il mio bel letto a baldacchino, alla tua destra c’è lo scrittoio e il mobiletto per i libri, mentre a sinistra c’è la finestra. Sulla finestra c’è un piccolo letto, così quando voglio posso addormentarmi guardando le stelle. Si sta facendo sera…Uffa, non ho voglia di stare in casa senza far niente…! Che ore sono? Rika dovrebbe rientrare a casa fra una trentina di minuti…forse…se esco un po…non se ne accorgerà nemmeno…e poi c’è sempre il cerca-persone… Si, mi sono appena autoconvinta! Prendo un maglione a caso…quello che si infila come una maglietta, che ha anche il cappuccio…Poi prendo uno zainetto, ci metto dentro cellulare e cercapersone, mi do una pettinata e…via!!!
Dove potrei andare? Allora…Da Niki? Oh, io adoro quel ristorante! Oppure in piazza? Ho proprio voglia di fare shopping! Ah, ma non ho il portafoglio… Sennò…al parco? Ma si, ho voglia di stare un po con me stessa e il parco, deserto a quest’ora, è proprio il luogo che fa per me! Deciso allora! Mi avvio. Ormai conosco questa città come le mie tasche. Mentre cammino mi guardo i piedi, e inizio a riflettere un po sulle cose che sconvolgono ogni giorno la mia vita. La prima in assoluto è Rossana, la mia prima vera migliore amica. Credo che anche per lei sia lo stesso, anche se vedo che ha un buon rapporto sia con Fanny che con Alissia. Al secondo posto invece c’è lui…Heric Akito… Con quegli occhi impenetrabili…con il suo atteggiamento chiuso e solitario…Heric, perché non vuoi dirmi cosa di frulla in quella testa dura?! Heric… E poi c’è Charles… Com’è simpatico!
E singolare nella sua singolarezza! Kiara, ma che stai dicendo, tonta?! Singolare nella sua singolarezza…questa si che è buona! ‘Ti piace Heric!’…Perché quella zecca di Sana non sta mai zitta e non pensa agli affari suoi?! Poi…non è vero che mi piace Heric… Certo, è carino…e affascinante…un libro chiuso con un lucchetto speciale…Oh, come vorrei trovare la chiave per aprire quel lucchetto! Ma questo non vuol dire che… AHIO!!! In una frazione di secondo mi trovo per terra. Mi fa male la testa, è così pesante…Sento dei passi dietro di me…e delle voci… “Allora, che abbiamo qui?” “Che ci fa una signorina come te fuori a quest’ora?” Cretino, sono le 7 e 30. Cretino o cretini? Sono ragazzi…ma quanti sono?! EHI! Uno mi prende per il braccio, ma io non ce la faccio ad alzarmi…CON COSA MI HANNO COLPITO QUESTI CODARDI?! “Vediamo un po…Oh, si, si, sei proprio carina!” “Mollami!” Dico io, liberandomi dalla sua presa. Grazie a quel movimento brusco, la testa torna a farmi male e mi trovo costretta a rimettermi giù in terra. “Allora, cosa facciamo con lei?” Cosa vorresti fare, mostro?! “Io direi di divertirci un po…” Dice l’altro, tra una risatina e l’altra. Aiuto… Uno dei cinque mi prende e mi avvicina a se. “Una camicetta in questo caso avrebbe potuto far comodo…” Gli altri ridono ancora. Ahia, la testa…Comincio a vedere sfuocato, ma non mi darò mia per vinta. “Lasciami, razza di…” Lui mi stringe più forte. “Piano con le parole, altrimenti qualcuno potrebbe farsi male!” “Già, tu!” Con le poche forze che mi rimangono, gli do una ginocchiata dritta in stomaco. Lui urla e si piega in due. Io cerco di correre via, ma finisco di nuovo a carponi in terra. Mi fa troppo male la testa. I cinque sono furiosi. “Cosa credi di fare, eh?!” E tu invece cosa credi di fare, eh?! …Mi fanno rialzare con la forza. “Questo è per quello che hai fatto al mio amico, cantante dei miei stivali!” Uno schiaffo mi colpisce in pieno viso. Ricado a terra, con la faccia tra le mani. Che male…Se solo questo dolore alla testa sparisse potrei metterli tutti in fuga… “E ora, ci divertiamo.” Per favore, qualcuno mi aiuti… Un terzo mi rimette in piedi, mi avvicina a lui e cerca di baciarmi. È inutile che insista. Loro si vogliono divertire. … All’improvviso si ferma. La mia vista si fa più sfuocata. Vengo lasciata. Il ragazzo cade all’indietro. Qualcuno l’ha colpito. Io mi metto in ginocchio. Ho la testa che mi scoppia. Sento i cinque che urlano, irati e decisi a colpire il mio ignoto salvatore. Pochissimi minuti, poi di loro nessuna traccia. Sono scappati con la coda tra le gambe. Ormai riesco a distinguere solo le ombre, tutto è così sfocato…Vedo qualcuno…Si avvicina a me…ma io…chiudo gli occhi.





