UNIKO
- Capitolo 1° -
L'ardua sentenza è vostra.
Quanti pensieri.
Quanti pensieri nella mia mente che non riesco a scacciare.
Si sovrappongano, accavallano.
Annientando la mia volontà, le mie aspettazioni.
Anni ed anni sempre con un solo pensiero.
Sempre con un solo obbiettivo.
Lui.
La sua morte.
La sua distruzione.
Adesso però…
Con tutto finito non so, mi sento come perso.
Sono felice, felicissimo, ma non so.
Senza quell’obbiettivo, cosa farò adesso?
Senza uno scopo comune, cosa ci succederà?
Quel demone in un modo o nell’altro mi ha donato una nuova vita.
Certo gremita di sofferenza e dolore, ma mi ha portato degli amici.
Sango.
Miroku.
Quel piccolo demone volpe di Shippo
E lei.
Kagome.
Mi siedo sull’erba verde.
La osservo per un po‘, dondola spostata dal vento e per un po’ seguo quel movimento ondulatorio.
Mi rilassa.
Inspiro e l’odore fresco m’invade le narici.
Allungo una mano e la sfioro leggermente e sorrido.
Sorrido.
Perché i miei occhi vorrebbero vedere il marrone e non il verde.
Sorrido.
Perché il mio naso vorrebbe sentire odore di vaniglia e non d’erba fresca.
Sorrido, perché le mie mani vorrebbero toccare la sua pelle candida, soave e non filamenti d’erba.
Scuoto la testa.
Non posso.
Non posso averla.
Non mi appartiene.
Non posso permettermela.
Lei è troppo, in tutti i sensi.
Osservo la mia mano, stretta intorno ad un ciuffo d’erba e osservo i miei artigli.
No.
Lei non potrebbe mai farsi sfiorare da queste mani, da queste mani sporche di sangue, da questi artigli mostruosi.
Lei così delicata, dovrebbe essere sfiorata da mani…. umane.
Odierò quelle mani che l’avranno perché non saranno le mie.
Non posso pretendere che lei mi accettasse così come sono.
Ibrido.
Certo, non che glielo abbia mai chiesto.
Ma meglio non sentire quel NO uscire dalle sue labbra.
Lei così dolce e solare, si dispiacerebbe per me, lo so, ma non posso sentirglielo dire.
Le darei una responsabilità troppo grande.
A volte, in tutti questi anni, ho avuto l’impressione che forse lei… io… insomma che ci fosse qualcosa, ma com’esserne certo?
Come non cadere nella follia?
Sospiro e mi stendo sull’erba.
Mi ricordo di noi, al nostro primo incontro, in tutte le discussioni dove finiva inevitabilmente per mandarmi a cuccia.
Alle battaglie insieme.
A quelle volte in cui mi sentivo solo e triste e lei era sempre lì per tirarmi su.
Con una parola dolce, con un gesto delicato, con un sorriso sincero.
Osservo le nuvole, leggere bianchissime e tutte assomigliano a lei.
Lei che sorride.
Lei arrabbiata.
Lei triste.
Lei… triste… per colpa mia.
Lo so che tutte le volte che piangeva era per colpa mia.
Quindi, dopo tutti questi anni di tira e molla, d’insicurezze, come posso solo sperare.
Non posso.
Non posso sognare ciò.
Mi alzo e stringo i pugni, sento le unghie conficcarsi nella carne e il sangue caldo macchiare l’erba.
Rosso e verde.
Vorrei così tanto stringerti Kagome.
Dirti che ti amo.
Che amo solo te, da sempre.
Che se sono stato sciocco, per via di Kikyo era perché avevo con lei un debito.
Un debito assurdo, che però volevo portare a termine uccidendo lui.
Vorrei urlarti che ti ho amata dall’inizio.
Che quando mi abbracciavi felice al tuo ritorno io solo allora mi sentivo vivo.
Perché quando tu non c‘eri, io mi spegnevo come una candela senza ossigeno.
Vorrei dirti che quando saltavi in quel pozzo, urlandomi che saresti tornata dopo tot giorni, io comunque tremavo al solo pensiero che tu non lo facessi, che al di la, nel tuo mondo alla fine capissi che questa guerra non ti appartenesse.
