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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: IL VAMPIRO DI SERPEVERDE
Genere: Sentimentale, Comico, Soprannaturale, Dark
Rating: Per Tutte le età
Autore: connie-tepesh galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/05/2008 14:00:20

Adrian, un mezzo vampiro ad hogwarts. Il problema? Ancora non sa che il padre che non conosce ora è l'uomo che gli insegna pozioni... (sono chary!)
 
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5 GENNAIO
- Capitolo 1° -

Ehilà! Sapete chi sono, veroooo?
Sono Chary, tornata con un nuovo nome per perseguitarvi nuovamente! Mi dispiace non aggiornare le storie dell'altro account, ma giuro che ci proverò... (la mia Musa Ispiratrice fa un po' le bizze, di recente...)
Quindi, ecco a voi una nuova fanfic, con l'"atteso" ritorno di Konstantin Tepesh!!!
BACISSIMI!

CHARY/CONNIE

CAPITOLO PRIMO
5 GENNAIO


5 gennaio

Oggi sono successe molte cose interessanti.
Sono nato io.
Beh, non sono propriamente nato. Diciamo che mi sono curiosamente reso conto che la Terra ha fatto un altro giro attorno al sole, nonostante la mia presenza.
E’ da diciassette anni esatti che va avanti questa storia.
Altra cosa interessante? Sono stato costretto a cambiare scuola.
Sul serio, Durmstrang era fantastica, ma non sono il tipo adatto.
Scusatemi, ma ho la virilità di un cespuglio di lavanda, e adoro lo sport quasi quanto adoro masticare pane e vetri. Ovviamente questa è ironia.
L’ironia è una delle poche cose che i miei compagni non capivano.
Insomma, essere alti come degli armadi e grossi il doppio può essere un bene, ma a volte è necessario far maturare il cervello, oltre ai pettorali, no?
Terza cosa interessante: mia madre mi ha portato a casa un possibile candidato al ruolo di “papà”. Mah, io non ne sono poi così convinto, però staremo a vedere. Mai dire mai, e tutte quelle scemenze là.
Quarta ed ultima innovazione, che renderà grande questo giorno nella storia della mia vita.
Ho fatto il mio trionfale ingresso nella mia futura scuola di magia e stregoneria: Hogwarts.
Mamma non ne era propriamente entusiasta, ma non potevamo restare in Bulgaria per motivi che mi sfuggono, e quindi... eccomi qua, a terminare la scuola qui, dove nessuno parla la mia lingua.
Ora capisco come mai mamma insisteva così tanto per farmi parlare in inglese, a casa.
Mammina, mi hai salvato la vita ancora una volta, non so come ringraziarti.
Ok. Mettiamo da parte le presentazioni
Mettiamo da parte le date, mettiamo da parte i dubbi.
Ragazzi, si comincia.


Albus Silente chiese silenzio alla scolaresca, riunita per la cena.
- Ragazzi.- esordì, con un grande sorriso – oggi accogliamo qui con noi un nuovo studente, che ha passato i primi cinque anni a Durmstrang. Spero che lo farete sentire accolto da subito, indipendentemente dalla Casa alla quale verrà assegnato. Professoressa McGranitt, porti pure il cappello parlante, mentre noi tutti accogliamo calorosamente il nostro nuovo compagno di scuola... Adrian Tepesh!-
Quando un Preside dice una cosa del genere, ci si aspetta uno scroscio di applausi, magari qualche incoraggiamento, o una battuta scherzosa per rompere il ghiaccio.
Invece no.
Quando Adrian salì sul palchetto degli insegnanti, in attesa di scoprire a che Casa sarebbe stato assegnato, calò un silenzio di tomba.

Tepesh. E’ il cognome della mia mamma che vi da’ tanto fastidio, compagni di scuola?
Mah, almeno in Bulgaria se avevano dei problemi con me se li tenevano per loro.
Ok, sono l’ultimo arrivato di Casa Tepesh.
E sì, sono figlio proprio di quella Konstantin Tepesh che ha reso famosa la propria casata presso il Ministero della Magia.
E ancora sì, sono un cucciolo di Vampiro.
Se mio padre fosse stato così gentile da non abbandonare me e la mamma, forse avrei un cognome che attrae un po’ meno l’attenzione.
Forse.
Ma forse è meglio così.
Prendetemi per quello che sono, o non prendetemi affatto. E’ questa la mia filosofia.