Apro gli occhi. Sono sdraiata. Dove? Su una panchina. La testa? Un male assurdo. Un po meno di prima però. Mi alzo. Sono molto spaesata. La buona notizia? Sono viva e in perfette condizioni, scampata per miracolo alla follia di cinque teppisti di strada. La cattiva notizia? È sparito il mio zainetto. Mi guardo intorno: è tutto deserto. “Ti sei svegliata finalmente.” Conosco sin troppo bene questa voce. Mi volto verso lui. Senza parlare. Lui si avvicina, si mette seduto vicino a me e mi tocca la fronte. “Non hai la febbre. È già qualcosa. Ti hanno dato proprio un brutto colpo.” Lo guardo. Dubbiosa, senza capire. Tu…sei stato tu che mi hai salvato? Non l’ho detto ad alta voce, ma Heric, guardandomi, afferra la domanda. “Cinque contro una, non potevo certo stare lì a guardare. Sei stata fortunata che sia passato di li. Ho qui il tuo zainetto. Ha chiamato la tua manager ma non ho fatto in tempo a rispondere. Hai una brutta cera, lo sai?” Si, si, cambia pure discorso. Mi si chiudono gli occhi. Ho sonno. Forse sarà l’effetto della botta in testa. Mi avvicino a lui, metto la mia testa sulla sua spalla e mi addormento.





Mmmm…? Che ore sono? Cos’è questa luce?! Dove sono? Apro gli occhi…Sono…sono in camera mia! Ma cos’è successo? Uff, questa testa che male che mi fa! Ricordo poco e niente…Heric…Si, ricordo Heric…mi ha salvata da quei codardi malintenzionati… Oh, Heric… TOC TOC TOC! …Oh, hanno bussato… “A-avanti…” O no…è Rika… “Sei sveglia.” Mi fa notare, sorridendo. Sorridendo… Sono uscita di casa senza permesso, mi sono ficcata in guai grossi e lei che fa? Mica mi sgrida, sorride!!! “Perché sorridi?” Lei si siede vicino a me. “Tutto è bene quel che finisce bene, è inutile piangere sul latte versato…ti dice niente?” “Quindi…non mi sgridi? Non mi metti in punizione?” “Ti sembrerà strano, ma non ho intenzione di fare nessuna delle due cose. Sai, quel che è successo è anche colpa mia… Ti ho lasciato tutt’oggi da sola e per di più sono tornata a casa tardi. Era scontato che saresti voluta uscire un po.” Ci puoi giurare… “Beh, non hai tutti i torti sai…” Rimaniamo un po in silenzio. “Allora…” Fa lei. Ha un tono abbastanza allegro. “…chi è il ragazzo che ti ha riaccompagnata a casa?” Mi va il thè di traverso. Tossisco. “C-cosa?! He-Heric mi ha riaccompagnata?! Coff, coff…” “Respira, riprendi fiato! Beh, si, ti ha portata in braccio fino a casa. Quando gli ho chiesto se eri svenuta, lui mi ha risposto: ‘No, si è addormentata!’” Io e Rika ci mettiamo a ridere. “Mi ha raccontato un po cos’era successo, poi senza trattenersi più del dovuto, se n’è tornato a casa. Mi è sembrato un tipo molto strano.” Arrossisco. “Si, Heric è così…” “Oooh, il tuo primo amore, che emozione!” Ora, se prima il thè mi si era leggermente impuntato, adesso ci manca poco che m’affogo. “MA SEI MATTA?!?!” Urlo. “Andiamo, che c’è di male?!” Ride, tirandomi in faccia un cuscino. “C’è che non è vero!” Rispondo, ritirandoglielo. “Tanto lo so che ti piace, mia piccola superstar, te lo si legge in faccia!” “Uff, e va bene. Forse un pochino…poco però!” “Ah, lo sapevo! Comunque, sono le 9.30. Vogliamo andare a scuola o per oggi è meglio che resti a casa?” E ME LO CHIEDE?!?! “E me lo chiedi?! Forza, dammi i panni, prepara lo zaino, dammi la giacca!” Dico, saltando giù dal letto. Il dolore alla testa ora è solo un brutto ricordo.
Arrivo a scuola. I bidelli mi guardano male. Beh, come dargli torto, sono entrate alle 9.35!!! Rika firma la giustificazione e io corro in classe. C’è l’ora di artistica. La professoressa mi guarda strana, poi legge la giustificazione e mi manda a posto. Heric non mi ha salutata. Beh, se è per questo neanch’io ho salutato lui. Bah, non vedo l’ora che suoni l’intervallo…

 
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COMMENTI:
Trovati 3 commenti
stefaniathebest - Voto: 22/12/09 13:50
nn mi piace questa ff xk sana ed akito sn destinati a stare insieme e questo lo sanno tt e quella kiara la potevi far mettere con naozumi almeno così poteva andare bene!!! si vede ke nn hai seguito l'anime e il manga attentamente xk a quest'ora avresti capito quello k voglio dire ciao!
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kiarily 23/06/08 11:04
AAAAAAAAAAH!!! Scusatescusate!! Ho fatto un obrobrio ma giuro che ero sovrappensiero! Ho scritto 'forZe'.. Mi disp U.U ... Comunque a parte questo^^ ringrazio per i commenti e prometto che posterò il prima poxibile! kiss kiarily
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nica-93 - Voto: 21/06/08 16:26
Grande ff...
ho incominciato a leggere il secondo capitolo cinque minuti fa...aveveo una cosa da fare ma l'ho lasciata perdere perchè ero troppo curiosa...
Continua a postare i capitlo...
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