- Capitolo 1° -
Questo racconto è nato in realtà come un testo per scuola... (forse è per questo ce non è molto complesso o bellissimo)e oggi ho decisodi pubblicarlo.....
spero vivamente che vi piaccia.....
SOLO COME UN CANE
La solitudine a volte può essere molto più difficile di quello che sembra... e non solo per le persone deboli, ma anche per i più forti, uomini, donne... o cani.
Anche gli animali possono subire gravi offese. Ma pochi possono riuscire a dimenticarle come Freddy.
Freddy era un bellissimo cagnolino di piccola stazza che viveva in una enorme casa, abitata da una famiglia di nobili aristocratici. Ma la confusione era tale che in questa casa nessuno si ricordava mai di Freddy, nemmeno la piccola Lily. Lily era una bambina viziata e capricciosa. Aveva insistito molto per avere un cane tutto suo, il suo decimo animale. Ma come al solito, una volta avuto l'animale, non se ne era occupata per più di dieci gironi. Dopo aveva iniziato a strillare per avere un pony...
Freddy sembrava essere felice nei primi giorni, perchè Lily era gentile con lui e giocavano spesso. Ma dopo si era accorto che, in realtà Lily, non aveva il minimo di sensibilità. Aveva altri nove animali, come pesci, criceti, coniglietti, chiusi in una stanza e lasciati alle cameriere, senza affetto. E questo destino era arrivato anche per Freddy, un giorno, quando Lily aveva esclamato tutta arrabbiata: “ Io voglio un pony, papà !”
Ma tutti in quella casa, erano sicuri che, dopo venti giorni al massimo, avrebbe voluto qualche altra cosa, lasciando il pony alle cameriere. Ma con lui la ragazzina sembrava ancora più fredda ed insensibile che con gli altri animali. Molte volte gli tirava dei calci quando lui le faceva capire che voleva giocare. Oppure gli urlava sempre contro quando la seguiva. Spesso lo incatenava in giardino con una catena di ferro per non farlo entrare in casa, quando aveva delle amiche a casa o altri avvenimenti importanti.
Lui si sentiva prigioniero, prigioniero in quella che doveva essere la sua casa, la sua vita, la sua felicità.
Ricordava perfettamente il giorno in cui Lily era venuta al canile a prenderlo. Aveva voluto per forza lui, nonostante che i suoi genitori le avessero indicato tanti altri cani. Lui questa volta era davvero convinto che avrebbe trovato la sua padrona, la sua amica. Aveva poi sofferto moltissimo quando tutto era diventato più chiaro e più reale e, infondo, era solo un cane.
Quello che pensiamo noi molte volte... “un cane”, solo un cane. Ma loro sono esseri viventi come noi, forse non usano la forchetta, ma nascono, si nutrono, crescono si riproducono e muoiono. Loro sono capaci di percepire dolore e gioia... emozioni.
Lily, infatti, trattò malissimo il suoamico scordando questi importanti principi. Lo aveva usato come finta bestia cattiva che voleva rinchiudere lei e le sue amiche in cima ad una torre. Si erano divertite a gettargli addosso bucce e pomodori. Il povero cane continuava a subire, subire e tacere.
Finché un giorno anche la sua solida pazienza fu messa a dura prova.
Lily aveva invitato le se due amichette di scuola Jimy e Yuke. Insieme avevano deciso che prima avrebbero studiato e poi avrebbero giocato con le bambole ed il servizio da tè.
Ma furono molto crudeli e spietate con il povero Freddy.
Inizialmente andarono davvero a studiare, finito di fare I compiti prepararono la tavolina con le tazzine e i finti biscotti. Presero delle bambole di Lily e iniziarono a giocare a mamme, però ad una bambina mancava la bambola e non poteva giocare con loro.
Fu in quel momento che la ricca bambina pensò di usare come bambola il cane dell'amica.
Freddy tentò di scappare via, ma allora, era solo un cucciolo e fu preso. Fu truccato come un bebè, gli fu messa una cuffietta con il pizzo bianco e fu persino messo dentro un passeggino.
Freddy ripensò a quel giorno terribile e la rabbia lo accecò. Decise che avrebbe provato a tornare libero, rischiando tutto.
Era meglio morire libero che vivere prigioniero.
Allora si diresse verso la porta dell'enorme sala degli animali. C'era una cameriera che badava che nessuno uscisse. Ma per lui non fu duro oltrepassarla. Lo aveva fatto un milione di volte, per cercare di giocare con Lily.
Il grande problema era cercare la porta d'uscita e di uscire senza farsi scoprire.
Si avviò verso l'ingresso pieno di gente che trasportava mobili e quadri.
Allora oggi arrivano dei nuovi mobili per la cameretta di Lily, come ogni mese. Perfetto, allora potrò mischiarmi a loro e seguire quelli senza carichi che andranno alla macchina, così troverò la porta e poi me ne andrò da qui.
Pensò Freddy. Infatti seguendo gli operai senza mobili sulle braccia giunse alla porta d'entrata che era aperta per permettere il passaggio delle persone.
Aspettò per minuti il momento giusto, nascosto dietrola porta e poi vide da uno spiraglio che non c'era più nessuno.
Allora corse più veloce che poteva, cercando di non far cadere niente di rumoroso, ma fu sentito. Decine di cameriere uscirono da tutte le stanze per rincorrerlo, ma lui scappò via lontano da tutti.... per ricominiciare una vita, la sua vita.
Ma svoltato l'angolo entrò in una via buia e scura.
Trovò tutti i bidoni della spazzatura rovesciati per terra e quattro enormi cani con denti appuntiti e sguardo inferocito.
<<che ci fai qui... non lo senti? Questo è il nostro territorio.>>
<< scusatemi, sono appena scappato di casa e non so orientarmi in città.>>
Disse Freddy, un po' impaurito.
Ma i quattro cani non volevano smettere di ringhiare.
<< bene, bene allora sei un cagnolino sdolcinato?>>
<< chissà che bella casa che avevi...>>
<< oppure vivevi in una catapecchia?>>
<< in ogni caso ti daremo noi una bella regolata>>
Il cane più grande si preparò ad saltare addosso a Freddy, ma qualcosa attirò la sua attenzione.
Forse avrei fatto meglio a rimanere a con quel mostro, intanto non mi voleva uccidere.
<< Fermati, Charlie..>>
Un pastore tedesco bianco era spuntato dal nulla e aveva subito fermato l'aggressore di Freddy.
Per quanto Charlie fosse grande, non era che un chiwawa in confronto al pastore tdesco.
Infatti Freddy non si sorprese quando vide I quattro cani scappare via senza dire una parola.
<< ti hanno fatto male?>> chiese gentilmente Barty.
<< no assolutamente. Grazie per avermi aiutato. Sai io sono nuovo e non conosco nessuno>>
<< davvero? allora perchè non vieni con me? io sono un cane randagio, ma abito in una parte della città dove non ci viene mai nessuno ed è un posto tranquillo e sereno. Potresti stare con me?>>
<< dici sul serio!?>>
Gli occhi di Fredy si illuminarono e vide subio che tutto sarebbe cambiato.
Da quel giorno Freddy e Barty, il pastore tedesco, vissero come fratelli insieme e si aiutarono l'un l'altro nelle difficoltà.
fine......
spero che vi sia piaciuta...mi racconmando con voi...
fatemi sapere qualcosa...
BacIOZZOli@@ KoRY@@@
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mi sarannomolto utili