- Capitolo 1° -
PROLOGO
La tempesta scoppiò all'improvviso, e la pioggia scrosciava talmente fitta sulla statale dove Naruto aveva una visuale di solo pochi metri davanti a sè. Strinse con forza le dita sul volante della sua Jaguar nera.
<Non mi mollare adesso, tesoro.>
Era un abitudine parlare con il suo mezzo di trasporto. I compagni della sua squadra di calcio Nine Tails, spesso lo prendevano in giro per quella sua abitudine, specialmente il suo caro amico Shikamaru.
<Naruto> era solito a scherzare,<fai le tue solite scenate forse così vinceremo qualche partita.>
Esisteva un grande cameratismo tra i componenti dei Nine Tails, cementato dal fatto che avevano una cosa in comune: vivevano per il calcio.
Tra loro vi era anche un rapporto di estrema fiducia.
Fino a quella notte. Quella notte infatti Naruto non poteva permettersi il lusso della prudenza: se non si fosse presentato puntualmente alla loro festa di fidanzamento di Sakura lo avrebbe ucciso.
Sentì la presenza del TIR prima ancora di vederlo. Era un'ombra mostruosa nella notte e si stava avvicinando troppo velocemente.
<Rallenta, idiota> Le parole erano ancora sulle labbra di Naruto quando l'autista del TIR perse il controllo e il bestione sbandò paurosamente, invadendo la carreggiata su cui viaggiava la Jaguar.
Naruto comprese ciò che stava per accadergli un secondo prima che succedesse. L'impatto col camion fu violento e l'auto sbattè contro il guard-rail.
L'ultimo suo pensiero cosciente fu una preghiera che la protezione mettalica reggesse e che non precipitasse nel burrone che fiancheggiava la strada. Poi divenne tutto buio.
Il suo dolore era così forte che riusciva a malapena a sopportarlo. Luci accecanti. Rumore di passi, giorno e notte, suole di gomme contro il pavimento di linoleum.
Tubicini e flebo. La mente annebbiata.
<Bentornato in questo mondo>
Suo fratello Sasuke era seduto accanto al letto in cui si trovava lui, col viso tirato e pallido.
<Che cosa ti è successo?> gli domandò Naruto.<Hai un aspetto tremendo.>
<Senti chi parla. Sei appena tornato dall'inferno e chiedi come sto io> Sasuke prese tra le proprie la mano del fratello.
<Mi fa male dappertutto. Maledizione, duole anche respirare>.
La nebbia che gli aveva oscurato il cervello si stava finalmente dissipando e Naruto cominciò a ricordare l'accaduto, la notte di pioggia, il camion, l'incidente...
<Ho fatto un bel botto.> Era semplicemente una costatazione che non rivelava i suoi veri sentimenti in quel momento...non i dubbi, nè la verità.
<Già>
Naruto poteva leggere il volto del fratello come un libro aperto. <Avanti fratellino, dimmi la verità. Quali sono le condizionoi?>
<Stai benissimo, per essere uno che è stato estratto da un'auto ridotta come una scatolletta di tonno schiacciata.>
<Se non mi dici subito come sto farò passare un brutto quarto d'ora al primo medico che viene a visitarmi> lo minacciò Naruto.
<Il tuo lato sinistro ha ricevuto il colpo più forte.>
Naruto ascoltò attentamente il dettagliato resoconto di Sasuke sulle ossa rotte e le contusioni che aveva riportato.
Principalmente, però, osservava il volto del fratello e una fredda paura, come non l'aveva mai provata, l'attanagliò.
<Le mie gambe. Non hai menzionato le mie gambe>.
<Il medico ha detto che l'operazione è andata bene.>
<Sii più chiaro>
Sasuke spiegò i dettagli dell'intervento chirurgico, come il posizionamento di chiodi nelle articolazioni e la riabilitazione che sarebbe stata necessaria.
<Camminerai di nuovo prima ancora di rendertene conto>
Naruto chiuse gli occhi per nascondere il suo inferno interiore. Non avrebbe mai più potuto giocare a calcio. Quello infatti era il compito che spettava solo ai calciatori in perfette condizioni fisiche.
La vita come lui l'aveva sempre considerata era finita.
Come vi sembra??? bhè l'inizio può sembrare triste ma poi vedrete che nn è così!!! continuate a leggere questa ff e please commentate il più possibile!!!
Ps: Amo la coppia Naruhina e SasuSaku!!!!!!!!!!
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