torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Tokio Hotel
Titolo Fanfic: SOLO PER TE
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Autore: mywa galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/05/2008 23:44:50 (ultimo inserimento: 20/12/08)

Le cose cambiano. E' una realtà che ho conosciuto presto. Le certezze non esistono.. ma il nostro legame pulsava, più forte che mai.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
LACRIME
- Capitolo 1° -


Hi people! Non mi voglio dilungare troppo.. Questa è la storia di una ragazza che per varie ragioni ora vive a casa dei gemelli Kaulitz. Questa ff è un po' particolare.. io non le so dare un giudizio, ho semplicemente scritto.
Premetto che all'inizio di ogni capitolo metterò un pezzo di una canzone.. per questo primo capitolo ad esempio la canzone è "solo per te" degli Articolo 31.

Buona lettura U_U






Un fiume di parole che non sanno dove andare,
ruffiane come un gatto che si fa accarezzare,
mi nuotano nella testa e poi mi scendono nella gola
e vogliono essere sentite... da una persona sola.
Una persona sola che le sappia capire,
che sappia catturare tutto quello che hanno da dire.
Qualcuno che le tenga per poterle conservare..
..qualcuno a cui poterle dedicare.









Lui era lì, accanto a me.

<< Perchè stai piangendo? >>

La sua voce era quasi un sussurro. Non avrei mai immaginato che potess essere tanto dolce.
Mi guardava.
Nei suoi occhi vedevo il fantasma del mio dolore.
Le mie lacrime continuavano a scorrere, silenziose come non mai.
Non mi mossi.
Non avevo intenzione di abbracciarlo, di supplicarlo, di scaricargli addosso quella sofferenza che mi struggeva.
Socchiusi gli occhi.
Era più facile parlare se non guardavo il suo viso.

<< Dimmi che era un sogno.. e che ci stiamo svegliando >> sussurrai.
Sentii il suo dito percorrere leggero la linea del mio naso.

<< Certo >> disse << ..è stato solo un sogno, nulla di più >>
La sua voce era bassa, tranquilla.
Dentro di me il dubbio che capisse vagamente cosa provavo si fece strada con forza, ma non glielo chiesi.
<< Grazie >> risposi. E racimolando tutte le forze che mi rimanevano alzai le palpebre per osservarlo. Tesi le labbra in un sorriso.
Strano.
Era del tutto sincero nonostante il dolore che mi squarciava il petto.
<< Non c'è di che >> mi disse. E sorrise a sua volta.
Era quel genere di sorriso che mi disorientava completamente, quello che mi piaceva tanto.
Sentii il suo braccio passare attorno alle mie spalle ed il contatto della sua pelle con la mia mi riscaldava più della pesante coperta che ci copriva: era rovente.

Non era da me.
Non lo era.
Mi ero promessa e ripromessa che non avrei ceduto.
Odiavo questo tipo di comportamento. Lo odiavo in me quanto negli altri.
Ed era proprio questo che mi aveva permesso di avvicinarmi a lui.
Lui.
Lui che con prepotenza si era fatto strada nel mio cuore, nella mia anima, abbattendo tutte le barriere che avevo eretto.
Una ad una, le aveva distrutte.

Quelle dannate lascrime si ostinavano ancora a bagnare il mio viso.
Mi voltai di lato e con la mano cominciai a percorrere la linea perfetta del suo petto, accarezzandolo lentamente.
Ero preoccupata.
Lui odiava le lacrime.
..e quante ne aveva viste, quante non ne avrebbe voluto vedere, quante lo avevano deluso..
.. quante non lo capivano..
Io lo sapevo.
Lo capivo.
Lui mi aveva confessato parte delle sue paure, dei suoi tormenti.
Li aveva confessati a me, un'inutile, qualunque ragazza che avrebbe potuto tradirlo da un momento all'altro.

<< Non mi hai ancora detto perchè piangi >> mi ricordò.
Esitai un istante e mi irrigidii leggermente.
Lui lo notò, ma prima che potesse aggiungere qualsiasi cosa mi affrettai a rispondere.
<< Non è nulla, le solite cose. Sai, mia madre ha già concluso con l'avvocato.. è partita >>.
Ecco, così. Le bugie uscivano così facili quella sera.
Forse perchè quello che avevo detto era vero.
...ma non era per quello che piangevo.

A quel punto lui si scansò, ritrasse il braccio e si mise a sedere.
Tra me, sorrisi ancora.
Sapevo perchè si comportava così. Dopo tutto quel tempo avevo imparato a conoscerlo.

<< Non è così grave >> mentii << sai com'è, tel'ho spiegato. Noi ragazze abbiamo bisogno di piangere ogni tanto, di sfogarci >>.
Mi dava le spalle.
Si stava versando dell'acqua sul bicchiere posato sul comodino.
<< Un po' come voi ragazzi sentite il bisogno di picchiare qualcuno quando siete arrabbiati >> continuai, nella speranza di togliergli quell'improvviso mal umore.