Vorrei dirti che ero geloso di Koga, quando ti si avvicinava perché a lui sembrava così naturale e che ero geloso della tua vita al di là del pozzo perché non potevo farne parte, perché non sapevo chi vedevi, con chi parlavi e se qualcuno ti si avvicinava.
Vorrei dirti, stringendoti forte che tu devi restare con me.
Solo con me.
Ma non lo farò.
Ti lascerò andare via per sempre.
Ti lascerò salutare tutti con le lacrime agli occhi.
Ti lascerò abbracciarmi e resterò impassibile così che tu vada via convinta che non m’importi nulla.
Ti lascerò saltare in quel pozzo che poi diventerà inutilizzabile allontanandoti da me per l’eternità
Come sarà l’eternità senza di te?
Un oblio, un oblio senza fine.
L’inferno in terra.
Lo farò per te Kagome, perché è giusto così.
I miei desideri, i miei sogni non contano nulla in confronto alla tua felicità
E questa non potrà mai essere accanto a me.
Il demone e la ragazza.
Solo nei sogni.
I miei sogni.
Solo lì.
Resterai per sempre nella mia mente come nel mio cuore Kagome.
Di notte, ti ristringerò a me nel mondo dei sogni.
Amandoti come ti avrei amato.
Stringendoti come ti avrei stretto.
Baciandoti come vorrei baciarti.
Vorrei solo…..
Sciocca speranza.
Di restare nel tuo cuore per un po’.
Non allontanarmi subito.
Non dimenticarmi subito.
Non far sì che il mio ricordo sparisca come neve al sole.
Ricorda per un po’ quello strano ragazzo con le orecchie bianche che saltava sulla tua finestra.
Ricordami Kagome te ne prego.
Ricordati di me solo per un po’.
È giunto il momento.
Non più erba, non più nuvole, non più sogni.
L‘addio.
Mi risiedo sull’erba.
Tutto è passato, tutto è scorso via veloce, ma lento per me.
L’erba è sempre verde, ma non è la stessa.
Le stagioni si sono alternate, il sole e la luna si sono cambiati di posto varie volte e quell’erba, quella del mio dolore è appassita e sparita da questo mondo e adesso questa è nuova, più profumata, più verde.
Mi siedo e la sfioro.
Anche le nuvole sono sempre lì, con il tuo volto bellissimo.
Ogni nuvola, una tua espressione.
Mi volto e osservo il verde, poi… il marrone.
Il tuo sorriso s’illumina “Inuyasha che c’è?” mi chiedi e io scuoto la testa “niente! Ti piace il prato?”
Annuisci “Sì, l’erba profuma e poi…. Credo che piaccia anche a lei!”
“Lui!” esclamo.
“Lei!” ribatti e io sospiro allungo una mano che non sfiora l’erba, ma la tua pancia bellissima.
“Scalcia!” esclamo e tu appoggi una mano sulla mia “è un terremoto!”
Mi allungo e ti bacio.
Quel prato, di due anni fa è cambiato e io con lui perché quel giorno alla fine, quando mi sono alzato e mi sono diretto verso di te non ho potuto dirti addio.
Quando mi hai abbracciato sussurrandomi ad un orecchio “Addio, mi mancherai” non l’ho potuto dire, ci ho provato, ma la mia bocca si è mossa di propria volontà e ho detto invece.
RESTA
Mi hai sorriso dicendomi che non aspettavi altro.
Ho aggiunto TI AMO e quel giorno dai tuoi occhi sono uscite lacrime di gioia e da allora la mia vita è perfetta.
Adesso disteso sul prato ti accarezzo i capelli consapevole che il demone e la ragazza non era possibile solo nei miei sogni, ma anche nella mia vita e che da te, mio unico amore avrò un figlia fantastica.
Una famiglia fantastica.
Una vita fantastica.
Da allora il verde dell’erba mi piace ancora di più sai…………….. Kagome, e tornerò qui tra pochi mesi non più da solo, ma porterò anche nostra figlia così che anche lei alla fine ami questo prato che ha segnato il mio destino.
Ok, una piccola one, cosa ne dite?
Troppo romantica?
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è davvero bellissima. Mi piace molto l'immagine di Inuyasha che vuole dimostrare il suo amore per Kagome,ma che non ci riesce... troppo bella!!!!!!!!!!!!!!!!!
KoRY^^
complimenti!!
^^