Adrian Tepesh squadrò con riluttanza il Cappello Parlante, mentre la scolaresca taceva.
- Mitico.- sussurrò il giovane, scettico, sedendosi
Faceva del suo meglio, per non ricordare la propria natura ad ogni pié sospinto.
Sul serio.
Ma il suo aspetto non lo aiutava nemmeno un po’.
Tanto per cominciare, aveva ereditato quasi ogni cosa dalla madre: dal pallore mortale, ai lunghi capelli corvini, dagli occhi color ametista, alle labbra sottili e praticamente incolori.
In secondo luogo, aveva tutto tranne l’espressione socievole ed allegra di alcuni Grifondoro della sua età.
Grifondoro che, curiosamente, lo stavano analizzando proprio in quel momento

- Dio, ma sai che mi ricorda qualcuno!- sbottò Ron.
Hermione sospirò, alzando gli occhi al cielo onde interrogare una qualche divinità sul motivo per cui dovesse sopportare il compagno di Casa
- Se tu leggessi i giornali, Ronald, conosceresti sua madre.-
- CHI?-
- Konstantin Tepesh era una donna che combatteva per i diritti dei Vampiri, sin dalla nostra età.-
- E ora?- chiese Harry – è morta?-
- Assolutamente! Non si sa con precisione quando, ma è risaputo che è stata morsa da uno dei Vampiri che stava cercando di proteggere e... beh, la fine potete immaginarla anche voi.-
Silenzio da parte degli altri due
- E’ diventata una succhiasangue anche lei.- borbottò la ragazza alla fine, con un sospiro – ma ancora adesso si batte per i diritti dei non-umani. C’è chi la considera un mostro, e chi la considera un’eroina.-
- Mostro.- concluse Ron
- Mostro.- concordò Harry
- E comunque continua a ricordarmi qualcuno! E non credo proprio sia questa Konstantin, dato che non l’ho mai vista in tutta la mia vita!- ripeté il rosso, scocciato
Hermione diede uno sbuffo, rassegnato
- Dio, Ronald, sei senza speranza.-

La mia nuova scuola fa ufficialmente schifo.
Sono tutti così candidi, e perfettini, e dannatamente sciocchi.
Non c’è nessuno, che mi guardi come mi guardavano in Bulgaria.
Lì non avevano paura di me. Forse mi disprezzavano, per alcune cose, ma l’ombra di mia madre non poteva spaventarli.
Forse un altro ragazzo, in un altro tempo, ed in altre circostanze, odierebbe sua madre e la linea di condotta che questa tiene. Ma non io.
Io non sono così meschino. Sono fiero di mia madre.
Sono loro che odio.
Sono loro che mi disgustano.


Mentre il Cappello Parlante borbottava qualcosa riguardo un’intelligenza fuori dal comune, ed un carattere particolarmente freddo, Severus Piton si chiedeva come mai il mondo fosse così dannatamente deciso a scombinare la sua esistenza.
Adrian
Era incomprensibile, e spaventoso, eppure LUI era lì.
Adrian era lì. Quel ragazzino che aveva perso di vista quando ancora non sapeva parlare... il fagottino bianco al quale aveva voltato le spalle per dimenticare sua madre.
Sì.
Perché, anche se il professore di Pozioni non voleva assolutamente farlo sapere al mondo, Adrian Tepesh altri non era che suo figlio.
-... vediamo... il primo Vampiro che mi capiti di giudicare... mmmmh.... vediamo... c’è rabbia, e fierezza... essere conscio di sé stesso, e delle proprie stranezze... eppure non odiarsi...-
Adrian scosse la testa, stringendo le dita sul bordo del Cappello Parlante.
Poi disse, con voce gelida e piatta.
I suoi occhi scuri avvamparono dei bagliori d’amaranto che condivideva con sua madre.
- Hai cinque secondi, per giudicarmi. Cinque secondi, per il figlio di sangue di Salazar Serpeverde.-
Il Cappello parlante tacque.
Per la prima volta, in anni di storia ad Hogwarts, l’oggetto non ebbe di che contestare.
- Serpeverde.-

FINE CAPITOLO PRIMO
 
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VOTO: (2 voti, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
newslim - Voto: 30/01/10 17:20
Daverro.. Davvero interessante!! Devo fare una premessa, io adoro Sev, e credo che questa tua stoia possa essere bella da leggere. Ti prego continua, non vedo l'ora di leggere cosa succderà e come si comporterà Sev con suo figlio e vice versa.. in bocca al lupo a presto Ciao ;)
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dandelion92 - Voto: 20/05/08 21:36
Come primo cappy non è male^^ Nn avevo mai pensato ad una storia del genere^____^ metto 2 perchè è solo il primo cap.
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