La verità era che stavo diventando emotivamente instabile.
Non mi riconoscevo più.

Lui ridacchiò.
<< Si mel'hai spiegato >> disse << ..ma piangere non serve a nulla, non cambierai le cose. Devi solo accettare la realtà >>.
<< Lo so, odio anche io piangere >>
<< I tuoi non smetteranno di volerti bene >>
Era a disagio. Come sempre quando si trattava di tirare fuori i propri sentimenti.
Eppure con il suo modo maldestro cercava di spronarmi a non cadere, cercava di insegnarmi quello che anche lui aveva imparato tanti anni prima, quando i suoi genitori avevano divorziato.

Ogni volta che mi parlava di se, del suo dolore, rimanevo stupita che lo facesse.
Ero quasi portata a pensare che fosse affetto.
Eppure non era così.
Lo sapevo benissimo.
Sapevo che non riusciva ad amare le donne in quanto tali.
Sapevo che non credeva nell'amore.
Il trauma che aveva ricevuto quando aveva solo sei anni lasciava ancora oggi le sue tracce.
Aveva plasmato la sua personalità rendendolo incapace di amare.
Eppure aveva così bisogno di affetto..
Lo capivo dall'urgenza con cui mi cercava mi notte.
Lo capivo dai suoi baci, dalle sue carezze..
Aveva bisogno di affetto, ma lo respingeva.
Me l'aveva detto lui " Non voglio avere legami di quel genere".
Nascondeva il terrore cieco per quei legami dietro un sorriso sghembo e beffardo, atteggiandosi a perfetto seduttore senza cuore.

A quei pensieri le calde lacrime che si erano arrestate grazie alle sue parole, ripresero a scorrere, annebbiandomi la vista.

<< Scusa, vado un attimo di là >> dissi.
Mi alzai incerta e corsi in bagno, chiudendomi la porta alle spalle.
Decisi di sfogarmi lì, una volta per tutte, lontano dal suo sguardo.
Le ginocchia cedettero e finii a terra, accasciata contro il freddo marmo della vasca da bagno, che al contatto con la pelle nuda mi provocò un brivido.
Non era possibile che fossi giunta a questo.
Lui era là.
E sapeva che stavo facendo.
Sapeva che ero solo scappata perchè non mi vedesse.
Con un pugno colpii il pavimento e mi arrossai le noche.
La mano pulsava e distratta da quel dolore sentii il mio respiro divenire pian piano regolare.
Prima che potessi rendermene conto la mia vista si oscurò e ormai senza forze sprofondai in un sonno profondo.



---



Quando mi svegliai, mi trovavo a letto, sotto un caldo piumino.
Un raggio di luce si faceva timidamente strada nella mia camera.
Ero intontita.
Sentivo gli occhi gonfi e le alpebre terribilmente pesanti, come se avessi pianto per tutta la notte.
Per qualche istante restai inebetita a fissare le pareti di quella camera che non era la mia, chiedendomi che ci facevo lì.
Quest'ultimo pensiero fece scattare qualcosa nella mia mente assonnata e di colpo i ricordi di qualche ora prima riaffiorarono, colpendomi con la forza di un pugno allo stomaco.
Cosa cazzo avevo fatto?

Istintivamente voltai il capo, ma accanto a me non c'era nessuno.
Mi prese un senso di panico.

Perchè?
Perchè mi ero comportata così?
Perchè davanti a lui?
Perchè proprio quella sera?
Senza pensare andai verso il bagno e bussai alla porta, quasi nella speranza di sentire la sua voce rispondere dall'interno.
Non rispose. Ovviamente.
Lui non c'era.

Restai lì, imbambolata davanti alla porta del bagno, ancora incapace di ragionare lucidamente.
Improvvisamente ricordai di non essermi svegliata dove i ricordi della sera prima si fermavano.
Chi mi aveva sistemata a letto?
Domanda stupida.
Era stato lui.
A quella constatazione arrossii, imbarazzata ed abbassai istintivamente gli occhi.
Solo allora mi accorsi di indossare una maglietta e dei pantaloni.
Sollevai un sopracciglio.
Non ricordavo di averli indossati.
Lentamente le mie labbra si tesero in un sorriso, sempre più ampio finche mi ritrovai a ridere, ridere e ridere.
Da sola, come una scema.
Eppure non riuscivo a fermarmi.
La visione di lui che cercava di infilarmi il pigiama lottando contro il mio corpo inerte, abbandomanto nel sonno, era semplicemente ridicola.

Ok.
Ora eravamo in due ad esserci comportati in modo strano.
Lui però non aveva niente di cui scusarsi.

Io si.

Ed ora lui non c'era.
Non mi sarei potuta scusare.
Non mi sarei potuta spiegare.
Mi irrigidii.
Cominciai a provare rabbia.
Piano, come una sinistra nube di fumo, saliva, saliva sempre più in alto.
Strinsi i pugni.

Perchè non riuscivo a controllarmi?!
Perchè proprio ora dovevo avere questi sbalzi emotivi?
Non ero già abbastanza lunatica?
No.
Evidentemente no.
Avevo voglia di picchiare qualcuno, o qualcosa.
Ma come sempre quando ero sveglia da poco, ero completamente senza forze.
Mi detestavo.
Ripensai a tutte le volte che mi trovavo da sola, come adesso e a quanto avrei voluto riuscire a sfogarmi, esternare le mie emozioni, togliermi quel peso... e invece non ci riuscivo.
No.
Quelle danate lacrime dovevano sempre spuntare nel momento sbalgiato.
In compagnia della persona sbagliata.
E non riuscivo a non pormi un fiume di interrogativi, che rimanevano puntualmente senza risposta.
Quanto, quanto mi detestavo.

Improvvisamente tutti i problemi, le preoccupazioni e le angosce che il sonno aveva cancellato, riemersero, schiacciandomi come un invisibile masso che mi tolse il respiro.
Decisi di ignorare queste sensazioni.
O quanto meno di provarci.

Infilai felpa e ciabatte e dopo essermi lavata il viso scesi in cucina.
<< Oh, buongiorno >> mi sentii salutare.
Era Simòne, l’amica di mia madre, che stava trafficando con vari ingredienti per preparare una torta.
<< Buongiorno >> dissi incerta, la voce leggermente roca.
Avevo scordato di trovarmi a casa sua e mi sorpresi di trovarla lì.
<< Dormito bene? >>
<< Più o meno >> risposi, e barcollai verso una sedia.
Simòne rise alla mia risposta e la sua risata era densa di sottintesi.
Lei sapeva.
Sapeva cosa facevo con suo figlio.
Lei sapeva tutto.
Ma nonostante ciò non mi aveva mai rimproverata.
Mai.
Si limitava a ridere alle mie risposte impacciate, come un’amica con cui condividi un segreto imbarazzante.
Come un’amica, si.
Non come una madre.
Non come mia madre.

<< Bill e Tom sono già andati >> annunciò mentre infornava la torta.

Sobbalzai.
Sentire quel nome, semplicemente sentirlo, mi provocava una tempesta dentro.

<< Si, mi avevano avvertita che sarebbero partiti presto >> risposi sbrigativa.

Non volevo parlare di loro.
Di uno di loro in particolare.
Anzi, a dire il vero non volevo proprio parlare.
Volevo semplicemente restare lì ad osservare Simòne indaffarata nelle faccende di casa.
La sua compagnia era confortante.
Emanava un’aria di tranquilla sicurezza, come un fiore che ha raggiunto il suo splendore superando mille intemperie.
Chissà quanto aveva sofferto lei, prima di raggiungere la felicità.
Chissà se fossi riuscita a raggiungerla anch’io.

Distolsi la mente da quel pensiero.
Non volevo illudermi troppo.










-the end-

per ora è tutto... al prossimo capitolo!!
Mi raccomando: commentate! =)


 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (4 voti, 9 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 9 commenti
Rif.Capitolo: 8
marty-tom - Voto:
22/12/08 15:42
ti prego aggiornaaaaa ç_ç sappi ke ho letto tutta la ff ieri sera ç_ç!!...è troppo bellissima!!!!!!!! aggiornaaaaa!!
marty-tom
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 7
mywa
14/11/08 12:38
Danke schon cara^^ In questi giorni aggiornerò, promesso!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 7
karin-san - Voto:
20/10/08 17:40
Bellissimoooooooooooooooooo O.O
Brava, continua così!!!
Aggiorna prestooooo!!!!!!!!!!
Sono impaziente di vedere il seguito!!
Kissoni... ^^
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 6
mywa
27/09/08 23:07
ahah xD Danke schon!! Me onoratissima! Anche io sono una loro fan, dai vecchi tempi... ora diciamo che li odio-amo. Comunque sriverò a più non posso, te lo prometto^^
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 6
karin-san - Voto:
27/09/08 22:20
Bellissimoooooooo!!!!! O.O, è fantastico, davvero! Aggiorna presto!!! (Me, fan accanita dei TH)!!!
E anche tua fan, adesso!! Tanti kiss!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 1
mywa
25/09/08 15:10
Grazie 1000!! ^__^
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 5
schwarzengel
14/09/08 18:59
è davvero bellissima! continua presto!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 2
lolle23 - Voto:
08/05/08 17:20
molto brava!!!!!!!!!!
complimenti
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 2
piccola-chan
08/05/08 15:32
*.* fantastico! è il primo racconto sui kaulitz scritto bn da tnt tempo!!! super! voglio sapere cm va a finire..se hai tempo,dai un okkiata ai miei racconti...bacione piccola-chan
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: